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Autore: Abby_da_Edoras    29/03/2024    3 recensioni
[The Mandalorian-Canon Divergence con accenni a Star Wars in generale e particolarmente a Andor, Rogue One e Ahsoka]
Questa storia è il sequel di "Adrenaline" che è la ff dove Din e Cassian si sono conosciuti e hanno imparato ad amarsi, nonostante qualche litigio e fraintendimento. Adesso, però, le cose si fanno serie: Din vuole sposare Cassian, adottare Grogu e formare con loro una famiglia di Mandaloriani, ma prima di poterlo fare dovrà attraversare con loro molti ostacoli e difficoltà e non sarà facile, soprattutto per Cassian. La ff è ispirata principalmente alla terza stagione di The Mandalorian, ma anche ad alcuni episodi di Andor e Ahsoka. Grazie a chi deciderà di leggere!
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a George Lucas e a tutti gli autori, produttori, registi e sceneggiatori di The Mandalorian, Star Wars, Andor, Rogue One, Ahsoka ecc...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ahsoka Tano, Altri, Baby Yoda/Il Bambino, Cassian Andor, Din Djarin
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A place to be myself'
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Cap. 4: Sweet oblivion

 

And I will stop searching for the truth beneath
And start living life with every chance I get
Now that I am strong I'm overcoming this lack of love
It is good sometimes to forget consciousness
When the music's loud and there is no one else
Close my eyes and longing for your warm embrace I find rest

Sweet oblivion

You heal my scars away
You show me the right way
To reach the true happiness neverending
I can't wait anymore
To flow with your sweet notes
To lose myself deep into your perfection!

 (“Oblivion” – Temperance)

 

Bo-Katan attese che Din si fosse risvegliato e ripreso prima di parlare con lui.

“Sei contento, adesso, ti senti meglio ora che ti sei redento?” gli domandò, ironica.

“Naturalmente, mi sento molto meglio, era ciò che dovevo fare e adesso che l’ho fatto mi sento in pace” rispose lui, senza cogliere il sarcasmo o forse scegliendo di ignorarlo. “Ad ogni modo, forse non ci hai pensato, ma anche tu ti sei redenta. Ti sei immersa nelle Acque Viventi per salvarmi ancora una volta la vita, quindi per aiutare un fratello Mandaloriano, e questo gesto ha lavato via ogni tua precedente trasgressione del Credo e ti ha riportata sulla Via.”

La Mandaloriana sospirò, la cosa probabilmente le sarebbe potuta tornare utile in seguito, visto ciò che pensava di aver visto… ma non era di quello che voleva parlare a Din.

“Va bene, siamo tutti redenti e tutti sulla Via del Credo, evviva” commentò. “Io volevo parlare con te di un’altra cosa, però. Insomma, Din, ti rendi conto di quanto quel giovane, Cassian Andor, sia innamorato di te?”

Il Mandaloriano non si aspettava certo un’intromissione simile di Bo-Katan nella sua vita privata, ma non aveva problemi a discuterne.

“Cosa intendi dire? Certo che lo so, è il mio compagno, sarà un secondo padre per Grogu” disse.

“Eh no, questa è la risposta preconfezionata” obiettò la donna. “Io ti ho chiesto una cosa diversa: tu sai, hai mai saputo, Din, quanto profondamente, totalmente, intensamente e anche insensatamente ti ami quel ragazzo? Ti sei mai reso veramente conto della forza dei suoi sentimenti per te, una forza che, confesso, non avevo mai visto prima? Cassian ti ama con tutto se stesso, per lui sei tutta la vita, ti ama senza chiedere niente in cambio, ti ama più di ogni altra cosa al mondo, ti ama in un modo assoluto. Tu te ne rendi conto?”

Ancora una volta, Din parve non capire cosa volesse sapere Bo-Katan.

“Ma sì, me ne rendo conto, per questo voglio che diventi anche lui un Mandaloriano, voglio sposarlo e formare una famiglia insieme a lui e a Grogu” spiegò tranquillamente.

Bo-Katan era esasperata.

