Fanfic su attori
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Autore: Sognatrice85    19/09/2009    2 recensioni
Salve a tutti...dopo mille ripensamenti, ho deciso di pubblicare qui la mia prima fan fiction. E' nata per la passione che nutro per Robert Pattinson...io la definisco un pò banale, ma sento totalmente mio quello che ho scritto, perchè ho provato davvero certe sensazioni ed emozioni e ho cercato di metterle per iscritto...spero sia di vostro gradimento. Posto un prologo...ci saranno come sottofondo in molti pezzi di questa storia, delle canzoni...ascoltatele se potete, quando la leggerete ...grazie a chi la leggerà...
MODIFICHE CAPITOLI IN CORSO!!! CANCELLERò LA STORIA E LA POSTERò NUOVAMENTE!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Edward e Bella...

Salve a tutti gli amici di Efp,

come procede? La scuola è ripresa, immagino lo stordimento iniziale, anzi probabilmente non vi siete ancora riprese.

Volevo dirvi che ancora due capitolo e la storia finirà…”Finalmente” direte voi e avete ragione, mi auguro che possa piacervi il finale che ho scelto…curiose???

 

Giulls: ti è piaciuta quella frase? Come mai? Dai, dai dimmi che sono curiosissima *__*

Dispiace anche a me che la storia finisca, ma ci sarà il seguito e lì soffrirete parecchio, vi avverto…

 

Xx_Scrittrice88_xX: grazie per la recensione, per le bellissime parole, sono davvero contenta che ti piaccia. So di essere troppo sdolcinata, me ne rendo conto, ma io son davvero così, accidenti…è una pecca in certi sensi…

 

Vi lascio a questo capitolo un po’ “rosso”, ma pochino, pochino, perché io certe scene non le so descrivere…mi spiace ^^

Marghe

Il giorno successivo, Rob volle portarmi in giro; “Dove andiamo di bello?” “Facciamo una passeggiata, ti va?” “Va bene”. Camminammo a lungo, fino a quando non giungemmo nel teatro dove io e Eric avevamo fatto le prove del musical, mi fermai a guardare l’ingresso e mi si formò un groppo in gola. Non ero una persona cattiva, ora ero felice, ma la mia felicità aveva causato del male ad un’altra persona ed era una cosa che non potevo perdonarmi, se avessi potuto avrei alleggerito il dolore di Eric. “Non sentirti in colpa” mi volti verso Rob, come faceva sempre a capire quello che provavo? “Eric si riprenderà…” “Lo spero davvero…io…non volevo ferirlo…” “Lo so e sono convinto che lo sappia anche lui. Stai tranquilla…ti va di entrare?” annuii

Non c’era nessuno, la vista di quel palco, mandò la mia mente indietro di qualche mese, provocando emozioni contrastanti: quante volte avevo provato le canzoni, i balletti, inizialmente non ero dell’umore adatto, troppo dolore c’era in me per poter interpretare nel modo giusto Bella. Rob mi fissava, fino a quando improvvisamente mi prese per mano e mi trascinò dietro le quinte “Questo è il tuo camerino…” non capivo “Vatti a cambiare” “Cambiarmi?” lui rise, io continuavo a non capirci niente “Marghe, nel camerino ci sono i vestiti che hai usato per il musical, voglio che li indossi e che ti prepari per fare Bella” “E perché mai?” “Perché…” abbassò lo sguardo per un attimo, poi lo rialzò e serio mi fissò dritto negli occhi ”Perché voglio essere io il tuo Edward…ho interpretato io il vampiro nel film, ci ho lavorato tante cercando di calarmi a pieno nella parte. Sono arrivato ad immedesimarmi completamente con lui, ma…non ho mai compreso a fondo il suo amore totale e infinito per Bella” mi strinse ulteriormente le mani, facendomi male…possesso… “Ora è diverso…percepisco meglio i suoi sentimenti…sono gli stessi che provo per te…e voglio provare a recitare con te…se ti va…” lo guardai basita, non potevo credere alle sue parole “Ok Rob…ma a te chi ti aiuterà a prepararti?” rise e si passò la mano tra i capelli, maledetto quel gesto che mi faceva mancare il respiro, lo guardai incantata “Ah Marghe…io ho organizzato tutto” ammiccò “Preparati e ripassa le canzoni…” possibile che in un giorno avesse organizzato tutto questo? Dopo un’oretta circa, uscii dal camerino, non vedendo Rob mi avviai sul palco, in platea non c’era nessuno, le luci erano accese…poco dopo avvertii una presenza alle mie spalle, deglutii, mi voltai piano “Oh…”, Rob era dinanzi a me, vestito da Edward. Quanto ero stata ossessionata da quella figura, vederlo mi faceva sempre così strano…mi avvicinai, gli accarezzai piano il volto “Amore…” mi sorrise “Sei pronta?” “Penso di si…ma esattamente cosa dobbiamo fare?” “Mettere in scena il musical” “Da soli?” “In realtà siamo in tre…” “In tre?” arricciai il naso “Io, te…e il nostro amore” rise “Bene” sorrisi “Direi che possiamo anche iniziare…che parte ti va di provare?” “Quella della radura” “Mmm…andiamo subito al sodo, eh?” rise

