Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Juliet8198    18/04/2024    0 recensioni
Quando Scarlett si presenta all'ospedale in veste di assistente sociale, non può credere al caos in cui tre semplici omega hanno gettato il personale medico. Ma quando la giovane riesce ad avvicinare i tre, è come se il mondo improvvisamente si rovesciasse.
Non è normale che i suoi pensieri vortichino costantemente attorno a loro.
E non è normale che loro siano terrorizzati dal mondo intero eccetto che... da lei.
La ricercano, la rincorrono, non sembrano capaci di allontanarsi da lei. E, quando finalmente permette loro di ricongiungersi con il branco che amavano tanto e da cui erano stati brutalmente separati, tutto inizia ad avere senso.
OMEGAVERSE AU
QUESTA STORIA NON FA PARTE DEL JU E NON È QUINDI IN ALCUN MODO COLLEGATA CON LE ALTRE STORIE GIÀ ESISTENTI.
Genere: Angst, Fluff, Omegaverse | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La maledetta vetrata davanti al quale era seduto era posizionata in maniera perfetta per catturare le prime luci dell'alba. In un momento diverso, Namjoon avrebbe apprezzato la vista. Ma con i raggi aranciati del sole mattutino che si infilavano sotto le sue palpebre serrate, non poteva fare altro che imprecare. Con le braccia incrociate, rannicchiato sulla sedia di metallo scricchiolante, dalla conformazione perfettamente incompatibile con la schiena umana, aveva sperato di strappare almeno qualche ora di sonno dalla lunga attesa che li separava dal secondo volo. 

 

Ovviamente, anche a quell'ora del mattino l'aeroporto doveva già essere pieno e non c'era nessun posto disponibile che desse le spalle alla "fantastica" vetrata. Grugnendo, si raddrizzò sulla sedia strofinandosi gli occhi e abbandonando ogni tentativo di assopirsi. Il suo sguardo percorse la fila di sedie che fronteggiava la propria. 

 

Uno. 

 

Due. 

 

I suoi occhi si spostarono al posto affianco al suo. 

 

Tre. 

 

Non li contava da dieci minuti circa. Non che si aspettava che le tre figure improvvisamente sparissero ma non poteva farne a meno. Era da un anno che succedeva. Ovunque andasse, che fosse con uno solo dei membri del suo branco o con tutti e tre, doveva riaffermare la loro presenza a intervalli regolari. 

 

Ci sono ancora tutti. 

 

Sono a portata di occhio. 

 

Sono al sicuro. 

 

E se sparivano per un istante, temporaneamente risucchiati dalla folla o coperti da un qualsiasi ostacolo, il suo cuore iniziava a martellare come se si trovasse sull'orlo di un precipizio. Per quanto tentasse di respirare, non smetteva di colpirgli il petto fino a quando non tornava ad averli tutti sotto il suo sguardo. 

 

Una vibrazione fece improvvisamente volare la mano nella sua tasca dei pantaloni. 

 

Non era un messaggio, però. Sopratutto, non era il messaggio che aspettava. Nonostante ciò, sospirò appena, avvicinandosi a Hobi, che nonostante il berretto calato sugli occhi era riuscito a prendere sonno quanto lui. 

 

-Ci hanno mandato i visti- mormorò Namjoon con tono sollevato, mostrando all'amico lo schermo con l'email dell'ambasciata. 

 

-Dio grazie...- esalò Hoseok al suo fianco, abbandonando il capo all'indietro. 

 

-Ero già pronto a finire in cella.

 

Namjoon sollevò un angolo della bocca. 

 

-Perché eri così sicuro di finire in cella?- domandò con ilarità a colorargli la voce. Il Beta si indicò con un ampio gesto delle mani. 

 

-Ho già l'aspetto da galeotto. Se avessero pensato che fossi pure clandestino non penso avrei più rivisto la luce del giorno. 

 

Namjoon riuscì a emettere una breve risata. 