“L’ho capito questo, la bella famiglia Mandaloriana che alleva trovatelli, magari pensi che questa sia la Via per te e per loro, tutti all’interno del Credo Mandaloriano, che bella cosa. Ma io non sto parlando di progetti, di Credo o di famiglie, io sto parlando di sentimenti, di amore” insisté, cercando di inculcare l’idea nella testa (e attraverso l’elmo) di Din. “Anche lui vuole una famiglia con te e Grogu, certo, ma soprattutto vuole te! Cassian ti ama con tanta violenza, intensità e così incondizionatamente che era pronto a morire per te senza pensarci due volte. Quando sei sparito, inghiottito dalle Acque Viventi, stava per buttarsi dietro di te così, senza un’armatura, senza jet pack, indifeso e vulnerabile: sarebbe morto annegato per te, ma non ci ha neanche pensato, voleva salvarti. L’ho ripreso appena in tempo e mi sono tuffata io, altrimenti lui ci sarebbe rimasto, sotto le Acque Viventi. Ed è questo che ti chiedo, Din: capisci quanto quel ragazzo ti ami e, soprattutto, sei in grado di ricambiare, almeno in parte, questi suoi sentimenti così vivi e intensi? Oppure ti fai rimbalzare addosso le emozioni e usi elmo e armatura per difenderti dai sentimenti, pensando solo ai progetti che possono andare d’accordo con il Credo?”

Finalmente Bo-Katan aveva toccato il tasto giusto, perché Din trasalì a quelle parole.

“Cassian voleva… si sarebbe buttato nelle Acque Viventi? Ma non aveva alcuna possibilità di salvarmi, sarebbe morto per niente” mormorò.

“Beh, è quello che voleva fare e non è stato facile trattenerlo. Non ha pensato alle possibilità che aveva, non ha pensato a niente, mi ha solo detto che non poteva vivere senza di te” replicò la donna. “Ecco, tu hai mai pensato a quanto Cassian ti ami e potrai mai riuscire a restituirgli almeno un po’ di questo amore?”

Il Mandaloriano aveva vissuto buona parte delle ore precedenti come se fosse stato in trance, sia perché era stato anche catturato, ferito e dissanguato, ma soprattutto perché per lui mettere piede su Mandalore e, ancora di più, avere davvero la possibilità di immergersi nelle Acque Viventi e potersi redimere era la cosa più urgente e pressante. Adesso era tutto a posto, lui si era redento e poteva ricominciare a pensare con la sua testa e anche a rendersi conto che attorno a lui c’era gente che gli voleva bene e che si preoccupava per lui.

E c’era Cassian. Soprattutto Cassian. Se perfino Bo-Katan si era accorta di ciò che Cassian provava per lui… se Cassian aveva davvero rischiato la vita senza pensarci perché, tanto, non voleva vivere senza di lui… Quanto doveva aver sofferto in quella giornata (o forse erano state due? Laggiù nel sottosuolo non era facile rendersi conto dello scorrere del tempo), vedendolo in pericolo, potendo solo assistere senza fare niente perché non aveva armatura né armi adatte per poterlo proteggere. Almeno Grogu aveva potuto usare il suo legame con la Forza per percepirlo, sentire che stava bene, e se solo fosse stato un po’ più grande e addestrato probabilmente lo avrebbe salvato lui senza bisogno di scomodare Bo-Katan. Ma Cassian? Quanto si era sentito inutile, inadeguato, sempre più sprofondato nella tristezza e nello scoraggiamento? Il cuore di Din si sentì trafiggere a quel pensiero.

“Lo sai che non sono bravo in queste cose” ammise Din, “mi stavo appena abituando al fatto di amare Grogu come un figlio e poi ho conosciuto Cassian. Non lo so, forse non riuscirò mai a ricambiarlo come merita, però voglio… io voglio che sia felice insieme a me e a Grogu.”

Aveva parlato alla Mandaloriana, ma il suo sguardo era rivolto a Cassian che, poco lontano, si lasciava scaldare dal fuocherello acceso da Bo-Katan e, soprattutto, dall’abbraccio tenero e affettuoso di Grogu. Ma il suo volto era pallido e affilato, le ombre sotto gli occhi erano viola, gli occhi parevano pozzi neri di infelicità, dolore, disperazione e un’oscurità che se lo stava mangiando vivo.

“Al momento non mi sembra affatto felice” sottolineò Bo-Katan. “Avanti, adesso vai da lui e parlaci, rassicuralo, confortalo come sta facendo Grogu. Lui ha bisogno di te, di vedere che stai bene e che lo vuoi, che vuoi stare con lui. Andiamo, io prendo Grogu con me e lo distraggo un po’, così voi potrete stare da soli. Se vuoi puoi toglierti anche l’elmo, io e Grogu non ti vedremo e credo che Cassian abbia bisogno di guardarti in faccia per capire che davvero è tutto finito e va tutto bene.”

Così dicendo, lo accompagnò da Cassian e Grogu. Il Mandaloriano la seguiva riflettendo, forse per la prima volta in tutta la sua esistenza, sui sentimenti e ciò che provava lui per Cassian e Cassian per lui. In realtà aveva sempre misurato anche le emozioni e le reazioni altrui basandosi sulle proprie e per questo aveva creduto che Cassian fosse affezionato e legato a lui, sì, ma non che lo amasse in modo così totale e profondo, credeva che gli volesse bene come gliene voleva lui e che volesse formare una famiglia con lui, ma questo amore incondizionato, intenso, quasi violento era qualcosa a cui non aveva mai pensato prima. Si rendeva conto che non sarebbe mai stato in grado di ricambiarlo allo stesso modo e, per questo, avrebbe cercato di donare a Cassian tutto l’affetto, la dolcezza e la tenerezza che poteva per farlo felice, e avrebbe cominciato da subito!

