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Autore: Ellery    14/04/2024    3 recensioni
Il Concilio degli Angeli Superiori, incuriosito dalla diatriba tra Charlie, Emily e Sera in tribunale, ha disposto un'indagine a carico del Hazbin Hotel. Emily è stata promossa Ambasciatore Celeste, e dovrà recarsi all'Inferno per poter raccogliere quanti più dati e testimonianze sulle attività del Hotel. E, se da un lato Emily non vede l'ora di riabbracciare Charlie e conoscere finalmente i suoi amici, dall'altro è seriamente preoccupata per il suo accompagnatore: il Capo degli Esorcisti sarà all'altezza del compito? Oppure, come al solito, combinerà un gran casino?
***
"Il presente decreto, sottoscritto all’unanimità dai membri del Concilio Angelico, dispone l’immediata sospensione dello Sterminio, sino a data da destinarsi. Avvalla la necessità di una indagine approfondita riguardante la struttura denominata “Hazbin Hotel” di proprietà di Charlotte Morningstar e delle attività ad essa legate. La serafina Emily viene promossa al ruolo di Ambasciatore Celeste, per tutta la durata dell’inchiesta."
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adamo, Altri, Charlie Morningstar, Emily, Lucifer Morningstar
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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10. Betsaida



Le comunicazioni tra Paradiso e Inferno erano ridotte all’osso. Esistevano pochissimi canali, ovviamente illegali. Quasi nessuno ne era a conoscenza, ma Vox ne aveva scovato uno.
Erano passati quasi due anni da quando aveva captato un segnale solitario; curiosamente, non lo aveva lasciato cadere nel vuoto. La provenienza divina l’aveva interessato sin dal principio. Era riuscito a stabilire una frequenza sicura, che soltanto i Vees potevano utilizzare.

Così avevano conosciuto Betsaida. All’inizio, gli scambi erano confusi e di brevissima durata. Gradualmente, però, il rapporto si era rafforzato. Betsaida era… qualcuno. Non era chiaro se fosse o meno il suo vero nome, né se si trattasse di un uomo o di una donna. Sugli schermi compariva sempre un’immagine leggermente sfuocata o disturbata: si distinguevano i contorni di un ampio mantello nero, con un cappuccio tirato sul capo e una maschera lucida a coprire interamente il volto. La voce era metallica, completamente distorta, come prodotta da una sorta sintentizzatore: alcune volte mostrava un timbro profondo, altre era leggera e aggraziata. Avevano tentato più volte di indagarne l’identità, ma senza successo.

Betsaida non rispondeva mai alle loro chiamate. Era sempre lui a ricontattarli, attraverso un apposito terminale video che mostrava davvero poco dell’ambiente circostante: una fredda e buia stanza, interamente spoglia e illuminata soltanto da una coppia di candelabri a muro.

Anche questa volta, come da copione, Betsaida non rispose immediatamente, ma li ricontattò dopo circa ventiquattro ore.

L’avviso di chiamata risuonò nella testa di Vox, apparendo sul suo viso come una discreta icona in alto a sinistra, contraddistinta da una B fluorescente.
Il demone passò rapidamente il collegamento sul televisore del salotto, dove Velvette e Valentino si erano già accaparrati le poltrone migliori.

Lo schermo ebbe un guizzo:
«Spero abbiate un buon motivo per disturbarmi.» la voce di Betsaida era anonima, distaccata «Sono una persona impegnata, come ben sapete. Il mio ruolo non mi consente di assentarmi all’improvviso per rispondere a chiamate fuoriluogo.»

Simpatico, come sempre. Pensò Velvette, modellando un sorriso affabile:
«Non ti disturberemmo se non fosse importante.»

«Ne dubito.»

La giovane ondeggiò il capo, e i voluminosi codini frusciarono contro la spalliera di stoffa.
«è da parecchio che non ci sentiamo, in realtà. Da… poco dopo l’ultimo sterminio, se ben ricordo.»

