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Autore: fandani03    11/03/2024    0 recensioni
E se Stefan non avesse preso la verbena e Damon avesse potuto soggiogarlo? Cosa sarebbe successo?
Dall'introduzione:
"Caro diario, [..] in questo giorno di ventidue anni fa perdevo i miei genitori, in questo giorno di ventidue anni fa il corso della mia vita è stato modificato irrevocabilmente. Ed oggi mi trovo qui a tirare le somme. Mi chiamo Elena Gilbert…ero un Vampiro…e questa è la fine della mia storia."
Dal testo:
"..la sua seconda opportunità era fuori dalla porta ogni giorno, ad ogni sorgere del sole. Voleva scoprire se stesso in questa nuova veste e aveva passato l’ultimo anno a cercare di accettare che, per far provare a lui l’emozione di una vita umana, Damon si era sacrificato e aveva rinunciato a tutto."
Elena e Stefan...sopravvissuti, lacerati, ciascuno in cerca della propria strada. Per i nostri protagonisti ogni giorno rappresenta un piccolo passo verso la Rinascita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Elena Gilbert, Jeremy Gilbert, Matt Donovan, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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22 - Fiducia

Persino alcuni giorno dopo quella notte, sebbene il pericolo fosse rientrato piuttosto rapidamente, nessuno dei giovani amici di Mystic Falls aveva realmente ripreso a condurre una serena quotidianità in quel di Mystic Falls. E neppure erano riusciti a riparlarne. Avevano lasciato, ciascuno a suo modo, che il tempo scorresse spontaneamente e che la routine quotidiana si reimpossessasse delle loro giornate.
Probabilmente Josh e Kristen erano stati gli unici, quella sera, a non percepire alcun pericolo e ad essersi realmente goduti ogni attimo. Erano stati totalmente assorbiti l’uno dall’altra e questo li aveva trascinati in un mondo ovattato. Serata che era culminata con un bacio, finalmente, giunto dopo ore di giravolte e di drink scambiati tra loro, e quanto necessario ad una giovane coppia di giovani reciprocamente attratti.
- “Non capisco come abbia potuto metterci tanto tempo…” -
- “A far cosa?” -
- “A vedere quanto sei splendida….” -
Con queste parole Josh aveva trascinato Kristen nella cucina e da lì si erano ritrovati in breve appartati sul retro della villa. Ma solo dopo, molto dopo che gli eventi tra vampiri si erano definitivamente conclusi.
Matt, la mattina seguente, si era recato nel suo ufficio alla centrale. Come di consueto aveva aperto la porta, aperto il cassetto della sua scrivania e tirato fuori alcune monete con le quali poteva attingere al caffè del distributore. Aveva sorseggiato quel caffè in silenzio. Mille pensieri, o forse nessuno in particolare, volteggiavano nella sua testa.
Quel nuovo vampiro apparso dal nulla.
Il ritorno di Bonnie.
Caroline….
E Klaus. Sì, la totale certezza che, ormai, niente avrebbe potuto distogliere l’attenzione di Caroline dal vampiro millenario.
Lei era un vampiro, come aveva potuto dimenticarlo? Ma d’altronde era così semplice dimenticarsi della sua vera natura, lei era talmente brava ad essere così…umana.
Ma cosa gli era passato per la mente al punto da aprirsi così tanto, al punto da lasciarle intendere di non volersi accontentare della loro amicizia?
Caroline…non riusciva a smettere di pensare a lei. Ma aveva anche altre certezze: Klaus. Sempre e soltanto Klaus.
E la presenza di Klaus, che non sembrava intenzionato ad andarsene tanto presto, rendeva la quotidianità ancora più anomala per molti di loro. Da diversi anni, ormai, l’antico vampiro viveva lontano e il suo nome riecheggiava in qualche conversazione senza alcun cenno di ansia o timore. Ma ora era lì, in mezzo a tutti loro. Era di Klaus Mickaelson che stavano parlando. E quella vocina interiore pervadeva ciascuno di loro, riportando alla mente ciclicamente quante cose orribili fossero accadute in passato, nonostante la consapevolezza razionale che l’Originale non rappresentasse più alcun pericolo per loro.

Il vampiro Originale, dal canto suo, ce la stava mettendo tutta per rendersi bene accetto, per essere amichevole ed ingraziarsi tutte le persone che riteneva fossero di interesse per Caroline. Questo era evidente per i più. Così come sapevano per certo che, se Caroline non fosse stata oggetto delle sue totali attenzioni, tutti loro forse avrebbero dovuto dormire sonni molto meno tranquilli.
