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Autore: Kokus    18/03/2024    1 recensioni
Ho visto cosa quei giganti fanno a quelle come noi: ci strappano dalla nostra terra, ci guardano per un futile istante e poi ci mutilano con una violenza indicibile.
E tutto per cosa, poi?
Per delle risposte che noi non possiamo avere?
{Triple!Drabble}
➸ Questa storia partecipa alla Corsa delle 24 ore - XIV Edizione indetta dal forum Torre di Carta.
➸ Questa storia partecipa alla Challenge “Fissa un obiettivo (e superalo)” indetta dal forum Siate Curiosi Sempre
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti ama (lo giuro)
Siate Curiosi Sempre
Torre di Carta — 32. Margherita



Il gelo che striscia malefico dentro di me non ha nulla a che fare con la tiepida giornata primaverile che sto vivendo.
C'è qualcosa che non va, qualcosa di sinistro e perverso, qualcosa che non posso controllare.

Sono qui, in piedi e baciata dal sole, bellissima nella mia semplicità, circondata da tante compagne simili a me.
Siamo uniche nel nostro genere, create per essere ammirate, non per essere distrutte.

Eppure le sento.
Le sento anche oggi, in questa bella giornata deturpata dalle loro grida straziate e colme di disperazione.
Le sento, e ancora una volta tremo al solo pensiero che un giorno possano prendere anche me.

Lasciatemi vivere, vi prego.


Oggi mi prenderanno.
Lo so, me lo sento dentro.

Oggi è l'ultimo giorno che trascorrerò qui, in questo prato che ho sempre chiamato _casa.
La mia terra, il mio piccolo e felice angolo di paradiso ormai distrutto.

Ho visto cosa quei giganti fanno a quelle come noi: ci strappano dalla nostra terra, ci guardano per un futile istante e poi ci mutilano con una violenza indicibile.
E tutto per cosa, poi?
Per delle risposte che noi non possiamo avere?

La parte infida della mia essenza spera che scelgano qualcun'altra più graziosa di me.
Ce ne sono tante, qui in mezzo, che io potrei anche passare inosservata.

Ma non sarà così.


È arrivato il mio momento.
Il sole ormai non lo percepisco più.
C'è solo un'immensa ombra stagliata dinanzi a me e io tremo e imploro pietà, anche se so che quei mostri non possono udire le mie suppliche strozzate.

Mi sento spaccata a metà nel momento in cui quella mano gigantesca mi strappa dalla terra che mi ha nutrita per tanto tempo, la terra da cui sono nata.

«M'ama o non m'ama?»

E mentre quelle mani mi violano, strappandomi tutti i petali in una nenia strascicata, io urlo a squarciagola, consapevole che oltre le mie sorelle nessuno può sentirmi.

«Ti ama! Lo giuro, ti ama! Lasciami vivere, ti prego!»
   
 
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