Non ci sono parole per descrivere cosa provai in quegli attimi, eravamo una sola cosa anche nel canto e nella recitazione, i nostri corpi si muovevano all’unisono, richiamati l’uno accanto a loro dall’attrazione che provavano l’uno per l’altra…

Senza rendercene conto, iniziammo a baciarci, privi di ogni controllo ci ritrovammo per terra, ci rotolammo sulle pale di legno, in pochi violenti gesti, ci spogliammo. Le sue mani su di me bruciavano di passione e mi eccitavano; piano si insinuò in me, facendomi ribollire il sangue nelle vene, mi mossi e fui, in poco tempo, io sopra di lui, mi guardò soddisfatto, io arrossii, non mi ero resa conto di quello che avevo fatto, si alzò piano, eravamo seduti, ancora uno dentro l’altro, mi sfiorò delicatamente il volto, le labbra…ci perdemmo nei nostri occhi ardenti, le nostre voci rotte dall’affanno, non smisero di invocarsi e le nostre labbra non erano ancora sazie le une delle altre…”Marghe…Ti Amo…” lo strinsi più forte e giunsi al punto massimo di piacere.

Era stato tutto…diverso…fuori da ogni schema, ci eravamo voluti con più prepotenza del solito…ci stendemmo sfiniti sul palco e ci guardammo, ancora affannati, Rob mi sorrise, io incredula gli presi la mano e la poggiai sul mio cuore, il suo battito non voleva decelerare, lui rise “Che ti ridi? Sono distrutta…e poi questa parte non c’era nel musical!” sospirai “Eheh…un po’ di movimento fa sempre bene” strizzò l’occhio “ Ma brutto approfittatore…” mi lanciai su di lui e feci finta di schiaffeggiarlo, lui fermò la mia mano, eravamo a pochi centimetri l’uno dall’altro “Ma cosa mi hai fatto?” mi chiese esterrefatto “Io non ho fatto niente” “Non ora. Che magia hai fatto per farmi perdere in questo modo assurdo la testa per te?” era serio “Non conosco magie…sono stata semplicemente me stessa…” “E allora sei proprio tu la pozione magica che porta alla follia, assaggiare anche solo il tuo profumo, mi manda in estasi e non mi è mai capitato prima. Non ho amato tanto nella mia vita, ma con te…tutto ha un sapore nuovo, più vero…” “Posso dire lo stesso di te. Da quando ti ho visto la prima volta ho capito che niente sarebbe stato più come prima. Caro mio, siamo proprio fusi” e scoppiammo a ridere entrambi.

