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Autore: LoveMyPen    27/03/2024    0 recensioni
La relazione tra Sana ed Heric è giunta al termine e lui è stato spedito dal padre in un paese sperduto del Giappone per via dei rapporti insostenibili che si erano ormai creati in casa. Ma è davvero tutto finito oppure il futuro ha in serbo altre grandi avventure per i nostri protagonisti?
La fiction è orientata a trattare tematiche sociali attuali in modo tale da coniugare il mondo virtuale del manga/anime con la realtà che viviamo oggi giorno.
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DON'T LEAVE ME


1. BROKEN


Mi sento male, faccio fatica a lasciare il mio letto, mastico apatia ovunque mi volti.

Da quando mio padre ha deciso di mandarmi via da Tokyo per l'ennesima litigata sento di aver perso ogni tipo di radice con la mia famiglia, nonostante i rapporti fossero andati in cancrena da ormai diverso tempo.

Ormai sono diventato peggio di uno zombie incapace ad adattarmi alle regole di una società che mi è sempre stata stretta: voi probabilmente starete pensando che trovarmi un lavoro sarebbe terapeutico e mi aiuterebbe a staccare da questo limbo infernale di apatia, ma il punto è proprio qui: mio padre ha deciso di allontarmi da casa già da un anno e in questo periodo ho trovato diversi impieghi che sono finiti tutti in tragedia. Ho iniziato a soffrire di attacchi di panico sempre più pesanti al punto che venivo costanemente licenziato da ogni ditta per cui ho lavorato.

Sono diventato uno scarto della società, troppo orgoglioso per aprirmi con qualcuno; anche perché non è facile dal momento che gli attacchi di panico e le crisi di ansia sono associate prevalentemente al mondo femminile: non è accettabile che un maschio come me soffra di queste cose da "femmina". Eh già, in una società come la nostra gli uomini non possono soffrire di queste patologie perché vengono additati come delle femminucce e come dei deboli o in certi casi come degli omosessuali. E io come ben sapete omosessuale non lo sono, sono stato assieme a Rossana per molto tempo prima che venissi mandato da mio padre in questo paesino sperduto del Giappone, anche se non fu quell'episodio in particolare a determinare la fine della nostra relazione.

Lei stava crescendo, la sua fama continuava ad aumentare a dismisura e io ho iniziato a diventare sempre più possessivo nei suoi confronti. Avevo come creato un legame di dipendenza da lei al punto che un giorno litigammo pesantemente e mi gridò dritto in faccia che non si sentiva più la mia ragazza ma le sembrava di aver preso il ruolo più simile a quello di una madre. Finché eravamo più piccoli lei si divertiva a prendersi cura di me, il legame profondo che nacque tra di noi, che tutti voi conoscete dal momento che avete visto l'anime, venne favorito dalla sua indole ad aiutare i cuccioli feriti e abbandonati come me e io forse comincio a credere di avere riposto in lei tutte le mancanze che ho subíto.

Ma fino a che si è piccoli le cose sono diverse, man mano che si cresce le dinamiche e le aspettative sociali cambiano e Sana ha iniziato a maturare questo suo aspetto caratteriale volendo diventare una donna più indipendente, mentre io ormai mi ero chiuso in questa bolla salvavita con la credenza che ogni mio dolore sarebbe stato curato da lei e che avrebbe provveduto a farmi sentire bene sempre e comunque.

Mi diede appuntamento sul tetto della nostra vecchia scuola media dove tutto iniziò, per dirmi che era finita perché con tutto il bene che continuava a volermi, oramai la relazione stava iniziando a starle stretta e che avevo dei conflitti irrisolti di cui non poteva più occuparsi:

- Heric non siamo più dei ragazzini, certe cose vanno affrontate maturando e capendo che noi siamo i primi responsabili di noi stessi e del nostro benessere e sotto questo aspetto tu mi sembra che sia rimasto fermo al giorno in cui ci siamo conosciuti alle elementari.

Quando mi disse ciò, io rimasi di pietra, non sapevo cosa rispondere, mi aveva spiazzato, aveva fatto centro ma il mio orgoglio maschile mi impediva di ammettere che avessi bisogno di una figura femminile nella mia vita che si pigliasse cura di me. Onestamente speravo che questo momento non arrivasse mai, per cui, visto il mio silenzio, decise di continuare lei il discorso:

- Io ti ho sempre amato Heric, c'è sempre stato un legame molto particolare tra di noi e forse il fatto che tu non abbia avuto una madre e che io sia sempre cresciuta senza un padre ha fatto sì che le nostre anime si incontrassero per aiutarci a sostenerci a vicenda, ma questa alchimia funzionava benissimo in passato, adesso da un po' di tempo a questa parte il rapporto inizia a starmi sempre più stretto. Io ho trovato le mie soddisfazioni in ciò che amo fare di più al mondo: cioè recitare. Mi sta dando una strada nella mia vita e ora sembra che possa finalmente viverci dignitosamente di questa mia passione. Tu invece Heric non hai ancora trovato la tua e ho come l'impressione che abbia deciso di smettere di lottare, sperando che siano gli altri a fungere da luce per il buio in cui ti ritrovi.