«Le armi che vi ho inviato non erano di vostro gradimento?»

«Al contrario! Le ho trovate di qualità decisamente superiore alle precedenti. Gli Esorcisti hanno fatto un upgrade

«Forse. Non credo la cosa vi interessi.»

«Hai ragione…» canticchiò Velvette, allungando i piedi sul vicino pouf «Dopo tutto, non siamo noi a smuovere il grosso dei tuoi affari. Qui arriva solo una piccola parte di ciò che smerci. In compenso, Carmilla Carmine…»

«L’accordo con voi è diverso. Fornisco armi per i vostri sottoposti e ho marchiato la Vee Tower per renderla… poco appetibile agli Esorcisti. È soltanto per questo che i miei “colleghi”» la figura mimò un paio di virgolette con entrambe le mani «Non hanno vi hanno ancora buttato giù le porte a calci. Ho protetto la torre con un sigillo affinché gli Esorcisti non la trovassero un punto interessante da attaccare. Non sanno, ovviamente, il perché: lo vedono come un posto noioso, poco coinvolgente, privo di attrazione. Sono spinti a girare al largo, a trovare sfogo altrove. A uccidere qualcun altro al posto vostro o dei sottoposti di cui vi circondate. Certo… almeno quelli abbastanza lungimiranti da rimanere all’interno dell’edificio durante lo Sterminio.»

«E con Carmilla non hai stipulato nulla del genere?»

«No. Con lei mi occupo solamente del traffico di armi. Smuove volumi davvero interessanti e paga piuttosto bene.»

«Non le hai garantito protezione?»

«No.»

«Perché?»

«Ancora una volta, i miei affari con lei non vi riguardano.» Velvette lo vide sporgersi in avanti: la nera e lucida maschera occupò quasi l’intero schermo «Vi basti sapere che, per il momento, siete gli unici a cui ho concesso una sorta di “lasciapassare” per le epurazioni. Ora, mi avete chiamato solo per parlare del mio rapporto con Carmilla?»

La ragazza scosse nuovamente il capo:
«Non proprio, ma visto che l’argomento è sul tavolo, che ne dici di approfondirlo?» domandò, retorica «Non ci hai ancora detto cosa vuoi dai Vees. Carmilla compra le tue armi e anche noi lo facciamo, in un certo senso. Eppure, nonostante siamo acquirenti meno prestigiosi, la tutela che ci fornisci è esclusiva.»

«Perché mi tornerete utili presto o tardi, e quando accadrà… vi avrò necessariamente dalla mia parte.»

«Bene, ecco  una risposta onesta!» Velvette batté le mani, entusiasta «Veniamo al nocciolo dell’incontro, forse lo troverai interessante. Ho il fortissimo sospetto – per non dire la certezza – che la mocciosa di Lucifero nasconda degli angeli nel suo Hotel. Ho indovinato?»

Avrebbe pagato per vedere l’espressione di Betsaida sotto al casco nero. Era sicura d’averlo stupito con quell’informazione, ma quando il contatto tornò a parlare, la voce non tradiva alcuna emozione:
«Corretto. Come lo hai saputo?»

«Le telecamere di Vox li hanno ripresi durante una scaramuccia con un ladruncolo di strada. Ne ho visti due: una ragazza dai boccoli bianchi e un uomo, con i capelli castani e le ali dorate. Ce ne sono altri?»

«No. Soltanto loro.­»

«Sai perché sono ospiti della Morningstar?»

«La giovane è stata inviata per indagare sulle attività dell’Hotel. Lui le fa da guardia del corpo.»

«Il Paradiso si sta davvero interessando alla redenzione dei peccatori?» esclamò Velvette incredula, abbandonandosi ad una risata nervosa «Che idiozia! La piccola Charlie crede che all’Hazbin le anime possano essere riscattate, così da abbandonare l’Inferno e ascendere ai cancelli dorati. Quasi tutti pensano sia una pazza visionaria. E, invece… mi stai dicendo che al Paradiso importano queste stronzate?»

