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Autore: Dragon mother    11/04/2024    2 recensioni
Isabella è una ragazza semplice alla quale la vita ha tolto più cose di quante gliene abbia date. La sua più grande fortuna è avere Alice come amica anche se a volte è proprio una pazzerella..
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buonasera ragazze e bentrovate.
Sono di nuovo in ritardo, ahimè, perdonatemi se potete.
Dunque, siamo finalmente giunti al giorno in cui Bella conoscerà i genitori di Edward e le sue sorelle.
Secondo voi come andrà la giornata? Bella piacerà a tutti o qualcuno avrà dei dubbi su di lei? Vi lascio andare a scoprirlo.. buona lettura e grazie, come sempre.
 
 
 
Edward
 
 
Il giorno del pranzo a casa dei miei genitori arriva più in fretta di quanto potessimo mai accorgercene.
 
Anche la scorsa notte Bella ha dormito da me, così siamo già pronti per raggiungere la mia famiglia.
 
E’ stata una notte tranquilla, l’esatto contrario di questa mattina.
 
Bella è agitata e nervosa, lo percepisco dal modo in cui cammina, frenetica, facendo avanti e indietro tra il bagno e la camera da letto.
 
“Dove ho messo le scarpe?
E la borsa?” borbotta lei aggirandosi svelta dentro e fuori dalla stanza.
“I capelli.. devo sistemare questi capelli..”
 
Non pensavo che l’incontro con i miei genitori l’avrebbe resa così nervosa, a saperlo avrei cercato di farla abituare all’idea, consentendole di metabolizzare il tutto.
Non voglio che stia così, non ce n’è davvero motivo, i miei genitori l’ameranno e anche le mie sorelle, alla fine.
 
Il mio pensiero va al quadro generale, a come potrebbe evolvere oggi la situazione e l’unica lieve incertezza è mia sorella Victoria.
Essendo la maggiore, è sempre stata molto protettiva nei miei confronti, un po’ come una seconda mamma per me.
Spero vivamente che non dica o faccia cazzate perché questa volta potrei davvero arrabbiarmi con lei.
 
Ma ora devo occuparmi di Bella altrimenti non arriveremo mai in tempo per il pranzo.
 
“Ti aiuto io a cercarle, dovrebbero essere nella cabina armadio, accanto alla cassettiera” la raggiungo mentre si dirige dove le ho detto di guardare.
“Oh sì sono qui, grazie Edward” esulta trionfante agitando per aria le sue cose.
Poi mi si avvicina e mi stampa un bacio sulla guancia.
“Sei il mio salvatore” aggiunge sorridente, infilandosele ai piedi.
“Sono il tuo salvatore ma non potrò salvarci dalla mia famiglia se arriviamo tardi” borbotto cercando di metterle fretta per andare.
“Sono pronta” esclama balzando al mio fianco.
 
Saliamo in macchina e in poco più di venti minuti siamo a casa dei miei.
 
 
 
Bella
 
Le mie mani sudano all’inverosimile nonostante le temperature si siano abbassate di qualche grado.
 
L’auto di Edward raggiunge e sorpassa un alto cancello e percorre un vialetto prima di fermarsi davanti ad una bellissima casa in stile vittoriano.
 
Non sono poi così sorpresa che sia così, Edward mi aveva accennato che la sua famiglia è benestante e che lui con il suo lavoro, ha comunque contribuito ad aiutare i suoi genitori.
 
“E’ una meraviglia” dico mentre sposto lo sguardo su Edward.
Mi sorride e scende dall’auto.
Raggiunge il mio lato e mano nella mano percorriamo quei pochi scalini che ci dividono dalla porta.
 
Neanche il tempo di salire l’ultimo gradino che la porta si spalanca all’improvviso, rivelando una bella donna.
Vestita sobria ma senza dubbio elegante, immagino sia la madre di Edward, appena prima di averne conferma.
“Bentornato bambino mio, è sempre una gioia averti qui” poi sposta lo sguardo su di me ed Edward mi presenta
“Ciao mamma, questa è Isabella”
Sua madre mi scruta un attimo e poi si tuffa su di me per inglobarmi in un abbraccio e poi mi dà un bacio sulla guancia.
“Non vedevo l’ora di conoscerti cara, sono così felice che tu abbia accettato il nostro invito.
Io sono Esme, la madre di questo ragazzone”
 
Il loro invito?
Ma non era stato Edward a..
 
Non ho tempo per pensare perché Esme mi trascina dentro, lasciando indietro un Edward felice dell’accoglienza della madre nei miei confronti, nonostante lui non abbia ricevuto nemmeno un abbraccio.
 
