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Autore: Dragon mother    27/03/2024    2 recensioni
Isabella è una ragazza semplice alla quale la vita ha tolto più cose di quante gliene abbia date. La sua più grande fortuna è avere Alice come amica anche se a volte è proprio una pazzerella..
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buonasera ragazze e bentrovate.
Chiedo scusa per l’assenza della settimana scorsa ma ahimè sono stata colpita da influenza e congiuntivite.
Ma eccomi di nuovo qui.
Intanto vi ringrazio come sempre e vi faccio tanti auguri per una serena Pasqua.
Torniamo con un capitolo di Bella molto puccioso, come lo chiamo io, romantico e tranquillo.. per ora.
Buona lettura e un bacione grande.
 
 
 
 
Bella
 
 
Un delizioso profumo di caffè aleggia nell’aria aiutando a svegliarmi.
 
Con gli occhi ancora chiusi, un sorriso cresce allargando le mie labbra quando i ricordi della sera precedente mi colpiscono in pieno.
 
Fidanzata
 
Allungo le braccia per stiracchiarmi e istintivamente una mano corre a toccare il suo lato del letto.
Lo scopro vuoto e.. freddo.
Apro gli occhi di scatto e mi alzo a sedere sul letto.
Mi guardo intorno nella stanza scoprendo di essere sola.
Allora chiamo il suo nome ma non ottengo risposta.
Riprovo e questa volta sento un Arrivo urlato da lontano.
 
Poco dopo Edward compare nella stanza.
Porta tra le mani un vassoio con quella che credo sia la mia colazione anche se lì sopra c’è sicuramente cibo per entrambi.
“Qualcuno sentiva la mia mancanza?” borbotta avvicinandosi.
 
Appoggia il vassoio sul comodino e poi si siede sul letto accanto a me.
Si china avvicinando il viso al mio e i suoi occhi lo accarezzano fino a quando le sue labbra sono sulle mie per un bacio del buongiorno.
“Buongiorno amore” sussurra poco distante dalle mie labbra.
“Buongiorno fidanzato” rispondo riempiendomi la bocca di quella parolina che da ieri sera gira e rigira nella mia testa.
 
Sorride compiaciuto e orgoglioso di quanto io sia felice.
“Ti ho preparato la colazione.. oh beh a dire il vero l’ho preparata per entrambi” ridacchia divertito.
Prende il vassoio e lo appoggia sul letto, proprio tra di noi.
“Ti va di fare colazione insieme?
Poi se vuoi possiamo parlare un po’.. anche perché io ho una cosa da darti” ha un’aria misteriosa, con quei capelli ancora spettinati, i pantaloni della tuta che gli scendono leggermente sui fianchi, lasciando scoperto un lembo di pelle in cui non arriva neppure la maglietta.
 
Credo che dobbiamo parlare davvero di ciò che è successo ieri sera e di come il nostro rapporto si è evoluto così in fretta ma anche così naturalmente.
 
“Sì, certo, colazione e poi chiacchierata, ci sto” la mia pancia brontola confermando la mia fame.
 
Come sempre ha preparato tutto lui ed è tutto squisito.
 
Una volta spazzolato tutto, appoggia di nuovo il vassoio sul comodino e si siede di fronte a me.
 
Prende le mie mani tra le sue e questo suo gesto mi agita un pochino.
Mi dà l’impressione che stia per farmi un gran discorso ma non fraintendetemi non sono impaurita per ciò che dirà, sono solo emozionata.
 
Mi accarezza con il suo sguardo regalandomi un dolce sorriso e poi inizia a parlare.
 
“Bella, so di doverti chiedere scusa per come mi sono comportato ieri sera, dal mio urlarti contro in quel bagno al definirti fidanzata davanti a tutta quella gente, pur sapendo bene quanto tu ti senta facilmente in imbarazzo” prende fiato lasciandomi il tempo di assorbire le sue parole.
 
“Ma sentire quelle donne definirti in quella maniera e parlare male di te che sei la persona più forte, dolce e genuina che io abbia mai incontrato.. beh, mi ha mandato letteralmente fuori di testa.
Non ho mai nascosto la mia vita privata pur non mettendola in giro sui manifesti e non mi sono mai preoccupato di ciò che diceva la gente fino a quando ho incontrato te” stringe forte le mie mani e mi sorride.
 
Quanto sono fortunata ad averlo trovato sul mio cammino…
 
Faccio per rispondergli ma mi interrompe, alzando un dito per fermarmi.
“Era già da qualche giorno che ci pensavo e ieri sera, seppur davanti a così tante persone, ho avuto l’occasione di dire a tutti che sei la mia fidanzata.
So che tra noi non avevamo parlato del nostro rapporto, a quale punto fosse arrivato e mi scuso se per caso tu avresti preferito aspettare.
Spero che questo possa comunque aiutarmi a farmi perdonare, nel caso ce ne sia bisogno”
 
Credo di non capire cosa..
 
Lo vedo aprire il cassetto del comodino accanto a me e porgermi una rosa rossa, di velluto, con un lungo gambo.
“Aprila” mi dice aspettando i miei tempi.
La rosa trema tra le mie mani ma ne afferro i petali e la apro.
 
Un anello con un rubino, contornato da diamanti appare ai miei occhi, appena prima che la vista si appanni e le mie guance si righino di lacrime.
 
“Posso?” mi domanda afferrando contemporaneamente l’anello e il mio dito.
“Avrei voluto cercare un momento diverso, inventarmi qualcosa di speciale per offrirtelo ma non ho resistito”
 
Guardo l’anello lucente infilato al mio anulare e mi sembra tutto così emozionante.
 
