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Autore: Spreeng    10/04/2024    1 recensioni
Ambientazione moderna (AU - era moderna) ed ispirata al film QUASI AMICI.
Sesshomaru viene inserito in un programma di recupero, e viene seguito da una giovane donna dal cuore d'oro...come andrà a finire?
Genere: Generale, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Miroku, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"È sempre così allegro, durante la settimana?" chiese Kagura, mentre giochicchiava con la fettina di lime del proprio margarita.
Erano le 20:35, eppure il locale era già pieno di persone con una birra in mano o uno shottino stretto tra le dita.
"Allegro? Qui siamo ancora al livello 'mortorio', se proprio ci tieni a saperlo; per trovare un locale 'allegro' dovresti aspettare perlomeno le 22:00: lì sì, che si cominciano a vedere follie."
In effetti era stato circa verso quell'ora, che, un paio d'anni prima, aveva assistito alla rissa tra un demone cane e tre avventori molesti; si trattava di una storia che ripeteva ogni 2-3 settimane per intrattenere gli avventori al banco, quelli che di solito non avevano o non cercavano la compagnia di nessuno oltre alla bottiglia.
Tuttavia Byakuya era fatto così: amava parlare con le persone, con l'idea di tirare loro su il morale e di ridere con i propri clienti (e alcune volte anche di loro, ma giusto verso l'orario di chiusura, a serata terminata).

"Per esempio, ti ho mai raccontato di quando un avventore mi ha salvato da una coltellata?"
Da un altro seggio, all'altro capo del bancone, una testa si alzò ed il proprietario rispose con tono seccato:"Sì, Byakuya! Sì, Byakuya! Cazzo, non fai altro che tirare fuori questa storia ogni volta che vengo qui!"
"Grazie per il tuo intervento, Atsushi..." sorrise il bartender "...e comunque sono passate tre settimane, dall'ultima volta che l'ho raccontata."
Il cliente inclinò la testa, perplesso, e dopo qualche secondo sbuffò.
"Allora, come vedi, sono tre settimane che non vengo qui...sto facendo progressi, non trovi?"
Di questo, Byakuya non era del tutto convinto: se da un lato era vero, che adesso Atsushi si facesse vedere di meno, dall'altro non poteva ignorare che avesse iniziato a rimanere più a lungo, quando capitava dalle parti del locale, e che bevesse come se dovesse compensare per le altre assenze.
Aveva letto un articolo di vulcanologia che diceva che, in Italia, ci fossero due vulcani molto noti: uno molto più attivo dell'altro, ma con eruzioni di più lieve entità rispetto al secondo; tuttavia quest'ultimo, il Vesuvio, era passato alla Storia per la potenza e i danni legati ai suoi eventi, più rari, ma più devastanti.
Era questo, il più grande cambiamento che riteneva di aver notato nell'avventore che lo aveva interrotto.

"La prossima volta cerchiamo di arrivare ad un mese intero, che dici?" propose Byakuya.
Per un attimo sembrò che il suo interlocutore ci stesse riflettendo seriamente, ma si mise a ridere.
"Tu vendimi la tua birra peggiore, ed io ti assicuro che ci possiamo arrivare senza troppi problemi, ahahah."
Detto questo, tornò a tracannare la bottiglia che stringeva tra le mani.

"Stavi dicendo?" lo richiamò Kagura.
"Mh?" fu ciò che le rispose il fratello.
"La storia della coltellata che ti sei evitato."
"Ah, vero, mi stavo quasi dimenticando." fece seguito una breve pausa, in cui il barista ripassò per bene tutti i dettagli, per non lasciarsi sfuggire quelli più succosi.
"Erano circa le 21:30, quando questo demone si siede sullo sgabello dove ti trovi tu adesso" disse, puntando il dito verso il grembo della sorella "un bestione di quasi due metri, ma non di quelli esagerati, con il fisico da Braun Strowman".
Notando la perplessità sul volto di Kagura, Byakuya capì di dover riformulare.
"Per darti un'idea, questo tizio aveva più il fisico da Tom Hiddleston."
Cenno di comprensione: missione compiuta, l'aveva recuperata.
"E niente, ordina uno shot di whiskey con una voce che dire annoiata sembra riduttivo: non quella da 'giornataccia a lavoro, stendimi con qualcosa di forte', ma più 'togliamoci il pensiero, su'...capisci che intendo?"
La donna scosse la testa.
"Forse sarebbe meglio accorciare il preambolo, non trovi, Kuya?"
"Ah, ma così si perde tutta la carica." protestò.
"Fidati che non è così."
Fratello e sorella volsero lo sguardo alla ricerca della persona che aveva parlato, e la trovarono: Kanna, la piccola di casa, era davanti a loro, ed in compagnia di Shippo e Souten.

