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Autore: FoxFire    10/04/2024    0 recensioni
Cinque ragazzi, tutti con una loro storia, e con la stessa voglia di ricominciare a vivere.
Faranno un percorso, dove incontreranno molti amici, ma altrettanti nemici.
Tante amicizie si distruggeranno ed altre si rafforzeranno.
Una storia di odio e amore, cazzotti e lacrime, tradimento e passione.
Ma con la premessa che... Sopra Le Nuvole, (c'è sempre) Il Sole.
- Dalla storia:
'' Cos'hai li? ''
'' Questo? '' dice lei indicando la macchia nera che si intravedeva dai pantaloni a vita bassa
'' E' solo un tatuaggio. '' continua spostando i pantaloni un po' più giù scoprendo la scritta.
'' Sopra le nuvole, il sole ... Figo, mi piace! ''
'' Ce l'ha anche Nichi, è tipo il mantra della nostra vita. ''
Mentre si guardavano negli occhi, lui le fece un sorriso di quelli che scioglierebbero anche il Polo Nord.
Appoggiò la testa sopra la pancia di lei e rimasero sdraiati a guardare il mare.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Date - 2

 
12/09/2016

Contemporaneamente al capitolo precedente

Nichi’s Pov.
 
Sentii Fede chiamarmi mentre ero tranquillamente sul divano ad ascoltare “Wake me up when september ends” dei Green Day. 
Il suo urlo mi fece togliere le cuffie dalle orecchie. 
“Bah, che rompiballe” pensai ridendo tra me e me.
<< NICHI, GIO, GIULY, CHIARA VENITE >>
<< CHE VUOI?! >> replicai seccata, era il mio momento relax
<< MUOVITI E BASTA >> urlò ancora più forte. 
Salii senza replicare parola per vedere il motivo di tanta agitazione: scoprii che era in panico perché non sapeva cosa mettersi per uscire con Harry. 
Sempre la solita. 
Sorrisi ripensando a quel pomeriggio di qualche giorno prima, alla fine Harry aveva già deciso di chiederle di uscire. 
Non le rivelai comunque niente, in fondo era meglio così. 
Dopo un po’ di prese in giro, scesi nuovamente per stare tranquilla, ma stavolta decisi di andare nel mio amato dondolo in giardino in modo da isolarmi e non farmi disturbare più da nessuno.
La musica riprese a fare eco nelle mie orecchie, stavolta sulle note di “Boulevard of broken dreams”, sempre dei Green Day. 
Mi piaceva molto il loro stile.
Non passò neanche un minuto nel quale cercai di rilassarmi che dal telefono si bloccò la musica quando mi arrivò un messaggio:

“La prossima volta evita una maglietta praticamente trasparente o prenderanno Niall per pedofilo XxHazza”.

Allegate c'erano due foto: una dove Niall a colazione il secondo giorno era intento a guardare, o meglio fissare, le mie tette data la maglietta trasparente mentre io gli stavo parlando di non so che, nell'altra c'era Harry che mi faceva l'occhiolino mentre sorrideva. 
Styles dopo l'episodio "Voldemort" cercò la mia compagnia più di quanto lo fecero tutti gli altri nostri vicini; voleva assicurarsi che stessi bene.
Effettivamente, non sapevo nemmeno se lo avesse raccontato ai suoi coinquilini, ma speravo vivamente di no dato che ero sicurissima mi avesse preso per una pazza psicopatica.
In fondo, non avrebbe avuto così tanto torto.
In quei giorni mi chiedeva sempre di vederci, ci ritrovavamo spesso a passeggiare anche solo per una decina di minuti facendo avanti e indietro dalla nostra via chiacchierando del più e del meno per poi tornare ognuno alla propria vita.
Adoravo la sua compagnia, ma non gli spiegai comunque nulla e lui non si azzardò mai a fare domande.
