Cap. 5: Head above water
Yeah, my life is what I'm fighting for
Can't part the sea, can't reach the shore
And my voice becomes the driving force
I won't let this pull me overboard
God, keep my head above water
Don't let me drown, it gets harder
I'll meet you there at the altar
As I fall down to my knees
Don't let me drown, drown, drown
Don't let me, don't let me, don't let me drown
God, keep my head above water
I lose my breath at the bottom
Come rescue me, I'll be waiting
I'm too young to fall asleep…
(“Head above water” – Avril Lavigne)
A quanto sembrava, la
missione nelle miniere di Mandalore era compiuta: Din si era redento nelle
Acque Viventi, Bo-Katan pur senza volerlo si era redenta anche lei immergendosi
per salvare la vita di Din e anche Cassian era diventato un Mandaloriano
facendo il suo giuramento inginocchiato nelle Acque Viventi. Tutto a posto,
allora? In realtà i veri problemi sarebbero iniziati proprio in quei giorni, ma
andiamo con ordine e non spoileriamo!
Dopo che anche
Cassian si era inginocchiato nelle Acque Viventi delle miniere di Mandalore e
aveva fatto il suo giuramento da Mandaloriano, Din aveva atteso che si
asciugasse un po’ presso il fuocherello acceso da Bo-Katan, ma si vedeva che
aveva una gran fretta di andar via, ora che aveva compiuto tutto ciò che
doveva. La Mandaloriana, invece, continuava a fissare le Acque Viventi come per
penetrare il loro mistero e scoprire se aveva davvero visto ciò che credeva di
aver visto, ossia il leggendario Mitosauro delle storie e dei canti Mandaloriani.
Vide Din che prendeva
una fialetta e la riempiva d’acqua.
“Che stai facendo?”
gli chiese.
“Porterò quest’acqua
all’Armaiola come prova che mi sono veramente immerso nelle Acque Viventi e che
quindi sono redento” rispose lui, “e che anche Cassian si è immerso e ha fatto
il giuramento al Credo, pertanto adesso è un vero Mandaloriano e lei dovrà
accettarlo, che lo voglia o no.”
Bo-Katan ne
approfittò per chiedergli quello che la tormentava.
“Din, tu hai visto
qualcosa mentre affondavi?”
“Ho visto solo l’abisso
che si faceva sempre più profondo mentre andavo sotto” rispose lui, e se poteva
essere sembrato uno scemo per essersi gettato in acqua con un’armatura che l’avrebbe
tirato a fondo come un ferro da stiro, si spiegò meglio in quell’occasione. “Non
credevo che fosse così profondo, sembrava senza fine.”
“In realtà non lo
era, prima. Sono stati i bombardamenti a distruggerlo e a renderlo com’è ora”
spiegò la donna. “Ma io intendevo qualcosa di diverso, volevo sapere se avessi
visto qualcosa di vivo.”
“Di vivo? No, non ho
visto niente, perché?”
“No, niente” tagliò
corto Bo-Katan. “Bene, allora possiamo andare. Vi riaccompagnerò con il mio
Gauntlet.”
Così il piccolo
gruppo rifece daccapo tutta la strada percorsa fin lì e, curiosamente, il
viaggio di ritorno parve molto più veloce di quello di andata, forse anche
perché non ci furono aggressioni, trappole e pericoli mortali. Poco più tardi
si trovavano tutti sul Gauntlet della Mandaloriana e lei si divertiva a
prendere in giro Din.
“Bene, sarai
contento, adesso” gli disse. “Hai fatto quello che sentivi come un dovere
improrogabile!”
Il Mandaloriano, in
effetti, appariva davvero soddisfatto. Anzi, era talmente soddisfatto che si
vedeva anche attraverso l’elmo, come
se gli luccicasse!
“Sono redento, per
cui hai ragione, mi sento in pace con me stesso” rispose. “E sono contento
anche perché Cassian ha fatto il giuramento al Credo e adesso è diventato un
Mandaloriano, sono impaziente di andare dall’Armaiola per informarla di tutto
questo.”
“Vorrei offrirti un
banchetto per festeggiare tutte queste belle novità, ma purtroppo temo che non
sarà possibile, visto che immagino che d’ora in poi non ti toglierai mai più
quell’elmo” replicò lei.
“Questa è la Via” fu
il commento piuttosto prevedibile di Din.
“Eh sì, questa è la Via” ripeté Bo-Katan, ma con
un tono a metà tra l’ironico e il deluso.
“Ecco, adesso
ricominciamo? Ma che bellezza, Din non si toglierà più il casco e quindi non
potrà vivere una vita normale come tutti, festeggiare con gli amici, stare con
le persone… cosa c’è di bello in tutto questo, insomma, si può sapere?” obiettò
Cassian, che si stava nuovamente deprimendo. In effetti il futuro non appariva
molto roseo e lui aveva sperato in qualcosa di diverso dopo le parole tenere di
Din alle miniere.