Ci rivestimmo con tutta calma, interrotti continuamente dai baci che ci davamo…c’era una luce nuova nei suoi occhi, una luce che mi rendeva serena, che ne fossi io la causa? Non lo so…mi strinse di nuovo a se, fissandomi dritto negli occhi, si avvicinò e mi baciò la fronte, il naso fino a scendere sulle mie labbra dove si fermò, sentivo il suo respiro agitato, il suo cuore impazzito e le mie gambe tremare…avremmo mai smesso di volerci in quel modo?

Fu un bacio delicato, tenero, ma allo stesso tempo ardente e desideroso…non potevo resistere, gli misi le mani intorno al collo, aggrappandomi ai suoi capelli e spingendolo verso di me, lui si staccò mi guardò e rise “Ci stai prendendo gusto, eh?” sorrisi “Beh…chi tra i due ci sta prendendo gusto, sei proprio tu, poi se proprio non vuoi…” mi staccai da lui e me ne andai, Rob rimase di sasso, scrollò il capo e mi seguì, fermandomi per un braccio, io risi “Dove credi di andare?”, mi voltai “Signorino, ma per chi mi hai presa? Io mi faccio desiderare!” e scandii bene, sillaba per sillaba, l’ultima parola. Lo vidi spalancare gli occhi per lo stupore, poi fece il suo solito gesto: passarsi la mano tra i capelli e rise. Uscimmo dal teatro mano nella mano e ci dirigemmo verso un ristornate, si era fatta ora di pranzo; per strada le ragazzine guardavano basite il mio amore, non riuscivano ad avvicinarsi, qualcuno salutava anche me, infondo ero diventata un po’ famosa anche io per via del musical. All’angolo della Sunshade Avenue, trovammo un giornalista che cominciò a scattarci tremila foto, io sbuffai, poi nella mente mi balenò un ricordo: giornalisti…incidente…addio di Rob e sobbalzai, Rob probabilmente capì e mi strinse più forte la mano, sussurrandomi all’orecchio “Tranquilla…non accadrà nulla, comincia a farci l’abitudine, perché ce li ritroveremo spesso tra i piedi” annuii, le sue parole mi calmarono.