Ebbi però come l'impressione che dopo avermi vista in quel momento di ordinaria follia, (o meglio così poteva pensare chi non conosceva la situazione) instaurò una sorta di preoccupazione e compassione nei miei confronti.
Mi affrettai a rispondere:

A: Harry
“Sei proprio stupido, Harry”.

Da: Harry
“Finalmente mi sono deciso: porto Fede a fare il giro del Campus. Grazie per i tuoi numerosi consigli, indosso una maglietta bianca!”

A: Harry
“Trattamela bene! Buon’uscita” risposi infine bloccando successivamente il telefono.
Ero felice per Fede, Harry sembrava così carino e gentile.
Sorrisi per loro tra me e me quando ad un certo punto vidi un sasso volare dalla staccionata accanto e finire in terra nel mio giardino. 
Seguendo la traiettoria del sasso, mi cadde alla fine lo sguardo su un foglietto fermato dal posacenere posto sul tavolino che svolazzava a causa del leggero vento. 
Da buona curiosona e ficcanaso, mi alzai subito per vedere cosa fosse, sicuramente nessuno di noi l’aveva messo lì.
“Girati ©”, c’era scritto.
<< Mah, sarà Harry, meglio che lo porti a Fede >> pensai ad alta voce come a mio solito continuando a fissare il biglietto.
<< Sicura? >> la voce calda di un ragazzo mi prese completamente alla sprovvista facendomi saltare in aria per lo spavento.
<< Niall! >> sbottai girandomi di scatto con una mano al cuore cercando di riprendermi dal mini infarto che mi fece perdere circa 150 anni di vita, si era “nascosto” dietro di me. Evidentemente, aveva scavalcato la staccionata senza che me ne accorgessi mentre leggevo.
<< Ciao piccola >> mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia
<< Che ci fai qui, “Piccolo”? >> risposi per stare al gioco, sottolineando in tono stupido l’ultima parola
<< Volevo vederti, Piccola >>
<< E come hai fatto ad entrare, Piccolo? >> lo sapevo benissimo, ma non avevo domande di riserva
<< La staccionata non è molto alta da scavalcare, ma forse non lo puoi capire perché sei… Piccola! >>
<< Non sono piccola >>
<< Sì che lo sei, sei bassa >>
<< No >>
<< Sì. >>
<< No. >>
<< Sì. >>
<< Ah sì? Bene! >> lo spinsi leggermente, presi la ricorsa e con un Demi-pliè, un Grand Jeté (ovvero un salto in spaccata) ed atterrando su un altro Demi-pliè, scavalcai perfettamente la staccionata finendo nel loro cortile.
Aveva una faccia molto incredula, era troppo sconvolto. 
Eppure dal mio punto di vista non mi ero neanche sforzata, era una cosa che mi usciva naturale.
<< Sorpreso? >>
<< O-okay, adesso mi dici come cazzo hai fatto! >>
<< Eeh… è talento questo >> risposi scherzando, poi, notando una cosa alquanto buffa, continuai la conversazione:
<< Uuuh ma cosa abbiamo qui? Carini questi boxer pieni di orsacchiotti! >> lo presi in giro mentre gli sventolavo davanti i boxer tenendoli solamente con l’indice e il pollice della destra
<< Sono di Louis >>
<< Oddio, che schifo! >> risposi automaticamente lasciandoli cadere di scatto.
Rise di gusto:
<< Se fossero stati miei non ti avrebbero fatto schifo quindi, eh?! >> mi provocò con un sorrisetto malizioso.
In quel preciso istante diventai un pomodoro, non sapevo proprio come rispondere, così feci quello che mi riusciva meglio in queste situazioni e cambiai argomento:
<< Ehm… Certo che siete proprio dei disordinati, guarda qui! Lattine di CocaCola, bottiglie di birra e residui di cartone di pizza ovunque. E questi soldi messi qui in terra? Dovete avere più cura del vostro giardino >> la mia intenzione di cambiare discorso era pienamente riuscita.
