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Autore: niny95    16/03/2024    3 recensioni
Sono passati 16 anni dal lancio del Sortilegio Buono. Nei Reami Uniti la vita scorre tranquilla. 
Hope Jones ha 16 anni e nella sua vita gli unici problemi sono causati dalle verifiche e dai ragazzi.
Ma la sparizione di alcuni ragazzini mina la serenità dei Reami Uniti.
Quando improvvisamente anche Emily Mills, figlia della Evil Queen e Wish Robin, subisce la medesima sorte Hope e i suoi amici vanno alla sua ricerca.
Chi è che sta rapendo i ragazzini? Riuscirà la Next Generation a salvare Emily? E che ne è degli eroi che tutti conosciamo?
Dal testo:
La ragazza annuì con noncuranza «Credo che … dovremmo occuparcene noi.»
«Occuparcene noi?» Cole inarcò nuovamente un sopracciglio, mettendo ben in evidenza il neo sotto l'occhio destro «Di cosa stai parlando?»
Hope sospirò, come se quella conversazione le costasse più fatica di quando volesse ammettere «Delle sparizioni-» disse poi si corresse velocemente «Della sparizione di Emily.»
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Anastasia Tremaine, Emma Swan, Hope Jones, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Next Generation'
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Capitolo 8
 
Ricerche 

 
«Quindi … esattamente cosa stiamo cercando?» chiese Alice quel giorno squadrando alternativamente Gideon, Neal, Alex, Kate, Hope e Cole. Giunta in biblioteca per iniziare il solito turno di lavoro, aveva trovato i ragazzi tutti in attesa dell’apertura. E quando aveva saputo il motivo che li aveva spinti a riunirsi tutti, organizzando quel gruppo di ricerca, la figlia di Capitan Uncino si era offerta di aiutare senza pensarci due volte, peccato che… dopo aver ispezionato diversi libri non aveva ancora ben chiaro cosa cercare. Ma magari era anche colpa della sua concentrazione che quel giorno lasciava a desiderare: la notte prima Ellie aveva sofferto di forti fitte allo stomaco e lei e Robyn avevano passato, a turno, la notte a consolare la loro piccolina.  
Gideon le riservò una breve occhiata, alzando appena lo sguardo dal libro che stava, a sua volta, consultando «Incantesimi di camuffamento.»  
Alice annuì, aprendo un altro grosso tomo che, a sua volta, innalzò una nuvoletta di polvere, iniziando a leggere, nella speranza di arrivare a qualcosa.  
Per un po’ non trovò nulla, finché qualcosa non attirò la sua attenzione «Incantesimi del sangue» lesse a voce alta.  
Gideon alzò lo sguardo dal proprio libro, scosse la testa «No» disse «Anche volendo non abbiamo la minima idea di chi sia.»  
Il volto di Alice si oscurò a quelle parole. Si chiedeva chi potesse osare tanto, chi potesse rapire tutti quei bambini e a che pro. Alice ne era sicura, nemmeno sua madre – che era stata una degli ultimi cattivi sconfitti – avrebbe mai osato tanto.  
Se solo pensava a Ellie, e al fatto che potesse succederle qualcosa temeva di non farcela. Quando Robyn aveva manifestato la sua voglia di adottare un bambino si era sentita divisa a metà: da una parte l’entusiasmo l’aveva spinta ad accettare immediatamente; dall’altra, la paura, l’aveva portata a chiedersi, durante tutto il processo e fin quasi al giorno prima di apporre l’ultima firma, se fosse stata davvero una buona idea. Del resto, chi poteva biasimarla sapendo di chi era figlia? Robyn però l’aveva confortata, ripetendole più e più volte che lei non era assolutamente come Madre Gothel e Alice aveva finito per crederci. Quando poi avevano effettivamente adottato Ellie, Alice aveva fatto il massimo per poter essere una buona madre, e a vedere come quella piccolina la cercava sempre; richiedendo un bacio, di essere presa in braccio o semplicemente di giocare con lei forse non aveva fatto un pessimo lavoro.  
Ma adesso, con tutto quello che stava succedendo, la paura di non essere una buona madre, di non essere abbastanza forte e di non riuscire a proteggere come dovrebbe la propria bambina era tornata prepotentemente. Ed era proprio per questo che si era unita a quello strano gruppetto anche se, almeno per il momento, quella ricerca sembrava essersi rivelata infruttuosa.  
Sospirò aprendo un altro grosso libro.  
 
~~~ 
 
Mary stava osservando Emily in silenzio: sembrava che la ragazza orgogliosa e coraggiosa fosse stata rimpiazzata da quella Emily. La ragazza sembrava essersi arresa. Ma del resto chi poteva darle torto? Era passato più di un mese senza che nessuno facesse nulla. Mary sapeva, fin dal primo momento in cui aveva capito di essere stata rapita, che i suoi genitori non avrebbero mosso un dito, figuriamoci poi il suo patrigno! Ma con Emily, invece, era tutt’altro discorso: lei aveva una famiglia amorevole, degli amici che avrebbero dato la vita per lei. Quindi il fatto che nessuno si fosse ancora fatto vivo era piuttosto strano. O forse, e questa sembrava essere l’ipotesi migliore, chi li aveva rapiti doveva essere davvero molto scaltro.  
Sospirò «Quindi… finisce così? Ci arrendiamo?» chiese.  
Emily inarcò un sopracciglio «Cosa intendi?»  
Mary fece spallucce «Ti sei arresa» disse semplicemente.  
«Mi stai dando della codarda?» il volto di Emily si oscurò e il suo tono di voce si alzò di parecchie ottave.  
«No, sto solamente esponendo i fatti» Mary allargò le braccia in maniera significativa «E che tu ti sia arresa è un dato di fatto.» 
Emily sospirò «E che dovrei fare, sentiamo? Non posso usare la magia, pensavo che mia madre e i miei amici avrebbero mosso mari e monti pur di salvarmi ma evidentemente si sono arresi, forse non ne valeva la pena … non so» fece spallucce.  
«E invece» Mary la squadrò con i suoi occhi castani «… - hai pensato che magari si stiano dannando per ritrovarci e che magari chiunque ci abbia rapito sia soltanto troppo scaltro?»  
Emily fece un verso contrariato «E dai Mary! Stiamo parlando della Regina Cattiva, di Robin Hood e probabilmente anche della Salvatrice! Vuoi davvero dirmi che se fossero davvero interessati non mi avrebbero già trovata?»  
«Emily rifletti dai! Saranno pure eroi ma non vuol dire che le cose siano così semplici!» esclamò Mary. 
Emily non rispose, e Mary sperò che fosse riuscita a persuaderla.  
 
 
~~~ 
 