«Così parrebbe…»

«Puoi dirci i loro nomi?»

«Non ancora» Betsaida si alzò di scatto. Non appariva particolarmente alto o massiccio, ma le dimensioni potevano ingannare attraverso uno schermo «Il tempo a mia disposizione è scaduto. Vi ricontatterò a breve.»

«Aspetta!» Vox si intromise, balzando dal divano in cui era sprofondato «è possibile ottenere il potere di un angelo?»

Betsaida si immobilizzò:
«Che intendi?»

«Se riuscissimo a convincerli a lavorare per noi, potremmo diventare i sovrani indiscussi dell’Inferno. Ah, ma ci pensate?!» il demone si voltò verso i sui compagni «I Vees dominerebbero, Lucifer sarebbe costretto a battere in ritirata e Alastor… quello stronzo!... lo spedirei in esilio per almeno altri sette anni!» Vox fissò lo schermo, allargando un ghigno «E tu, Betsy…»

«Non chiamarmi così!»

«… tu potresti… boh. Fare carriera in Paradiso? Non so, magari otterresti qualche promozione utile o potresti allargare il giro dei tuoi affari quaggiù.»

Nonostante non potesse scorgere il suo viso, Vox era sicuro che Betsaida, sotto la maschera, stava sorridendo:
«Il posto di Capo Esorcista diventerebbe sicuramente vacante. Che prospettiva interessante!»

 
***
 

Lute passò in rassegna le truppe. Come ogni giorno, fece schierare gli Esorcisti al centro del campo d’addestramento e controllò scrupolosamente che ogni cosa fosse a posto: che non ci fossero assenti ingiustificati, che le armi fossero ben affilate, e le divise pulite e stirate.
Avanzò lungo le file schierate, le mani allacciate dietro la schiena e gli occhi chiari pronti a cogliere ogni dettaglio. Raggiunse il termine della prima colonna e risalì lungo la successiva, mimando dei piccoli cenni d’assenso.

«Molto bene» sentenziò, a ispezione conclusa «Inizieremo con dieci giri di corsa e poi un’ora di esercizi, al termine della quale desidero vi mettiate a coppie e ingaggiate un combattimento corpo a corpo. Avrete il pomeriggio libero. Ci sono domande?»

Una mano si sollevò prontamente.

La fissò stupita: difficilmente vi erano richieste di chiarimenti. Quell’intromissione la sorprese, ma dissimulò dietro un sorriso rigido:
«Sì, Bra?»

«Tenente, mi stavo soltanto chiedendo dove fosse il Comandante. È assente da ormai diversi giorni.»

Lute si irrigidì. Non era la prima volta che Adam saltava gli allenamenti, ma difficilmente per tanti giorni consecutivi. Non che vi partecipasse attivamente: solitamente, si sedeva all’ombra con un piatto di costine arrosto, bibite a non finire e l’immancabile chitarra. Si metteva a strimpellare in solitudine, ripassando vecchi brani o componendone di nuovi. Ogni tanto, appuntava qualcosa su dei fogli svolazzanti.

Naturalmente, nessuno aveva dato comunicazione al reggimento della mancanza prolungata del loro capitano. Anche perché si trattava di informazioni riservate; il dubbio era lecito, ma il luogotenente non riuscì a trattenere un’occhiataccia:
«La cosa non ti riguarda.»

«Chiedo scusa. Ero soltanto preoccupata.»

«Preoccupata per..?»

«Per Adam, signora. La sua assenza è davvero insolita. Ci domandavamo se fosse… tutto a posto, ecco.»

«Tu e chi altri?»

«Beh, credo di parlare a nome della collettività.» Bra spiò le consorelle, che annuirono vigorosamente.