<< Sennò come ti offrirei il gelato?! >>
<< Che gelato? >> sbarrai gli occhi, facendo finta di non capire
<< Quello che andiamo a prendere ora. Forza, prendi i soldi che hai trovato lì in terra e torna qui che andiamo >>
<< ADESSO? No, mi prendi alla sprovvista. Direi che non è il caso… >> risposi sinceramente
<< Non pensare male, non ti sto chiedendo di uscire per un appuntamento. I professori sanno che per ora avete conosciuto solo noi e ci hanno raccomandato di farvi ambientare e farvi girare il campus. Lo sai già, la responsabile Camille ce lo ha anche ordinato! Harry infatti oggi porta Fede a fare un giro. Di Giuly sappiamo entrambi che se ne occuperà Liam. Tra te Chiara e Gio, sei quella con cui ho parlato di più per ora! Andiamo? >> tagliò conto cercando di tranquillizzarmi.
Rimasi un attimo titubante, ma pensai che forse era l’occasione adatta per chiarire la questione del mezzo bacio, ormai erano quasi due settimane che volevo parlargliene, ma c'erano sempre di mezzo tutti gli altri. 
Lo dovevo a me stessa, alla mia dignità e al rispetto che dovevo avere verso la sua fidanzata che io neanche conoscevo.
<< D’accordo, ma fammi cambiare >>
<< Negativo, sei una donna. Ci metteresti troppo >>
<< No! Indosso gli stessi vestiti di stamattina e preferisco cambiarmi >>
<< E va bene, ma hai un tempo massimo di 15 minuti >>
<< Agli ordini capo! >> risposi entrando velocemente in casa
Corsi di sopra in preda al panico e mi buttai nell’armadio. 
Insomma, non era di certo un’uscita, ma ero in condizioni impresentabili: capelli arruffati, trucco leggermente sbavato dato che era della mattina e avevo bisogno di rinfrescarmi la faccia in via del discorso che avrei dovuto affrontare.
<< Questo… No meglio quest’altro… No ma forse… >> pensai, nuovamente, ad alta voce. 
Non volevo niente di impegnativo ovviamente, ma mi sembrava tutto inadeguato.
<< Nichi che succede? >> sentii dalla porta, probabilmente mi aveva sentito parlare tra me e me
<< Chiara capiti al momento giusto: aiutami. Sceglimi qualcosa da mettere che devo uscire con Niall a mangiare il gelato, io mi vado a sistemare il trucco >>
Adoravo i gusti di Chiara in fatto di moda.
Mi precipitai in bagno e mi truccai velocemente con matita e mascara come mio solito, non esageravo mai tranne le occasioni in cui andavamo a ballare o alle feste, per il resto preferivo rimanere semplice. 
Infine pettinai meglio i capelli.
Tornai in camera e trovai un completo niente male ad accogliermi: degli shorts colore beige ricamati, una canottiera bianca con delle greche in pizzo all’altezza della vita, ed una giacca smanicata verde militare. 
Ci abbinai io una semplice borsa a tracolla e fui pronta per uscire.
Corsi dalle scale sapendo di averci messo più del previsto e trovai Niall che mi aspettava con un sorriso smagliante:
<< Wow, stai benissimo! >>
<< Grazie mille >> risposi sincera
<< Andiamo? >>
<< Certo >>
Mi prese sottobraccio, al contatto con quelle braccia meravigliosamente muscolose rabbrividii.
Ci incamminammo e iniziammo a fare gli stupidi.
Passammo davanti a una vetrina e urlai:
<< Guarda che carini che siamo, sembriamo Stanlio e Olio >> dissi ridendo dato che il vetro del negozio deformava le nostre figure
<< Capisco che te sei Stanlio perché sei tanto bassa, ma io non sono così grasso come Olio dai! >> rispose divertito, poi continuò:
<< Foto foto! dai dai dai! Devi avere un ricordo del tuo primo giro del campus! Facciamo il set da quattro con Retrica >> disse infine con voce effemminata alla quale scoppiammo a ridere entrambi.