 

-Ehi, almeno avresti potuto contare su Yoongi per farci uscire con il suo stipendio da compositore riccone. 

 

Hoseok annuì con sguardo pensoso. 

 

-In effetti, hai ragione... 

 

Una seconda vibrazione fece quasi scivolare il cellulare di mano a Namjoon, che era sobbalzato appena sul posto prima di stringere l'oggetto e controllare freneticamente lo schermo. Poteva vedere la striscia della notifica ma il suo pollice si fermò.

 

DA: KIM SCARLETT

 

Un video era attaccato al messaggio. Namjoon deglutì. 

 

-Chi è?- domandò curiosamente Hoseok dopo la sua reazione, avvicinandosi per scrutare lo schermo. L'Alpha non emise una parola. Invece, trascinò il dito sulla superficie e gli sembrava che il suo petto fosse stato rimpinzato di piume. Era un bizzarro cuscino, gonfio e mal funzionante e solleticato da ogni parte. 

 

Quando aprì la chat, il primo frame del video gli fece immediatamente stringere i denti. I ragazzi erano seduti su un letto uno accanto all'altro. Namjoon poteva intravedere alle loro spalle anche quello che doveva essere un grande nido fatto proprio come amavano loro, con tanti cuscini e ampio abbastanza da ospitare tutti e tre insieme. Sulle gambe di ognuno di loro era posato un vassoio traboccante di cibo. E loro mangiavano. Con ampi sorrisi sulle labbra, si imboccavano l'uno con l'altro o si spingevano per irritarsi a vicenda finendo per giocare invece che mangiare. 

 

Il video durava dieci minuti.

 

Fino a che i piatti non furono completamente lucidi, infatti, l'immagine non si interruppe. Era stata perfino più zelante di quanto avesse sperato. E questo nonostante il video fosse disseminato di momenti in cui gli Omega sollevavano lo sguardo sull'obbiettivo, guardando con occhi talvolta severi talvolta imploranti la persona che vi stava dietro. 

 

-Scar mangia! 

 

-Scar deve mangiare! 

 

E ogni che volta la richiesta si ripeteva, sempre più incessante, la voce da dietro la telecamera rispondeva sempre con la stessa pazienza. 

 

-Quando avrò finito mangerò. Prometto. 

 

Ma gli Omega non sembravano mai soddisfatti dalla risposta. A intervalli regolari, infatti, si alzavano per raggiungere quella figura nascosta dall'obiettivo con bacchette cariche di cibo e sguardi determinati. Non sembrava esserci potreste che teneva al loro bisogno di condivisione. 

 

Quando il video terminò, si ritrovò a riportarlo istintivamente al punto di partenza per ricominciare a guardarlo da capo. Accanto a sé, percepì Hoseok gesticolare in direzione di Yoongi e Jin per segnargli di avvicinarsi ma i suoi occhi rimasero incollati sullo schermo. 

 

-È stato molto carino da parte della signorina Scarlett mandarci perfino un video-sentì commentare dal ragazzo accanto a sé mentre tornava a guardare il cellulare a sua volta. 

 

-Gliel'ho chiesto io- mormorò Namjoon in risposta, tenendo gli occhi incollati sui volti sorridenti. Un breve silenzio gli rispose. 

 

-Lo capisco- fu la semplice risposta del Beta. Quando l'Alpha sentì gli altri due corpi mezzi addormentati raggiungerli, allungò il cellulare davanti a sé senza aggiungere una parola. 

 

Per un umano sarebbe stato un concetto difficile da comprendere. Un altro shifter, invece, avrebbe condiviso. 

 

Prendersi cura del branco era la base del loro istinto. Non spingeva a creare affetto tra i membri, quella era una parte cosciente che ognuno di loro doveva impegnarsi ad alimentare, ma li stimolava ad assicurarsi che ognuno fossero al sicuro e in salute. 

 

E ben nutriti. 

