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Autore: MiakaHongo    19/04/2024    1 recensioni
[Post TROS]
Rey stava dormendo quando improvvisamente una sequela di scene terrificanti le passarono velocemente davanti agli occhi: la battaglia di Exegol, Palpatine che le rivela di essere suo nonno e Ben che sacrifica la sua vita per lei morendo tra le sue braccia lasciandola inerme. Ma non erano solo immagini del passato, susseguirono anche delle scene che non aveva mai visto e che mai avrebbe voluto si realizzassero, ovvero i suoi amici: Poe, Finn e Rose feriti che urlavano dal dolore. Non poteva più sopportare quella vista quindi fu lei a sovrastare le loro urla con le sue, fu allora che piombò un improvviso silenzio e si ritrovò circondata da un’oscurità fitta e fredda che la fece sentire improvvisamente sola e angosciata.
“C’è qualcuno?”
Chiese guardinga in posizione difensiva, nonostante non avesse nessuna arma con se.
“Per quanto ancora fingerai che io non esista?”
Quella fredda voce femminile le era familiare.
“Chi sei tu?”
“Tu sai già chi sono io, lo sai da sempre, fingi solo di non saperlo… ma d’altronde è quello che sai fare meglio, no? Fingere che le cose che non ti piacciono non esistano!”
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Una volta tornati al Falcon, ognuno di loro andò nella propria stanza a cambiarsi per l’evento di quella sera. Rose portò ad ognuno dei suoi amici gli abiti che aveva accuratamente selezionato e poi fece un giro per assicurarsi che tutti fossero pronti prima di vestirsi lei stessa. Decise di iniziare dalla stanza di Ben, quindi bussò alla sua porta e lui la intimò ad entrare.
“Vedo che ti sei vestito e… che ne pensi?”
Chiese, ansiosa di avere un parere sui vestiti selezionati da lei: un completo nero e grigio.
“Che mi sorprende che ci sia così tanto nero, non avevate detto che non andava bene?”
“Beh per una serata elegante il nero fa sempre il suo effetto e poi ci sono comunque i dettagli grigi che smorzano. Ma se non ti piace…”
“Frena, intendevo che mi piace questo completo! Anzi ti ringrazio per aver pensato anche a me, infondo non faccio nemmeno parte ufficialmente della Resistenza, anche se parteciperò alla vostra missione”
Rose si avvicinò a lui per sistemargli il bavero della giacca.
“Per il momento, fare parte della missione è sufficiente ma spero che dopo vorrai unirti davvero a noi, abbiamo bisogno di alleati, soprattutto con le tue capacità”
Ammise lei.
“Non dipende solo da me, ma anche da come sarò giudicato in base all’esito della missione, sia da voi che dal Nuovo Consiglio. Da parte mia ho intenzione di fare tutto il possibile”
“Sarà meglio! Anche perché Rey ha posto molta fiducia in te, e tutti noi non la prenderemmo bene se dovessi tradirla”
“Non è assolutamente mia intenzione”
Rispose prontamente lui, con sincerità.
“Allora non hai molto da temere, sono sicura che se le tue intenzioni sono sincere, andrà tutto bene! Ma oggi non pensare a questo: dobbiamo distrarci un po’ tutti e goderci solo la serata, ce lo meritiamo dopo quanto accaduto ultimamente!”
“Concordo”
Si limitò a dire, anche se non era del tutto convinto di riuscire a farlo completamente infondo, negli ultimi anni, occasioni di svago simili non erano state esattamente all’ordine del giorno.
“Bene, direi che ci siamo! Appena finisci di sistemarti, puoi aspettare in corridoio Poe e Finn da cui passo ora. Potete avviarvi voi: io e Rey finiamo di prepararci e vi raggiungiamo!”
La proposta di Rose non gli piacque, già quella situazione era diversa dal solito per lui, ci mancava solo che restasse da solo con Poe e Finn… non che la cosa lo preoccupasse ma aveva paura che potesse generare situazioni di disagio che influissero in qualche modo sulla serata.
“Penso che possa aspettare voi… così andremo tutti insieme…”
Propose lui titubante.
“Oh andiamo Ben, può essere una buona occasione per rinsaldare maggiormente il rapporto con Poe e Finn!”
“Non penso che loro vogliano farlo”
“Non dire assurdità: infondo ognuno di loro ha un passato discutibile, anche se non proprio come il tuo… ma sono sicura che se riusciste a trovare il discorso giusto, potreste scoprire qualche punto in comune. Infondo uno l’avete già tutti”
“La testardaggine?”