<< No dai, per carità! È imbarazzante! >>
<< Zitta. Allora la sequenza è: facce stupide, ci guardiamo, mi dai un bacio sulla guancia, ti do un bacio sulla guancia. Pronta? >>
<< No aspetta qual… >>
<< Troppo tardi fai una faccia stupidaaa >> urlò quando il countdown della fotocamera era arrivato all’1.
Ok, cominciavo seriamente a credere che quel ragazzo avesse dei seri problemi mentali. 
Ma dovevo ammettere che con lui non ci si annoiava mai!
Guardammo la foto, era stupenda.
Sembravamo una coppia di fidanzatini, e questo pensiero mi fece tornare con la testa sulle spalle decisa ad affrontare l’argomento, ma avrei aspettato il momento giusto.
<< Questa me la invii >> dissi riguardando la foto
<< Te la mando subito. Andiamo a mangiare sto gelato? >>
<< Con piacere >> ci prendemmo nuovamente a braccetto e andammo in gelateria saltellando allegramente stile Heidi.
C’erano Fede ed Harry in fila, quindi, dopo occhiate furbe e linguacce a Fede facendo illusioni ironiche su Niall che lei colse, andammo a salutarli.
<< Fede >>
<< Nichi >>
<< Harry >>
<< Niall >>
<< ABBRACCIO DI GRUPPOOO >> Urlarono quei due matti stritolando me e Fede, che prese il gelato con Harry, e poco dopo ci salutarono e andarono.
Niall voleva a tutti i costi offrirmi il gelato, ma mi rifiutai assolutamente porgendo la mia parte di soldi al gelataio, che un po’ titubante li accettò.
Girammo per tutto il parco parlando del più e del meno dopo essermi subita la ramanzina per il fatto del gelato. 
Mentre chiacchieravamo inaspettatamente mi fece una domanda:
<< Ma tu ce l’hai il ragazzo? >> gli fui mentalmente grata in quanto non avevo bisogno di tirare fuori io l’argomento e avrei potuto approfittarne:
<< Mmh… ti ricordi il giorno che ti ho incontrato? Nel quale mi hai chiesto perché stessi piangendo? >>
<< Come potrei dimenticarlo >> rispose serio guardando verso il sole
<< Beh… un po’ di giorni prima, la sera in cui vinsi il concorso creativo, vidi il mio ex ragazzo Leonardo baciarsi con una ragazza bionda della quale non ho la più pallida idea di chi sia. Non gli dissi niente, non andai là a fare scenate a loro. Semplicemente non mi feci più sentire, e penso che ormai abbai capito che sia finita. Anche perché nemmeno lui mi ha mai più cercata. Semplicemente di punto in bianco dal giorno dell’esibizione è sparito. Insomma, sì, è più che finita >> dissi cercando di trattenere le lacrime. 
Era passato poco tempo e la ferita era ancora fresca, non tanto il fatto che Leonardo mi mancasse, anzi, quando subisco un torto così grave non riesco a fare altro che provare disprezzo, era più il fatto di essere stata usata e presa in giro.
<< Tipico ragazzo puttaniere, mi dispiace >> rispose. 
“Ma da che pulpito?” mi ritrovai subito a pensare.
<< Non preoccuparti, è finita e basta. Tu invece? Come va con Barbara? Vorrei chiarire un attimo una cosa a proposito di ciò se non ti dispiace… >>
<< Vuoi sapere perché ti ho quasi baciata, vero? >> ammise subito
<< Sì… hai appena detto puttaniere nei confronti del mio ex, ma sei stato il primo che stava per tradirla… non importa se era per un gioco o se è stato solo un mezzo bacino veloce a stampo. A pelle sinceramente non ti facevo un ragazzo così! >> spiegai sincera, ero sicura del fatto che nonostante le mie parole un po’ forti non si sarebbe offeso, anche perché avevo detto solo la verità.