Dal canto suo, il malcapitato vampiro di tutto questo era orma consapevole. Sapeva che tutti loro, seppure in parte, lo temevano. Questo lo rendeva forte ma al tempo stesso lo metteva ai margini. Non aveva alcuna intenzione di rimanere a Mystic Falls per sempre, né molto a lungo. Ma quella sensazione di fastidio, quella sensazione di esclusione che aveva provato per tutta la sua vita, si stava affacciando nel suo animo anche durante quei giorni di permanenza nella piccola cittadina della Virginia.
Per questa ragione aveva deciso di rimanere tutto il tempo necessario, oltre al voler trascorrere più tempo possibile con la sua vampira bionda, al fine di gettare basi solide, di ricucire vecchie alleanze o addirittura creane di nuove.
Sì, Klaus Mickaelson necessitava di alleati. Fidàti, dalla sua parte, sui quali poter contare. E la strega Bennet era tra le sue mire principali.
Ma in quei giorni trascorsi in quella cittadina, molto più che in passato, aveva compreso alcuni aspetti di quella comunità. Aveva osservato le sue vecchie conoscenze, aveva colto sfumature e assistito ad atteggiamenti dentro e fuori dalla Scuola Salvatore, e in ciascuna di queste circostanze aveva trovato spunti e stimoli per desiderare di saperne di più.
Alaric non era mai stato un suo fan ma neppure un nemico giurato. Sentiva che quel cacciatore di vampiri, che tra le altre cose si occupava di sua figlia, doveva far parte degli alleati fidati.
E poi c’era Stefan, l’unico dal quale non avrebbe potuto trarre alcun vantaggio né utilità. Non più. Ma del quale, ormai gli era chiaro, sentiva di aver bisogno nella sua vita. Non cercava né desiderava il suo aiuto. Desiderava la sua amicizia.
Questo, tuttavia, lo faceva sentire debole. Gli faceva percepire di non essere l’Originale che era un tempo. Non voleva esporsi né diventare un “bravo ragazzo”, uno alla…Stefan Salvatore. Aveva una reputazione da difendere!
Ma non voleva neppure passare altro tempo a far la guerra alle persone che lo circondavano. Non ne sentiva il bisogno, non ne aveva alcuna ragione. Ciascuno di loro, inoltre, a suo modo gli aveva dimostrato di fidarsi e sapersi affidare a lui, se necessario. Ed era questa la chiave: conquistare definitivamente la loro fiducia.
Non doveva essere un pericolo per Mystic Falls. Questo, Caroline, lo aveva chiarito con risolutezza la notte in cui Marcel li aveva attaccati. Non avrebbe voluto mai cedere lo scettro di New Orleans, ma non aveva avuto scelta. O l’avrebbe persa per sempre. E sentiva di voler proteggere anche tutti gli altri.
E poi quel suono…quel battito che lo aveva colpito come gli era già accaduto quando aveva avvicinato Hailey molti anni prima. Del tutto inaspettato come quella volta.
Persino Marcel aveva fatto un passo indietro, e questo aveva segnato un punto a favore del suo avversario.
E il suo pensiero corse ad Elena…probabilmente ancora inconsapevole di portare in grembo una nuova vita.
Ed era esattamente da lì che intendeva cominciare.

In quelle poche giornate appena trascorse, quindi, non era più accaduto nulla di speciale. Nessun nuovo evento da preparare o compleanno da festeggiare.
Bonnie era tornata e aveva già fatto visita alla Scuola Salvatore un paio di volte e questo faceva presagire una più che plausibile intenzione di collaborare con Caroline e Alaric.
Dopo la sera della festa lei e Jeremy si erano scambiati dei messaggi, si erano incontrati al Grill ma nulla più. Avevano conversato, bevuto insieme, Bonnie aveva raccontato molto dei tanti luoghi visitati in Francia e a Parigi. Jeremy le aveva confidato di essere tornato a casa unicamente per Elena, per la preoccupazione che l’aveva attanagliato nei primi mesi dopo la perdita di Damon. E che, una volta tornato, si era trovato suo malgrado coinvolto da Alaric. Ora ne era contento ma all’inizio non sapeva se la sua strada fosse quella oppure se fosse altrove. In fondo non aveva ancora le idee chiare.
- “Forse ho ancora qualche anno per poter decidere cosa voglio fare da grande…” - aveva riso con la sua dolce amica.