Tirò ad indovinare con meno ironia di quanto pensasse.
“L’amicizia di Rey! E quindi non ho dubbi che vi impegnerete al massimo per risolvere le vostre divergenze!”
“Almeno ci sarà Chewbe…”
Rifletté lui a voce alta.
“Lui ci raggiungerà più tardi, in verità: doveva prima vedersi con un suo amico e poi verrà alla festa”
“La mia solita fortuna!”
Protestò, alzando gli occhi al cielo, non ancora molto convinto della proposta di Rose, ma lei non gli concesse il lusso di replicare ulteriormente e si diresse dagli altri due amici.




La ragazza trovò la porta della camera di Poe aperta, al suo interno vi erano lui e Finn intenti a chiacchierare, mentre il pilota stava finendo di pettinarsi i capelli.
“Oh bene, vedo che siete praticamente pronti, ottimo!” li squadrò con attenzione compiaciuta del suo operato “Dovrei vestirvi più spesso, state entrambi molto bene”
“Inizi a prenderci anche troppo gusto ultimamente, non vorrai offuscare troppo la mia aria da ribelle un po’ trasandato ma al contempo sfacciato e irresistibile?”
Disse ironico Poe.
“Stai sistemando anche troppo quel ciuffo per uno ‘trasandato’!”
Puntualizzò lei.
“Dovrò pur far sfigurare tutta l’alta classe presente stasera, no? Il che non sarà difficile dato come mi sta questo completo, anche se con un viso come il mio sarò già avvantaggiato in partenza, non vi pare?”
“Quello che vuole dire Poe è che ti ringraziamo per aver scelto questi vestiti per noi, hai buon gusto per queste cose! Io ammetto che per questo tipo di cerimonie non saprei da dove iniziare per scegliere qualcosa di adatto!”
“Prego! Se volete posso iniziare a darvi consigli anche sugli abiti quotidiani”
“Ora non ti allargare troppo, ci piace come gli indumenti di tutti i giorni rispecchino la nostra personalità!”
“Mhmm… e va bene ma semmai aveste bisogno di qualche consiglio, sapreste a chi potrete rivolgervi!”
“Ma tu non sei ancora pronta?”
Disse Finn squadrandola stupito della cosa.
“Volevo prima controllare che per voi fosse tutto ok, anche Ben è pronto, lo potete trovare nel corridoio di fronte alla sua stanza. Avviatevi voi, io e Rey vi raggiungeremo appena pronte!”
“Ci vuoi lasciare da soli con Ren? Cosa dovremmo dirgli?”
Chiese sorpreso Finn.
“Qualsiasi cosa che non rovini la serata, quindi qualsiasi chiarimento vogliate avere con lui è tassativamente rimandato ad un altro giorno, intesi?”
“Ma non possiamo aspettarvi e andare tutti insieme?”
Propose Poe.
“Io e Rey ci metteremo un po’ di più per finire di prepararci, ma vi raggiungeremo prestissimo… non morirete per qualche minuto di conversazione con Ben!”
“Sei davvero positiva se pensi che ci sarà una conversazione”
Disse Finn con un’ironia che non fu ben accolta da Rose.
“Già avete parlato con lui in questi giorni, non vi mangerà!”
“Ma erano situazioni diverse: in questo caso staremmo andando da soli ad una festa, in attesa del vostro arrivo, è molto più difficile trovare uno spunto di dialogo”
Protestò di rimando.
“Vi devo ricordare che ci ha aiutato a salvare Rey e che a lei farebbe piacere se ci fosse almeno un piccolo sforzo da parte vostra per dargli una possibilità?”
“Lo sappiamo… ma il punto è che davvero non sappiamo di cosa parlare con lui!”
“Beh, siete due generali della Resistenza e membri del Nuovo Consiglio… sono sicura che qualcosa vi verrà in mente! Noi verremo prestissimo, non vi preoccupate!”
Diede a entrambi un’affettuosa pacca sulla spalla ed uscì, dirigendosi verso la stanza di Rey.
“Io sono preoccupato: le donne a prepararsi per eventi del genere non sono mai veloci!”
Ammise Poe con sguardo complice verso l’amico.
Anche se decisamente non convinti, andarono lentamente verso il corridoio, dove incontrarono Ben.
“A quanto pare le ragazze ci hanno già scaricato e dobbiamo avviarci noi”
Esordì Poe, cercando di stemperare l’atmosfera con l’ironia.
