30/03/2024
0 recensioni• Year of the OTP
— March: “Make me”
• Siate Curiosi Sempre — Non riuscire a tenere a freno la lingua (Bingo Mania!)
Convivere con Ryoga non era facile e questo Kaito lo sapeva fin troppo bene.
Era una sfida continua, a tratti davvero estenuante, e c'erano perfino delle volte in cui Ryoga aveva la meglio su tutti i fronti, proprio come quella sera.
«Ryoga, no» proferì Kaito lapidario mentre osservava il loro letto trasformato metaforicamente in un acquario.
Ryoga quel giorno era andato a fare compere e tra i tanti acquisti che aveva fatto vi erano anche delle lenzuola e dei copri cuscini a tema marino: squali, ovviamente, tanti squali di forme e dimensioni differenti che tappezzavano l'intero letto, alcuni erano talmente assurdi che forse in natura non esistevano nemmeno — ma era Ryoga l'esperto e Kaito avrebbe dovuto chiedere a lui.
«Kaito, sì» rispose Ryoga con talmente tanta convinzione che per un attimo Kaito fu quasi tentato di cedere.
Si riscosse immediatamente, però, conscio che doveva combattere se voleva farsi valere in quella battaglia — in fondo era anche il suo letto, no?
«Cambia immediatamente quelle lenzuola e quei copri cuscini» disse con un tono di voce alquanto autoritario.
Ryoga incrociò le braccia al petto e un sorriso beffardo gli incurvò le labbra. «Costringimi».
Kaito non se lo fece ripetere due volte.
Colse Ryoga alla sprovvista — il quale forse non si aspettava una reazione simile — e caddero entrambi sul materasso morbido tappezzato da squali, squaletti e altri cosi alquanto strambi.
Gli prese i polsi, stringendoli sopra la sua testa, senza mai interrompere il contatto visivo.
«Alcune volte proprio non ti capisco» parlò a pochi centimetri dalle sue labbra
(così sensuali, così invitanti)
e avrebbe potuto fermarsi lì, ma non riuscì a frenare la lingua e, di conseguenza, proseguì.
«Ti saltano in testa delle idee assurde e ti impegni proprio a realizzarle solo per farmi un dispetto. Ti rifiuti di collaborare e fai sempre di testa tua. E hai dei gusti davvero pessimi in fatto di arredamento, lasciatelo dire».
Ryoga sbuffò divertito, un'espressione tronfia stampata in volto.
«Però mi adori. Questo non lo puoi negare».
(Touché).
Kaito gli liberò i polsi e fece scorrere le mani sul suo viso.
Avvicinò le labbra alle sue e lo baciò con tenerezza.
Accettò la sconfitta silenziosamente, conscio che il giorno successivo avrebbe avuto la rivincita.
Nel frattempo, però, voleva godersi quel momento senza pensare a nient'altro che non fossero le labbra di Ryoga e il desiderio di diventare una cosa sola insieme a lui.
Squali a parte, era tutto meraviglioso.
• Siate Curiosi Sempre — Non riuscire a tenere a freno la lingua (Bingo Mania!)
Convivere con Ryoga non era facile e questo Kaito lo sapeva fin troppo bene.
Era una sfida continua, a tratti davvero estenuante, e c'erano perfino delle volte in cui Ryoga aveva la meglio su tutti i fronti, proprio come quella sera.
«Ryoga, no» proferì Kaito lapidario mentre osservava il loro letto trasformato metaforicamente in un acquario.
Ryoga quel giorno era andato a fare compere e tra i tanti acquisti che aveva fatto vi erano anche delle lenzuola e dei copri cuscini a tema marino: squali, ovviamente, tanti squali di forme e dimensioni differenti che tappezzavano l'intero letto, alcuni erano talmente assurdi che forse in natura non esistevano nemmeno — ma era Ryoga l'esperto e Kaito avrebbe dovuto chiedere a lui.
«Kaito, sì» rispose Ryoga con talmente tanta convinzione che per un attimo Kaito fu quasi tentato di cedere.
Si riscosse immediatamente, però, conscio che doveva combattere se voleva farsi valere in quella battaglia — in fondo era anche il suo letto, no?
«Cambia immediatamente quelle lenzuola e quei copri cuscini» disse con un tono di voce alquanto autoritario.
Ryoga incrociò le braccia al petto e un sorriso beffardo gli incurvò le labbra. «Costringimi».
Kaito non se lo fece ripetere due volte.
Colse Ryoga alla sprovvista — il quale forse non si aspettava una reazione simile — e caddero entrambi sul materasso morbido tappezzato da squali, squaletti e altri cosi alquanto strambi.
Gli prese i polsi, stringendoli sopra la sua testa, senza mai interrompere il contatto visivo.
«Alcune volte proprio non ti capisco» parlò a pochi centimetri dalle sue labbra
(così sensuali, così invitanti)
e avrebbe potuto fermarsi lì, ma non riuscì a frenare la lingua e, di conseguenza, proseguì.
«Ti saltano in testa delle idee assurde e ti impegni proprio a realizzarle solo per farmi un dispetto. Ti rifiuti di collaborare e fai sempre di testa tua. E hai dei gusti davvero pessimi in fatto di arredamento, lasciatelo dire».
Ryoga sbuffò divertito, un'espressione tronfia stampata in volto.
«Però mi adori. Questo non lo puoi negare».
(Touché).
Kaito gli liberò i polsi e fece scorrere le mani sul suo viso.
Avvicinò le labbra alle sue e lo baciò con tenerezza.
Accettò la sconfitta silenziosamente, conscio che il giorno successivo avrebbe avuto la rivincita.
Nel frattempo, però, voleva godersi quel momento senza pensare a nient'altro che non fossero le labbra di Ryoga e il desiderio di diventare una cosa sola insieme a lui.
Squali a parte, era tutto meraviglioso.