 

-Devono mangiare di più o non riusciranno a tornare in forze di questo passo. Quelle porzioni messe insieme sarebbero bastate solo per Jungkook- borbottò con tono piccato Seokjin, incrociando le braccia e sollevando il mento in una posa altezzosa. 

 

-Tu esageravi sempre nelle misure al punto che avevamo il frigo pieno di avanzi per tutta la settimana- replicò con tono asciutto Yoongi senza sollevare lo sguardo. Namjoon osservò con attenzione gli occhi di Jin saettare sul minore carichi di una fiamma iraconda, pronta a divampare non appena avesse aperto bocca. Dopo un istante, però, era già svanita. Vide il Beta trattenersi fisicamente, respirando fino a spegnere tutte le repliche che doveva avere sulla punta della lingua. 

 

E anche gli allarmi nella mente del capobranco si spensero. 

 

Almeno avrebbe provato a mantenere la pace. 

 

-E comunque questa persona... come si chiama... 

 

-Kim Scarlett- rispose brevemente Namjoon. Seokjin tirò le labbra in una smorfia.

 

-Questa Kim Scarlett... non mi piace. Sembra stargli troppo addosso. E perché loro sono così ossessionati da lei? Non li avrà abbindolati in qualche modo? Sono facilmente impressionabili in questo stato, potrebbe averli attirati a sé per-

 

-Per fare cosa, hyung?- lo interruppe sospirando Hoseok. 

 

-Si sta solo prendendo cura di loro. Preferiresti che fossero lasciati a se stessi, in omegaspace? 

 

Jin non rispose immediatamente, voltandosi invece con aria stizzita. 

 

-Dico solo che non mi dà una buona impressione. Il mio istinto dice di non fidarsi di lei. 

 

Namjoon seppellì le parole del maggiore lontano dalla sua attenzione. Guardò l'orologio nell'angolo dello schermo e dopo aver fatto un rapido calcolo, prese a digitare rapidamente sulle lettere della tastiera. 

 

-Che cosa le scrivi?- chiese con rinnovata curiosità Hoseok, ignorando la montagna brontolante che stava in piedi con le braccia conserte. 

 

Namjoon non rispose, ma non fece nulla per nascondere lo schermo e la chat ancora aperta mentre osservava il messaggio venire velocemente letto. 

 

DA: TE

La ringrazio ancora per aver soddisfatto la mia richiesta. Le posso chiedere se fosse possibile chiamarla in modo da salutarli prima che prendiamo il secondo volo? 

 

La risposta comparve poco dopo nello schermo. 

 

DA: KIM SCARLETT 

Non è un problema! 

 

Namjoon fece appena in tempo a leggere le parole che le sue dita avevano già fatto partire la chiamata. Appena due squilli dopo, il cellulare iniziò a trasmettere delle voci famigliari. 

 

-HYUNG SEI TU? 

 

L'Alpha non si accorse neppure del sorriso che era comparso sulle sue labbra. 

 

-Sono io, ragazzi. Volevamo salutarvi ancora una volta dato che quando saremo sull'aereo non potremo farlo. Ho visto che avete mangiato tutto da bravi cuccioli, non è vero? 

 

Le voci assentirono con entusiasmo. 

 

-Tuuuttissimooo! Però Scar non ha ancora mangiato! 

 

In sottofondo, sentì dei sommessi "Scar siedi!" e "Scar mangia tutto!" intervallati da proteste divertite della voce femminile che ricordava. 

 

-Molto bene, continuate a mangiare, mi raccomando. Jin-hyung vuole che spazzolate tutto. 

 

Sentì il maggiore sobbalzare appena alla menzione del suo nome. La posa irritata che aveva assunto si era infatti sciolta velocemente in una protesa in avanti e completamente rivolta verso il telefono che Namjoon aveva messo in vivavoce. Poco gli importava di disturbare gli altri passeggeri in attesa attorno a loro in quel momento.