Kate sospirò, erano giorni che andavano in biblioteca e stavano per ore chini sui libri ma senza riuscire a cavare un ragno dal buco.  
Oltretutto ogni volta che il suo sguardo incontrava quello di Hope questa le lanciava un’occhiata talmente gelida da farle venire la pelle d’oca.  
Almeno sembrava che il piano suo e di Cole stesse funzionando: Hope era chiaramente gelosa.  
«Non ho ancora avuto modo di ringraziarti per aver accettato che io partecipassi» disse Kate avvicinandosi a Hope.  
La coetanea per tutta risposta inarcò un sopracciglio, forse non aspettandosi che Kate le parlasse; eppure, prima della sua “storia” con Cole non avevano mai avuto problemi a parlare considerò Kate, mentalmente, evitando, però, saggiamente, di esprimere a parole quella constatazione. 
 «Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto necessario» borbottò, dando l’impressione alla sua interlocutrice che si stesse sforzando per non rivolgerle un’occhiataccia.  
Kate sospirò «Senti, Hope» iniziò tentennando «ti ho fatto qualcosa?» chiese. 
Hope inarcò nuovamente un sopracciglio, come se non capisse cosa Kate intendesse, così la ragazza spiegò «Noi due non siamo mai state esattamente amiche, più che altro delle conoscenti, compagne di classe. Ma siamo sempre andate abbastanza d’accordo, adesso invece c’è questa sorta di freddezza» Kate doveva ammettere che il comportamento dell’altra ragazza la metteva abbastanza a disagio «Si tratta di Cole? Sei gelosa?» indagò infine.  
Hope sbiancò, biascicò qualche parola sconclusionata «Ma che razza di problema avete tutti?!» sbottò poi «Perché diamine dovrei essere gelosa di Cole?!»  
Kate stava per elencarle tutti i motivi per cui avrebbe potuto essere gelosa di Cole, ma notando la sua espressione preferì evitare «L’unica cosa che mi interessa in questo momento è poter salvare Emily al più presto» continuò la figlia della Salvatrice, decisa. 
«Ed è proprio per questo che dobbiamo fare in modo di avere un rapporto almeno civile. Non trovi?» chiese Kate sorridendo lievemente.  
Hope annuì impercettibilmente «Hai ragione, ricominciamo da capo» sospirò, fece un sorriso che doveva essere confortante ma che non raggiungeva fino in fondo i suoi occhi «Benvenuta a bordo, Kate!» esclamò infine.  
 
~~~ 
 
Baba Yaga sorrise allo specchio: due fieri occhi viola ricambiarono il suo sguardo, mentre afferrava la spazzola per passarla tra i lunghi capelli corvini.  
Era giunto il momento di manifestare la sua presenza ai suoi gentili ospiti. 
Scese lentamente le scale, il lungo abito blu che le metteva in evidenza tutti i punti giusti. 
Arrivata nei sotterranei, l’accolse la vista di Kraznyy appoggiato svogliatamente al muro con gli occhi chiusi. Accortosi della sua presenza, il Cavaliere sobbalzò visibilmente «Mia Signora!» la salutò «Kazimir e Chernyy sono …–» iniziò poi forse nel tentativo di coprire i propri amici.  
Baba Yaga liquidò la questione con un gesto vago della mano «Probabilmente ad allenarsi insieme, giusto?» continuò, completando la frase del Cavaliere Rosso «Non ti preoccupare: non sono arrabbiata. Ad un certo punto arriverà il momento di combattere, è giusto che vi alleniate» fece spallucce «E non è che i nostri ospiti possano andare da qualche parte» disse indicando con un cenno del capo i ragazzini «Ad ogni modo, sono venuta qui per controllare la situazione.» 
A quelle parole Kraznyy si spostò lasciando spazio alla donna. 
Baba Yaga passò vicino a ogni cella, la sua mano sfiorava le grate e il suo sguardo si concentrò su ogni singolo volto: i bambini più piccoli non appena incontravano il suo sguardo si nascondevano velocemente dietro i più grandi, impauriti. E lo sguardo di tutti era spento: avevano chiaramente perso ogni speranza. Questo finché non incontrò un paio di occhi verdi; lo sguardo fiero, un lieve luccichio persisteva «Oh cosa abbiamo qui?» ghignò, una mano passò attraverso le sbarre accarezzando il volto della ragazzina, questa si spostò bruscamente, sputò in direzione della strega «Non ho paura di te!» disse con voce dura. 
Le labbra di Baba Yaga si aprirono in un ghigno «Oh, ne abbiamo di fegato, eh?» si voltò verso Kraznyy «Questa tienila d’occhio» ordinò prima di continuare il suo personale tour. 
Ancora un’altra dozzina e potrò finalmente liberarmi di questo dannatissimo legame pensò con un ghigno giunta all’ultima cella.  
 
