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Autore: AskMeToStay22    15/04/2024    0 recensioni
"Quando crederai di non avere più alcuna via di uscita, e penserai di essere giunta alla fine del percorso...
Quando ti sentirai esclusa da tutto, e vorrai scappare lontano...
Quando tutto sembrerà andare a fondo e non risalire più... ricomincia.
Abbi il coraggio di ricominciare. Da te stessa, da chiunque altro... dall'amore. Ricomincia dall'amore che ti porti dentro, e non reprimerlo più. La vita è troppo breve per non lasciarsi andare. Ricorda che l'amore è astratto, non puoi toccarlo, o disegnarlo. Puoi solo viverlo.
Vivilo Margot... vivilo."
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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4.

Socchiudo gli occhi in preda all'imbarazzo. Non riesco a credere di aver trascorso tutta la sera a fare l'indisponente contro la persona che stavo cercando, mi sono inconsapevolmente giocata la possibilità di essere assunta.
Mi avvicino lentamente a lui che continua a sorridermi sfacciatamente, avrà sicuramente ascoltato tutto.
E ora che diavolo dico?
Mi schiarisco la voce mentre cerco il coraggio di guardarlo in faccia, merito tutte le cose che mi dirà.

<< Non avevo capito che... >>, mi blocco, vergognandomi da morire. Guardo altrove non riuscendo a mantenere il contatto visivo, non so proprio come uscire da questa situazione .

<< Me ne sono accorto >>, replica, accendendo una sigaretta direttamente dalla bocca. Ora capisco la sua arroganza, è tipica dei titolari. Questo non significa che io non pretenda un trattamento rispettoso anche da lui.

<< Potevi anche dirmelo! Avrei sicuramente compreso meglio la situazione e mi sarei risparmiata molte uscite infelici >>, torno ad agitarmi come faccio sempre quando sono sotto pressione, incrociando le braccia al petto con aria infastidita.

<< Avrei potuto, ma mi sarei perso tutto il divertimento >>, continua, prendendosi gioco di me. Questo ragazzo sta mettendo alla prova la mia pazienza.

<< Deduco che io debba andarmene >>, quasi sussurro, mi maledirò per sempre per aver sprecato questa occasione. Gira la testa verso la porta per cacciare il fumo che ha in bocca, facendomi rendere conto di stare davanti un vicolo buio e silenzioso, suppongo l'uscita d'emergenza.

<< Oggi pomeriggio la mia fidanzata mi ha detto che una ragazza dai capelli appena tinti sarebbe venuta per un colloquio e appena ti ho vista ho pensato di stressarti subito, così da metterti alla prova senza troppe parole di circostanza e convenevoli >>, confessa, lasciandomi a bocca aperta. Dunque sapeva benissimo chi fossi!

<< Se mi avessi avvisata mi sarei messa all'opera piu serenamente e avrei lavorato sicuramente meglio! >>, controbatto a tono, peggiorando la situazione. Devo imparare a starmene zitta. Mi accorgo solo adesso di stargli dando del tu, poco professionale e rispettoso, ma questo titolare è così giovane che mi riesce difficile dargli del lei. Credo che abbia solo una manciata di anni più di me. Mi chiedo se questo locale sia solo opera sua.

<< Oh che sbadato, ti chiedo scusa per questa mia dimenticanza, la prossima volta farò più attenzione >>, mi prende in giro, mettendo in mostra le fossette sulle guance che gli spuntano ogni volta che sorride. Distolgo nuovamente lo sguardo dal suo, sbuffando. È davvero difficile riuscire a sostenerlo, e le sue iridi verdi peggiorano la situazione.

<< De Martino, giusto? >>, chiede improvvisamente, confermando implicitamente di aver ascoltato la mia presentazione di poco fa con chi credevo fosse il titolare.

<< Domani mattina alle dieci ti voglio qui. Julian? >>, urla, richiamando un ragazzo dall'altra parte della stanza.

<< Tu e Kim domani mattina farete formazione a questa ragazza, avvisala tu >>, continua, e quasi svengo dalla contentezza.

<< Abbigliamento consono, pantaloni neri e camicia bianca, capelli raccolti, se andrai bene provvederò a ordinare la divisa. Domani sera qui alle 18.30, per il momento sei in prova retribuita per una settimana. Domande? >>, pronuncia tutto così velocemente che fatico a stargli dietro. Scuoto la testa, non posso crederci di avercela fatta.

