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Autore: ValeAlcazar    17/04/2024    0 recensioni
Io e la mia socia Manu Roja abbiamo voluto scrivere una storia particolare...cosa sarebbe accaduto se Ana non avesse accettato di tornare con Christian? Abbiamo preso come punto di riferimento la fine di GREY ( 50 sfumature di grigio raccontate da Christian) e DARKER ( 50 sfumature di nero raccontate da Christian)
Buona lettura
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Bondage, Tematiche delicate
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LA MIA VITA SENZA DI TE Capitolo 8 Taylor, mi aspetta fuori dalla GEH, e mi accompagna al pied-a-terre. Le ombre della sera scendono silenziose, e gli ultimi raggi del tramonto illuminano un cielo fino a poco prima limpido e terso, così lucente che mi ricorda lo sguardo di Anastasia...quegli occhi blu e dolci che mi hanno incatenato a lei fin dal momento in cui è caduta nel mio ufficio, un dono unico, splendido...mi hai dimenticato Anastasia? Non voglio essere nei tuoi ricordi, ma nei tuoi pensieri. Non mi va di tornare a quello che ero, a quel diabolico individuo che non merita la tua considerazione...mi sto facendo del male lo so, ma devo continuare ad andare avanti. Il portico del pied-a-terre è illuminato, Shirley è di sicuro arrivata. Entro, la trovo seduta sul divano che occupa in tutta la sua larghezza il salone. Ha un abito succinto e attillato, che mette in mostra le sue forme, mi saluta con un abbozzo di sorriso pronta a soddisfare ogni mio desiderio. Ha preparato già la cena ed ha apparecchiato. Cucina discretamente, ho mangiato cose ben peggiori, non posso pretendere che tutte sappiano come preparare un buon pasto. La maggior parte del tempo lo passiamo in silenzio, lei prova ad intavolare un discorso ma io non ho voglia di parlare, non so cosa dirle, ho mille pensieri che sono lontani anni luce da questo posto. GREY, TORNA AD ESSERE PADRONE DI TE. Le uniche parole che riesco a far uscire dalla mie labbra, sono quelle di farsi trovare tra 10 minuti nella stanza dei giochi. Mi aspetta vicino alla porta nella tipica posizione della Sottomessa, le dico di restare in ginocchio sul pavimento di legno. Le lego le mani dietro la schiena e la bendo...mi tiro giù i jeans e i boxer, mi avvicino a lei con il mio sesso, che non ne vuole sapere di fare il suo dovere, la sua bocca me lo avvolge ma io non riesco a essere partecipe della situazione, penso ad Ana, che compie lo stesso gesto a quello che adesso è il "suo uomo" e che lui gode di lei. ERO IO IL SUO UOMO...CAZZO GREY, CHE HAI COMBINATO. Faccio alzare Shirley lasciandola ammanettata e bendata. La faccio chinare ai piedi del letto, il mio alter ego sta risalendo in superficie dopo mesi di silenzio. Bentornato amico, rieccoti finalmente...adesso ci divertiamo io e te, si torna ad essere nuovamente vivi. Penetro Shirley e lei geme, geme forte, chiede di più, ecco cosa significa avere una Sottomessa! Avere il controllo, sapere cosa ci si aspetta da te. Non le avevo dato il permesso di parlare e lei invece ha chiesto di più. Devo pensare ad una adeguata punizione...questo è quello che sono. Dopo averla slegata e sbendata, la lascio andare nella sua camera e io vado nella mia. 《Dove sono? Chi è quella donna girata di spalle? La raggiungo, la faccio girare verso di me, tiene gli occhi bassi, le prendo il mento e le faccio alzare il viso costringendola a guardarmi...ANASTASIA! Ha gli occhi rossi di pianto, è magra...troppo, si allontana da me. L'afferro per un braccio ma mi lancia uno sguardo torvo. Perché, perché mi odi? No, non odiarmi Anastasia ti prego. Io TI AMO. La stringo in un abbraccio, ho il tempo di sentire il suo dolce profumo ma, svanisce in una nuvola di fumo. No Anastasia, non andartene, resta con me.》 