Ci fu un altro silenzio ma per fortuna in quel momento si alzò una forte folata di vento, capitata a pennello come se servisse a spazzare via quell'attimo di imbarazzo e di vergogna che era venuto a crearsi.

- Sana quello che dici è vero..

- Però?

- In che senso?

- Da come hai iniziato il discorso sembrava che stesse per uscirti un "però"! Sai mi riferisco a quel "però" che annulla tutte le belle parole dette prima!

- Si è vero! Hai ragione! - stavo iniziando a innervosirmi seriamente - però mi sembra una scelta molto affrettata la tua, non pensi che potremmo darci un po' di tempo per migliorare? Io ti credo quando mi dici che mi hai sempre amato e anche io ti ho sempre amata e ti amo tuttora, per questo non credo sia maturo interrompere tutto senza darci un'altra possibilità di miglioramento.

- Heric la mia scelta non è improvvisata o presa sotto un impulso, bensì ci stavo pensando da diverso tempo, è difficilissimo per me dirti queste cose, ci ho messo tanto prima di arrivare a questo punto, lo sai benissimo che abbiamo avuto molti inciampi prima di arrivare a questo momento dove ho deciso che è meglio se le nostre strade si separino.

- Ti prego Sana non mi lasciare..

- Lo vedi? - disse con le lacrime che iniziavano a scenderle dal viso - hai sempre questo tono da bimbo indifeso bisognoso di cure quando ti rivolgi a me e io mi sono presa cura di te tantissime volte Heric! Per molto tempo. Eri sempre in cima alla lista dei miei pensieri e spesso sono arrivata ad anteporre te anche ai miei impegni più importanti per non farti stare male o per non farti pensare che ti stessi abbandonando.

- Mi dispiace, ti chiedo scusa per questo.

- Oh non lo so se posso accettare le tue scuse, per il fatto che non so se siano sincere.

- Stai scherzando, non è vero Sana?

- Ti ricordi di Charles? Il tuo incubo più grande, il ragazzo di cui hai sempre avuto paura, la persona che hai sempre visto come una minaccia per la nostra relazione. Io ho perso un amico e un grande collega di lavoro per causa del tuo infantilismo Heric!

- Non mi sembra di averti mai chiesto di interrompere l'amicizia con lui, o mi sbaglio?

- Non direttamente!! Me lo facevi capire tenendomi il muso ogni volta che ritornavo a casa dopo essere stati assieme su un set per una pubblicità o per un film. Ma io ho sempre anteposto te a lui. Secondo te perché ho deciso di non partecipare al secondo capitolo de "La Casa nel Bosco"? Sei davvero così convinto che non abbia preso parte al film perché avevo preso il Covid-19 come dissi al regista? Lascia che ti sveli questo segreto: Io non ho mai contratto il virus Heric!!! L'ho usata semplicemente come scusa perché non riuscivo a dire che avevo un ragazzo possessivo e che se avessi deciso di partecipare al film "abbandonanolo" a casa per un altro mese, mi avrebbe iniziato a tenere il muso per non so quanto tempo. È stata una situazione estremamente imbarazzante, credimi!

- Lo sai che lui da te voleva ben altro che un semplice rapporto di amicizia Sana, come pensavi potessi sentirmi a sapere che te ne saresti andata per un mese da sola assieme a Charles in mezzo a un bosco?

- Malissimo! Ed è appunto per questa ragione che ho deciso di mentire e mettere te al primo posto, perdendo un'importantissima opportunità! Ma tu non mi hai mai chiesto come stessi per non aver partecipato al film, dentro di te facevi i salti di gioia per aver evitato che io e Charles passassimo del tempo insieme, ruotava sempre tutto intorno a te e al tuo egoismo.

- Possiamo rimediare Sana, prometto che migliorerò per riuscire a far funzionare la relazione nel migliore dei modi.

- Non è un problema legato solo a te Heric! Sono io che non mi sento più parte di questa relazione, mi sento le ali tarpate, come se tutti i miei sforzi che ho fatto per sostenerti e venirti incontro non siano mai stati realmente capiti e apprezzati e, ora che devo partire per Hollywood per un film di importanza mondiale, ci tengo ad essere concentrata al massimo senza avere quel senso di colpa che mi è sempre venuto ogni volta che mi allontavo da te per delle lunghe trasferte.

- Quindi hai deciso? È finita sul serio?