“Caro, sono arrivati i ragazzi” dice lei mentre io mi perdo letteralmente a guardare la meraviglia dentro la quale mi trovo: un arredamento di classe e sicuramente pregiato, adatto in tutto e per tutto alla casa.
 
“Un uomo alto tanto quanto Edward ma leggermente più robusto, compare all’ingresso per accoglierci.
“Edward, ciao” saluta il figlio abbracciandolo per poi spostare subito lo sguardo su di me.
“Isabella, io sono Carlisle, è un piacere fare la tua conoscenza”
 
Sembra un uomo d’altri tempi, aggraziato e carismatico.
Il colore dei suoi capelli ricorda quello della sabbia, con qualche accenno di argento.
“Signor Cullen, piacere mio” borbotto allungando una mano e cercando di non essere troppo rigida.
“Oh per favore, chiamami Carlisle, signore mi fa sentire così vecchio” non afferra la mia mano ma al contrario mi attira in un abbraccio uguale a quello della moglie.
“Ma venite, spostiamoci dall’ingresso e sediamoci in salotto.
Il pranzo sarà pronto tra pochissimo” seguo Esme che mi attira a sé per abbracciarmi nuovamente e lascio Edward a parlottare insieme al padre.
“Tesoro, dove sono finite Victoria ed Elizabeth, potresti..” non termina la frase che due ragazze irrompono nel salotto alle nostre spalle.
 
“Ehi fratellone, ben tornato!” esclama una delle due, saltando addosso al fratello.
Nonostante lui sia il piccolo tra loro, è di gran lunga il più alto.
“Ciao Vic, ti trovo bene, anche se mi sembri un po’ più pesante dell’ultima volta”
Lei si gela all’istante, recependo le parole del fratello.
“Potrei parlare con il regista e farti dare una parte decisamente meno da uomo.. ricordi il carnevale a casa degli Hale?”
 
Victoria sembra aver toccato un tasto dolente perché l’espressione di Edward cambia in modo drastico.
L’allontana dal suo abbraccio assottigliando gli occhi.
Sta sicuramente preparando una risposta adeguata e nonostante io non ci capisca niente di tutto quel siparietto tra loro, mi incuriosisce scoprirne i dettagli.
 
“Oh andiamo ragazzi, basta, abbiamo un ospite davvero importante e devo avvisarvi che è ora di metterci a tavola, il pranzo è pronto” sua madre sbuca da dietro l’angolo, da dove credo si trovi la cucina e ci invita a prendere posto per pranzare.
 
Anche l’altra sorella, Elizabeth si avvicina ad Edward per salutarlo.
Poi si rivolge a me con un sorriso e si avvicina per darmi un rapido abbraccio.
“Ciao, mi fa molto piacere conoscerti, mio fratello ci ha parlato molto di te”
“Ciao, piacere mio Elizabeth”
“Oh, puoi chiamarmi Lizzy se vuoi, gli amici mi chiamano così” borbotta sorridendomi.
“Lei non è tua amica, Lizzy, è la fidanzata di nostro fratello” la voce stizzita e quasi rancorosa di Victoria riempie il silenzio di quel momento.
 
Non pensavo di piacere a tutti e per giunta al primo colpo ma di certo non mi aspettavo un astio così nei miei confronti.
Tuttavia non è mia intenzione replicare, sono un ospite, per la prima volta in questa casa e non voglio fare scenate.
 
Vedo Edward aprire la bocca ma prima che riesca a dire una sola parola, Carlisle interviene facendo un gesto con la mano per fermarlo.
“Victoria Cullen, non mi interessa se sei più che maggiorenne e sei la maggiore tra loro, se ti mantieni da sola e non abiti più qui ma finchè frequenti questa casa e in presenza dei nostri ospiti devi mantenere un tono educato” la faccia di Victoria diventa paonazza.
 
Vorrebbe rispondere anche se sa che non deve e per fortuna non lo fa.
Poi Carlisle si rivolge a me
“Isabella cara, ti prego di scusare la mia figlia maleducata, conosco bene il motivo per cui si comporta così ma non è comunque giustificata a farlo, né tanto meno ne ha il diritto” il tono gentile di Carlisle mi tranquillizza un po’.
 
Abbozzo un sorriso e annuisco mentre Edward mi posa una mano sulla schiena indicandomi il mio posto a tavola.
Fortunatamente sono lontana da Victoria, seduta tra Edward e Lizzy mi sento a mio agio.
 
La madre di Edward ha cucinato un menu davvero eccezionale, una pasta al forno al ragù, un arrosto di manzo con patate ed una cheesecake ai lamponi.
 
Il pranzo scorre senza più battibecchi o frecciatine, nonostante mi trovi più volte gli occhi di Victoria puntati addosso.
 