Mentre mangiavamo, fui assalita da un dubbio provocato dal ricordo di Kirsten quel giorno nel parco londinese <<Ho un’altra cosa da dirti…e questa mi pesa più di tutte…” sospirò, tremava “Io e Rob siamo…stati a letto insieme!” mi irrigidii ulteriormente e una fitta dritta al cuore mi travolse, ora ne capivo l’origine “Questo è stato l’errore più stupido che potessimo commettere. Non è amore, Marghe, ma sesso…sesso per soddisfare le nostre mancanze. È sbagliato, è ingiusto, ma è accaduto…” “Qua- qua-quante…” “Quante volte? Due…”>> Rob e Kirs erano andati a letto insieme e se con lei aveva provato qualcosa di più? Mi bloccai, lo fissai, mi sorrideva…dovevo parlargli di questa cosa, era l’unico argomento che non avevamo ancora affrontato “Cos’hai?” scrollai la testa “Pensavo…” “A cosa? Se è lecito saperlo” “In realtà è una cosa “illecita” che hai fatto…anzi…” abbassai lo sguardo sul tavolo “…avete fatto…” forse aveva capito a cosa mi riferivo, perché non rispose. Alzai la testa, Rob mi guardava addolorato “Co-co-cosa hai provato realmente?” strabuzzò gli occhi, io tremavo, avevo gli occhi gonfi di lacrime “Piacere…ma nient’altro e lo sai. Quello che provo per te e con te è qualcosa di ineguagliabile, irripetibile. Ho sbagliato, ma io e te non stavamo più insieme…” “Certo…però io almeno certe cose le ho fatte perché ero fidanzata con Eric…” sobbalzò “Quindi siete andati oltre il bacio…” non era una domanda “Si, ma noi stavamo insieme…voi no…” “Non cambia le cose…ero single e potevo fare quello che volevo” era arrabbiato e infondo aveva ragione, poteva fare ciò che desiderava, ma nonostante questo io non riuscivo a digerirlo, come lui non avrebbe mai mandato giù la mia storia con Eric. Continuammo a mangiare in silenzio, presi entrambi dai nostri pensieri, usciti dal ristorante, camminammo uno accanto all’altro, lui con le mani nelle tasche dei pantaloni ed io penzoloni lungo i fianchi, guardavo a terra e non riuscivo a capacitarmi di come avessimo potuto litigare dopo tutto quello che ci eravamo detti, come potevo mettere in dubbio i suoi sentimenti, la solita stupida! Non riuscii a trattenere le lacrime che silenziose cominciarono a rigarmi il volto, mi fermai e con un braccio le asciugai, non dovevo farmi vedere, Rob si fermò un po’ più avanti e si voltò indietro, ci guardammo, nei suoi occhi c’era ancora quella luce, niente era ancora andato perduto; provai a sorridergli, ma ne uscì una smorfia di dolore, ancora il petto, ancora quella fitta…crollai a terra accovacciata su me stessa…Rob corse da me, si abbassò “Amore, amore che succede? Sono qui, non me ne vado. Scusami, scusami” “Rob, tranquillo…è una fitta…ne soffro…sarà la solita stanchezza” mi aiutò ad alzarmi, sostenendomi per la vita “E comunque non scusarti. Sono io che rovino sempre tutto…non volevo mettere in dubbio i tuoi sentimenti, volevo solo capire perché hai fatto sesso con Kirs” “Sesso, appunto! Niente di più…ero debole…ho sempre voluto te…ma non potevo averti e…mi sono abbandonato ai piaceri della carne. E tu…con Eric?” lo guardai intristita “E’ successo…io voglio bene ad Eric e…ho creduto fosse amore…ma…quello che provo con te, è diverso…è magico…è amore puro, vero…senza condizioni né limiti…Rob ti amo più di me stessa…” piangevo di nuovo “Non piangere, Marghe…Ti amo da morire…” e ci abbracciammo, avvolti da una nuova consapevolezza: niente poteva scalfire il nostro rapporto, qualsiasi cosa sarebbe accaduta, noi saremmo stati insieme…sempre…

Trascorremmo i giorni successivi, dividendoci tra lo stare chiusi in casa e le passeggiate in giro per la città; prenotammo l’aereo per rientrare in Italia e ci cominciammo a pensare che abiti indossare per il matrimonio, io ero la più agitata, la testimone…

 

Robert

Ero intenzionato a farle una sorpresa, ma non avevo ancora idea di cosa esattamente; mentre ero steso sul letto a guardarla dormire, i miei occhi rotearono verso il manifesto del musical e fu lì che scattò l’idea: presi il cellulare e telefonai a Carl chiedendogli se poteva parlare con il proprietario del piccolo teatro dove avevano fatto le prove del musical chiedendogli se poteva lasciarmelo libero per il giorno dopo “Ma ti sembra l’ora per telefonarmi e chiedermi queste cose?” “Eddai Carl, sono solo le 8 del mattino e poi che ti costa? È un piacere che ti chiedo!” insistetti “Ah Robert! Ma a che ti serve?” “Beh…vorrei fare una sorpresa a Marghe e…” non mi lasciò finire “Ok, ok ho capito, non voglio sapere altro. Domani il teatro sarà tutto per te” “Grazie Carl, sei il miglior manager del mondo” “Si, si come no”.

Appena sveglia, facemmo colazione e l’ha intimai a muoversi nel vestirsi “Dove andiamo di bello?” “Facciamo una passeggiata, ti va?” “Va bene”. Cercai di camminare quanto più possibile per non arrivare subito al teatro, per non farle capire la destinazione esatta, quando poi fummo dinanzi al luogo destinato, vidi che Marghe cambiò espressione, si fece improvvisamente cupa, ebbi un colpo al cuore, forse avevo sbagliato a portarla lì. Probabilmente stava ripensando a Eric e a quello che era successo con lui “Non sentirti in colpa” si voltò verso di me sorpresa dalle mie parole sincere “Eric si riprenderà…” “Lo spero davvero…io…non volevo ferirlo…” “Lo so e sono convinto che lo sappia anche lui. Stai tranquilla…ti va di entrare?” annuì