Purtroppo per lui,
non sapeva che era stata Bo-Katan a spingerlo a parlargli in quel modo e che,
probabilmente, Din non lo avrebbe fatto spontaneamente, non perché non volesse
bene a Cassian ma perché, semplicemente, non ci avrebbe neanche pensato, tutto
compreso com’era nella redenzione e nel giuramento Mandaloriano.
“Comunque, anche se
non potremo festeggiare con un banchetto, vorrei lo stesso che rimaneste
qualche giorno al mio castello” riprese la Mandaloriana, consapevole della
delusione e dell’amarezza di Cassian. “Avete subito tutti delle dure prove nel
sottosuolo di Mandalore e nelle miniere. Tu hai rischiato più volte la vita,
Din, e forse sei ferito; Cassian e Grogu sono stanchi e provati. Vi farò
preparare una stanza tutta per voi e vi farò portare i pasti là, così non
dovrai toglierti l’elmo davanti a me, e tutti voi potrete rinfrescarvi,
rilassarvi e dormire in un vero letto. Beh, a parte Grogu che ha la sua culla a
guscio!”
“Bo, ti ringrazio
davvero tanto e ti sarò eternamente debitore per tutto quello che hai fatto per
me e anche per Grogu e Cassian” ribatté Din, “mi hai salvato la vita mettendo a
rischio la tua e ti sei occupata di proteggere il piccolo e di aiutare Cassian
quando ne ha avuto bisogno, ma adesso devo rifiutare il tuo gentile invito.
Voglio solo che ci accompagni allo Starfighter e ripartiremo subito, voglio
andare al più presto a riferire all’Armaiola che mi sono redento e che Cassian
ora è un Mandaloriano. Anzi, dovrà subito iniziare a forgiare un’armatura e l’equipaggiamento
per lui.”
Bo-Katan lanciò uno
sguardo a Cassian, vide che aveva aperto la bocca per protestare ma che poi
aveva chinato il capo senza dire niente, chiaramente consapevole di quanto
fosse inutile parlare con Din quando era in quella trance spirituale, era esattamente come quando si era infilato nel
sottosuolo di Mandalore senza badare al fatto che potesse essere pericoloso per
tutti loro e, in effetti, senza l’aiuto della Kryze sarebbero morti tutti e tre
e buonanotte alla redenzione! Vide ricomparire negli occhi di Cassian quella
tristezza da cucciolo abbandonato, l’oscura malinconia di chi non crede più che
le cose potranno cambiare… e allora fu lei ad insistere.
“Senti, Din, l’Armaiola
non scapperà nelle prossime ore e il fatto che tu sia redento e che Cassian sia
diventato un Mandaloriano non cambierà” dichiarò, spazientita. “Hai forse già
dimenticato quello che ti ho detto alle miniere, dopo averti salvato? Avete
tutti bisogno di riposo e di almeno una notte di sonno tranquillo, se non vuoi
farlo per te almeno fallo per il piccolo e per Cassian, che è stato molto provato da queste esperienze. Fosse per
me, potreste restare qualche giorno e incaricherei i miei fabbri di forgiare l’armatura
e tutto l’occorrente per Cassian, non credo proprio che lui voglia diventare un
Figlio della Ronda mentre io sarei fiera di averlo nel mio clan. Comunque, se
proprio hai questa fretta di raggiungere la tua
Armaiola, perlomeno accetta di rimanere per questa sera e dormire nel mio
castello. Potrete ripartire domattina presto e avrete tutto il tempo di
arrivare dall’Armaiola. Non escludere tutto ciò che ti circonda, Din, te l’ho
già spiegato.”
Con delicatezza,
Bo-Katan aveva ricordato al Mandaloriano ciò che gli aveva detto alle miniere
di Mandalore sull’amore infinito e totalizzante che Cassian provava per lui e
che lo aveva quasi spinto a buttarsi nelle Acque Viventi incontro a morte certa
pur di provare a salvarlo. Gli stava rammentando di non usare elmo e armatura
per schermarsi dai sentimenti, perché Cassian meritava di essere ricambiato almeno
in parte nel suo amore sconfinato. Ovviamente vi aveva solo accennato per non
mortificare Cassian che adesso poteva ascoltarla, però Din comprese e ricordò.