<< Grazie... >>, mi limito a dire quasi imbarazzata. Mi toccherà ringraziare anche la sua fidanzata. Getta la sigaretta nel posa cenere accanto la porta prima di pulirsi la mano sul grembiule che ha in vita, per poi porgermela gentilmente.

<< Hayden >>, pronuncia sorridendo. Ricambio il gesto, la mia mano è inspiegabilmente fredda. Forse non è così stronzo come sembra.

<< Margot >>, replico deglutendo a fatica. Ripete il mio nome a bassa voce, come per memorizzarlo.

<< Aspetta, non mi hai detto un nome inventato cosicchè io sbagli a chiamarti davanti a tutti solo per farmela pagare, vero? >>, torno a fare l'indisponente, facendolo ridere. Qualcosa mi dice che questa sera abbia fatto lo stronzo solo per esasperarmi, d'altronde ha trattato male solo me e nessun altro sembra avere brutti rapporti con lui.

<< No, anche perchè in orario di servizio dovrai chiamarmi chef >>, torna a fare il presuntuoso, e ritiro tutto quello che ho pensato.

Non mi resta che incrociare le dita per questa settimana.

***

Julian e Kim si rivelano essere entrambi miei coetanei. Nonostante la giovane età lavorano per Hayden già da dieci anni, quando ancora frequentavano le scuole. Dicono di trovarsi davvero bene qui nonostante il caos e la fatica.
Fortunatamente stamane non ho ritardato al nostro appuntamento di formazione, anzi, sono arrivata persino in anticipo. I due ragazzi mi hanno accolto con entusiasmo, mettendomi immediatamente a mio agio. Ho già imparato la disposizione dei tavoli e varie regole sul portamento e mi ci è voluto un po' per capire come camminare con le portate senza infilarci i pollici dentro.

<< La sala è sempre piena come ieri sera? >>, domando curiosa, dovrò sicuramente comprarmi un paio di scarpe comode in tal caso.

<< Quasi sempre. Il locale funziona alla grande! >>, replica Julian, rifinendo con le dita gli angoli di una tovaglia. Replico i suoi movimenti su un altro tavolo, voglio che sia tutto perfetto per stasera.

<< Hayden è uno chef assurdo, sa inventare ricette spaziali con soli tre ingredienti. È nato per cucinare e il successo del locale lo dimostra >>, continua Kim, intenta a sistemare i ciuffi ribelli che fuoriescono dalla sua treccia castana. Sarei davvero curiosa di assaggiare qualche sua specialità.

<< E lui è sempre così arrogante con i dipendenti? >>, chiedo storcendo il naso. Conoscendomi so che non riuscirei a sopportare la sua prevaricazione senza dire nulla.
I miei colleghi scoppiano a ridere, lasciandomi perplessa.

<< Arrogante? Hayden Sanders? >>, replica Julian, incredulo.

<< È tra le persone più umili e buone che io conosca >>, continua Kim, sbuffando una risata. Mi rifiuto di credere che io lo abbia irritato a tal punto da diventarlo solo con me.

<< Con me non si è comportato molto bene... >>, confesso, mordendomi l'interno della guancia. I due ridono di nuovo, facendomi sentire una cretina.

<< Se ti riferisci al suo comportamento durante il tuo primo servizio sappi che fa parte del suo piano per mettere alla prova i dipendenti, lo ha fatto con tutti noi >>, spiega Kim, alzando gli occhi al cielo.
Che stronzo!
Sebbene questo mi rincuori trovo che sia molto scorretto. Un giorno potrei anche vendicarmi.

<< E che mi dite di tutti gli altri? >>, incalzo curiosa, ho proprio voglia di sapere che aria tira qui dentro.

<< Ah vuoi spettegolare! >>, afferma Julian, prendendo poi tre sedie e mettendole in cerchio. Ridacchio mentre ci invita a sederci con aria di chi vuole parlare male di tutti, comincia già a starmi simpatico. Noto solo ora che porta una fede al dito e la cosa non mi sorprende visto il suo bell'aspetto. Kim si guarda attorno prima di cominciare a parlare, scordandosi che siamo soli.

<< Non c'è niente di rilevante da cui metterti in guardia, se non da lei, la pecora nera della cucina >>, il suo tono diventa tenebroso, mentre Julian canticchia a bassa voce la colonna sonora di "Profondo rosso".
Dove sono finita?

<< Lei può metterti i bastoni tra le ruote e farlo sembrare un incidente, è così astuta da fare dispetti e non farsi mai scoprire, perfino Hayden ha riposto in lei la sua fiducia ignorando tutte le cattive azioni che commette >>.