Asciugo le lacrime con il dorso della mano e non posso fare altro che gettargli le braccia al collo.
 
“Beh, deduco che ti piaccia” la voce soffocata nel mio abbraccio.
“Mi piace sì, ma tu di più” dico staccandomi appena da lui, sfioro le nostre labbra ancorata al suo corpo.
 
“Vorrei farti capire finalmente che di me ti puoi fidare totalmente e spero che d’ora in poi non avrai più dubbi su di noi.
Ti ho trovata, Bella e non intendo lasciarti, né tanto meno farti del male” i suoi occhi fissano i miei, veri e sinceri.
 
Le sue parole sono un balsamo per me, per il mio cuore che ha tanto bisogno di tranquillità e amore.
“Mi fido di te Edward, ti chiedo perdono se ho fatto così tanta fatica a lasciarmi andare e a credere in te.
Ma sono con te adesso e tutto sarà più facile d’ora in avanti”
 
Do un’occhiata ancora al mio anello prima che il tempo per noi per questa mattina finisca: devo iniziare il mio turno a lavoro e lui avrà sicuramente qualcosa da fare.
 
Ci prepariamo e vestendomi mi soffermo ad osservare l’arredamento della camera di Edward, intorno a me.
 
Presa dal momento e dall’euforia, ieri sera non ho perso tempo nel guardarmi troppo attorno.
 
La camera è moderna, molto curata nel design, piuttosto spoglia di soprammobili, fatta eccezione per qualche fotografia e alcuni libri.
I toni sul marrone, nonostante scuri, risultano caldi.
E’ una tipica camera da single.
 
Per il tempo in cui siamo stati sul divano, i miei occhi hanno vagato solo sul suo viso ma ora che attraverso il salone per raggiungere l’ingresso, scopro un ambiente molto sofisticato e chic.
Nero e bianco sono i colori prevalenti con qualche macchia di rosso qua e là.
 
Quadri astratti, pezzi di scacchi e teste di cavalli ornano tavoli e consolle.
E’ proprio la classica casa da rivista ma nel complesso devo dire che la trovo molto di buon gusto e armoniosa.
 
“Ti piace?” mi domanda attirandomi per un fianco mentre le sue labbra mi baciano una tempia.
“Molto” sussurro guardando ancora in giro.
“Beh potresti anche aggiungere qualcosa di tuo, se vuoi”
La sua richiesta mi spiazza un po’ ma non nego che mi faccia anche molto piacere.
“Mmh, credo che potrei prendere in considerazione l’idea anche se a me sembra perfetto così” mi volto per osservarlo e lo trovo intento a pensare a cosa rispondermi.
“Non vorrei rischiare di essere troppo stucchevole ma.. sai cos’è perfetto?” mi domanda senza lasciarmi il tempo di rispondere.
“Questo” dice e  afferra la mano che indossa l’anello.
 
Il cuore mi batte forte nel petto e penso a cosa ho fatto per meritarmi tanta gioia, tanto amore tutti assieme.
 
E la paura che tutto possa sgretolarsi e volare via da un momento all’altro è mio malgrado, sempre dietro l’angolo.
 
Gli schiocco un veloce bacio sulla guancia guadagnandomi un sorriso.
 
Edward mi accompagna al ristorante e mi dà appuntamento per il tardo pomeriggio, promettendomi una serata tutta per noi.
 
Grazie al cielo, la giornata scorre via tranquilla, con alcuni clienti piuttosto generosi che hanno lasciato mance sostenute.
 
Mi appunto mentalmente di chiamare Alice, devo raccontarle tutto quello che mi è successo tra ieri sera e questa mattina e so già che sarà felicissima per me.
Considerando il fatto che ho troppe cose da dirle, potrei invitarla a casa per parlare a tu per tu e divorare insieme una vaschetta di gelato, come facevamo sempre quando ci raccontavamo i nostri pettegolezzi.
 
Ho finito il turno da poco e sto aspettando Edward quando Liam, un collega, mi si avvicina.
“Ehi, non ho potuto fare a meno di notarlo.. fa sul serio il ragazzo eh?” domanda indicando il mio anello.
 
Accidenti a me e a quando per l’euforia ho deciso di non toglierlo per venire al lavoro.
 
Liam, ragazzo con cui avrò scambiato sì e no venti parole oltre ciao, buon lavoro, come stai da quando sono qui, quest’oggi ha deciso di rompermi le scatole impicciandosi degli affari miei.
 
“Già” è tutto ciò che mi esce dalla bocca.
Vorrei evitare di aggredirlo anche se potrei, ma mi convinco che è meglio di no.
“Mi ha battuto sul tempo, ti avrei chiesto di uscire con me ma ora è chiaramente troppo tardi” borbotta con una spavalderia che, nei miei confronti non ha mai avuto.
 
Mi occorre un attimo per riprendermi dalle sue parole ma quando tento di aprir bocca, qualcuno dietro di me mi anticipa.
 
“E’ decisamente troppo tardi e in tutti i sensi, hai ragione” Edward mi cinge la vita con un braccio, lo scopro intento a non interrompere il contatto visivo con Liam mentre mi bacia la testa.
Sta marcando il territorio ed io non potrei esserne più felice.
 
Un risolino si fa strada sulle mie labbra e cerco di trattenerlo ma dentro di me gioisco per il tempismo di Edward.
 
Vorrei sapere perché Liam si è permesso di dire quelle cose e in che modo si è sentito autorizzato a farlo.
 
Ma quei pensieri mi scivolano presto di dosso, avvolta nella stretta di Edward, che proprio ora mi sta aprendo la portiera dell’auto, diretta verso casa sua, per passare un’altra notte racchiusa tra le sue amorevoli braccia.
   
 
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