Lute la squadrò in silenzio, qualche attimo: teneva la destra posata alla cintura, mentre sotto il braccio sinistro stringeva il casco. Le corna nere ricordavano quelle di un ariete, arricciate su loro stesse. I capelli erano raccolti in una crocchia ordinata. Non era particolarmente robusta, anzi… era forse la più bassa ed esile dell’intero squadrone, ma la sua agilità era impareggiabile. L’aveva vista maneggiare con facilità diverse armi, anche se dava il suo massimo con i pugnali.

«Bene…» Lute si umettò le labbra «Se questa è la vostra perplessità, sappiate solo che è impegnato in una missione per conto dell’Alto Serafino. Fino al suo ritorno, sono io il comandante in carica.»

Osservò la reazione: tra le file si levò un brusio concitato. Chiaramente erano curiose: le soldatesse si scambiavano occhiate incerte, bassi sussurri, gesti appena accennati. L’unica che non sembrava particolarmente sconvolta era proprio Bra, che si era limitata ad annuire in silenzio.

Lo sapeva già? Si chiese Lute No. È solo estremamente inquadrata: non ha mai lasciato trasparire emozioni, prima d’ora. Perché avrebbe dovuto farlo proprio adesso? È una delle più valide: disciplinata, calcolatrice, assolutamente implacabile. È una reazione congrua al suo carattere, per come lo conosciamo.

Lo sguardo scivolò verso la colonna successiva: Sock e Underwear stavano confabulando a bassa voce. Nella fila posteriore, Pearl si mordicchiava nervosamente il labbro inferiore, mentre Gold si stropicciava le mani. Sugar e Milkshake si stavano tirando vicendevolmente delle gomitate nei fianchi.

Scosse il capo. Non ne avrebbe cavato un ragno dal buco, in quel modo. Doveva spostare l’indagine su un altro piano: perlustrare gli ambienti comuni della caserma, tanto per cominciare. Passare in rassegna le rastrelliere delle armi, controllare i magazzini e, se necessario, arrivare a perquisire le stanze delle consorelle una ad una. Sarebbe venuta a capo di quel mistero a tutti i costi.

Pomeriggio, si sussurrò, le ragazze saranno di riposo e avrò tutto il tempo per condurre le mie indagini.

«Molto bene, signore!» esclamò, riprendendo a camminare «Vi aspettano dieci giri di corsa. Rompete le righe e datevi da fare!»

 
***

 
Adam sbatté il pugno sul tavolo, facendo tremolare i bicchieri che vi erano posati. Aveva chiesto a Charlie un incontro privato. Si era accertato che Emily si distraesse con Angel Dust e Sir Pentious, impegnandoli in esercizi di redenzione.
Vaggie aveva insistito per unirsi al meeting e così Lucifer e Alastor, purtroppo.
Non aveva alcuna voglia di avere a che fare con quei due, specie perché sembravano più interessati a contendersi la paternità di Charlie che ad accogliere le sue rimostranze.
Si erano accomodati attorno al tavolo in cucina.

«Mi state ascoltando, almeno?!» ringhiò, interrompendo l’ennesima scaramuccia tra il Demone Radio e il sovrano dell’inferno «Voglio delle risposte. Un mezzo ratto ha aggredito Emily mentre ci recavamo all’ambasciata. E, pensate un po’…» schiuse la mancina, mostrando il palmo. Il taglio aveva smesso di sanguinare, ma rimaneva comunque tinto di un alone dorato «Possedeva un’arma angelica di nuova produzione. Di un lotto che abbiamo coniato soltanto di recente, quindi è escluso che possa averla smarrita una delle mie ragazze durante l’ultimo Sterminio.» fletté le dita un paio di volte, sussultando al sentire un dolore acuto irradiare. Sbuffò, voltando l’attenzione a Lucifer. Per quanto non gli piacesse quell’idea, si costrinse ad ingoiare l’orgoglio: era da stupidi non approfittare del suo potere, e la ferita bruciava davvero troppo «Puoi guarirla?» chiese.