<< Io infatti non sono un ragazzo così, Nichi. Sono la persona più sincera del mondo, non tradirei mai così come non perdonerei mai un tradimento. È una cosa che non concepisco >> dalla sua espressione non potevo fare altro che credergli, ma ancora non riuscivo a capire
<< Sì, ma >> cercai di continuare
<< Non l’ho tradita. La sera prima che noi ci incontrammo lei decise di lasciarmi. Sono mesi che non andiamo più d’accordo, litigate su litigate. Vero, abbiamo sempre fatto tira e molla, ma quella sera mi disse che era definitivo, che non voleva più saperne niente di me, che i suoi sentimenti nei miei confronti erano passati perché dopo così tanto tempo insieme si era stancata. Il giorno che ti ho incontrata ero al telefono con lei: mi ha chiamato per dirmi che quella sera sarebbe uscita con un ragazzo del Campus, Owen, voleva dirmelo per correttezza dopo così tanto tempo insieme e soprattutto perché lo conosco, fa calcio con me e voleva evitare brutte situazioni. Mi ha detto di non rimuginare su di noi, che potevamo restare amici, mi ha ripetuto nuovamente che questa volta non sarebbe tornata indietro e mi ha detto di andare a divertirmi anche io quella sera in modo da non stare a pensare a lei perché non c’era nessuna speranza. Ammetto che non ti avrei mai e poi mai baciata se non fosse stato per il gioco, era passato solamente un giorno non ero pronto a farmi una nuova vita come diceva lei, ma essendo un semplice gioco e un po’ per il fatto che dovevo distrarmi, l’ho fatto >>
<< Capisco, alla fine hai fatto bene. Non c’è stato nessun tradimento allora, menomale, volevo costringerti a dirglielo altrimenti lo avrei fatto io >> gli confidai
<< Sei una ragazza fin troppo sincera. Alla fine a te non ne sarebbe tornato in tasca nulla, anzi. Ed è un complimento! >> mi disse arrossendo guardandomi negli occhi
<< Solo una cosa non mi torna. Perché quel giorno dopo il nostro scontro mi hai detto che eri al telefono con “la tua ragazza”? E perché la sera stessa durante il gioco quando Fede ha chiesto chi fosse Barbara, hai risposto di nuovo “la mia ragazza”? >>
<< Mettiti nei miei panni, non avevo la minima idea di chi fossi e ho risposto velocemente per spiegarti come mai non ti ho vista camminare. Idem durante il gioco non mi sembrava il caso davanti ai tuoi amici conosciuti da un’ora spiegare per filo e per segno la mia situazione sentimentale. Ho risposto per abitudine con la cosa più vicina alla realtà >>.
Effettivamente, non aveva tutti i torti. 
<< Va bene, mettiamoci una pietra sopra allora >>
<< Non ho finito. Credo che tu ti meriti tutta la sincerità del mondo, ecco perché voglio confessarti questa cosa. Non pensavo che quel mezzo bacio potesse piacermi, ti ho a malapena sfiorata. Anzi, pensavo di non riuscire neanche a dartelo. Appena ti sei avvicinata ho sentito un’elettricità che non so spiegare, avevo proprio voglia di baciarti, sono sincero. E anche se è stato più un bacio volante che altro, mi è piaciuto più di quanto potessi immaginare tant’è che se Louis non avesse parlato, probabilmente mi sarei spinto oltre >> disse imbarazzatissimo. 