- “Certo che ce l’hai…non devi preoccuparti, le cose potrebbero diventare chiare da un giorno a un altro. Ma per ora…beh, posso solo dirti che sono felice tu sia nuovamente qui!” - aveva poggiato una mano su quella del ragazzo, fermandola sul bancone, con una leggera carezza.
Il brivido lungo la schiena, per Jeremy, era stato immediato. Lo stesso era stato per Bonnie. Ma nessuno dei due aveva avuto il coraggio di proporsi, verso l’altro, in modo più esplicito.

Nei giorni successivi, sebbene fosse un evento raro che la Direttrice Forbes riuscisse a ritagliarsi dei momenti unicamente per se stessa, Bonnie e Caroline si erano ritrovate sedute ad un tavolo del Grill e, in quell’occasione, Caroline aveva chiesto all’amica:
. “Ma cosa ti spaventa?” -
- “Non mi spaventa niente…semplicemente non so se è il momento giusto. Sono successe così tante cose. Non so se sono pronta…sono molto confusa…” -
- “La confusione non è mai una buona compagna…ma non vuol dire che non sparisca da un giorno ad un altro. Sii paziente, le cose potrebbero chiarirsi da sole senza arrovellarti troppo. Vivi la tua giornata, una alla volta…” -
- “Saggia Caroline Forbes, sempre di più da quanto vedo. La maternità ti ha davvero giovato!!” -
- “Oh puoi dirlo forte, le gemelle sono talmente impegnative che, se non avessi calma e saggezza sarebbe la fine. Mi sovrasterebbero!” -
- “Sono molto attive, non è vero?” -
- “Sì, lo sono, e hanno bisogno di essere seguite ma soprattutto guidate… ed è per questa ragione che ho bisogno di te, Bonnie Bennet. Della migliore strega in circolazione. Gli serve un grande esempio. Ma anche qualcuno che sappia insegnare loro quando fermarsi, per imparare a controllarsi…” -
- “Hanno quasi cinque anni, giusto? Farò del mio meglio….” - la giovane strega le aveva strizzato l’occhio rassicurando l’amica sul fatto che, per il momento, sarebbe per certo rimasta nei paraggi.
- “Ma…” - Proseguì esitante la voce di Caroline.
- “Ma cosa?” - aveva incalzato la strega.
- “Ok, abbiamo parlato delle mie gemelle, abbiamo parlato del tuo futuro, ma io sono nei guai, ma sono in guai davvero grossi amica mia e non so davvero come uscirne!!” -
- “Ma di cosa stai parlando??? Credevo si fosse sistemato tutto dopo la partenza di Marcel…” -
- “Oh sì, per certi versi è così…ma…” -
- “Caroline, avanti, qual è il problema?” -
- “Non ne ho parlato neppure con Elena….. la sera del ballo è successo che…insomma..Matt…” -
- “Cosa è successo a Matt” -
- “Assolutamente nulla. Mi ha solamente lasciato chiaramente intendere di essere ancora interessato a me e che una parte di lui desidera riprovare...insomma, Bonnie, capisci, Matt ed io? La cosa più idiota che si sia mai sentita…” -
- “Cavolo, non me lo aspettavo davvero! Ma...” -
-  “Ma cosa?” -
- “Ma in fondo, tu ed io sappiamo che…insomma, Caroline, che cosa ci sarebbe di tanto assurdo con tutte le cose assurde che abbiamo vissuti negli ultimi anni?” -
- “Beh, è tutta un’assurdità…Bonnie, io sono un vampiro, andiamo..” -
- “Come se questo abbia mai rappresentato un ostacolo. Caroline, Enzo era una vampiro…” -
- “Oh Bonnie, ti chiedo scusa. Sì, certo, lo so che Enzo era un vampiro e so anche che tu non ti saresti mai trasformata in vampiro per lui…” -
- “No, infatti. Ma questo non ci ha impedito di amarci, di amarci molto…” -
- “Lo so.” -
- “Caroline, cosa provi per Matt?” -
- “Io…io non lo so, non ne ho idea, fino alla sera del ballo non era assolutamente nei miei pensieri. Ora non riesco a pensare ad altro, accidenti!” -
- “E Klaus?” -
- “Ecco, per l’appunto, Klaus!” -
- “Caroline, sul serio? Dopo tutti questi anni hai davvero dubbi sui sentimenti che provi, per l’uno o per l’altro? Non riesco a crederci, non sei sincera con te stessa…” -
- “Non è vero, credo sia molto chiara la direzione che ho voluto dare alla mia vita. E forse...” -