“Hanno promesso che ci metteranno poco, sarà meglio che sia così”
Proseguì Finn.
“Già”
Si limitò ad asserire Ben, quindi piombò il silenzio tombale per tutto il tragitto, ma non era un silenzio rilassante come quelli che Ben aveva sperimentato con Rey, piuttosto era uno di quei silenzi imbarazzanti dove più regnava e più ci si sentiva in dovere di dire qualcosa ma, allo stesso tempo, qualsiasi cosa gli venisse in mente gli sembrava stupida o ridicola. Era incredibile: Ben era stato il leader supremo del primo ordine, il capo dei cavalieri di Ren, aveva portato terrore e distruzione, facendosi temere anche dai suoi stessi alleati, aveva affrontato decisioni e discussioni difficili. Eppure mai in vita sua si era sentito così a disagio.
Avrebbe dovuto parlare del tempo? Troppo banale.
Della missione? Troppo noioso.
Del suo passato? Avrebbe preferito essere torturato al momento piuttosto che tirare in ballo un discorso simile.
Magari avrebbe potuto dire anche lui qualcosa di ironico, ma se poi fosse risultato troppo presuntuoso?
“Facciamo una scommessa, secondo voi di che colori saranno i vestiti che indosseranno le ragazze?”
Era una domanda stupida ma fu l’unica che venne in mente a Poe e lui odiava talmente tanto i silenzi imbarazzanti, che non poté fare a meno di spezzare quello che si era creato tra loro. Ben, dal canto suo, ringraziò mentalmente Poe per averlo fatto, ponendo fine a quel calvario psicologico e decise quindi di rispondergli per primo.
“Secondo me Rey un vestito verde, infondo le piace molto la natura! E Rose magari uno arancione”
“Arancione? Secondo me è troppo simile ai colori della sua divisa, ce la vedo più con qualcosa di diverso… magari rosso, mentre Rey non so… azzurro?”
Replicò Finn.
“Io dico Rose viola e Rey rosa”
Disse il pilota. Gli altri due si guardarono per poi dissentire all’unisono.
“Nah!”




Rose andò infine da Rey, si preparano insieme nella stessa stanza in modo da aiutarsi a vicenda, anche se sarebbe stato più giusto dire che era perlopiù Rose ad aiutare l’amica, dato che quest’ultima non sembrava molto abituata a indossare abiti simili.
“Sei riuscita poi a parlare con Ben?”
Chiese curiosa mentre aiutava Rey a sistemare l’abito.
“No, purtroppo non si è creato il momento adatto”
“Forse ne potresti trovare uno stasera”
“Vedremo” rispose all’amica mentre si provava a sistemare le scarpe eleganti col tacco senza trovare pace “ma è normale che siano così scomode?”
“Purtroppo le scarpe femminili di solito più sono belle e più sono scomode!”
Le confessò l’amica.
“Scomode è un eufemismo, non sono nemmeno sicura di riuscire a tenerle ai piedi tutta la serata senza rischiare di cadere… forse è meglio che mi metta gli stivali”
“Spero tu stia scherzando, non esiste che metti gli stivali sotto questo vestito, sono sicura che sarebbe considerato un crimine in più di un pianeta!”
Rey sospirò, arresa ad indossarle. Quindi passò a sistemare i capelli: li aveva raccolti in una mezza coda e su di essi aveva appoggiato delle sottili catene dorate, le stesse presenti anche nel vestito, in più parti a dare colore al bianco merlettato con riflessi argentati del resto del vestito, in particolare coprivano parzialmente le parti scoperte, come la scollatura presente sul retro del vestito e quella tra le maniche e le spalle. Per il resto l’abito aveva una gonna lunga, ma non ampia, e che le arrivava quasi ai piedi.
Mentre si squadrava nello specchio si soffermò sulla figura di Rose, la quale aveva appena finito di prepararsi: la sua amica indossava un abito blu con una fantasia floreale rosa ed aveva i capelli semi raccolti con un fermaglio. Era la prima volta che la vedeva truccata e vestita in quel modo ma, per quanto diversi dal solito, quegli abiti le donavano molto.
“Stai benissimo!”
“Grazie, anche tu stai benissimo!”
Sentenziò la sua amica osservandola, fiera della scelta fatta. Eppure Rey non sembrava molto convinta.
“Sicura? E se non piacessero?”
“Sono sicura che a Ben piaceranno!”
