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Autore: Abby_da_Edoras    05/04/2024    3 recensioni
[The Mandalorian-Canon Divergence con accenni a Star Wars in generale e particolarmente a Andor, Rogue One e Ahsoka]
Questa storia è il sequel di "Adrenaline" che è la ff dove Din e Cassian si sono conosciuti e hanno imparato ad amarsi, nonostante qualche litigio e fraintendimento. Adesso, però, le cose si fanno serie: Din vuole sposare Cassian, adottare Grogu e formare con loro una famiglia di Mandaloriani, ma prima di poterlo fare dovrà attraversare con loro molti ostacoli e difficoltà e non sarà facile, soprattutto per Cassian. La ff è ispirata principalmente alla terza stagione di The Mandalorian, ma anche ad alcuni episodi di Andor e Ahsoka. Grazie a chi deciderà di leggere!
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a George Lucas e a tutti gli autori, produttori, registi e sceneggiatori di The Mandalorian, Star Wars, Andor, Rogue One, Ahsoka ecc...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ahsoka Tano, Altri, Baby Yoda/Il Bambino, Cassian Andor, Din Djarin
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A place to be myself'
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Cap. 5: Head above water

 

Yeah, my life is what I'm fighting for
Can't part the sea, can't reach the shore
And my voice becomes the driving force
I won't let this pull me overboard

God, keep my head above water
Don't let me drown, it gets harder
I'll meet you there at the altar
As I fall down to my knees
Don't let me drown, drown, drown
Don't let me, don't let me, don't let me drown

God, keep my head above water
I lose my breath at the bottom
Come rescue me, I'll be waiting
I'm too young to fall asleep…

(“Head above water” – Avril Lavigne)

 

A quanto sembrava, la missione nelle miniere di Mandalore era compiuta: Din si era redento nelle Acque Viventi, Bo-Katan pur senza volerlo si era redenta anche lei immergendosi per salvare la vita di Din e anche Cassian era diventato un Mandaloriano facendo il suo giuramento inginocchiato nelle Acque Viventi. Tutto a posto, allora? In realtà i veri problemi sarebbero iniziati proprio in quei giorni, ma andiamo con ordine e non spoileriamo!

Dopo che anche Cassian si era inginocchiato nelle Acque Viventi delle miniere di Mandalore e aveva fatto il suo giuramento da Mandaloriano, Din aveva atteso che si asciugasse un po’ presso il fuocherello acceso da Bo-Katan, ma si vedeva che aveva una gran fretta di andar via, ora che aveva compiuto tutto ciò che doveva. La Mandaloriana, invece, continuava a fissare le Acque Viventi come per penetrare il loro mistero e scoprire se aveva davvero visto ciò che credeva di aver visto, ossia il leggendario Mitosauro delle storie e dei canti Mandaloriani.  

Vide Din che prendeva una fialetta e la riempiva d’acqua.

“Che stai facendo?” gli chiese.

“Porterò quest’acqua all’Armaiola come prova che mi sono veramente immerso nelle Acque Viventi e che quindi sono redento” rispose lui, “e che anche Cassian si è immerso e ha fatto il giuramento al Credo, pertanto adesso è un vero Mandaloriano e lei dovrà accettarlo, che lo voglia o no.”

Bo-Katan ne approfittò per chiedergli quello che la tormentava.

“Din, tu hai visto qualcosa mentre affondavi?”

“Ho visto solo l’abisso che si faceva sempre più profondo mentre andavo sotto” rispose lui, e se poteva essere sembrato uno scemo per essersi gettato in acqua con un’armatura che l’avrebbe tirato a fondo come un ferro da stiro, si spiegò meglio in quell’occasione. “Non credevo che fosse così profondo, sembrava senza fine.”

“In realtà non lo era, prima. Sono stati i bombardamenti a distruggerlo e a renderlo com’è ora” spiegò la donna. “Ma io intendevo qualcosa di diverso, volevo sapere se avessi visto qualcosa di vivo.”