- “…forse non c’è spazio per nessuno dei due nella tua vita, giusto?” -
- “Giusto” Mi conosci davvero bene, Bonnie!” -
- “E’ una scelta legittima, e forse la più saggia. Ma di recente ho avuto una conversazione molto simile con Elena, a proposito di Stefan…” -
- “Beh, è una situazione molto diversa e lo sai bene..” -
- “Certo, loro sono entrambi umani e non ci sono ostacoli, ma ho dovuto ricordarle che seguire il suo cuore non era sbagliato. Aveva molte paure, aveva paura di ferirlo, o aveva paura forse di rinnegare l’amore provato per Damon!” -
- “Credo ti abbia dato ascolto!” -
- “Io credo fosse solo il momento giusto, era pronta…” -
- “Vuoi forse dire che semplicemente non sono pronta?” -
- “Forse no, forse come vampiro sai che non devi mettere fretta a te stessa e alle tue emozioni. Avrai una vita lunga e teoricamente infinita. Non c’è nulla di cui tu debba realmente preoccuparti. E non devi pensare di dover rispondere alle aspettative di qualcuno, neppure a quelle di Matt.” -
- “Ma Matt è …Matt..!” -
- “Andiamo, Caroline, non vorrai farmi credere di essere follemente innamorata di lui. Sai bene che non è così..,,” -
- “Ecco, no. Io credo di no.” -
- “E neppure lui probabilmente lo è realmente di te. Siamo tutti legati tra noi, l’affetto e il bene che ci lega, insieme alle assurde vicissitudini degli ultimi anni, potrebbero farci pensare che la nostra vita sia legata per sempre, anche quella sentimentale. Ma tu sei un Vampiro. Non puoi e non devi pensare che la tua vita possa fermarsi per sempre a Mystic Falls!” -
- “E’ la stessa cosa che dice Klaus, ormai da anni direi!” -
- “Beh, lui ragiona da vampiro millenario, credo sia normale. Io credo tu debba unicamente pensare al tuo futuro prossimo. Se vedi Matt in questo futuro prossimo, al tuo fianco, io ti appoggio. Ma se invece sei serena anche stando da sola…Caroline…” -
- “Ok, ok…ho capito. Mi è chiaro cosa vuoi dire. Quando le mie figlie saranno adulte mi sentirò libera di lasciare questa città e pensare alla mia vita.” -
- “Con chi tu vorrai…” -
- “Qualunque sia l’attesa…” - affermò Caroline sussurrando, quasi fosse un pensiero uscito per sbaglio dalla sua mente.
- “Cosa?” -
La bionda vampira fece un’impercettibile pausa. Poi aggiunse quasi sussurrandolo tra sé: - “E’ una cosa che mi disse Klaus, il giorno del nostro diploma. Disse che mi avrebbe aspettato, che avrebbe voluto essere il mio unico e ultimo amore…qualunque sia l’attesa … disse..” -
- “Molto romantico!” -
- “Sì, romantico, certo. Ma è Klaus! Oddio, Bonnie, sono così confusa!” - lasciò andare la testa di colpo sul tavolo, tra le mani.
- “Avanti, Caroline, alzati! Animo e torniamo a ciò per cui siamo qui…” - affermò risoluta Bonnie.
- “Va bene, per oggi è sufficiente! Mi scoppia la testa!” -
Le due ragazze si scambiarono un sorriso complice e tenero.
- “Ehi, Bonnie…. Elena lo dice da sempre: sei preziosa!” -
- “Vi voglio bene, tutto qui!” - sorrise la strega con la dolcezza che l’aveva sempre contraddistinta.
- “Ora torno alla Scuola, il dovere mi chiama…ma tu?? Esattamente a quale dovere devi fare ritorno?” -
- “Ecco, io non lo so ancora. Ma sento di doverlo scoprire. Sento che ho molte cose da fare e devo solo capire da dove cominciare e stabilire le mie priorità!” -
- “Giusto!” -
Concludendo la loro conversazione le due giovani amiche si stavano avviando verso l’uscita.
Distrattamente e sorridendo Caroline aveva aperto la porta del Grill.
- “Salve signore, è un piacere ritrovarvi entrambe!” -
- “Ehi, Klaus!” -
- “Ciao…” – sussurrò Caroline, sorridendo con un lieve imbarazzo negli occhi e nella voce.
Il Vampiro continuava a tenere fisso lo sguardo su di lei e in un attimo alla giovane Bonnie fu chiaro che era giunto il momento di affrettare il passo.