“Tu dici? E se mi trovasse strana? Non è abituato a vedermi così, e nemmeno io”
Chiese mentre si finiva di aggiustare distrattamente alcune ciocche di capelli allo specchio. Rose rimase sorpresa dalla sua risposta in quanto la sua era una domanda volutamente provocatoria, a cui si sarebbe aspettata un’altra reazione. Che le interessasse davvero Ben?
Non ne era sicura, ma trovava in qualche modo adorabile quella preoccupazione di Rey.
“Sei bellissima, sono sicura che lo penserà anche lui quando ti vedrà!”
Rey arrossì leggermente, rendendosi solo ora conto della piega imbarazzante che stava prendendo il discorso.
“Ero solo preoccupata che potesse avere una reazione simile alla mia vedendo Poe con abiti eleganti… tutto qui…”
Cercò di spiegare lei, con voce più balbettante di quanto volesse, cosa che fece sorridere Rose.
“Certo, capisco! Ma sono sicura che lascerai tutti senza parole e in senso buono! Ora andiamo o quelli non ci perdoneranno per aver fatto tardi!”
Le due amiche si diressero quindi alla festa, entrarono mostrando gli inviti e Rey rimase completamente affascinata dal posto: sembrava molto grande e le stanze erano arredate in modo lussuoso ma raffinato. C’erano già molte persone e tutte con abiti uno più bello dell’altro, in una sala in lontananza intravedeva un bancone pieno di cibo di ogni genere, alcune cose nemmeno sapeva cosa fossero, ma avevano un aspetto delizioso. Pensò che anche se avesse raccattato tutti i rottami di Jakku, non avrebbe mai ricevuto cibo di simile quantità e qualità in cambio.
La sala centrale sembrava la più grande, dove molti già ballavano, mentre sul lato sinistro della sala c’era il bancone per ordinare le bevande e, oltre a tutto ciò, sembrava esserci anche una parte esterna.
 cap-16-2
“Questo posto è enorme e bellissimo!”
Disse estasiata, Rose la guardò con soddisfazione.
“Visto? Ci si può sempre fidare delle mie organizzazioni! Ma prima di fare un giro forse è meglio cercare gli alt-…ah eccoli!”
Rose scorse da lontano Poe e Finn, quindi con Rey andarono loro incontro. Poe indossava una camicia bianca di cui lui aveva probabilmente leggermente sbottonato il collo in segno di protesta, ed un completo blu molto scuro. Finn invece aveva una camicia e pantaloni neri, con dettagli dello stesso beige del jilet che indossava.
“Wow ragazzi siete davvero eleganti e state molto bene!”
Disse Rey sorpresa, ma i due erano intanto rimasti letteralmente a bocca aperta alla vista delle loro amiche.
“Ma vi siete viste? VOI state benissimo, quasi stentavamo a riconoscervi!”
Asserì Poe, ancora incredulo dall’avere davanti proprio Rose e Rey.
“Poe lo prendiamo come un complimento, spero!”
Disse Rose guardandolo leggermente di sbieco.
“Certo che sì, siete entrambe bellissime, dovreste vestirvi più spesso così! Rose hai fatto un lavoro eccezionale!”
Confermò Finn.
“Già, peccato che non siano abiti così comodi da indossare con tanta frequenza ma penso valga anche per voi! Comunque grazie Finn, sono contenta che vi siano piaciuti!”
Rispose Rose, appagata del loro apprezzamento.
“Poi il posto è davvero molto bello e la festa di alta classe, non vedevo tanta gente vestita così elegante, non so nemmeno da quando!”
Aggiunse il pilota.
“Ma dov’è Ben?”
Chiese Rey.
“È lì”
Rispose Poe, indicando qualcuno non molto distante da lui voltato di spalle. Non sembrava essersi accorto del loro arrivo, in quanto impegnato ad osservare l’ambiente.
Ben infatti stava fissando la sala dove una quantità enorme di gente era impegnata a divertirsi e a ballare come se fosse la cosa più normale del mondo e, probabilmente, per loro lo era. Eppure a lui, abituato a vivere negli ultimi anni perlopiù in solitudine e a bordo di una navicella spaziale del Primo Ordine, tutto quel divertimento e quel colore gli sembravano strani ed alienanti. Certo, gli altri generali si concedevano anche qualche festeggiamento o momento di convivialità tra loro, ma lui non vi aveva praticamente quasi mai partecipato sia perché alcuni generali, in particolare Hux, non gli erano mai stati molto simpatici, sia perché Snoke stesso lo aveva demotivato verso una qualsiasi forma di legame con l’esterno, al fine di legarlo sempre di più al lato oscuro della Forza.