La fissai a lungo, vedevo i suoi occhi perdersi tra i ricordi che quel palco le risvegliava, certo un po’ mi infastidiva, ma sapevo che comunque era parte della sua vita, quella a cui l’avevo indirizzata, nel momento in cui l’avevo lasciata…quanto avrei dato per sapere esattamente cosa sentiva, pensava o rivedeva nella sua testa, i poteri di Edward in quel momento mi sarebbero stati utilissimi; sempre in silenzio la portai dietro le quinte “Questo è il tuo camerino…” mi guardò strana “Vatti a cambiare” “Cambiarmi?” risi, lei continuava a guardarmi interdetta, alchè cercai di spiegarle le mie intenzioni “Marghe, nel camerino ci sono i vestiti che hai usato per il musical, voglio che li indossi e che ti prepari per fare Bella” “E perché mai?” “Perché…” cavoli, perché tu sei mia e solo con me devi interpretare il rapporto profondo che c’è tra Bella ed Edward…dovevo calmarmi, alzai lo sguardo e serio la fissai dritto negli occhi ”Perché voglio essere io il tuo Edward…ho interpretato io il vampiro nel film, ci ho lavorato tante cercando di calarmi a pieno nella parte. Sono arrivato ad immedesimarmi completamente con lui, ma…non ho mai compreso a fondo il suo amore totale e infinito per Bella” le strinsi ancora più forte le mani “Ora è diverso…percepisco meglio i suoi sentimenti…sono gli stessi che provo per te…e voglio provare a recitare con te…se ti va…” mi guardò meravigliata “Ok Rob…ma a te chi ti aiuterà a prepararti?” risi, si preoccupava sempre dei particolari “Ah Marghe…io ho organizzato tutto” ammiccai “Preparati e ripassa le canzoni…” entrò ancora turbata nel camerino, mentre io mi diressi nel mio.

Dopo un’oretta circa, uscii dal camerino, mi recai da Marghe, bussai ma non mi rispose, aprii la porta e vidi che non c’era, fu allora che sentii dei rumori provenire dal palco e capii che era lì; salii piano e quando la vidi un turbinio di emozioni mi pervase, quant’era bella…Marghe avvertì la mia presenza e si voltò piano “Oh…” i suoi occhi sognanti analizzarono ogni singola parte del mio corpo…si avvicinò, mi accarezzò piano il volto “Amore…” le sorrisi “Sei pronta?” “Penso di si…ma esattamente cosa dobbiamo fare?” “Mettere in scena il musical” “Da soli?” “In realtà siamo in tre…” “In tre?” arricciò il naso “Io, te…e il nostro amore” risi “Bene” sorrise “Direi che possiamo anche iniziare…che parte ti va di provare?” “Quella della radura” “Mmm…andiamo subito al sodo, eh?” risi.

La magia di quei momenti è indescrivibile, pensavo che con Kirsten avessi raggiunto il massimo della complicità e invece mi sbagliavo, con Marghe fu diverso, mi sentivo un tutt’uno con lei, il mio corpo pulsava ogni volta che si avvicinava, intorpidendomi il cervello, quando poi si allontanava, protestava e correva da lei senza che io ne fossi cosciente…sentii crescere in me il desiderio di averla, di farla mia e senza rendercene conto, iniziammo a baciarci, presi dal nostro desiderio rotolammo sulle pale di legno e in pochi violenti gesti, ci spogliammo. Le mie mani erano avare del suo corpo, lo cercavano e lo volevano, ogni tocco mi faceva ribollire il sangue nelle vene e sentivo crescere il desiderio; con delicatezza le feci mia e lei presa da un impeto improvviso di piacere, si mosse e mi fu sopra, la guardai soddisfatto ed eccitato, notai il suo imbarazzo, mi alzai piano, eravamo seduti, ancora uno dentro l’altro, le sfiorai con dolcezza il volto, le labbra…nonostante l’affanno, non smettemmo di chiamarci, di guardarci negli occhi e le nostre labbra avide, si muovevano le une sulle altre…forte del desiderio che provavo per lei, le sussurrai ciò che realmente sentivo ”Marghe…Ti Amo…”  lei in tutta risposta mi strinse più forte e insieme giungemmo in paradiso…il nostro paradiso