- “Credo andrò a trovare il mio scopo nella vita…Caroline, ci sentiamo stasera, d’accordo?” -
- “D’accordo, Bonnie…Ciao…” -
- “Addirittura..il suo scopo nella vita. Giornata impegnativa per voi, a quanto pare!” - sorrise sornione Klaus.
- “Oh, neanche troppo. Ma ogni tanto sentiamo il bisogno di confrontarci. Sai, una povera giovane vampira e una giovane Strega, in una città dove si aggirano persino Vampiri millenari. Insomma, una vita da normali adolescenti, non trovi anche tu?” - rispose con umorismo e scoppiando a ridere.
Klaus si accorse che quel sorriso, ogniqualvolta lo aveva osservato, aveva la capacità di disarmalo. Caroline Forbes era una donna bella, affascinante, sicura di sé e piena di voglia di vivere.
Sarebbe stata realmente la sua donna ideale. Ma lei non era pronta. O perlomeno, finora non lo era stata.
- “Signorina Forbes, posso offrirle qualcosa da bere o sta correndo anche lei a cercare il senso della vita?” -
- “Io ho molte responsabilità, mio caro Klaus, come ben sai. Ma credo che potrò concedermi altri cinque minuti di libertà…” - gli sorrise annientando definitivamente ogni sua difesa.
- “Bene! Molto bene…vorrà dire che più tardi, se tu me lo permetti, potrei accompagnarti alla Scuola per salutare Hope.” -
- “Certamente…” - Caroline, nel mentre si stavano accomodando a bancone del Grill, si rese conto che la frase che aveva appena udito aveva una significato che andava oltre l’ovvio.
- “Sei forse in partenza?” - osservando il volto di quell’uomo così particolare, scrutandolo in profondità.
- “Tra le cose che amo di te, Caroline, una è certamente la perspicacia. Sì, devo tornare a New Orleans. Sai bene che l’altra notte con Marcel sono stati affrontati dei temi importanti. Ho delle cose da risolvere con lui e con la mia famiglia...” -
- “Certo, capisco. Ti raccomando…la promessa che hai fatto, Klaus!” -
Il vecchio Nicklaus sollevò lo sguardo verso quella giovane che certamente amava. Sì, sapeva di amarla, non aveva più alcun dubbio. Glielo aveva detto, solo una volta. Lei non aveva fatto altrettanto. Ma sapeva anche che il loro legame era forte. Non voleva deluderla.
- “Farò tutto ciò che è in mio potere, Caroline, per non deluderti. Come ho promesso…” -
- “Io ti credo. E ho fiducia in te. Qui a Mystic Falls abbiamo davvero bisogno di tranquillità.” -
- “Bene! Usciamo ora…” - Klaus aprì a porta, lasciò il passo alla sua Signora e la seguì all’esterno del locale.
Era quasi buio, l’imbrunire rendeva Mystic Falls sempre più deserta, la temperatura era scesa e l’estate ormai un ricordo. Era pieno Autunno e non mancava poi molto al Ringraziamento.
- “Bene!” - esclamò con tono fintamente allegro Caroline - “Ci dobbiamo salutare, allora!” -
Klaus fece un passo verso di lei, le prese le mani tra le sue. I suoi occhi erano fissi su quelli di lei. Le gambe di Caroline cominciarono a tremare e, istintivamente, fece un passo indietro.
- “Non avrai ancora pausa di me…” -
- “Oh, no. Cosa dici…E’ solo che, io…” -
- “Caroline…” - pronunciò il suo nome avvicinandosi nuovamente e colmando quella piccolissima distanza.
- “Vieni con me!” - la prese per mano e la condusse, a  velocità vampiro, in un angolo più appartato dei vicoli della cittadina - “Volevo solamente salutarti, in privato, prima di andare insieme alla Scuola, dove dedicherò del tempo a mia figlia!” -
Caroline aveva poggiato le mani sul suo petto, lui la stringeva sulla vita.
- “Credo che..sì, potrei sentire la tua mancanza!” -
- “Ehi! Tornerò. E’ una promessa. Vorrei dirti che non me ne andrò più ma tu sai che non è possibile. Ma sai che tornerò. Io voglio tornare, voglio tornare sempre da te. Questo dovresti saperlo, ormai.” -
Sorrise, Klaus. Si avvicinò ancora e la baciò. Dapprima con delicatezza, un leggero bacio appena accennato, guardandosi negli occhi.  Era tutto ciò che voleva, gli bastava.