“Di vivo? No, non ho visto niente, perché?”

“No, niente” tagliò corto Bo-Katan. “Bene, allora possiamo andare. Vi riaccompagnerò con il mio Gauntlet.”

Così il piccolo gruppo rifece daccapo tutta la strada percorsa fin lì e, curiosamente, il viaggio di ritorno parve molto più veloce di quello di andata, forse anche perché non ci furono aggressioni, trappole e pericoli mortali. Poco più tardi si trovavano tutti sul Gauntlet della Mandaloriana e lei si divertiva a prendere in giro Din.

“Bene, sarai contento, adesso” gli disse. “Hai fatto quello che sentivi come un dovere improrogabile!”

Il Mandaloriano, in effetti, appariva davvero soddisfatto. Anzi, era talmente soddisfatto che si vedeva anche attraverso l’elmo, come se gli luccicasse!

“Sono redento, per cui hai ragione, mi sento in pace con me stesso” rispose. “E sono contento anche perché Cassian ha fatto il giuramento al Credo e adesso è diventato un Mandaloriano, sono impaziente di andare dall’Armaiola per informarla di tutto questo.”

“Vorrei offrirti un banchetto per festeggiare tutte queste belle novità, ma purtroppo temo che non sarà possibile, visto che immagino che d’ora in poi non ti toglierai mai più quell’elmo” replicò lei.

“Questa è la Via” fu il commento piuttosto prevedibile di Din.

“Eh sì, questa è la Via” ripeté Bo-Katan, ma con un tono a metà tra l’ironico e il deluso.

“Ecco, adesso ricominciamo? Ma che bellezza, Din non si toglierà più il casco e quindi non potrà vivere una vita normale come tutti, festeggiare con gli amici, stare con le persone… cosa c’è di bello in tutto questo, insomma, si può sapere?” obiettò Cassian, che si stava nuovamente deprimendo. In effetti il futuro non appariva molto roseo e lui aveva sperato in qualcosa di diverso dopo le parole tenere di Din alle miniere.

Purtroppo per lui, non sapeva che era stata Bo-Katan a spingerlo a parlargli in quel modo e che, probabilmente, Din non lo avrebbe fatto spontaneamente, non perché non volesse bene a Cassian ma perché, semplicemente, non ci avrebbe neanche pensato, tutto compreso com’era nella redenzione e nel giuramento Mandaloriano.

“Comunque, anche se non potremo festeggiare con un banchetto, vorrei lo stesso che rimaneste qualche giorno al mio castello” riprese la Mandaloriana, consapevole della delusione e dell’amarezza di Cassian. “Avete subito tutti delle dure prove nel sottosuolo di Mandalore e nelle miniere. Tu hai rischiato più volte la vita, Din, e forse sei ferito; Cassian e Grogu sono stanchi e provati. Vi farò preparare una stanza tutta per voi e vi farò portare i pasti là, così non dovrai toglierti l’elmo davanti a me, e tutti voi potrete rinfrescarvi, rilassarvi e dormire in un vero letto. Beh, a parte Grogu che ha la sua culla a guscio!”

“Bo, ti ringrazio davvero tanto e ti sarò eternamente debitore per tutto quello che hai fatto per me e anche per Grogu e Cassian” ribatté Din, “mi hai salvato la vita mettendo a rischio la tua e ti sei occupata di proteggere il piccolo e di aiutare Cassian quando ne ha avuto bisogno, ma adesso devo rifiutare il tuo gentile invito. Voglio solo che ci accompagni allo Starfighter e ripartiremo subito, voglio andare al più presto a riferire all’Armaiola che mi sono redento e che Cassian ora è un Mandaloriano. Anzi, dovrà subito iniziare a forgiare un’armatura e l’equipaggiamento per lui.”