 

-Joon ha ragione. Dovete mangiare molto per tornare in forze. 

 

L'Alpha sentì la leggerezza che il maggiore forzò nel suo tono mentre pronunciava quelle parole. Nessun sorriso però si trovava sulle sue labbra. 

 

-Ah, c'è qualcuno che vi vuole salutare prima che andiamo.

 

Namjoon riprese il controllo del telefono, spingendolo poi nelle mani impacciate dell'altro Alpha che stava di fronte a lui e che sollevò uno sguardo smarrito. 

 

-È YOONGI HYUNG? YOONGI HYUNG È TORNATO? 

 

Il capobranco vide il suo amico deglutire pesantemente, facendo saettare lo sguardo dal cellulare al suo viso come se gli fosse appena stato chiesto di praticare un'operazione a cuore aperto con un coltellino da bistecca e una cannuccia di plastica. 

 

Namjoon, semplicemente, annuì. 

 

"Non avere paura." 

 

Non lo disse ad alta voce perché sapeva che Yoongi non avrebbe voluto. Ma Yoongi capiva. Afferrava le cose in fretta. 

 

Lo vide abbassare il capo, incassarlo fra le spalle come faceva quando cercava di fare il duro. La sua posa difensiva. 

 

-Ehi mocciosi- eruppe con voce bassa, quasi graffiante, ma non aspra. Non era mai aspra quando era direzionata ai loro Omega. 

 

-YOONGI HYUUUUUUNG! PERCHÉ NON CI HAI CHIAMATO PRIMA? VOLEVAMO SENTIRTI! 

 

Namjoon osservò con un sorriso nascente le labbra di Yoongi paralizzarsi. Si aprivano e chiudevano, prima di allungarsi tremando leggermente. Alla fine, lo vide ingoiare quello che doveva essere un groppo di lacrime prima di ritrovare la sua voce graffiante. 

 

-Avete ragione. Ma adesso sono qui. 

 

Annuì, e Namjoon avrebbe voluto davvero scoprire quale pensiero stava passando per la sua mente in quel momento. 

 

-Fate i bravi, marmocchi. Stiamo arrivando da voi. 

 

-DAVVERO? TRA QUANTO ARRIVATE? 

 

Quando Namjoon vide i denti di Yoongi affondare con violenza nel suo labbro, riprese in mano il telefono. 

 

-Molto presto, ragazzi. Per domani dovremmo già essere lì con voi. 

 

-SBRIGATEVI HYUNG! 

 

Namjoon sorrise, sospirando. 

 

-Sì, lo faremo. 

 

-Mangiate tanto, cuccioli- intervenne Hoseok, poggiandosi sulla spalla dell'Alpha per avvicinarsi al cellulare. 

 

-SI HOBI HYUNG. 

 

-E... grazie, signorina Kim, se ci sente- aggiunse Namjoon. Non udì risposta ma solo una serie di frasi confuse che gli Omega dovevano essere nel mentre di dirle. Senza attendere, chiuse la comunicazione. 

 

-"Boarding now: Flight to Detroit 97845."

 

Namjoon sollevò lo sguardo. 

 

-Andiamo.

 

 

 

 

 

Occhi scuri, circondati da occhiali dalla montatura argentata.

 

Una risata impacciata, quasi uno squittio a causa del suo imbarazzo. 

 

-È un modo inconsueto per introdursi. Non mi succede tutti i giorni di ricevere richieste del genere in un café qualunque. 

 

Avrebbe voluto proporle qualcosa di molto diverso. Non riusciva a ragionare. Non riusciva a smettere di guardarla. 

 

La sua testa stava impazzendo.

 

Doveva essere il jet-lag. 

 

Perché si stava comportando in modo tanto bizzarro? 

 

Chi era quella ragazza? 