Bo-Katan prese in braccio Grogu e lo mise sul suo guscio volante.

“Tu vieni con me, piccoletto. Hai visto che tuo padre sta bene? Te lo avevo detto. Adesso però lui e Cassian devono parlare e quindi io ti porterò a fare un giro turistico delle miniere di Mandalore” disse. “In fondo dovrai imparare tutte queste cose come Mandaloriano, no? Anche tuo padre vuole che tu sappia tutto su questi argomenti.”

Din accarezzò e strinse a sé Grogu, che apparve molto felice di rivederlo sano e salvo, ma non stupito perché in fondo lui lo sapeva già, il legame che aveva con la Forza gli faceva percepire che il Mandaloriano stava bene. Anche Grogu sorrise e seguì Bo-Katan alla scoperta delle miniere misteriose, o qualcosa del genere.

Cassian, invece, sembrava stordito e il fatto che gli avessero tolto Grogu, che gli dava un minimo di conforto con il suo abbraccio, era stato ancora più lacerante per lui. Era in una sorta di stato catatonico quando Din gli si sedette accanto e lo prese per le spalle, voltandolo verso di sé.

“Cassian, sono qui, sto bene, va tutto bene” gli disse. “Ho compiuto la mia redenzione e tutti gli obblighi che avevo nei confronti del Credo, adesso sono in pace. Non sono ferito, sto bene.”

E, così come gli aveva consigliato Bo-Katan, si tolse l’elmo per farsi guardare bene in faccia.

“Guardami, vedi che sto bene? Lo so che sono stati momenti terribili per te, ma ora va tutto bene, è finita e d’ora in poi le cose funzioneranno meglio” disse con voce dolce e pacata.

“Come, ti sei appena redento e poi ti togli di nuovo l’elmo? Così dovrai immergerti di nuovo in quel posto…” mormorò Cassian.

“Davanti a te e a Grogu posso toglierlo, voi siete la mia famiglia” rispose Din con tenerezza, poi sorrise e qualcosa esplose al centro del petto di Cassian, un vulcano di emozioni e amore, di incredulità e fuoco incendiario: non si era neanche reso conto di quanto gli fosse mancato il bellissimo sorriso del suo Din e quanto avesse temuto di non vederlo mai più!

“È stata solo colpa mia” fece con voce spezzata, quasi in un singhiozzo. “Giorni fa, nell’ufficio di Greef Karga, io ti avevo augurato di affogarci, nelle Acque Viventi, e oggi stava per succedere davvero! E io non potevo aiutarti, ci ho provato ma Bo-Katan mi ha fermato, aveva ragione lei, sarebbe stato inutile, io non ti avrei potuto salvare ma lei sì, io sono inutile, faccio solo le cose sbagliate e tu…”

Din interruppe quel fiume di parole disperate con un bacio lungo e tenerissimo, un bacio che scioglieva tutte le tensioni di quei terribili giorni e riscaldava il sangue di entrambi, un bacio che li univa nuovamente dopo che gli eventi esterni li avevano separati momentaneamente. E si accorse che anche lui voleva baciare Cassian, che non era soltanto per rassicurarlo e confortarlo, anche lui desiderava baciarlo, sentire il suo sapore, perdersi nel suo respiro e… a dirla tutta, se non fossero stati in un luogo sacro, avrebbe desiderato anche altro, sentiva una insolita eccitazione nel corpo, forse dovuta al fatto di aver rischiato la vita e di essere stato lontano da Cassian per tutto quel tempo. Lo baciò a lungo e lo strinse in un abbraccio caldo e avvolgente.

“Sei buffo, lo sai, Cass? Dici di non credere al potere magico delle Acque Viventi, però a quanto pare credi di avermi lanciato una sorta di maledizione con quelle parole dette in un momento in cui eri arrabbiato” mormorò intenerito e divertito il Mandaloriano. “Tu non c’entri niente, è stato l’abisso a catturarmi, e non è affatto vero che sei inutile, anzi. Proprio adesso che siamo qui tu puoi venire alle Acque Viventi e fare il giuramento da Mandaloriano davanti a me, Grogu e Bo-Katan come testimoni. A quel punto sarai un vero Mandaloriano, ti faremo forgiare al più presto armatura ed elmo e tutte le armi dei Mandaloriani e io ti addestrerò al combattimento, così non ti sentirai più inutile, potrai sempre aiutarmi e lottare al mio fianco.”