I soldati di Ren non erano da meno: era diventato il loro capo ma non era mai riuscito ad istaurare con loro un legame, forse perché dentro di lui non era mai stato completamente allineato con le loro ideologie. Lo aveva dimostrato anche il fatto che alla prima occasione non avevano esitato ad attaccarlo ad Exegol.
Sussultò, tornando alla realtà, solo quando sentì la voce di Rey alle sue spalle che chiamava il suo nome. Si voltò immediatamente, ma appena la vide si bloccò restando letteralmente senza parole: indossava un abito elegante adornato di merletti, ma di un tessuto talmente leggero che esaltava perfettamente la sua figura, donandole un aspetto etero, i suoi capelli erano legati in una mezza coda e le ricadevano dolcemente sulle spalle, i dettagli argento ed oro dell’abito la facevano splendere come non mai. In quel momento pensò di non aver mai visto finora qualcuno di così bello in vita sua.
Rey avendo visto Ben soprappensiero lo aveva chiamato per attirare la sua intenzione, ed era piuttosto sicura di avere in mente qualcosa da dirgli, almeno finché non si girò: il vederlo di fronte a lei con i capelli perfettamente ordinati, quegli abiti eleganti di colore grigio e nero che gli donavano terribilmente, le fece completamente dimenticare cosa volesse dire.
Più tardi avrebbe dovuto fare assolutamente i complimenti a Rose, anche se gli stavano talmente bene che non era nemmeno sicura di quanto fosse merito della sua amica o del fatto che magari lui, in realtà, le avesse nascosto di essere nato nell’alta società e che il suo far parte del Primo Ordine fosse solo una copertura. Non trovava davvero un’altra spiegazione sensata, sapeva solo che non riusciva a staccare lo sguardo dal suo, che a quanto pareva era ciò che anche lui non riusciva a fare con lei.
Rimasero lì così, bloccati ad osservarsi in un tempo indecifrabile ma che non sfuggì agli occhi di Rose, la quale passò lo sguardo dall’uno all’altra completamente sorpresa. Se prima aveva dei dubbi, ora era piuttosto sicura di non averne più alcuno. D’un tratto si sentì in dovere di fare qualcosa, o forse si sentiva semplicemente di troppo… chi poteva dirlo? In qualunque caso, si voltò verso Finn e Poe e bloccò il primo, che sembrava stare per parlare, prima che rovinasse tutto.
“Finn, Poe ho bisogno un attimo di voi, potete seguirmi? Rey, Ben ci… vediamo tra poco!”
Non attese una risposta da nessuno di loro: afferrò letteralmente per le braccia i suoi due amici, trascinandoli via.
“Ehi che è successo? Cosa ti serve e cos’è tutta questa fretta?”
Protestò Finn, per fortuna, pensò Rose, quando si erano già allontanati abbastanza da Rey e Ben.
“Non lo avete notato?”
I due si guardarono perplessi e scossero la testa in tutta risposta.
“Davvero? Non avete visto come erano vicini quei due?”
Chiese esasperata Rose, pensando che bisognava davvero essere ciechi per non averlo notato.
“Aspetta, stai parlando di Rey e Ren? Cosa intendi per VICINI?” Rose non rispose, quindi Finn provò a rivolgersi a Poe “Cosa intende per VICINI?”
L’amico alzò le spalle.
“Non chiederlo a me!”
Rose sospirò pensando che fossero senza speranze.
“Uomini!”
“No, spiega cosa intendi per ‘VICINI’: intendi vicini come Chewbe e Rey? Come me e te? O come Poe e BB-8?”
“Ehi, cosa c’entra adesso BB-8?”
Chiese Poe confuso.
“Calma! Intendevo solo dire che mi hanno dato l’impressione di avere molto di cui parlare. Ci starebbe pure dopo i loro trascorsi, quindi ho preferito lasciarli un attimo in pace, tutto qui…” non era sicura che fosse proprio tutta la verità, ma non aveva intenzione di innescare una problematica discussione basata solo su delle sue impressioni, inoltre non in quel momento: non si sarebbe lasciata rovinare da loro la serata per nulla al mondo “…quindi mentre li lasciamo parlare che ne dite di goderci la festa? Finn, balliamo!”
Sembrava più un ordine che un suggerimento.
“Ma io…”
Provò a dire qualcosa Finn ma Poe lo bloccò mettendogli una mano sulla spalla.