 

 

 

 

Yoongi aggrottò la fronte. Emettendo un basso brontolio, si stropicciò le palpebre, posando lo sguardo sullo schermo davanti a sé. Ormai il film che stava guardando assieme a Joon era finito da un pezzo. Doveva essersi addormentato a tre quarti circa. Accanto a lui, infatti, il capobranco aveva già rivolto la sua attenzione a un libro, sicuramente un qualche stupido filosofo vecchio mille anni che parlava di divino e l'universalità del concetto di bene e bla bla bla... 

 

Joon adorava tutte quelle fesserie.

 

L'Alpha non gli rivolse attenzione mentre Yoongi allungava le braccia per distendere i muscoli rattrappiti. Lo vide invece con la coda dell'occhio voltare placidamente la pagina. 

 

-Hai già avuto modo di parlare con hyung? 

 

I suoi arti si bloccarono a metà. 

 

-Avrei dovuto? 

 

Il suo tono finiva sempre per essere più abrasivo di quanto prevedeva. Ma in quella circostanza in particolare non poteva farne a meno. Il libro che Joon teneva in mano venne chiuso dolcemente. Non sollevò gli occhi su di lui ma lo sentì sospirare debolmente, come se non avesse voluto farsi sentire. 

 

-So... di non essere libero di parola in questo momento. E so che è ridicolo da parte mia... ricominciare a fare il capo all'improvviso dopo tutto questo periodo-

 

-Non hai nulla di cui scusarti- si affrettò a intervenire Yoongi. Benché ancora non sollevasse lo sguardo sul suo amico, aveva cercato di addolcire leggermente la sua voce. 

 

-Ho molte cose per cui scusarmi, invece- replicò debolmente Namjoon. 

 

-Non ti ho mai fatto una colpa. Per nulla. 

 

Yoongi contemplò il tessuto sdrucito attorno agli strappi nei suoi jeans neri che gli scoprivano le ginocchia. 

 

-Lo so. 

 

-Ognuno di noi ha reagito a modo suo. 

 

-Lo so. 

 

Yoongi deglutì. 

 

-Di certo non sarei stato libero di accusarti di nulla. Non io, quantomeno. 

 

Sentì gli occhi gentili di Namjoon posarsi su di lui. I propri seguirono la cucitura bianca che correva lungo il fianco dei pantaloni. 

 

-Sappiamo come sei fatto, Yoongi. E sappiamo quello che provi. 

 

L'Alpha annuì debolmente. 

 

-È una bella scusa dietro cui nascondersi. 

 

-Lo hai detto tu. Ognuno di noi ha reagito a modo suo.

 

Yoongi annuì ancora. 

 

-Io ho reagito come un pezzo di merda. 

 

Silenzio. L'Alpha strinse le labbra fino a che non sentì il mento tremare. 

 

-Ce l'hai con lui? 

 

Yoongi inspirò profondamente. 

 

-Ogni singola cosa che faceva mi irritava. Ero convinto che... fosse più facile per tutti se... ci fossimo abbandonati alla... 

 

La sua voce si spense. Sentì l'amico accanto a sé far schioccare la lingua. 

 

-Eravate entrambi estremamente sensibili in modo molto simile. Vi scontravate perché affrontavate in maniera opposta la stessa identica sensazione. 

 

Gli occhi di Yoongi caddero sulle sue scarpe scolorite. Erano le sue scarpe di fiducia per quando faceva volti lunghi per lavoro. 

 

-Lo so. 

 

Il capobranco sospirò. Questa volta non parve trattenersi. 

 

-Non pretendo che risolviate tutti i vostri conflitti immediatamente e che proseguiate da ora in poi solo d'amore e d'accordo. Però, ti chiedo solo... di provare a parlare. 

 

Per la prima volta, Yoongi provò a incontrare lo sguardo di Namjoon. Non amava guardare dritto negli occhi delle persone. Molti pensavano che, essendo un Alpha, era il suo modo di evitare di essere percepito come arrogante. Ma la verità era che per lui incontrare lo sguardo di un altro era un gesto estremamente intimo. E non riusciva a riservare quella sua intimità a chiunque, soprattutto se non era pronto. 