Vide Lucifer ciondolare il capo.

«No, spiacente. Se è stata inflitta con acciaio benedetto, non c’è nulla che possa fare. Dopo tutto, le vostre armi sono pensate per essere… come dire… definitive. Nemmeno le mie capacità possono contrastarle. In Paradiso, come vi curate?»

«Che intendi?»

«Beh, sarà capitata una ferita durante un allenamento.»

«Non usiamo quasi mai le armi vere. Le rare volte in cui è successo, non sono state riportate lesioni, da che ho memoria.» sussurrò, sfregandosi leggermente il mento «Mh, forse è accaduto un paio di volte, ora che ci penso. Abbiamo semplicemente lasciato che guarisse da solo.»

«Temo tu non abbia altra scelta, allora.» Lucifer si alzò e scivolò verso la soglia della cucina «Vado a prendere la cassetta di primo soccorso.»

Adam sbuffò e crollò nuovamente sulla seggiola.
«Torniamo a noi» ringhiò, spostando le iridi sulla principessa e sulla sua compagna «Perché avete accesso alle armi angeliche? Chi ve le fornisce?»

«Non è così semplice, ecco…» replicò timidamente Charlie.

«A me sembra semplicissimo. Chi è il contrabbandiere?»

«Non lo sappiamo.»

«Non prendermi per il culo!» Adam scattò nuovamente in piedi, sporgendosi sul tavolo «Sei o no la fottuta principessa di questo posto di merda? È impensabile che tu non sappia chi smercia armi sottobanco!»

«Te lo giuro!» la vide agitare nervosamente le mani nell’aria «Io… Noi…»

«Lasciala in pace, Adam!» Vaggie si parò davanti alla fidanzata.

«Vaffanculo, Vagina! Non sto parlando con te.»

«A quanto pare ora sì.»

«Oh, benissimo. Allora sputa il nome!» Scorse Charlie aggrapparsi al braccio della compagna e scuotere il capo, silenziosamente. Si lasciò sfuggire una risata amara «Sei una pessima bugiarda, Morningstronz. Vediamo se posso aiutarti a prendere una decisione: voglio sapere chi contrabbanda le armi, adesso! Altrimenti, torno all’Ambasciata e spiffero tutto a Sera. Credi che ne sarà felice? Che lascerà ancora Emily qui, sapendo il rischio che ha corso?»

«Non… non glielo hai detto?»

«No. Non eri tu che desideravi che Emily avesse una possibilità? Beh, la sto supportando, come vedi. Ma non abusare della mia pazienza. Non è infinita.» concluse, con un sorrisetto irritante. Non c’era alcun bisogno che i peccatori sapessero la verità: che aveva nascosto quei dettagli perché in Paradiso c’era un traditore, e non certo per salvaguardare quella stupida missione sulla redenzione. No, rientrare anzitempo avrebbe soltanto compromesso le indagini di Lute e le proprie. Avevano entrambi bisogno di tempo: meno Sera sapeva, meglio era al momento «Il nome.» ripeté, deciso.

«Forse posso esserti d’aiuto.» il Demone Radio si intromise, rivolgendogli il solito ghigno forzato «Se fai un accordo con me, magari.»

«Un..? Oh, no, cerbiattino del mio cuore.» lo canzonò, scrollando le spalle «Apprezzo l’interesse, ma posso cavarmela da solo.» tornò a squadrare le due ragazze, ancora strette l’una all’altra «Ti faccio un piccolo riassunto di cosa accadrà se non mi accontenti: rivelerò a Sera l’accaduto. La missione di Emily verrà revocata e saremo richiamati in Paradiso. Gli Stermini riprenderanno, ma sai… forse, anziché un intervallo di sei mesi, potrei ridurlo a tre… o a due. Sono certo me lo concederanno, visto la minaccia che l’Inferno rappresenta, ora più che mai.» tacque, affinché le informazioni sedimentassero nella mente degli ascoltatori «è questo che vuoi? Ti sto solo chiedendo un nome.»

