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Autore: Francyzago77    24/03/2024    9 recensioni
Spin off di "Alla ricerca dell'arcobaleno".
Fanfiction dedicata alla signora Lenders, grande madre e grande donna.
Nel mio universo alternativo avevo voglia di dedicarle uno spazio tutto suo...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kojiro Hyuga/Mark, Nuovo personaggio, Tatsuo Mikami/Freddy Marshall
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il signor Price prese posto a tavola accanto a sua moglie osservando Maya che, diligentemente, si era seduta composta attendendo con pazienza la cena.

-Allora signorina – chiese l’uomo con tono affettuoso e amorevole – sei contenta di passare qualche giorno qui con i nonni?

La bambina annuì mentre intanto Chris si sedeva avendo terminato di far mangiare il piccolo Johnny.

-Anche io e la nonna siamo molto felici di avervi con noi – continuò il signor Price scrutando la moglie che, nervosa e irritata, squadrava dall’alto in basso Chris  – è stata una bellissima sorpresa questa di venirci a trovare!

La figlia si era presentata alla villa che era quasi sera, con un borsone, uno zaino e i due bambini. Subito i coniugi Price avevano intuito ci fosse stato qualcosa di poco piacevole fra lei e Mark.

-L’ho voluto lasciare da solo – aveva spiegato la ragazza ai genitori – deve capire che non può essere così intransigente nei confronti di sua madre.

Poi aveva raccontato loro tutta la faccenda.

-Chris, non voglio però che i bambini ne paghino le conseguenze – il signor Price era stato categorico – sai che potete restare qui quanto volete ma i piccoli non devono andarci di mezzo.

-Papà – replicò la giovane – Johnny cosa vuoi che ne capisca e Maya non ha intuito nulla, le ho detto che venivamo a fare una breve vacanza da voi mentre Mark è impegnato in Nazionale.

E così si erano sistemati a villa Price.

Arrivati in tempo per la cena, erano ora tutti nella grande sala attorno al tavolo.

-Bene, bene – esordì il signor Price allegro davanti ad un ottimo primo piatto – possiamo incominciare a cenare! Forza Maya, mi raccomando mangia tutto quanto che poi il nonno ti farà vedere i cartoni in tv. E domani ci divertiremo in piscina. La tua vacanza inizierà nel migliore dei modi!

-Nonno ma noi non siamo qui in vacanza! – esclamò stupita la bambina – Siamo qui perché mamma e papà hanno litigato.

Immediatamente l’uomo guardò la figlia mentre la signora Price s’intromise in modo stucchevole.

-Ma no – disse alla bimba per rassicurarla – cosa vai a pensare!

-Mamma non vuole più bene a papà – spiegò Maya decisa – perché a lui non sta simpatico Freddie. Freddie è il fidanzato di nonna e a papà non piace.

-Per fortuna che la piccola non aveva intuito nulla! – tuonò indispettito il signor Price.

-Maya – la rimproverò Chris ad alta voce – perché ascolti sempre cosa non dovresti ascoltare?

-Perché voi gridate! – sentenziò la piccola in maniera così disarmante da far alterare ancor di più il signor Price.

-Io e papà non abbiamo litigato – le disse allora Chris – dobbiamo soltanto riflettere. Anzi, è tuo padre quello che deve riflettere.

-Sì – annuì Maya – perché la nonna ha lasciato Freddie e la colpa è soltanto di papà.

-Adesso basta! – gridò il signor Price inflessibile – Mangiamo in silenzio e non pensiamoci più.

Mise in bocca la prima cucchiaiata di minestra già esausto.

Terminata la cena, senza più discussioni, dopo aver portato a letto i bambini Chris e i suoi genitori si erano ritrovati in salone.

-Non avrai veramente intenzione di lasciarlo? – domandò la signora Price alla figlia con tono autorevole accendendosi una sigaretta.

-Perché no? – replicò Chris meravigliata – Si sta comportando in modo indegno e poco maturo, mi irrita anche soltanto parlarci e poi mamma, proprio tu me lo chiedi? Non hai sempre affermato che Mark non fosse l’uomo adatto per me?

