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Autore: Cladzky    28/03/2024    1 recensioni
Una collezione di sogni di una persona che ha paura di dimenticarli svelano la sua personalità.
Genere: Angst, Commedia, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che sogno angoscioso ho fatto ieri. Ero in un condominio, nell’appartamento di un’amica e credo la aiutassi con delle ripetizioni. Ci siamo salutati e uscendo ho incontrato nel corridoio altri due nostri conoscenti che mi chiesero perché fossi da quelle parti. Allora gli spiegai che avevo appena aiutato Ita con i suoi compiti e loro si dimostrarono confusi dicendo che si chiamasse Ilia. Io risposi imbarazzato che Ita era un diminutivo di Ilia, ma loro non se la bevvero e io me ne andai a passo spedito mentre quelli ridevano che mi fossi scordato il nome della mia amica, come se non mi importasse di lei. Appena girato l’angolo presi a correre per le scale, come se mi stessero seguendo e il condominio era diventato un labirinto assurdo di vicoli ciechi e geometrie impossibili fatte di mattoni cotti al sole come le ziggurat mesopotamiche. Presi ad infilarmi in spazi angusti sfruttando la mia peculiare magrezza ma finivo per incontrare di nuovo quei miei conoscenti o anche solo condomini casuali straniti dalla mia fuga. Temevo la presenza umana come se fosse una minaccia.

Ogni volta che mi incastravo o incontravo altre persone “ricaricavo” la partita come se fossi in un videogioco. Alla fine raggiunsi il piano terra trovai l’ingresso principale e mi infilai nella buca delle lettere per sgusciare via. Il paesaggio che mi trovai davanti era una piazza di paese, simile a quegli stretti scorci di VIllaricca, pieni di case ammassate fra loro, strade ondulate e in più senza lampioni. La luce era sul tramonto e al centro della piazza c’era un grosso tombino. Temendo la presenza umana più di ogni cosa mi infilai nel tombino, convinto di essere solo e invece trovai un mago che svolazzava a mezz’aria, vestito con un camice e un cappello buffo. QUesti aveva le sembianze di un mio amico e compagno di corso filippino e mi illustrò come avrei dovuto superare tre prove per uscire di lì. Io provai a “ricaricare” la partita ma non potevo, ero bloccato lì dentro.

Cominciò la prima prova e presero ad apparire insetti, ragni e serpenti sul pavimento della fogna in cui mi trovavo. Non era una fogna normale: Era costruita come un piccolo teatro greco, con i sedili a scaloni in semicerchio e un grosso spazio al centro, dove apparivano soprattutto le bestie. Io avevo il mio telefono in mano e lo tirai fuori per usare la torcia e illuminare lo spazio buio, ma uno strano insetto nero e arancio, con le zampe disposte come quelle dei ragni, la testa da grillo e due grosse mandibole vi si era arrampicato sopra. Io provai a scacciarlo senza fargli troppo male, ma quello mordeva come un dannato. Alla fine lo tolsi e presi a salire sui gradini sperando che i serpenti non sarebbero arrivati sin lì e infatti mi ignorarono. Dopo un po’ scadde il tempo e passammo alla seconda prova. Il teatro fognario si riempì di persone con un telefono in mano che guardavano contenuti idioti su Tik Tok. In particolare presi a parlare con un tizio in sovrappeso su un letto che mi diceva quanto fosse divertente, ma io cercai di non prestargli attenzione. Alla fine non caddi in tentazione e passai alla terza prova, ma non saprei ben dire cosa fosse. So solo che la trovai estremamente più facile delle altre e il mago si disperò nel rendersi conto che l’avrei battuto.

 
   
 
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