~~~ 
 
Hope sbuffò sonoramente: quello che le aveva detto Kate qualche giorno prima l’aveva fatta pensare. Non aveva voluto parlarne esplicitamente con altri ma almeno a sé stessa poteva ammettere che, effettivamente, da quando Kate si era messa con Cole il comportamento di Hope nei suoi confronti era stato freddo, e la figlia della Salvatrice sapeva di non avere motivo per comportarsi così. Insomma, era stata lei stessa a spingere il suo migliore amico tra le braccia di Kate! Però … però per qualche ragione la vista di loro due insieme la infastidiva più di quanto fosse disposta ad ammettere. Come se non bastasse erano piegati da giorni sui libri senza alcun risultato. Sospirò, chiudendo l’ennesimo «Ma insomma! In questi libri non c’è scritto nulla di utile!» sbottò. 
Gideon alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo a sua volta «In effetti hai ragione, speravo che riuscissimo a trovare qualcosa di utile qua, ma mi sa che abbiamo bisogno di altro aiuto.» 
«E a chi chiediamo? Al fantasma di tuo padre?» ghignò Hope sarcastica. 
Gideon fece spallucce «Non nego che l’idea mi è passata per la testa una o due volte. Lui saprebbe sicuramente cosa fare» sospirò «Ma no, non abbiamo bisogno di scomodare i morti. Abbiamo un'alternativa: Anastasia» a quella risposta diverse paia di occhi lo fissarono con un misto di curiosità e perplessità così il bibliotecario si affrettò a spiegare «È l’assistente di Regina! Sicuramente saprebbe darci una mano molto più di come potrei fare io con i miei libri impolverati» fece nuovamente spallucce, quasi liquidando la questione come una cosa di poco conto. Se Hope non fosse stata così presa dal salvare Emily, probabilmente avrebbe notato il lieve rossore che imporporò le guance del giovane. 
 
Note: Dunque dunque eccoci qui! La nostra squadra di giovani investigatori si amplia, ditemi un po': vi aspettavate il coinvolgimento di Alice? Io non posso non ammettere che... non era nei piani! XD
Nel frattempo la nostra Hope nega, perchè negare è la chiave di tutto 😆

Ma la cosa più importante è che Baba Yaga è scesa dai ragazzi! Di quale legame vorrà liberarsi? 👀 
Adesso però passiamo ai chiarimenti: Madre Gothel, è la madre di Alice, ma anche l'ultima antagonista, nella settima stagione. Quando Gideon dice di escludere gli incantesimi del sangue perchè non sanno neanche chi sia il responsabile, si riferisce al fatto che di solito gli incantesimi del sangue possono essere sbloccati solo da un componente della famiglia; per dire se Regina bloccherebbe l'entrata di casa sua con un incantesimo del sangue, l'unica che potrebbe rompere l'incantesimo sarebbe Zelena (sua sorella) o volendo anche Emily, che essendo figlia di Rei che è sempre una parte di Regina in qualche modo condividono comunque il dna.
Per quanto riguarda Gideon, quando Hope dice "e a chi chiediamo? al fantasma di tuo padre?" lo dice perchè Tremotino, il padre di Gideon è stato uno dei maghi più forti e astuti di sempre, colui che ha mosso le fila di tutti nell'intera serie (spiegazione per chi non conosce il fandom XD)
E niente è tutto, e dopo aver presentato quasi tutti i protagonisti (mancherebbe Louis, visto che c'è stata già Kate, ma visto che qui non c'è lo teniamo per un altra volta 😌) è arrivato il momento di mostrare i cattivi e quindi l'aesthetic di oggi è tutto su Baba Yaga e i Tre Cavalieri.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e adesso ci vediamo tra tre settimane!
Un bacio,
Niny❤ 

 
   
 
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