-Ma adesso cara – rispose la madre – sta diventando un calciatore importante, con ottimi guadagni e un futuro in Italia! Io non mi perderei questa ghiotta opportunità.

-Sei la solita! – la aggredì Chris irritata alzandosi e uscendo dalla stanza.

-L’hai fatta innervosire ancora di più! – gridò il signor Price allibito rivolto alla moglie – Tu pensi sempre e solo al tuo tornaconto personale! I soldi, l’Italia … io invece sono preoccupato soprattutto per i bambini.

-Cosa credi che io non lo sia? – lo riprese immediatamente la donna – Cerco di alleggerire la situazione ma non vengo mai capita. Non voglio che Chris lasci partire Mark da solo, i bambini hanno bisogno del padre e non tollererei un’altra separazione in famiglia. Ci siamo fatti la guerra noi due per già troppo tempo facendo soffrire i nostri figli quando erano ragazzini, non vorrei una replica ora per Maya e Johnny.

Ancor più stupito, il signor Price si avvicinò alla moglie.

-Forse – continuò lei – sto invecchiando ma quando vedo i due nipotini mi si stringe il cuore. È importante che crescano in un famiglia unita, sei d’accordo? 

L’uomo sorrise annuendo.

-Poi – disse ancora la signora – spero che Mina torni insieme a Freddie. Se lo merita, dopo una vita di sacrifici!

-Stai proprio invecchiando! – sentenziò lui – Non ti riconosco più!

-Mi stai prendendo in giro? – disse irritandosi la donna mentre il marito, sicuramente più tranquillo, pensava che tutto in fondo avrebbe potuto risolversi senza drammi.     










 

Il ritiro iniziò nel migliore dei modi. 

Tutti i giocatori convocati mostrarono subito determinazione e voglia di vincere.

Erano giunti al punto di ritrovo alla spicciolata per poi raggiungere tutti insieme il centro sportivo dove sarebbero rimasti per l’intera settimana. 

Dopo una breve riunione con il mister e Pearson, si erano sistemati nelle camere per poi consumare il pranzo nella sala principale.

La giornata calda e soleggiata portò alcuni di loro ad uscire fuori terminato il pasto.

Si erano formati dei piccoli gruppetti, Bruce teneva banco con le sue solite battute.

Mark, allontanatosi dagli altri, si era seduto al sole, più distante.

-Posso salutare il mio cognato preferito? – la voce di Benji, chiara e decisa, lo fece voltare – Preferito perché sei l’unico!

Price rise dandogli una pacca sulla spalla, sistemandosi accanto a lui.

-Cattivo umore? – domandò ancora Benji avendo notato il disinteresse dell’altro.

-Sì, non sono al meglio – replicò Mark con poca partecipazione.

-Sono abituato alla tua scarsa propensione a socializzare nei ritiri – continuò il portiere mantenendo un tono ironico -  ma oggi mi sei subito parso più scontroso del solito! Problemi?

Sapeva come pungolarlo, come tirargli fuori le parole.

-Chris è andata via! – sentenziò Mark dopo alcuni attimi di silenzio.

Allora Benji, senza scomporsi troppo, si mise calmo in ascolto.

-Ieri sera ha fatto i bagagli – spiegò Lenders – ed è tornata dai genitori con i bambini. Ha detto che non vuole più venire a Torino e che i figli rimarranno con lei.

-Tipico! – esclamò Price quasi ghignando – Chris ha queste uscite, dovresti conoscerla!

Mark scosse la testa e aggiunse:

-Se io non cambio sarà inflessibile.

L’altro attese un poco e poi, guardandolo negli occhi, scandì bene:

-Per Freddie?

-Cosa ne sai tu di Freddie? – replicò immediatamente Mark stupito.

-Pensi che io e il mister non ci sentiamo? – spiegò quindi Benji sorridendo – Si può dire che almeno due volte alla settimana lo chiami oppure è lui a telefonare a me!

Meno meravigliato, era ovvio dato il rapporto esistente tra Freddie e Price, Mark annuì.

-Ho saputo – iniziò Benji questa volta più serio e con delicatezza – di lui e tua madre. Freddie si è confidato con me. Anche mio padre mi ha raccontato qualcosa.