Esme mi parla un po’ del suo lavoro, rispondendo felice ad alcune delle mie domande.
E’ un’arredatrice d’interni ed è anche molto brava.
 
Il padre invece è un rinomato chirurgo.
 
Ho paura a fare domande anche solo a Lizzy, non vorrei riaccendere la miccia nell’altra sorella.
 
Così mi limito ad ascoltare tutto ciò che mi vogliono raccontare.
 
Quando è il mio turno di parlare di me, una carica d’ imbarazzo mi assale.
Loro sono tutti o laureati o affermati nel loro lavoro mentre io sono solo una semplice cameriera, per di più sempre affamata di soldi.
 
Gli occhi di Victoria sembrano trapassarmi nel momento esatto in cui quella parola lascia le mie labbra: cameriera in un ristorante.
“Pff” è l’unica parola che le esce dalla bocca ma per me vuol dire tutto.
 
La testa di Edward scatta nella sua direzione e lo sguardo che si lanciano non mi piace per niente.
 
Non sono solo io a notarlo, se ne accorgono anche sua sorella ma soprattutto i suoi genitori.
 
Appoggio una mano sulla sua coscia, giusto il tempo per fargli spostare lo sguardo su di me, per poi riportarlo sulla sorella e sussurrare
“No, adesso è ora di finirla.
Vic, se hai qualcosa da dire dilla subito e facciamola finita, perché so cosa stai pensando ma sei proprio fuori strada, questa volta” la voce tagliente, come il suo sguardo.
“Oh questa volta? Fuori strada? L’hai detto anche l’ultima volta e mi pare che non sia andata molto bene..” lascia la frase in sospeso ma io capisco bene a cosa si riferisce.
 
Prendo coraggio e cerco di intervenire, non voglio che litighino tra fratelli per colpa mia.
“Ti posso assicurare che non è come pensi, Victoria, io ad Edward ci tengo davvero e non..” mi interrompe senza ritegno lasciandomi senza parole
“Tu non sai un bel niente di quello che penso, Isabella, e non ho intenzione di darti spiegazioni”
 
Se gli sguardi potessero incenerire.. sarei distesa sul pavimento in un mucchio di polvere grigia.
 
Il sangue mi si gela nelle vene.
 
Mi immaginavo di tutto ma non questo trattamento.
Lei non mi conosce e nemmeno io conosco lei.
Perché deve avere tutti questi pregiudizi su di me?
 
“Adesso basta!” la voce tonante di Carlisle riempie il silenzio assordante che si è creato e non dà spazio a repliche.
“Questo è l’ultimo avvertimento, o ti dai una calmata o esci da questa casa” il tono è duro e deciso.
 
Esme guarda la figlia con un cipiglio arrabbiato in viso e poi guarda me con occhi pieni di scuse.
“Beh se le cose stanno così, credo che andrò fuori, ho bisogno di prendere un po’ d’aria” si alza strisciando la sedia sul pavimento, facendo un gran rumore, niente in confronto alla scenata di poco fa.
 
Perdo il conto delle volte che Esme mi chiede scusa mentre Lizzy mi afferra una mano e mi sorride calorosamente.
 
Esme serve il dessert lasciato in sospeso dalla sparata di Victoria e poi prepara i caffè.
Sono davvero piena come un uovo e credo che se mi sedessi in cima ad una collina potrei rotolare giù come una palla.
 
Mi concedo quel pensiero prima che Esme inizi a raccontarmi alcuni aneddoti dell’infanzia di Edward.
La faccia di lui non ne è per niente entusiasta e sua madre se ne accorge.
Così, per rincarare la dose, ci fa spostare sul divano e mi posa sulle ginocchia un album colmo di sue foto.
 
Rappresentano Edward da quando è nato fino alla sua età adolescente, in varie occasioni e feste, alle sfilate di carnevale e ai pranzi del ringraziamento.
 
Quell’album ci porta via un bel po’ di tempo prima che Edward mi accompagni a fare un giro della casa.
 
Victoria è sparita.
Nonostante tutto mi dispiace che sia andata così con lei.
Ho sempre desiderato avere delle sorelle e oltre ad Alice che considero tale, nessuna ragazza che ho conosciuto fino ad ora è mai stata all’altezza del ruolo.
 
La casa è davvero stupenda, perfetta in ogni sua stanza.
Il giardino sul retro però è ciò che più mi ha conquistata: una vastità di piante e fiori, soprattutto rose, ben disposte e curate maniacalmente.
 
Siamo tornati in casa ed ora Edward mi sta mostrando la terrazza sul lato est della casa.
Anche qui vasi di fiori a volontà, con tavolini e comode sedute dove rilassarsi.
 