<< Signore e signori, il suo nome è Rosie >>, continuano a fare i deficienti, e mi rasserena constatare che quando avrò voglia di esserlo anche io avrò loro due dalla mia parte.

<< Cosa fa di così terribile? >>, indago, almeno mi farò trovare preparata se dovesse accadere qualcosa di analogo.
Julian fa scorrere una mano tra i suoi capelli biondi, gesto che trovo fin troppo sexy per non distrarmi dall'argomento. Distolgo lo sguardo dal suo come faccio sempre quando sono in imbarazzo, fortunatamente Kim mi salva da una situazione scomoda.

<< Qualsiasi cosa, Margot. Nasconde le comande per poi accusare gli altri di averle perse, ruba le mance destinate a qualcun altro, una volta gettò perfino il sale di nascosto in una pentola sul fuoco approfittando della distrazione di Hayden, che dovette cucinare di nuovo tutto da capo. E la cosa più tremenda è che mai nessuno riesce a colpevolizzarla fornendo prove concrete >>, spiega con incredulità. Non riesco a credere alle mie orecchie, non pensavo nemmeno che potessero ancora esistere persone simili.

<< Perchè lo fa? >>, continuo a chiedere, anche se credo che non esista una risposta a questa domanda. Infatti scrollano entrambi le spalle, lasciandomi col dubbio. Vorrà dire che lo scoprirò da sola.
La nostra comunella viene interrotta da un rumore di chiavi che ci fa balzare in piedi come se stessimo facendo cose illegali. Julian cambia immediatamente discorso, tornando a parlare di tovaglie e posate, facendomi ridacchiare.
La figura del cuoco arrogante non più arrogante sommerso da sacchetti della spesa compare dalla porta principale, per un attimo ho temuto che la famosa Rosie si fosse nascosta tutta la notte nel ristorante e avesse origliato la nostra conversazione.

<< Non voglio una mano, tranquilli >>, ironizza Hayden con tono affaticato.
Lo raggiungiamo rapidamente, aiutandolo con la spesa e seguendolo in cucina.

<< Devi preparare qualcosa? >>, domanda Julian, svuotando i sacchetti colmi di ogni cosa.

<< Ieri ho terminato le verdure in olio e ho dimenticato di dire a Scott di prepararle, quindi mi tocca farlo ora >>, spiega indaffarato. Estrae la verdura dai sacchetti per poi metterle in una ciotola colma d'acqua. Osservo il tutto con aria spaesata, vorrei collaborare ma non so da dove cominciare. Mi scocca un'occhiata divertita mentre si lega il grembiule alla vita, accennando quelle fossette che sto cominciando a odiare.

<< Come procede la formazione, de Martino? >>, mi desta dai pensieri e mi chiedo come faccia a ricordarsi il mio cognome dopo averlo sentito solo ieri.

<< Bene. Kim e Julian sono davvero molto bravi >>, ammetto, conquistandomi un occhiolino dal mio collega.

<< Abbiamo un sacco di prenotazioni per stasera, vi voglio ben riposati >>, continua, e comincia a salirmi l'ansia. Sono piuttosto sicura che inciamperò un'infinità di volte con le portate in mano, chissà quanti piatti si schianteranno al suolo a causa della mia sbadataggine.
La mia pancia brontola ricordandomi di aver saltato tutti i pasti da ieri a pranzo, e stare qui in mezzo a tutto questo cibo peggiora la situazione. Purtroppo non ho abbastanza soldi per permettermi un'altra spesa e spero che per stasera la cena sia inclusa nel servizio.

<< Hayden? >>, lo richiamo a bassa voce, approfittando della momentanea distrazione di Kim e Julian. Si avvicina cautamente con l'orecchio, capendo l'intimità della situazione.

<< Se la settimana di prova dovesse andare bene, la retribuzione è prevista a fine di essa o dovrò aspettare la prossima busta paga? >>, domando imbarazzata. Fortunatamente sembra essere comprensivo, niente battute o sorrisi derisori, anzi, la sua espressione si addolcisce addirittura. Spero di non fargli pena, ma ho davvero bisogno di soldi.

<< Come preferisci tu >>, sussurra, facendomi tirare un sospiro di sollievo. Forse è davvero buono come sostengono i miei colleghi. Gli sorrido debolmente e quasi non vedo l'ora che venga stasera.

 

   
 
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