Era scattato qualcosa tra di noi, qualcosa di incontrollabile e che non riuscivo a spiegarmi; non avevamo ancora preso coscienza di noi stessi, ci stendemmo sul palco e ci guardammo, le sorrisi, lei incredula quanto me, mi prese la mano e la poggiò sul suo cuore che batteva all’impazzata, ancora in preda alla passione che poco prima ci aveva travolti; non potei fare a meno di ridere “Che ti ridi? Sono distrutta…e poi questa parte non c’era nel musical!” sospirò “Eheh…un po’ di movimento fa sempre bene” ammiccai “ Ma brutto approfittatore…” si lanciò su di me cercando di schiaffeggiarmi, ma prontamente le fermai la mano…eravamo a pochi centimetri l’uno dall’altro, la guardavo interdetto, sbalordito per quanto fosse bella e perfetta “Ma cosa mi hai fatto?” le chiesi ancora con lo sguardo inchiodato su di lei “Io non ho fatto niente” era confusa “Non ora. Che magia hai fatto per farmi perdere in questo modo assurdo la testa per te?” “Non conosco magie…sono stata semplicemente me stessa…” “E allora sei proprio tu la pozione magica che porta alla follia, assaggiare anche solo il tuo profumo, mi manda in estasi e non mi è mai capitato prima. Non ho amato tanto nella mia vita, ma con te…tutto ha un sapore nuovo, più vero…” “Posso dire lo stesso di te. Da quando ti ho visto la prima volta ho capito che niente sarebbe stato più come prima. Caro mio, siamo proprio fusi” e scoppiammo a ridere entrambi.

Con tutta calma, ci rivestimmo, ma continuamente ancora attratti l’uno dall’altro ci baciavamo…eravamo ancora vogliosi, così la strinsi di nuovo a me, fissandola dritto negli occhi, mi avvicinai e la baciai partendo dalla fronte, proseguendo per il naso fino a giungere sulle sue labbra dove mi fermai; il respiro mi si mozzava in gola, mi sentivo agitato, il mio cuore era impazzito…impazzito per lei…

Fu un bacio dolce, delicato, ma allo stesso tempo esprimeva passione, desiderio, avvertii una scossa e probabilmente anche lei perché mi mise le mani intorno al collo, aggrappandosi ai miei capelli e spingendomi verso di lei, io mi staccai, la guardai e risi “Ci stai prendendo gusto, eh?” sorrise “Beh…chi tra i due ci sta prendendo gusto, sei proprio tu, poi se proprio non vuoi…” si staccò da me e se ne andò, lasciandomi immobile come un imbecille, scrollai il capo e la seguii, fermandola per un braccio, lei rise “Dove credi di andare?”, si voltò “Signorino, ma per chi mi hai presa? Io mi faccio desiderare!” e scandì bene l’ultima parola. Spalancai gli occhi per lo stupore, mi passai in automatico la mano tra i capelli e risi. Uscimmo dal teatro ad ora di pranzo e decidemmo di recarci in un ristorante; durante il tragitto incontrammo delle fan, Marghe sembrava un po’ infastidita, ma in realtà chi lo era di più ero io, perché molti ragazzi si fermarono a salutarla, guardandola con occhi spalancati, guai se si avvicinavano, li fulminavo con gli occhi, Marghe era solo mia! All’angolo della Sunshade Avenue, trovammo un giornalista che cominciò a scattarci delle foto, ciò infastidì moltissimo Marghe che inizialmente sbuffò e poi tremò: che avesse ricordato l’incidente? Sobbalzai a quell’orribile ricordo e le strinsi più forte la mano “Tranquilla…non accadrà nulla, comincia a farci l’abitudine, perché ce li ritroveremo spesso tra i piedi” le sussurrai delicatamente…