 

-Non voglio che questa cosa si trascini silenziosamente tra di voi senza che la affrontiate. Potrebbe trasformarsi in rancore represso e conflitti pronti a nascere sotto la superficie. 

 

Yoongi annuì. 

 

-Ci proverò. 

 

Namjoon si morse il labbro inferiore. 

 

-Grazie- rispose stancamente, sollevandosi dal sedile e dirigendosi verso il bagno. Yoongi estrasse il menu dell'aereo, osservando placidamente le figure anche se non aveva un briciolo di appetito. Come poteva averne? Il suo stomaco non si sarebbe riaperto fino a che non sarebbero scesi da quell'aereo. 

 

Fino a che... 

 

Yoongi deglutì. 

 

Sembrava che le immagini del cibo gli stimolassero quasi più nausea che fame. Nonostante ciò, chiuse il menu solo quando la figura accanto a sé tornò a sprofondare nel sedile. 

 

-Tu che prendi? Penso che scroccherò da te, non ho voglia di un piatto intero. 

 

-Penso che prenderò il bibimbap. È l'unica cosa decente che servono qua.

 

Gli occhi di Yoongi saettarono accanto a sé. Seokjin stava seduto con il capo abbassato e un peluche stretto tra le braccia, con lo sguardo accuratamente lontano dal suo. 

 

-Quando sono tornato dal bagno, Joon mi aveva rubato il posto dicendo di dover parlare di una cosa con Hobi- spiegò il maggiore. L'Alpha osservò rapidamente le file di passeggeri fino a trovare due volti famigliari seduti uno accanto all'altro. Incontrò brevemente il loro sguardo, ma li vide tornare a parlare tra di sé come se non lo avessero neppure notato. 

 

Maledette comari. 

 

-E comunque sono disposto solo a cedere al massimo il venti percento del mio piatto, non di più. 

 

Yoongi riportò lo sguardo accanto a sé. Jin aveva provato a formare la sua espressione in qualcosa di più giocoso, ma l'Alpha poteva vedere la rigidità che ancora vi sembrava aggrappata. 

 

-Affare fatto- mormorò in risposta. I suoi occhi scivolarono sul peluche che stringeva. Le sue dita affondarono istintivamente nello zaino che teneva in mezzo alle gambe, scavando tra oggetti buttati a casaccio e una felpa appallottolata fino a che non sentì qualcosa di morbido sotto le dita. Silenziosamente, estrasse l'oggetto e lo posò sopra alle gambe del suo amico, senza incontrare il suo sguardo. 

 

Con la coda dell'occhio, vide il maggiore contemplare il coniglio di pezza che stava al suo cospetto, afferrandolo dolcemente e avvicinandolo al viso. 

 

-Lo hai portato... per loro?

 

Yoongi si voltò dalla parte opposta. 

 

-Sì. E... so che volare ti innervosisce. 

 

Un lungo silenzio portò Yoongi a mordersi la lingua. 

 

-Grazie. 

 

Fece un semplice gesto del capo.

 

 

ANGOLO AUTRICE 

I KNOK I KNOW vi prometto che non vi farò più attendere per il momento che state aspettando. Giurin giurello. L’attesa è finita. Ma pensavo fosse importante trasmettere la difficoltà di transizione del resto del branco e dare anche un po’ più di contesto a come è stata la vita per loro prima della chiamata di Scar. Sarà un lungo percorso non solo per gli Omega ma anche per loro. 

 

E volevo dire ancora che sono davvero stupita da quanta attenzione questa storia stia ricevendo! Penso che abbia perfino superato Il principe come livello di popolarità contando che siamo solo all’inizio ancora! Grazie mille per seguire questa storia e spero che continuerà ad appassionarvi!

   
 
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