Un nuovo futuro

Pov Bulma

Vegeta aveva rifiutato di farsi visitare dal dottore, ha detto che stava bene, il solito testone.
Non so perchè ma anche dopo tutto quello che è successo continuo a volergli bene, fin troppo, e se possibile il mio istinto di prendermi cura di lui si è accresciuto.
Vegeta è sempre stato così solo, senza una madre, senza un padre, il padre in verità ce l'aveva, ma il Re dei sayan ha sempre odiato suo figlio: per lui era una macchina da guerra e doveva diventare più forte.
Non gli dimostrava mai affetto, come nessuno d'altronde, così Vegeta è cresciuto in mezzo all'odio traendo forza dall'odio stesso e dall'orgoglio.
Non volevo neanche immaginare come si sentiva Vegeta, certo per lui crescere allenandosi ed essere odiato da tutti era naturale però io che conoscevo l'amore sapevo che era orribile crescere così.
All'età di sei anni, mi ha raccontato, che già andava in missione e sterminava uomini, donne, bambini, gli è stato insegnato a godere del dolore altrui, ad essere forte, gli insegnavano a colpi di frustate a sopportare e se possibile farsi attraversare dalla emozioni senza soffermarsi su di esse.
Doveva avere un cuore duro, essere freddo e spietato, non esistevano la pietà, la compassione, la felicità, l'amore, esistevano solo l'odio, la crudeltà e il disprezzo.
Odio verso l'universo, crudeltà verso chiunque si trovasse davanti a lui e disprezzo per tutte le altre razze aliene.
Perfino i fantasmi che lo torturano la notte, in sogno, i loro volti straziati, neanche questo riusciva a fargli provare una qualche emozione.
Lui è stato obbligato a diventare così, ma lui non è il mostro che si mostra all'universo intero.
Io so che esiste un Vegeta buono, un Vegeta capace di provare sentimenti, un Vegeta pentito.
Forse è anche per il suo passato che in quei mesi gli sono stata così vicina, volevo farle un po' da madre oltre che da compagna, lui una madre non l'ha mai avuta.
E come una sciocca gli stavo preparando da mangiare.
Sorrisi pensando a ciò che stavo facendo, gli preparavo del cibo dopo essere stata rifiutata, non mi vuole più vedere eppure continuo a preoccuparmi per lui.
Arrivai davanti alla porta della sua camera con il vassoio stracolmo di pietanze, senza neanche bussare entrai nella stanza. Vegeta era sdraiato sul letto, non si voltò neanche per guardarmi, non volli ammetterlo neanche a me stessa ma quel suo comportamento mi fece male, fu come una lama conficcata nel cuore.
-Pensavo che magari avresti gradito qualcosa da mangiare.-
Non mi rispose.
Non si girò.
Avanzai verso la scrivania e poggiai il vassoio su di essa.
Non si era ancora voltato.
Ormai avevo perso le speranze, in fondo era stato chiaro: lui ora aveva un'altra.
-Bulma-
Mi aveva parlato?
-Si?-
Gongolavo di felicità, so che era sbagliato, ne sarei rimasta delusa, ma per quell'attimo volevo pensare che mi desiderasse ancora.
-Devo parlarti-
-Mi hai già detto tutto, tu e lei, ho capito io fuori dai piedi-
-NO!-
Il suo fu quasi un urlo e questo mi spaventò.
-Non devi lasciarmi...-
Non dovevo lasciarlo? Voleva stare ancora con me?
-Ohh Vegeta!-
Il mio corpo si mosse da solo, abbracciai il mio sayan e lui ricambiò.
-Io non voglio che tu mi lasci, ma...Bulma è complicato, siediti.-
Mi fece sedere accanto a lui e mi strinse come a cercare la mia vicinanza.
-Io e lei siamo legati da una specie di..magia...il marchio, si tratta di magia nera molto potente.
I marchiati devono adempiere ai loro doveri altrimenti moriranno.
Il mio dovere è quello di sposare Tsuiko, lei deve diventare la mia compagna.-
Io sussultai e lui se ne accorse, mi strinse ancora di più a se e mormorò uno -scusa-.
Quasi non riuscivo a credere che Vegeta fosse così dolce, è proprio vero che ti accorgi di quanto importante sia per te una persona proprio quando la perdi.
-Ho pensato di ucciderla-
Il suo sguardo si posò su di me.
-Purtroppo non credo sia possibile. Lei probabilmente è sopravvissuta grazie al marchio, se io sono viva lei lo è con me, se io muoio lei muore con me.-
-Su Nameck? Tu sei morto, poi ti abbiamo resuscitato.-
-Non lo so Bulma, non me lo so spiegare neanche io. Non ho la minima idea di come abbia fatto a sopravvivere. L'ipotesi più plausibile è che grazie al marchio lei non sia morta e poi quando sono morto io lei è morta con me, per poi resuscitare insieme a me.-
Non sapevo cosa rispondergli quindi lo guardai in silenzio e in quello sguardo riversai tutta la mia sofferenza.
-Vorrei trovare una soluzione...o la uccido e rischio la morte se ciò che penso è vero, oppure accetto di sposarmi con lei e tu vieni con me.-
-Se muori non potremo più riportarti in vita.-
-Lo so. Ma preferisco vederti tra le braccia di un altro da morto, piuttosto di vederti con un altro uomo ed essere al fianco di...Tsuiko.-
Vegeta non era mai stato così dolce, quelle parole le costavano veramente molto, si sentiva dalla sua voce, roca e forzata.
Avrei permesso all'unico uomo che ho amato veramente di morire per un mio capriccio?
Si, perchè in fondo si trattava solo di un mio capriccio, volevo essere l'unica donna del principe dei sayan, trattata con rispetto, tenuta su un piedistallo...
Non poteva morire per questo.
L'unico modo per strare con lui era essere la seconda, la donna da sbattersi una volta tanto?
Accettavo.
-Vegeta ti seguirei in capo all'universo, sposa Tsuiko, io sarò la seconda, quella di cui vergognarsi, quella da tenere nascosta. Ti amo e non sopporterei di perderti.-
Non mi aspettavo una risposta, in effetti questa non arrivò.
Ora ero consapevole del mio futuro e nessun futuro poteva essere così brutto vicino a Vegeta.


Ho ricominciato la scuola e aggiornare mi risulta un po' difficile, lo so il capitolo è corto ma è il massimo che sono riuscita a fare.
Grz Gaby sei l'unica che mi sostiene sempre.