Stavo per ricambiare ammettendogli che avevo provato la sua stessa sensazione riguardo al bacio, ma mi precedette un’altra volta:
<< Stamattina però, dopo due settimane, mi ha richiamato Barbara. Mi ha chiesto di tornare di nuovo insieme spiegandomi che era stato uno sbaglio, che voleva provare a starmi lontana per vedere come sarebbe andata ma che non era riuscita e continuava a pensarmi nonostante fosse stata con un altro. Abbiamo discusso ancora, le ho detto che non poteva continuare a giocare coi miei sentimenti e che non ero un giocattolo da usare quando le serve e poi mettermi nel dimenticatoio quando non le servo più. Ma appena mi scoppiò a piangere in faccia non ho saputo resistere. Mi mancava, abbiamo avuto una storia di tre anni e non riuscivo in una settimana a buttare tutto all’aria e sono tornato con lei >> concluse guardandomi per cercare una mia reazione
<< Sono felice per te >> risposi sorridendo, anche se dovevo ammettere che quello era uno dei sorrisi più falsi che io abbia mai sfoggiato. 
Non capivo come mai, quella ragazza non la conoscevo nemmeno, ma mi turbava l’idea che fosse la ragazza di Niall dopo quello che era successo e per il modo in cui si era comportata con lui. 
Eppure non mi doveva interessare, lo conoscevo appena e già mi facevo paranoie mentali.
D'altronde sono fatta così, come si suole dire, le ragazze dagli occhi marroni si innamorano in fretta di una persona.
Ovvio, non ero innamorata, era per far intendere il concetto. 
Forse non lo volevo ammettere nemmeno a me stessa, ma credo che quel ragazzo iniziasse ad interessarmi. 
Come il mio solito stavo correndo troppo, ma io sono fatta così, capisco se una persona riesce a prendermi o meno e mi bastavano pochi giorni per cadere di nuovo nelle braccia pericolose di cupido, soprattutto dopo la rivelazione che mi ha fatto sul nostro bacio.
<< E lei sa del bacio? >> era giusto che lo sapesse
<< Sì, gliel’ho detto. Sicuramente non ne è stata felice, ma non ci ha dato peso per il fatto che era stata lei a spingermi a farlo, e per il fatto che non era partito da me ma da un gioco. Le ho ammesso anche che mi hai colpito e che mi è piaciuto, ma mi zittì subito. Sa anche che oggi sarei stato in giro con te per farti vedere il Campus e le dissi comunque che non siamo tornati insieme come prima ma che ci avremmo riprovato e basta, e di non provare nemmeno a essere contraria al fatto di uscire con te dato che mi era stato chiesto dai professori e che anche se tornavo con lei sicuramente non sarebbe stato lo stesso dopo come mi ha trattato. Se ci saranno altre litigate come le ultime sarò io a finirla, ma al contrario suo io non ritornerò, e lei lo sa bene >> e così concluse il discorso.
Senza neanche accorgerci, arrivammo ad un laghetto del parco dove prendemmo del pane per le anatre dal contenitore apposito per darlo. 
Gli raccontai così della mia passione per qualunque tipo di animale eccetto gli insetti, quando mi confessò di non sopportare i gatti. 
Mi stupii non capendo come si potessero odiare i gatti dal momento in cui era il mio animale preferito in assoluto e ogni qual volta ne vedevo uno dovevo fermarmi e avvicinarlo a me per coccolarlo.
Era assurdo come in quel Campus fosse tutto così preciso, perfino al laghetto c’era un guardiano di sorveglianza.
<< Dai, giochiamo a nascondino! >> proposi poi scoppiando a ridere, non avendo altri argomenti da affrontare momentaneamente
<< Ma… siamo solo in due… e abbiamo 17 anni >>
<< Paura di perdere, eh? >> lo istigai
<< Forza conta, tanto non mi trovi >> si alzò allora
<< Vedremo >>.
Iniziai a contare e senza farmi vedere tirai fuori dalla borsa lo specchietto per spiare dove si sarebbe nascosto. 
Si era messo in un cespuglio.