Ci stiamo godendo un attimo solo per noi quando Edward viene chiamato in casa da suo padre.
“Scusami amore, torno subito” mi lascia un casto bacio sulle labbra e raggiunge Carlisle.
 
Ne approfitto per sedermi su di una poltroncina e godermi la pace e il silenzio che ci sono in quel luogo.
Il canto degli uccellini la fa da padrone e rilassarsi è inevitabile.
 
Qualcuno che si schiarisce la voce rivelando la sua presenza mi fa voltare verso la portafinestra.
 
Lì, ferma immobile, come a chiedermi il permesso per entrare nel mio spazio, c’è Victoria.
 
Non ci avrei mai sperato ma dato che è stata lei a venire da me, colgo l’occasione.
Le indico la sedia accanto a me invitandola a sedersi.
Accetta e ben presto me la ritrovo seduta a fianco.
 
Se fino ad un’ora fa speravo di non averla così vicino, ora ne sono molto felice.
Prima di poter dire qualcosa lei esclama
“Ti chiedo scusa.
Sono stata davvero pessima a giudicarti prima di conoscerti”
Si agita sulla sedia, chiaramente a disagio.
 
Forse non è molto abituata a chiedere scusa, penso mentre la osservo.
“Io.. sono molto legata ad Edward e.. lui ha sofferto per amore in passato, non so se ti ha raccontato qualcosa in merito”
Scavo nei miei ricordi e mi sembra di ricordare vagamente alcune cose..
“Sono sempre state interessate ai suoi soldi invece che a lui, nonostante io gli dicessi di prestare attenzione e non legarsi troppo in fretta alle persone, alle donne” gesticola sulla parola donne ed io mi rendo conto che avevo immaginato bene.
La sua è tutta protezione nei confronti del fratello ed io non posso di certo darle torto.
 
“Però tu mi piaci, mi sembri diversa, nonostante il mio atteggiamento di prima dimostrasse proprio il contrario” sorrido per le sue parole.
 
“Victoria senti, io ti capisco bene, tieni molto a tuo fratello e questo è lodevole ma posso assicurarti che le mie intenzioni verso di lui sono davvero serie, puoi fidarti di ciò che ti sto dicendo” prendo fiato mentre lei mi osserva
“Non mi conosci ed io non conosco te ma se vorrai darmi una possibilità io vorrei essere tua amica prima di essere qualcos’altro” le allungo una mano sperando con tutto il cuore che lei la afferri.
 
E dopo alcuni attimi di tentennamento finalmente la stringe.
Ci sorridiamo e il suo gesto mi spiazza quando si avvicina per abbracciarmi.
 
E’ così che Edward ed il resto della sua famiglia ci trova uscendo in terrazza.
 
“Sapevo che la mia ragazza avrebbe messo giudizio ma devo ringraziare anche te Isabella per aver aiutato questa testona”
 
Carlisle ci raggiunge e dà un buffetto sulla testa di Victoria.
 
La scena si conclude con Edward che ci abbraccia entrambe, dando un bacio prima alla sorella e poi a me.
 
A malincuore giunge il momento di tornare a casa.
Non ci perdiamo in chiacchiere bensì ci diamo appuntamento per un altro pranzo tutti insieme.
Esme mi abbraccia e mi bacia, ringraziandomi per essere accanto a suo figlio e Carlisle fa la stessa identica cosa.
Le sorelle mi stringono in un abbraccio collettivo e mentre salgo in macchina sento Lizzy urlare
“Tieniti pronta Isabella, presto usciremo per un pomeriggio di shopping sfrenato” già mi sento male all’idea.
Victoria mi saluta agitando il braccio per aria con un gran sorriso sulle labbra.
 
Il ritorno a casa, non l’avrei mai detto ma è un po’ triste.
Edward se ne accorge subito e mi tira a sé intrappolandomi nelle sue braccia.
“Non voglio vederti triste perché non puoi stare insieme a quelle pazze delle mie sorelle” lo guardo stranita in quanto per me la pazza all’inizio era solo Victoria.
“Oh, non hai ancora conosciuto il lato pazzo di Lizzy ma vedrai che rimedierà presto” borbotta rispondendo alla mia espressione interrogativa.
 
Ed io che pensavo di avere visto tutto della sua famiglia..
 
“Però io avrei un modo per farti tornare qui con me e dimenticare almeno per un po’ l’emozionante giornata di oggi”
 
Edward mi sta incuriosendo molto e concedendogli tutta la mia attenzione lo invito a proseguire.
Allenta l’abbraccio permettendomi di guardarlo in viso mentre mi dice
“E’ da parecchio che ci sto pensando e mai come ora questo mi sembra il momento più adatto per chiedertelo..
Bella, vuoi trasferirti qui a vivere con me?”
   
 
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