Ma in pochi istanti si ritrovò sbattuto con foga sul muro alle loro spalle. La sua vampira preferita aveva preso in mano la situazione.
- “Se tornerai, sai cosa ti aspetta!” - promise con gli occhi Caroline.
Cercò di trasmettergli amore e desiderio in un solo appassionato bacio, ricambiato.
- “Ti prendo in parola! Ricordati di non innamorarti di nessuno nel frattempo!” -
Ogni frase era pronunciata in affanno, continuavano a baciarsi e non riuscivano a staccarsi l’uno dall’altra.
- “Innamorarmi? Io sono già pazzamente innamorata, e tu lo sai!” -
- “Oh, davvero, non te ne ho mai sentito parlare!” - la toccava, la baciava, la possedeva anche senza portare a termine alcun atto realmente intimo. Ma era sua, desiderava che questo per lei fosse chiaro e desiderava che lei si aprisse. Sentiva il bisogno di una radice a cui tornare, di qualcosa che lo tenesse ancorato alla vita, alla sua umanità, al desiderio di amare e di essere amato che gli consentiva, forse, di essere migliore.
Caroline si strinse più forte, ricambiava ogni suo gesto. Sapeva che questa volta non poteva sottrarsi, il suo cuore parlava prepotente, le esplodeva nel petto e non potè che seguire ciò che gli nasceva dal profondo.
- “Ti amo, Klaus!” - sussurrandolo all’orecchio di lui - “Dannazione, sì, ti amo e questo mi fa impazzire!” -
Il vamiro sorrise trasudando gioia e soddisfazione.
- “Calma, Caroline, non perderai il controllo per questo! Lasciati andare…vivi questo con me. Non abbiamo limiti. Nessun limite, mia cara. Vorrei tanto portarti con me…ma non è possibile.” -
- “No, ma ti aspetterò. D’accordo? Stavolta ti aspetterò, non mi nascondo. Te lo sto dicendo. Ti aspetto e desidero che tu torni da me. Domani o tra tre mesi. Ma torna.” -
-  “Tornerò mia adorata Caroline. Magari giusto in tempo per il giorno del Ringraziamento, chi può dirlo!” -
- “Allora lascerò un posto pronto anche per te!” - sorrise radiosa e lo baciò nuovamente.

Era possibile una coppia Caroline Forbes - Klaus Mickaleson? Nessuno poteva avere certezza in tal senso, neppure i diretti interessati. Eppure, la gioia che Caroline trasmise nei giorni immediatamente successivi al saluto con Klaus, era talmente contagiosa che la maggior parte delle persone a lei vicine si resero conto che la presenza di Klaus non sarebbe più stata occasionale, nella loro vita. E sapevano che avrebbero dovuto accettare questa realtà.
La prima a comprenderlo fu Elena. Che dopo aver amato due vampiri aveva trovato la sua strada con uno Stefan umano, uno Stefan che desiderava fare il medico ma non gliene aveva ancora parlato. Uno Stefan fragile ma immensamente meraviglioso. Al quale non era tuttavia ancora riuscita a raccontare il suo piccolo segreto. Quel segreto che lei per prima aveva inizialmente celato a se stessa ma che, con il passare dei giorni, era divenuto sempre più concreto e reale. In particolar modo dopo l’incontro con Klaus, la sera in cui era partito da Mystic Falls.
Se qualche tempo prima qualcuno le avesse detto che si sarebbe trovata seduta su una panchina, con Klaus Michaelson, a confrontarsi su uno degli eventi più importanti della sua vita, gli avrebbe dato del folle.  Mai avrebbe creduto che avrebbe potuto riporre in lui la sua fiducia.
Lei, la vittima sacrificale che quel vampiro aveva sacrificato sul suo altare. Lui, vampiro assetato di sangue e di desiderio di supremazia, che aveva ucciso senza pietà la zia Jenna. Klaus, che aveva tuttavia salvato la vita a Caroline più volte, a lei stessa e a Stefan e il quale era divenuto ormai, nelle loro menti, unicamente il benefattor della Scuola Salvatore, il padre di Hope che risiede stabilmente a New Orleans, e l’amante di Caroline. E spesso, negli ultimi anni, si era domandata se davvero fosse la cosa giusta per la sua amica, ma mai come quella sera, su quella panchina, comprese le ragioni che spingevano Caroline verso di lui. E non si era ancora realmente resa conto, ma lo comprese nei mesi successivi, di come quella conversazione avesse rappresentato una svolta essenziale per la sua vita.
 
  
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