Entrammo nel ristornate e ci accomodammo in un angolino, cercando di non attirare l’attenzione su di noi; mentre mangiavamo, notai il suo sguardo perdersi improvvisamente, sembrò quasi smettere di respirare “Cos’hai?” scrollò la testa “Pensavo…” “A cosa? Se è lecito saperlo” non è qualcosa di positivo, la sua faccia era improvvisamente sbiancata “In realtà è una cosa “illecita” che hai fatto…anzi…” abbassò lo sguardo sul tavolo “…avete fatto…” mi sentii colpito dritto al cuore, sapevo benissimo cosa volesse dire…si riferiva a me e a Kirsten, al fatto che avessimo fatto sesso, preferii tacere, più che scusarmi cosa potevo fare? Alzò la testa e mi guardò timorosa, cosa voleva dirmi? “Co-co-cosa hai provato realmente?” spalancai gli occhi, i suoi si riempirono di lacrime “Piacere…ma nient’altro e lo sai. Quello che provo per te e con te è qualcosa di ineguagliabile, irripetibile. Ho sbagliato, ma io e te non stavamo più insieme…” “Certo…però io almeno certe cose le ho fatte perché ero fidanzata con Eric…” eh? Che aveva fatto? Era stata a letto con Eric? Sentii ribollirmi il sangue nelle vene, mi salì al cervello e mi annebbiò la vista “Quindi siete andati oltre il bacio…” la guardai attentamente “Si, ma noi stavamo insieme…voi no…” “Non cambia le cose…ero single e potevo fare quello che volevo” risposi duramente, non ero arrabbiato con lei…anzi ce l’avevo a morte con lei, come poteva essersi concessa a Eric? Il resto del pranzo proseguì nel più completo silenzio; dopo un’ora uscimmo dal ristorante, due ghiaccioli al confronto si sarebbero sciolti…ognuno stava per fatti suoi, sott’occhio la guardavo, cercando di decifrare i suoi pensieri attraverso le espressioni del suo volto…la vidi piangere, ma che cretino! Infondo io ero stato con Kirsten e lei da fidanzata con Eric, mica doveva restare fedele a me, poi sono io che l’ho spinta nelle braccia di Eric. Non posso negarlo, mi dà tremendamente fastidio, spero che non abbia provato piacere, io la voglio solo per me, io solo posso amarla. Preso dai miei pensieri, non mi accorsi che Marghe si era fermata, mi bloccai e mi voltai verso di lei, ci guardammo, mi sorrise, ma immediatamente, prima che potessi rispondere al suo sorriso, cadde a terra accovacciata su se stessa…corsi da lei, mi abbassai “Amore, amore che succede? Sono qui, non me ne vado. Scusami, scusami” “Rob, tranquillo…è una fitta…ne soffro…sarà la solita stanchezza” l’ aiutai ad alzarsi, sostenendola per la vita “E comunque non scusarti. Sono io che rovino sempre tutto…non volevo mettere in dubbio i tuoi sentimenti, volevo solo capire perché hai fatto sesso con Kirs” “Sesso, appunto! Niente di più…ero debole…ho sempre voluto te…ma non potevo averti e…mi sono abbandonato ai piaceri della carne. E tu…con Eric?” mi guardò intristita “E’ successo…io voglio bene ad Eric e…ho creduto fosse amore…ma…quello che provo con te, è diverso…è magico…è amore puro, vero…senza condizioni né limiti…Rob ti amo più di me stessa…” piangeva “Non piangere, Marghe…Ti amo da morire…” ci abbracciammo, cercai di stringerla quanto più potevo, non amavo litigare con lei, avevo sempre la sensazione che potesse cambiare idea e scappare via…

 

   
 
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