Ci fu un altro momento di silenzio. Io la guardavo con degli occhi supplicanti come a volerle comunicare di non farlo, di non abbandonarmi e che senza di lei mi sarei smarrito completamente, mentre lei singhiozzava come se stesse cercando il coraggio per dirmi una delle cose più importanti e più difficili della sua vita.

Il vento venne nuovamente in aiuto, come per darle quella folata di coraggio per dirmi fuori dai denti che:

- Sì Heric, per il nostro bene, sia per il mio che per il tuo, qua sullo stesso tetto dove anni fa decidemmo di metterci insieme, ho deciso che la nostra storia è finita.

In quel preciso istante è come se mi fosse arrivata in corpo una scarica di proiettili. Mi sentivo mancare le forze, stavo quasi per svenire, non credevo che questo momento sarebbe mai arrivato.

- Ciao Heric, in bocca al lupo per tutto - e si allontanò con la faccia tra le mani piangendo a dirotto.

Io rimasi immobile sul tetto della scuola mentre la vedevo allontanarsi correndo per strada.

La seguii con lo sguardo fino a che svoltò alla fine del viale. Fu quello il momento in cui realizzai di averla persa, quando non riuscii più a vederla nemmeno a distanza.

Rimasi immobile sul tetto fino a che sentii qualcuno chiamarmi alle spalle:

- Ehi ragazzo, scusami ma dobbiamo venire a fare le pulizie sul tetto, ti dispiacerebbe andare?

Così lasciai anche io a mia volta la nostra ex scuola media e mi avviai silenzioso per la mia strada.

Ebbi l'impulso, non lo nego, di correrle dietro e cercare di aggiustare le cose ma questa volta mi parlò con una sicurezza e determinazione che mi hanno fatto desistere da ogni mia intenzione di quel tipo. Forse stavo realizzando che era il caso anche per me di voltare pagina e che era ora di iniziare a reagire in modo più maturo agli eventi.

Come se non bastasse in quella stessa giornata avvenne anche la litigata in casa che fece traboccare il vaso e per la quale venni mandato via da mio padre. Tanto si sa che le disgrazie quando capitano decidono di presentarsi insieme contemporaneamente.

- Sei passato a prendere il sushi, Heric?

- No papà non ho fame e ho avuto altri pensieri, mi dispiace.

- Che stress che sei. Ruota sempre tutto intorno a te! Se tu hai pensieri anche gli altri devono rimetterci, ma si può sapere quando vuoi crescere?

Eccola la frase che mi fece esplodere, mi sembrava strano infatti di essere stato così calmo dopo tutto quello che successe in quel giorno.

- Se hai così tanta fame vattelo a prendere da solo questo benedetto sushi.

- Figliolo vedi di abbassare i toni, sono sempre tuo padre ricordalo!

- Sì! Esatto! Sempre lo stesso padre passivo aggressivo con una faccia da funerale, deluso da qualunque cosa accada in questa casa, insoddisfatto costantemente della sua vita e incapace di mostrare un minimo di empatia da quando mamma ci ha lasciati! Sei sempre il solito fallito!

- Ora mi stai facendo arrabbiare!! È meglio che ti rimangi quello che hai detto, razza di ingrato che non sei altro!

- Sei sordo oltre che ritardato per caso? Ti ho già detto che non ho fame! Sei tu l'unico che ha voglia di mangiare qualcosa! Per cui perché non ti rimangi tu quello che hai detto? Così magari ti sazi un po' e smetti di dire certe stronzate!!!

Non ve l'ho detto ma se ci fossero le olimpiadi di sarcasmo probabilmente a quest'ora avrei già trovato la mia strada e avrei addirittura più fama di Sana. Peccato che ogni volta mi abbia soltanto portato a peggiorare i rapporti, anche quelli che pensavo non avessero modo di peggiorare ulteriormente, come quelli con mio padre, tanto è vero che:

- Figliolo questa volta hai oltrepassato il limite, per il tuo bene e per il benessere di questa casa è giusto che te ne vada. Baderò io alle spese per l'affitto e per il tuo sostentamento ma è ufficiale: da qua te ne devi andare.

Praticamente nella medesima giornata sono stato lasciato dalla mia ex prima e da mio padre poi, tanto ve l'ho detto che le disgrazie, quando capitano, si prendono appuntamento a vicenda e arrivano tutte insieme.

Ed eccomi di nuovo qua, a riprendere la narrazione da dove era iniziata, dentro la mia nuova casa in questo paese di provincia che appiattisce ulteriormente il mio umore già molto depresso.

Dio mio, ha pure iniziato a squillare il telefono, che fatica rispondere e prestare attenzioni agli altri. Vado a sentire chi è e che cosa vuole. Vi terrò aggiornati nel prossimo capitolo. Per ora buon proseguimento e, ve ne prego, rimanete con me. Non mi abbandonate almeno voi.

Ciao.



   
 
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