<< 28. 29. 30. VIA! >> corsi subito nella sua direzione senza aspettare un nano secondo e aprii il cespuglio
<< Cucù >> urlai: era sdraiato dentro
<< Come hai fatto a trovarmi così in fretta? >> chiese stupito
<< Esiste una cosa chiamata specchietto che le donne tengono sempre in borsa >> risposi agitando lo specchietto davanti alla sua faccia prendendolo in giro
<< Maledetta, vieni qui! >> mi tirò per una mano facendomi cadere nel cespuglio, ma più che nel cespuglio finii spiaccicata su di lui. 
I nostri corpi erano appiccicati. 
La mia testa era appoggiata sul suo petto, mi misi a ridere ma lui prese ad attorcigliarmi le dita tra i capelli e diventai subito seria, incredula. 
Mi abbracciò stringendomi di più a sé, potevo sentire il suo cuore che batteva all’impazzata, come il mio del resto. 
Ero agitata, non capivo niente in quel preciso momento e neanche volevo capirlo, avrei solo voluto che il tempo si fermasse in quell’istante. 
Rimanemmo abbracciati a guardarci in silenzio per qualche secondo fino a quando il cespuglio si aprì e sbucò la testa infuriata del proprietario del laghetto. 
Scappammo continuando a ridere. 
Guardai l’orologio, erano le 16:45.
<< Niall è tardissimo, non dovevi vederti con Louis per calcetto? >>
<< Cazzo! È vero! Ma non è giusto che ti lasci da sola, ti accompagno prima >>
<< Non se ne parla. Vai da Louis tranquillo e digli pure che è colpa mia se sei in ritardo >>
<< Ma… >>
<< Vai, mi arrangio, ormai la strada l’ho imparata e anche se fosse il Campus non è così grande da perdermi dentro >>
<< Sei un tesoro, grazie mille a domani! >>
<< A domani! >> risposi.
Mi diede un bacio sulla guancia e corse via dietro di me, dal vicolo alberato in cui eravamo.
Dovevo ammettere che mi faceva un po’ inquietudine quella stradina tutta buia a causa delle nuvole che avevano iniziato a coprire copiosamente il sole. 
Ad un tratto, mentre ero assorta tra i miei pensieri, qualcuno mi prese alle spalle e mi puntò qualcosa al collo urlando minaccioso:
<< DAMMI I SOLDI O TI AMMAZZO >>.
Cacciai all’istante un urlo così forte che ero sicura mi avrebbe sentito tutto il Campus. 
Ero in preda al panico. 
Non sapevo che fare. 
Così…
<< MA AIAH! SEI MATTA?! COSA MI MORDI, SCHIFOSA! >> urlò.
Mi girai sentendo questa voce fin troppo familiare.
<< Harry ma sei scemo o sei deficiente? No, fammi capire! Ma come può saltarti in mente una cosa così malata? Mi hai fatto prendere un colpo, COGLIONE! >> sputai subito dopo tra una voce mischiata da paura e divertimento, dovevo ammetterlo: appena lo vidi mi venne da ridere a oltranza ma cercai di trattenermi.
<< AHAHAH e tu mi hai morso invece! >> rispose divertito sfoggiando le sue splendide fossette.
Presi il rametto che mi aveva puntato al collo spacciandolo per un coltello e glielo tirai in testa.