-Sono un egoista! – dichiarò Lenders interrompendo l’altro – Un egoista testardo e intransigente. E immaturo. Questo pensa Chris e ha ragione.

Benji non mosse ciglia, lui proseguì:

-Lo pensa Chris ma anche mia madre, ne sono certo. I miei fratelli sono migliori di me, io non sono riuscito ad accettare la cosa e mi sono comportato da irragionevole. Tutti mi dicono che Freddie è un’ottima persona ma io non ho mai messo in dubbio questo. 

Fece una pausa, riprese fiato e continuò:

-Io non riesco a vedere mia madre con qualcuno.

-Ti capisco – inaspettatamente Benji prese la parola – e sono con te.

Mark sbarrò gli occhi, incredulo.

-Vedi, comprendo il tuo disagio – tentò di spiegare il portiere – e credo che al tuo posto avrei agito allo stesso modo.

Ora fu Lenders a mettersi in ascolto.

-Sai – continuò Benji con non poco impaccio – avessi avuto una madre come la tua mi sarei comportato proprio uguale a te. Con la mia di mamma ne ho visti di uomini che entravano e uscivano da casa, con uno andammo pure in vacanza, avrò avuto otto o nove anni. Ma lei e mio padre si lasciavano e poi si riprendevano, sia io che Chris non abbiamo mai avuto un’idea di famiglia, se non per poco. Però tua madre Mark è quella che ogni bambino si augura di trovare. È quella che ti prepara la colazione al mattino prima di andare a scuola, che se anche torna stanca dal lavoro ti chiede se hai studiato e si preoccupa per te, è la donna che ti segue passo dopo passo nonostante le avversità e i problemi quotidiani. Ecco, di una mamma così io sarei stato geloso all’inverosimile. Quindi ti capisco.

Lenders si sentì in parte compreso, dall’altra nutriva ancora un forte senso di colpa.

-Però Mark – proseguì Benji – tua madre è anche una donna che ha sofferto tanto e non sono io a dovertelo ricordare, lo sai benissimo perché in quei momenti eri presente ed è stato un dramma pure per te. Io credo che lei si meriti ora un po’ di tranquillità, di serenità. Capisco perfettamente che non è il tipo di serenità che tu avevi immaginato per lei ma credo tu debba lasciarla andare. Siete due persone distinte Mark. Lei ti ha accompagnato in tutti questi anni senza mai intralciare il tuo cammino, fai ora tu lo stesso. 

Alzandosi, senza aggiungere altro, Price lo salutò con un cenno raggiungendo Hutton e altri radunati attorno a un Bruce in grande spolvero.

Mark lo osservò lentamente, avrebbe voluto ringraziarlo ma, come al suo solito, non riuscì a trovare le parole.

Tornò a pensare, allungò le gambe, tentando di rilassarsi. 










 

In sala riunioni, era ormai sera, erano tutti in ascolto concentrati e attenti.

Freddie stava illustrando le caratteristiche tecniche e tattiche della prima squadra avversaria. Con lui, accanto alla lavagna, Julian ormai promosso a vice allenatore.

Mark, seduto fra Ed e Danny, si era ripromesso di gettarsi anima e corpo nelle partite e di affrontare soltanto a qualificazioni finite il mister.

Sapeva che sua madre lo aveva lasciato ma era consapevole del sacrificio fatto dalla donna. 

Chris aveva ragione, Benji aveva ragione, tutti avevano ragione.

Adesso lui era pronto al dialogo, un dialogo sincero e aperto.

-Perdonami Freddie – il signor Pearson interruppe bruscamente la riunione entrando senza bussare nella sala – avrei bisogno di parlare con Mark.

Il giovane, sentendosi chiamato in causa, si alzò subito dalla sedia mentre Marshall gli faceva cenno di uscire.

Con stupore tutti i giocatori si erano voltati verso Pearson ma questi condusse immediatamente Lenders fuori, nel corridoio.

-Mark -  esordì l’uomo rimasto solo con lui – ha telefonato ora Chris.

-Chris? – domandò incredulo il ragazzo – Cosa è successo?

Deglutendo e cercando di trovare le parole adatte Pearson sussurrò:

-Tua madre …

   
 
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