"Kannella, che bello poterti abbracciare!" la salutò Kagura, stringendola forte forte in un abbraccio.
"Sorellona, sicura di non essere andata in palestra, ultimamente? Hai una stretta micidiale."
Le due iniziarono a sghignazzare, felici di vedersi.
Una volta sciolto l'abbraccio, la più grande si rivolse agli altri due universitari.
"Piacere di incontrarvi, voi siete gli amici di mia sorella, Shippo e Souten, giusto?"
"Sissignora!" risposero in coro i due.
Dall'altro lato del bancone, Byakuya non riuscì a trattenersi dal commentare.
"Che bella coppietta, posso offrirvi qualcosa da bere? Cocktail con due cannucce, vi va?"
"Quasi quasi..." cominciò Soten
"Buona idea, cucciola: così, forse, tra tre giorni sarai riuscita a smaltirlo e tornare sobria." la punzecchiò il suo ragazzo.
Signori, il battibecco è servito.

"È bello vedervi assieme fuori dal lavoro in un giorno che non sia nella Golden Week!" esclamò la terzogenita di Naraku Kazehaya "Allora, Kagura: Byakuya ti stava raccontando del fustacchione ubriaco che ha messo al tappeto tre avventori, dico bene?"
"Beh, ci stava arrivando con moooolta calma, ma sì, proprio di lui."
Il fratello, con finto risentimento, volse lo sguardo altrove.
"Voi non sapete apprezzare le mie doti oratorie."
"Va bene, Kuya, ma adesso Kagura vorrà sapere come finisce la storia." disse la più piccola.
"D'accordo, allora: arrivato al decimo shot era riverso sul bancone, e stava giocando con l'orlo del bicchiere, quando è arrivata Rin; un altro avventore, un umano, ha cominciato a provarci con lei, le ha dato una pacca sul sedere e questo demone per poco non gli spaccava il polso." imitò il movimento "quando si sono avvicinati gli amici di quel porco con il coltello hanno cominciato ad insultarlo: lui ha risposto alle provocazioni con altre, e quando gli si sono lanciati addosso, è stato assurdo; tempo 15 secondi ed erano tutti e tre a terra e doloranti. Quando è arrivata la polizia, il sergente Yoromizu voleva portarlo in centrale, ma per fortuna sono riuscito a risparmiargli una notte in cella: questo e altro, per il mio salvatore, anche se credo che non fosse particolarmente interessato a me, quanto a Rin."
Adesso che aveva l'attenzione di tutti e quattro, compresi i due fidanzati, che avevano finito di scannarsi, il bartender proseguì.
"Avreste dovuto esserci: sembrava un grosso cagnone da guardia dalla lunga chioma."
Kagura sgranò gli occhi e si rivolse al fratello.
"Un grosso 'cagnone', hai detto?"
"Sì, esatto: aveva tutto l'aspetto di un demone cane, perché?"
"Oh, nulla, solo curiosità, davvero."
'Ti prego, Rin, non dirmi che è quello che penso che sia, o mi costringerai a pulire i pavimenti con la tua faccia.'
Ma perché non poteva avere dei collaboratori tranquilli, una volta tanto?

 

___________________________________________

 

*BRRRRRRRR*
*BRRRRRRRR*
*BRRRR*
"Ciao Ki-Ki, è successo qualcosa di bello che ti andrebbe di raccontarmi, oggi?"
Nonostante si sentissero per telefono con una discreta frequenza, ogni volta che la madre di Sesshomaru rispondeva alle sue telefonate Izayoi si sentiva pervadere da uno strano entusiasmo, che non sapeva spiegarsi, ma di cui neanche le importava avere una risposta.
Dall'altro capo del telefono, la famosa stilista prese parola.
"Ti dirò, Yo-Yo: Jaken mi ha dato un'ottima ragione per non licenziarlo neanche quest'anno."
"Ah, davvero? Cosa ha fatto?"
"Posso dire che mi ha ridato un po' di speranza, similmente a come avete fatto tu e Toga facendomi visita...ma parlami di te, adesso: qualcosa che ti ha messo di buonumore?"
"Beh, in realtà nulla di così eclatante, ma spero che vada bene lo stesso: Finalmente la mia pianta carnivora sta ricominciando a crescere, ci avevo quasi perso le speranze, dopo questo inverno un po' pazzerello."
Silenziosamente, le labbra di Kimi si inarcarono a formare un sorriso.
"Eh, già, ma nonostante questo hai continuato a vegliare su di essa, e questo ti fa onore."
L'altra donna ridacchiò, accettando il complimento.
"È molto carino da parte tua, ma la verità è che ho solo capito di essere in difficoltà, e allora mi sono rivolta a qualcuno più preparato di me, tutto qui."
"Ti assicuro che chiedere aiuto in queste situazioni è molto più difficile di quanto sembri...soprattutto quando si è orgogliosi come me."
Il silenzio che seguì fece capire ad Izayoi quale pianta affollasse i pensieri della sua interlocutrice.
"Tu credi in lui?" le chiese.
La stilista non ebbe alcuna esitazione.
"Certo."
"Allora non avete nulla da temere, nè tu nè lui." fu la rassicurazione di Izayoi "Sono sicura che la signorina Kazehaya lo abbia lasciato in mani esperte, e che tu riavrai indietro tuo figlio."
Un altro silenzio.
"Grazie, Izayoi: ne avevo bisogno."
"Felice di aiutare."
Si era fatto tardi, conveniva andare a dormire.

   
 
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