<< Mi sembra il minimo, STUPIDO! >>
<< Dai, stai calma. Era uno scherzo più che innocuo. Comunque scherzi a parte, è il momento di ricambiarti il favore >>
<< Wait. Non dovresti essere con Fede? >>
<< Dovevo vedermi con un docente per consegnare un compito di recupero estivo, eravamo insieme fino a quarantacinque minuti fa! >>
<< E come è andata l’uscita? >>
<< Alla fine l’ho baciata >>
<< COSA? Ma sei fuori di testa? Ma sai corteggiare una ragazza? Vi conoscete solo da due settimane, cosa ti salta in mente? >>
<< Anche noi due ci conosciamo da due settimane, eppure ti prendi la confidenza di insultarmi. Non mi fraintendere, mi diverte molto, preferisco un’amica così spontanea. Ma è per farti capire che anche con lei ho avuto feeling. E poi fidati di me, avevo le mie ragioni. Vuoi che ti ricambi il favore o no? >> cambiò argomento improvvisamente, decisi di lasciar cadere lì argomento Fede, me ne avrebbe parlato meglio lei
<< Ok, sentiamo >> dissi titubante mentre iniziammo a camminare
<< Mentre tornavo dall’uscita con Fede, ho visto ancora te e Niall in giro per il laghetto >>
<< E quindi? >>
<< Se magari mi fai finire… >>
<< Scusa >> non capivo proprio dove voleva arrivare a parare
<< Ecco, insomma… Ti piace Niall? >>
<< Harry, ma come ti viene in mente? Lo conosco da poco! Ammetto che è molto dolce, forse un po’ ingenuo, ma è un ragazzo con un forte fascino e basta poco ad un ragazzo per colpirmi. Sono fatta così. Non posso assolutamente dire che mi piace, ma non posso negare che mi sia del tutto indifferente… insomma sono single e lui è molto bello, ma nulla di più, è pure fidanzato >>
<< Lascialo stare >>
<< Scusami? Perché mi dici così? Non ho fatto niente, lo sai anche tu >> risposi un attimo turbata, mi sembrava quasi un’accusa
<< Nichi, non ti conosco da molto, ma mi hai aiutato e mi aiuti tuttora con Fede e poi mi stai simpatica... >>
<< Vai al punto. >>
<< Ti sta solo prendendo in giro. Sei una persona pura e davvero sincera. Non devi illuderti e non devi farti illudere, non te lo meriti. Ti sembrerà strano che venga a parlarti male del mio migliore amico, ma non posso negare che vederti quel giorno mi ha riempito di una tristezza assoluta. Non so cosa hai passato, ma di sicuro qualunque cosa fosse non deve essere stato affatto facile. E dopo aver visto una scena del genere non posso restare indifferente, se posso nel mio piccolo vorrei evitare di farti soffrire, Niall capirà. Inoltre, io e gli altri non sopportiamo più Barbara, e sopportiamo ancor meno che lui si faccia prendere in giro da quella oca. E dato che sono mesi che ci ricasca, voglio solo avvertirti di non farti troppe illusioni perché tanto tornerà sempre da lei >>
<< Ma Harry... Lui... >> stavo per raccontargli quello che era accaduto al laghetto, di ciò che mi aveva raccontato su Barbara e che era stato completamente sincero, ma soprattutto di come si era comportato con me nel cespuglio
<< NICHI. Stop. L’hai detto anche te: ha già la ragazza. Devi stare attenta a Niall, ti vuole solo usare anche se non se ne rende conto e non lo fa con cattiveria. Non riesce ad aprire gli occhi. Lo fa per non pensare a lei. Se non volesse usarti, non ti cercherebbe dato che sta con Barbara. Non può e non si deve permettere di tenere il piede in due scarpe, soprattutto con te che sei così trasparente. È uno dei miei migliori amici, ma te ti meriti in mio appoggio in questa cosa come tu lo dai a me. Davvero, stai attenta! >> finì facendomi pensare che le sue parole non erano del tutto così sbagliate. 
Con barbara ci era tornato, non era un fatto inesistente.
Da dietro si sentì una voce:
<< Ehi Harry, o meglio stronzo, a chi deve stare attenta?! >>
Harry si girò sorpreso e dalle labbra gli uscì flebilmente:
<< N-Niall… >>.

 
____________________
SPAZIO AUTRICE


Ecco il continuo del capitolo precedente!
Uh, suspence...
Purtroppo, come una polla, ho perso il vecchi ospazio autrici, mi dispiace!
Vi lascio all'immagine - outfit.
Bacioni XX
Nichi



 

 
  
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