Mi sveglio di soprassalto, sono tutto sudato. È stato un brutto sogno...Ana, la mia Ana. Mi alzo dal letto, vado in cucina a bere e poi mi dirigo in bagno. Metto la testa sotto l'acqua fredda, devo tornare in me. Il sogno ha scosso i miei nervi, sento che sto totalmente perdendo la ragione e il controllo, la Tenebra oscura sta riemergendo. La rabbia cieca, prende sempre più impeto e con essa il desiderio di punire Shirley. GREY, NON PUOI CAMBIARE LA TUA NATURA! VEDI COME TI HA RIDOTTO L'AMORE Mi dirigo nel corridoio verso la sua camera, è ancora notte fonda, busso e senza dire una parola indico la porta di fronte...la Stanza dei giochi. Non riesco a tenere a bada l'altro me che riemerge senza freni. Le dico di stendersi sul letto e dopo averle legato le mani alla spalliera le intimo di voltarsi, ho in mano il flagello, colpisco più e più volte senza mai fermarmi. Si dimena, vedo comparire delle lunghe striature rosse, ma sono fuori controllo e continuo inesorabile a colpire sempre più forte, all'ennesimo colpo usa la safeword quasi urlando "ROSSO, ROSSO, ROSSO." A quella parola torno in me, mi fermo all'istante, la slego, ha il volto rigato di lacrime. Non è la prima volta che una Sottomessa piange dopo una punizione, lascia in me un senso di frustrazione. La congedo dopo averle asciugato le lacrime, dicendole che passerò da lei tra un po', voglio accertarmi che stia bene, le porterò un antidolorifico e una crema per lenire i segni sul suo corpo. Entro in camera di Shirley, le consegno l'antidolorifico, non mi parla, è sconvolta, alla mia domanda "Stai bene?" mormora sommessamente alcune parole incomprensibili, una sorta di muto lamento. Mi dispiace un po', non voglio farmi coinvolgere dalle lacrime, solo quando sono immerso nella solitudine della mia stanza mi lascio totalmente andare. Mi accasciò sul letto inerme, rivedo gli occhi arrossati di Ana, il suo sguardo carico di rabbia. "GREY, COSA VOLEVI DIMOSTRARE? DOPO CHE LE AVEVI PROMESSO CHE NON LE AVRESTI MAI FATTO NULLA CHE NON RIUSCIVA A TOLLERARE" sibila l'altro me Guarda come ti sei ridotto, stupido cazzone, avresti dovuto lasciarla andare fin dall'inizio. Questi pensieri mi logorano e mi frullano come un mantra nella mente Grey, ti sei innamorato, non pensavi lo avresti mai fatto e invece... 《Tutto intorno a me è buio. Vedo solo una fioca luce che cerco di raggiungere...non ci riesco. Mi sento stanco, ad ogni passo sembra che alle mie gambe ci siano dei pesi attaccati che m'impediscono di camminare. Con molta fatica finalmente riesco a raggiungere la luce. Ha le sembianze di una donna. Allungo una mano per toccarla, sento come un calore, tiepido, piacevole, rassicurante. Cerco di focalizzare il suo volto, voglio vedere bene chi è...si avvicina a malapena. Ora la vedo chiaramente...è Ana, la mia Ana. Sono felice, raggiante. È lei la mia Luce. Alla sua vista la mia Tenebra esce fuori, la sovrasta, la soffoca, l'ha spenta. È accasciata a terra, non si muove, la stringo tra le braccia. Avvicino la mia bocca alla sua per darle aria con il mio respiro...è fredda. NOOOOOO!!! MALEDETTA TENEBRA, L'HAI UCCISA. NOOOOO!!! LA MIA ANASTASIA NOOOOO!!!》 Mi sveglio di colpo, un altro incubo su Ana. La luce dell'alba filtra dalla finestra, mi ritrovo seduto sulla sponda del letto con la testa tra le mani, sono svuotato. Mi trascino verso la doccia, senza fiato, la mia immagine si riflette per qualche istante nello specchio. GREY, GUARDATI SEI L'OMBRA DI TE STESSO!! Sento alcuni rumori, forse Shirley si è già alzata e sta preparando la colazione...sarà ancora arrabbiata con me? Devo rimediare e chiederle scusa, lei non ha colpa. Ha preparato le uova strapazzate e del bacon. A voce bassa mi chiede se voglio un caffè, e anche se sembra tranquilla è ancora scossa. "Sì, grazie Shirley. Fermati un attimo, siediti, ho bisogno di parlarti." Si siede sullo sgabello accanto al mio...le prendo una mano, tiene lo sguardo basso anche se le ho dato il permesso di guardarmi. "Ascolta, mi dispiace per stanotte mi sono lasciato prendere la mano, non volevo essere così violento." "Mi dispiace signore, mi scuso se non sono riuscita a compiacerla. Volevo resistere ma non ce l'ho fatta...mi perdoni." "Shirley, non devo perdonarti niente. Hai fatto bene a fermarmi. Non è colpa tua, intesi! Le safeword si usano per questo, non voglio farti male, non più di quello che riesci a sopportare...è colpa mia." "Grazie signore." "È tutto a posto. Posso avere il caffè adesso?" le dico abbozzando un sorriso che lei ricambia, poi finiamo la nostra colazione. Il resto del fine settimana trascorre normalmente, tra un po' di lavoro e la Stanza dei giochi. Non ci sono più stati incidenti, tutto è andato bene. Dopo il pranzo domenicale, congedo Shirley dandole appuntamento al prossimo venerdì. Taylor è venuto a prendermi e mi porta a casa. La signora Jones ha preparato il pollo con le verdure e me lo ha lasciato in frigo da scaldare al microonde...finalmente qualcosa di gustoso. Mentre mangio mi rivengono in mente gl'incubi delle ultime notti...mi sento distrutto.
   
 
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