Bo-Katan lanciò uno sguardo a Cassian, vide che aveva aperto la bocca per protestare ma che poi aveva chinato il capo senza dire niente, chiaramente consapevole di quanto fosse inutile parlare con Din quando era in quella trance spirituale, era esattamente come quando si era infilato nel sottosuolo di Mandalore senza badare al fatto che potesse essere pericoloso per tutti loro e, in effetti, senza l’aiuto della Kryze sarebbero morti tutti e tre e buonanotte alla redenzione! Vide ricomparire negli occhi di Cassian quella tristezza da cucciolo abbandonato, l’oscura malinconia di chi non crede più che le cose potranno cambiare… e allora fu lei ad insistere.

“Senti, Din, l’Armaiola non scapperà nelle prossime ore e il fatto che tu sia redento e che Cassian sia diventato un Mandaloriano non cambierà” dichiarò, spazientita. “Hai forse già dimenticato quello che ti ho detto alle miniere, dopo averti salvato? Avete tutti bisogno di riposo e di almeno una notte di sonno tranquillo, se non vuoi farlo per te almeno fallo per il piccolo e per Cassian, che è stato molto provato da queste esperienze. Fosse per me, potreste restare qualche giorno e incaricherei i miei fabbri di forgiare l’armatura e tutto l’occorrente per Cassian, non credo proprio che lui voglia diventare un Figlio della Ronda mentre io sarei fiera di averlo nel mio clan. Comunque, se proprio hai questa fretta di raggiungere la tua Armaiola, perlomeno accetta di rimanere per questa sera e dormire nel mio castello. Potrete ripartire domattina presto e avrete tutto il tempo di arrivare dall’Armaiola. Non escludere tutto ciò che ti circonda, Din, te l’ho già spiegato.”

Con delicatezza, Bo-Katan aveva ricordato al Mandaloriano ciò che gli aveva detto alle miniere di Mandalore sull’amore infinito e totalizzante che Cassian provava per lui e che lo aveva quasi spinto a buttarsi nelle Acque Viventi incontro a morte certa pur di provare a salvarlo. Gli stava rammentando di non usare elmo e armatura per schermarsi dai sentimenti, perché Cassian meritava di essere ricambiato almeno in parte nel suo amore sconfinato. Ovviamente vi aveva solo accennato per non mortificare Cassian che adesso poteva ascoltarla, però Din comprese e ricordò. Si voltò anche lui per guardare il giovane pilota che continuava a tenere il capo chino e che aveva di nuovo negli occhi l’ombra della delusione e del vuoto… E pensare che, solo pochissime ore prima, lo aveva stretto e baciato ed era stato fiero di lui guardandolo giurare nelle Acque Viventi, era stato così felice di vederlo diventare un Mandaloriano, e adesso si era nuovamente dimenticato di lui? No, Bo-Katan aveva ragione, Cassian meritava almeno quella notte di serenità, contando anche che, nei giorni seguenti, probabilmente non avrebbero avuto tempo per stare insieme in privato, i Figli della Ronda erano un gruppo unito e stavano sempre insieme, non c’era privacy in quelle grotte. E anche Grogu era piccolo, era solo un bambino e, per quanto fosse potente nella Forza, aveva diritto ai suoi momenti di riposo e di svago. Era forse per stancarlo e traumatizzarlo che lo aveva portato via da Luke e dai suoi amici? Che razza di padre voleva essere per lui?

“Va bene, hai ragione tu” ammise. “Resteremo per questa sera e dormiremo al castello, ma domattina voglio partire presto. Ti ringrazio ancora tanto per tutto ciò che fai per noi, Bo, non lo dimenticherò.”

La Mandaloriana sorrise dietro l’elmo, sollevata.* Una volta giunti a Kalevala, diede ordine ai suoi droidi di preparare una stanza confortevole per Din e Cassian (Grogu sarebbe stato con loro, ma aveva già la sua culla a guscio!) e un banchetto per festeggiare: lei avrebbe mangiato da sola alla tavola principale mentre ai suoi ospiti sarebbe stato servito il cibo in camera, per permettere al Mandaloriano di togliere il casco solo davanti alla sua famiglia e a nessun altro, dopo tutta la pena che si era preso per redimersi (e che aveva inflitto agli altri, non dimentichiamolo…) ci mancava solo di dover ricominciare da capo!