Si voltò anche lui per guardare il giovane pilota che continuava a tenere il
capo chino e che aveva di nuovo negli occhi l’ombra della delusione e del vuoto…
E pensare che, solo pochissime ore prima, lo aveva stretto e baciato ed era
stato fiero di lui guardandolo giurare nelle Acque Viventi, era stato così
felice di vederlo diventare un Mandaloriano, e adesso si era nuovamente dimenticato
di lui? No, Bo-Katan aveva ragione, Cassian meritava almeno quella notte di
serenità, contando anche che, nei giorni seguenti, probabilmente non avrebbero
avuto tempo per stare insieme in privato, i Figli della Ronda erano un gruppo
unito e stavano sempre insieme, non c’era privacy in quelle grotte. E anche
Grogu era piccolo, era solo un bambino e, per quanto fosse potente nella Forza,
aveva diritto ai suoi momenti di riposo e di svago. Era forse per stancarlo e
traumatizzarlo che lo aveva portato via da Luke e dai suoi amici? Che razza di
padre voleva essere per lui?
“Va bene, hai ragione
tu” ammise. “Resteremo per questa sera e dormiremo al castello, ma domattina
voglio partire presto. Ti ringrazio ancora tanto per tutto ciò che fai per noi,
Bo, non lo dimenticherò.”
La Mandaloriana
sorrise dietro l’elmo, sollevata.* Una
volta giunti a Kalevala, diede ordine ai suoi droidi di preparare una stanza
confortevole per Din e Cassian (Grogu sarebbe stato con loro, ma aveva già la
sua culla a guscio!) e un banchetto per festeggiare: lei avrebbe mangiato da
sola alla tavola principale mentre ai suoi ospiti sarebbe stato servito il cibo
in camera, per permettere al Mandaloriano di togliere il casco solo davanti
alla sua famiglia e a nessun altro, dopo tutta la pena che si era preso per
redimersi (e che aveva inflitto agli altri, non dimentichiamolo…) ci mancava solo
di dover ricominciare da capo!
Din, Cassian e anche
Grogu poterono lavarsi e i loro abiti vennero portati velocemente via dai
droidi per essere ripuliti, in modo da venirgli restituiti poco dopo. Quando si
furono sistemati cenarono con le pietanze fatte loro portare da Bo-Katan e,
finalmente, si coricarono.
Il Mandaloriano,
sentendosi Cassian così vicino e stretto al suo corpo, si rese conto che non
avrebbe più potuto trattenersi e che voleva continuare ciò che il suo desiderio
gli aveva suggerito già nelle miniere di Mandalore, dove però non aveva potuto
farlo per ovvi motivi.
“Buonanotte, Grogu”
disse al piccolo. “Chiudi il tuo guscio, così dormirai più tranquillo.”
Grogu obbedì, almeno
in quel momento, poiché anche lui era veramente stanco e provato da tutto ciò
che aveva vissuto e fatto, e cadde addormentato come il bambino che era.
“Mi dispiace se ti ho
dato la sensazione di averti dimenticato e trascurato” mormorò poi Din a
Cassian, stringendolo tra le braccia. “Come vedi ho fatto lo stesso anche nei
confronti di Grogu e non ne vado fiero, voglio essere un padre per lui ma l’ho
messo in pericolo e l’ho esposto a esperienze che non sono adatte a un bambino
della sua età, neanche a un piccolo Mandaloriano. E tu… tu eri pronto a morire
per me, ma io non mi sono accorto di niente, ero troppo preso dal desiderio di
redimermi.”
“Non devi scusarti
con me, Din, non sono arrabbiato, sono solo… beh, triste e non molto fiducioso
riguardo al futuro” rispose Andor, sempre malinconico. “Domattina torneremo dai
Figli della Ronda e io cosa farò? Non voglio diventare uno di loro, avrei
preferito far parte del clan di Bo-Katan.”
“Potrai entrare
comunque nel suo clan in seguito, lei è pronta ad accoglierti” lo rassicurò
Din. “Io però voglio andare al più presto dall’Armaiola perché voglio mostrarle
subito che mi sono redento e che tu sei diventato un Mandaloriano. Voglio farlo
il prima possibile e lei dovrà forgiarti armatura ed equipaggiamento, non potrà
rifiutarsi comunque la pensi perché ora sei un Mandaloriano e l’Armaiola ha il
dovere di accettarti anche se non fai parte del suo clan. E, quando avrai anche
tu la tua armatura, dirò all’Armaiola che noi vogliamo sposarci e formare una
famiglia per crescere Grogu e, magari, altri trovatelli nel Credo Mandaloriano.”
“Vuoi chiedere all’Armaiola il permesso di sposarmi?
Ah, ci sarà da ridere, come minimo ti bandirà di nuovo, altro che redenzione
nelle Acque Viventi! Quella mi odia!”
commentò amaro Cassian.