“Ma io… non so se saprò imparare” Cassian era frastornato dalle emozioni, prima il terrore, lo shock, la paura e ora quest’ondata di amore e di calore che gli bruciavano la pelle e il cuore. “Sono troppo vecchio ormai per imparare nuove tecniche di combattimento, non sono un bambino come Grogu, non sarò mai un vero Mandaloriano.”

“Ma certo che lo sarai, Cass. Io mi fido di te, credo in te e ci crederò sempre” lo baciò ancora dopo quelle bellissime e confortanti parole che cancellarono con un colpo di spugna tutta la sofferenza che Cassian aveva provato in quelle giornate oscure e terribili, poi lo aiutò ad alzarsi, si rimise l’elmo e lo condusse verso le Acque Viventi.

Bo-Katan e Grogu si avvicinarono.

“Va meglio adesso?” domandò la donna.

“Sì, va molto meglio, e ora Cassian farà il suo giuramento al Credo e diventerà un vero Mandaloriano” annunciò orgoglioso Din. “Mi fa piacere che possa farlo anche davanti a te, Bo-Katan, perché tu hai governato Mandalore, fai parte di una famiglia antica e nobile e forse potresti accoglierlo nel tuo clan.”

“Ma certo, ne sarò felice” acconsentì lei.

Intanto Cassian aveva fatto due passi sui gradini e poi si era voltato verso Din perché gli suggerisse le parole da dire. Si sentiva strano, come se quel luogo avesse effetto anche su di lui, come se una luce lo illuminasse da dentro… chissà se era solo la consapevolezza che si stava legando ancora più indissolubilmente a Din?

“Aspetta, Cassian” disse però il Mandaloriano, e la sua voce ora appariva tesa. “Scendi solo un paio di altri gradini e poi inginocchiati per farti bagnare dalle Acque Viventi, non andare verso l’abisso. Dammi la mano, e porgi l’altra a Bo-Katan, e poi ripeti quello che dirò io.”

Bo-Katan soffocò un risolino mentre dava la mano ad Andor: Din voleva che il suo compagno diventasse un Mandaloriano, ma non voleva esporlo al pericolo che aveva corso lui e quella era una buona cosa. Aveva capito ciò che lei gli aveva detto poco prima…

Cassian obbedì e in quel modo si trovò immerso nelle Acque Viventi fino al petto, con le mani saldamente strette in quelle di Din e Bo-Katan, e a quel punto era davvero emozionato e non solo per il legame con Din, ora lo sentiva, si rendeva conto che stava veramente per cambiare completamente la sua vita, magari… magari davvero lavar via tutte le cose sbagliate che aveva fatto fino a quel momento. Allora era vero che le Acque Viventi avevano dei poteri!

«Io giuro sul mio nome e sui nomi degli antenati che percorrerò la Via del Mandalore” suggerì Din, e Cassian le ripeté con una strana voce spezzata dall’emozione.

“E le parole del Credo saranno per sempre forgiate nel mio cuore. Questa è la Via” concluse Din… sì, perché alla fine il giuramento per diventare Mandaloriano era molto semplice, non contavano tanto le parole ma quello che significavano e ciò che impegnavano a fare.

“E le parole del Credo saranno per sempre forgiate nel mio cuore” ripeté ancora Cassian, sentendosi curiosamente commosso e emozionato. Stava succedendo davvero e, chissà perché, si sentiva gli occhi pieni di lacrime. “Questa è la Via.”

Poi Din e Bo-Katan aiutarono Cassian a rialzarsi e Din lo abbracciò stretto, anche lui evidentemente commosso e sebbene Cassian fosse tutto bagnato. Cavolo, si era commossa pure Bo-Katan!

“Dai, portalo accanto al fuoco, lui non ce l’ha ancora l’armatura e gli verrà una polmonite se non si asciuga” disse lei, anche per sdrammatizzare.

“Cassian Andor, ora sei un Mandaloriano. Come ti senti?” mormorò Din, e in quel momento si sentiva forse ancora più felice e pacificato di quando si era redento lui stesso.

“Bagnato” rispose il giovane, ma si capiva che cercava di mascherare l’emozione con l’ironia. Din, divertito e intenerito, fece sedere Cassian accanto al fuoco che Bo-Katan aveva acceso in precedenza e lo strinse a sé. Cassian era un vero Mandaloriano, adesso. Era il suo Mandaloriano. Non si sarebbero lasciati mai più.

E questo pensiero lo riempiva di gioia e calore, proprio come accadeva a Cassian. Era quello l’amore?

Fine capitolo quarto

 

   
 
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