Din, Cassian e anche Grogu poterono lavarsi e i loro abiti vennero portati velocemente via dai droidi per essere ripuliti, in modo da venirgli restituiti poco dopo. Quando si furono sistemati cenarono con le pietanze fatte loro portare da Bo-Katan e, finalmente, si coricarono.

Il Mandaloriano, sentendosi Cassian così vicino e stretto al suo corpo, si rese conto che non avrebbe più potuto trattenersi e che voleva continuare ciò che il suo desiderio gli aveva suggerito già nelle miniere di Mandalore, dove però non aveva potuto farlo per ovvi motivi.

“Buonanotte, Grogu” disse al piccolo. “Chiudi il tuo guscio, così dormirai più tranquillo.”

Grogu obbedì, almeno in quel momento, poiché anche lui era veramente stanco e provato da tutto ciò che aveva vissuto e fatto, e cadde addormentato come il bambino che era.

“Mi dispiace se ti ho dato la sensazione di averti dimenticato e trascurato” mormorò poi Din a Cassian, stringendolo tra le braccia. “Come vedi ho fatto lo stesso anche nei confronti di Grogu e non ne vado fiero, voglio essere un padre per lui ma l’ho messo in pericolo e l’ho esposto a esperienze che non sono adatte a un bambino della sua età, neanche a un piccolo Mandaloriano. E tu… tu eri pronto a morire per me, ma io non mi sono accorto di niente, ero troppo preso dal desiderio di redimermi.”

“Non devi scusarti con me, Din, non sono arrabbiato, sono solo… beh, triste e non molto fiducioso riguardo al futuro” rispose Andor, sempre malinconico. “Domattina torneremo dai Figli della Ronda e io cosa farò? Non voglio diventare uno di loro, avrei preferito far parte del clan di Bo-Katan.”

“Potrai entrare comunque nel suo clan in seguito, lei è pronta ad accoglierti” lo rassicurò Din. “Io però voglio andare al più presto dall’Armaiola perché voglio mostrarle subito che mi sono redento e che tu sei diventato un Mandaloriano. Voglio farlo il prima possibile e lei dovrà forgiarti armatura ed equipaggiamento, non potrà rifiutarsi comunque la pensi perché ora sei un Mandaloriano e l’Armaiola ha il dovere di accettarti anche se non fai parte del suo clan. E, quando avrai anche tu la tua armatura, dirò all’Armaiola che noi vogliamo sposarci e formare una famiglia per crescere Grogu e, magari, altri trovatelli nel Credo Mandaloriano.”

“Vuoi chiedere all’Armaiola il permesso di sposarmi? Ah, ci sarà da ridere, come minimo ti bandirà di nuovo, altro che redenzione nelle Acque Viventi! Quella mi odia!” commentò amaro Cassian.

“Non le chiederò il permesso, le riferirò la mia decisione e lei non potrà dire né fare nulla per farmi cambiare idea” replicò tranquillo Din. “Sposarti non infrange alcuna Regola del Credo, ora che sei anche tu un Mandaloriano, e fare una famiglia e crescere trovatelli è uno dei doveri dei Mandaloriani. Io finora non ne ho sentito la necessità e preferivo stare per conto mio e lavorare come cacciatore di taglie, ma dopo aver incontrato Grogu e dopo aver conosciuto te è cambiato tutto: adesso la mia Via come Mandaloriano è questa, educare al Credo Grogu e altri trovatelli insieme a te e, quando ci sarà bisogno, combattere per difendere gli innocenti e i fratelli e sorelle Mandaloriani. Come ormai sai anche tu, il Credo ammette e incoraggia questa Via. E la mia Via, adesso, è con te.”