“Non le chiederò il
permesso, le riferirò la mia decisione e lei non potrà dire né fare nulla per
farmi cambiare idea” replicò tranquillo Din. “Sposarti non infrange alcuna
Regola del Credo, ora che sei anche tu un Mandaloriano, e fare una famiglia e
crescere trovatelli è uno dei doveri dei Mandaloriani. Io finora non ne ho
sentito la necessità e preferivo stare per conto mio e lavorare come cacciatore
di taglie, ma dopo aver incontrato Grogu e dopo aver conosciuto te è cambiato
tutto: adesso la mia Via come Mandaloriano è questa, educare al Credo Grogu e
altri trovatelli insieme a te e, quando ci sarà bisogno, combattere per
difendere gli innocenti e i fratelli e sorelle Mandaloriani. Come ormai sai
anche tu, il Credo ammette e incoraggia questa Via. E la mia Via, adesso, è con
te.”
Cassian non avrebbe
mai pensato di provare tanta gioia ed emozione sentendo parlare della Via del
Credo! Avrebbe voluto dire mille cose ma non trovava le parole adatte, il cuore
gli batteva così forte da assordarlo e il sangue si liquefaceva come piombo
fuso. Poi Din lo baciò e tutto il resto esplose in stelle, meteoriti e
satelliti. Si abbandonò ai baci e alle carezze dell’uomo che gli incendiavano
la pelle e il respiro, sembravano consumarlo fino alle più nascoste fibre del
suo essere, facevano scomparire ogni dispiacere, paura e shock subito in quelle
terribili giornate a Mandalore in una bolla di pura luce, calore violetto e
amore sconfinato. Voleva essere suo in tutto e per tutto e così lasciò che lo
baciasse lentamente e profondamente, che le sue mani lo percorressero ovunque e
che i loro corpi si fondessero in modo totale, e quando Din fu in lui, nella
sua carne più intima, segreta e delicata, un gemito di piacere sfuggì dalle
labbra di Cassian. Poi si mossero insieme, all’unisono, in una danza antica e
sempre nuova e meravigliosa, come la danza degli astri, e il pudore portò
Cassian a soffocare ansiti e sospiri contro il petto del Mandaloriano. Dal
canto suo, Din in quel momento aveva dimenticato doveri, impegni e anche l’Armaiola
e tutto ciò che contava era Cassian, i loro corpi, cuori e anime così uniti da
diventare una sola essenza; le sensazioni che provava e che avevano risvegliato
i suoi sensi troppo a lungo mortificati erano ogni volta più intense e
magnifiche, lo facevano sentire integro e completo perché Cassian era ormai una
parte di lui e niente poteva più dividerli.
Alla fine di quei
lunghissimi momenti di amore, tenerezza e desiderio, il piacere avvolse entrambi
in un’estasi sconfinata che cancellò ogni bruttura, rabbia, dolore e
stanchezza, lasciandoli stremati ma felici, avvolti ancora l’uno all’altro in
un abbraccio dolcissimo.
“Tu ora sei il mio Mandaloriano e ci sposeremo il prima
possibile” sussurrò Din sulle labbra di Cassian dopo l’amore, senza riuscire a
staccarsi da lui ma anzi desiderando averlo in quel momento e sempre tra le
braccia, incollato e avvinto. Cassian era veramente stanco e provato e si
addormentò quasi subito nell’abbraccio di Din, sfinito ma appagato e felice. Il
Mandaloriano, altrettanto soddisfatto e sereno, lo strinse dolcemente al petto
e, prima di addormentarsi anche lui, pensò che la sua esistenza fino a quel
punto era stata vuota e arida, che aveva iniziato a vivere veramente solo con
Grogu e, ancora di più, adesso con il giovane Andor. Come aveva mai potuto
sopportare tanta solitudine prima? Come aveva potuto pensare che ci si potesse
sentire paghi semplicemente catturando criminali? Come poteva aver mai
desiderato qualcosa di diverso dal giovane che gli dormiva tra le braccia e il
piccoletto abbandonato nella sua culla a guscio?
Quella
era la Via, adesso, per lui. Una Via che era tracciata
nelle Regole del Credo, ma che lo legava per sempre a Cassian e Grogu, la sua
famiglia.
Affrontare l’Armaiola
e i Figli della Ronda sarebbe stato tutt’altro paio di maniche, ma Din non
voleva pensarci in quegli istanti beati e teneri, e in fondo neanche l’Armaiola
avrebbe potuto impedirgli di seguire la Via che aveva scelto per sé, visto che
non contrastava con le Regole del Credo Mandaloriano, vero?
Vero?
Fine capitolo quinto
* Bo-Katan normalmente non porta l’elmo, ma quando
combatte, viaggia o pilota la sua nave spaziale lo indossa come
equipaggiamento, quindi è normale anche per lei che non se lo sia più tolto
dopo aver salvato Din dalle Acque Viventi.