«Mio padre non permetterà una cosa del genere!» biascicò Charlie, strappandogli un’altra risata sarcastica.

«Possiamo domandarglielo, non appena sarà di ritorno, ma… credimi, non c’è nulla che possa fare per evitarlo. Che vi piaccia o no, scoprirò comunque il contrabbandiere. Ovviamente, senza il vostro aiuto ci metterò molto di più, ma… poco male. Mi consolerò sterminandovi quattro volte all’anno. Allettante, vero?»

«Credevo fossi migliore di così…»

«E invece hai preso un granchio. Cazzi tuoi!» spinse indietro la sedia e si avviò verso l’uscita della cucina «Vado a parlare con Emily. Le dirò di fare i bagagli, perché partiremo al più presto.» sentenziò, appoggiando la destra allo stipite della porta.

Tre, due, uno… contò mentalmente, concedendosi un sorriso soddisfatto al sentire un:
«Aspetta!»

Si voltò di scatto, sostituendo l’espressione vittoriosa con una neutra e concentrata:
«Si?»

«Puoi… concedermi un paio di giorni? Cercherò di organizzare un incontro con…»

«Charlie!» Vaggie afferrò le mani della compagna, scuotendo il capo incredula «Non possiamo. Non accetterà mai di incontrarlo. E se anche fosse, potrebbe accadere di tutto.» l’indice si puntò verso il Primo Uomo «Non è affidabile. E lei… sai come è fatta! Basta poco perché si indispettisca. Potrebbe rivelarsi una mossa disastrosa.»

«Non abbiamo scelta, Vaggie.»

«Rifletti, ti prego!»

«La missione di Emily è la nostra unica possibilità per dimostrare al Paradiso che si sbaglia! Se perdiamo anche questa chance, allora non ci rimarrà nulla.»

Adam si schiarì la voce con un finto colpo di tosse:
«Non intrometterti, Vagasaurus!»

«Vaffanculo.»

La ignorò, volgendosi nuovamente alla principessa:
«Allora, Morningstronz?» incalzò.

«Dammi quarantotto ore.»

«Bene! Raggiungo tuo padre in infermeria. Ci sta mettendo un’eternità. Forse si è perso.» concluse, spiegando le ali e fluttuando oltre la soglia della cucina.

Charlie crollò nuovamente sulla sedia, prendendosi la testa tra le mani:
«Perché deve essere tutto così complicato?!­» sbottò, sconfortata.

Vaggie le massaggiò le spalle, confortandola silenziosamente.

Alastor, invece, si limitò a regalarle uno dei suoi sorrisi più curiosi:
«Un incontro con Carmilla? Che prospettiva interessante!­»

 
Angolino: 
Buonasera! Torno con un breve capitolo di aggiornamento, una connessione tra quanto successo in precedenza e quanto - spero - accadrà a breve. 
Ho provveduto a stilare una piccola time-line, così da abbinare capitolo/giorno e non perdere il filo. Considerando come giorno 1, quando Emily e Adam scendono all'Inferno, la scaletta corretta dovrebbe essere questa:

Capitolo 1: Il concilio angelico -> giorno -1
Capitoli dal 2 (Highway to hell) al 4 (la maschera) -> giorno 1
Capitoli dal 5 (il demone radio) al 7 (papaveri e papere) -> giorno 2
Capitolo 8 (welcome to the jungle) -> giorno 3
Capitolo 9 (il kamasutra tascabile) -> giorno 4
Capitolo 10 (Betsaida) -> giorno 5

Spero possa esser utile *_*
Al solito, grazie infinitamente per le recensioni, i pareri e le dritte, che mi hanno aiutato a correggere il tiro su un paio di cose importanti
Grazie come sempre <3

E'ry

 
  
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