Cassian non avrebbe mai pensato di provare tanta gioia ed emozione sentendo parlare della Via del Credo! Avrebbe voluto dire mille cose ma non trovava le parole adatte, il cuore gli batteva così forte da assordarlo e il sangue si liquefaceva come piombo fuso. Poi Din lo baciò e tutto il resto esplose in stelle, meteoriti e satelliti. Si abbandonò ai baci e alle carezze dell’uomo che gli incendiavano la pelle e il respiro, sembravano consumarlo fino alle più nascoste fibre del suo essere, facevano scomparire ogni dispiacere, paura e shock subito in quelle terribili giornate a Mandalore in una bolla di pura luce, calore violetto e amore sconfinato. Voleva essere suo in tutto e per tutto e così lasciò che lo baciasse lentamente e profondamente, che le sue mani lo percorressero ovunque e che i loro corpi si fondessero in modo totale, e quando Din fu in lui, nella sua carne più intima, segreta e delicata, un gemito di piacere sfuggì dalle labbra di Cassian. Poi si mossero insieme, all’unisono, in una danza antica e sempre nuova e meravigliosa, come la danza degli astri, e il pudore portò Cassian a soffocare ansiti e sospiri contro il petto del Mandaloriano. Dal canto suo, Din in quel momento aveva dimenticato doveri, impegni e anche l’Armaiola e tutto ciò che contava era Cassian, i loro corpi, cuori e anime così uniti da diventare una sola essenza; le sensazioni che provava e che avevano risvegliato i suoi sensi troppo a lungo mortificati erano ogni volta più intense e magnifiche, lo facevano sentire integro e completo perché Cassian era ormai una parte di lui e niente poteva più dividerli.

Alla fine di quei lunghissimi momenti di amore, tenerezza e desiderio, il piacere avvolse entrambi in un’estasi sconfinata che cancellò ogni bruttura, rabbia, dolore e stanchezza, lasciandoli stremati ma felici, avvolti ancora l’uno all’altro in un abbraccio dolcissimo.

“Tu ora sei il mio Mandaloriano e ci sposeremo il prima possibile” sussurrò Din sulle labbra di Cassian dopo l’amore, senza riuscire a staccarsi da lui ma anzi desiderando averlo in quel momento e sempre tra le braccia, incollato e avvinto. Cassian era veramente stanco e provato e si addormentò quasi subito nell’abbraccio di Din, sfinito ma appagato e felice. Il Mandaloriano, altrettanto soddisfatto e sereno, lo strinse dolcemente al petto e, prima di addormentarsi anche lui, pensò che la sua esistenza fino a quel punto era stata vuota e arida, che aveva iniziato a vivere veramente solo con Grogu e, ancora di più, adesso con il giovane Andor. Come aveva mai potuto sopportare tanta solitudine prima? Come aveva potuto pensare che ci si potesse sentire paghi semplicemente catturando criminali? Come poteva aver mai desiderato qualcosa di diverso dal giovane che gli dormiva tra le braccia e il piccoletto abbandonato nella sua culla a guscio?

Quella era la Via, adesso, per lui. Una Via che era tracciata nelle Regole del Credo, ma che lo legava per sempre a Cassian e Grogu, la sua famiglia.

Affrontare l’Armaiola e i Figli della Ronda sarebbe stato tutt’altro paio di maniche, ma Din non voleva pensarci in quegli istanti beati e teneri, e in fondo neanche l’Armaiola avrebbe potuto impedirgli di seguire la Via che aveva scelto per sé, visto che non contrastava con le Regole del Credo Mandaloriano, vero?

Vero?

Fine capitolo quinto

 

 

 

* Bo-Katan normalmente non porta l’elmo, ma quando combatte, viaggia o pilota la sua nave spaziale lo indossa come equipaggiamento, quindi è normale anche per lei che non se lo sia più tolto dopo aver salvato Din dalle Acque Viventi.

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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