“Mai contraddire una donna amico! Vai e divertiti”
Lo intimò con un sorriso.
“Poe guarda che anche tu devi divertirti: potresti trovare qualcuno con cui ballare anche tu o prendere intanto qualcosa da bere… ma se ti trovo a parlare di politica giuro che ti trascino io stessa sulla pista da ballo!”
Minacciò Rose all’amico, il quale, in tutta risposta, la salutò con un rapido cenno del saluto militare della mano sulla fronte.
“Agli ordini! Divertirsi non è un problema per me!”




Rey e Ben a malapena sentirono allontanarsi Rose, Finn e Poe. Ben non notò nemmeno che Rose aveva avuto l’accortezza di chiamarlo per nome e non ‘Ren’ come facevano gli altri due. Sia lui che Rey erano fin troppo impegnati l’uno a fissare l’altra per concentrarsi su altro.
Rey scrutava lo sguardo di Ben: non riusciva a decifrarlo, non capiva se quel silenzio fosse un segno positivo o meno, ma doveva saperlo ed, al momento, era troppo destabilizzata per provare anche solo lontanamente a fare appello al loro legame, quindi preferì rompere quel silenzio per chiederlo direttamente.
“Allora? Non dici nulla? Che ne pensi? Lo so, forse non è…”
Non riuscì nemmeno a finire la frase perché Ben le rispose immediatamente.
“Sei bellissima”
Lo disse con una sicurezza ed immediatezza tale che sembrava gli avesse fatto la domanda più semplice del mondo. Quel complimento la fece sentire al contempo imbarazzata e compiaciuta, arrossì leggermente e con un sorriso replicò.
“Grazie, anche tu stai molto bene vestito così! Ma poco fa sembravi soprappensiero, qualcosa non va?”
Chiese quindi preoccupata.
“Diciamo che non sono molto abituato a tutto questo… ma al momento ho una preoccupazione più urgente”
“Quale?”
Chiese lei incuriosita.
“Bè, vorrei invitarti a ballare prima che lo faccia chiunque altro, ma diciamo che l’ultima volta in cui ho ballato è stato molto tempo fa e temo che le mie doti nella danza non siano così eccelse. Sai com’è: ballare non era di certo un passatempo contemplato nel Primo Ordine!”
Provò a scherzarci sopra lui, anche se il suo timore era reale.
La risposta di Ben la sorprese ma allo stesso tempo, in qualche modo, la fece sentire sollevata.
“Sicuramente le tue doti sono meglio delle mie! Se posso essere sincera né a Jakku né nella Resistenza ho mai avuto modo o tempo di ballare… o di indossare abiti del genere! Quindi sono io quella più a disagio… ma puoi sempre insegnarmi quello che sai”
Lui alzò un sopracciglio, dubbioso a quell’affermazione di lei.
“L’ultima volta che mi ero proposto di farti da maestro, ti sei rifiutata!”
“Oh, ma ti eri proposto di farmi da maestro sulla Forza, sul ballo mi sento molto più inesperta”
Rispose prontamente lei.
“Mhmm… e va bene, ma in tal caso dovrai fidarti e seguirmi senza fare domande”
Le tese la mano, questa volta Rey non esitò a prenderla, non lo avrebbe più fatto.




Poe era più che intenzionato a divertirsi alla festa a prescindere dal ballo o meno, quindi decise che un buon punto di partenza sarebbe stato bere qualcosa. Si mise in fila al bancone ma qualcuno gli bussò leggermente sulla spalla, quando si girò vide l’ultima persona conosciuta, che avrebbe immaginato di trovare in quel luogo: Zorii.
Squadrò la sua figura nella sua interezza, era da parecchio tempo che non la vedeva senza armatura e la trovò se possibile ancora più affascinante di quanto ricordasse, indossava un’elegante abito rosso attillato, che difficilmente passava inosservato.
“Zorii è un piacere rivederti, sei in splendida forma! Come mai sei qui? Non ti ho più vista dalla battaglia di Exegol”
“Dopo la battaglia sono andata via da Ajan Kloss per sistemare delle cose”
“Era così terribile la mia presenza?”
“Più che altro avevi molto da fare tra i tuoi impegni da generale, da eroe della Resistenza e da papabile membro del nuovo Consiglio. Così ho pensato che avremmo potuto rimandare i convenevoli ad un momento migliore”
Disse con un tono di voluta sufficienza e forse una punta di invidia.
“E questo lo è?”
Chiese lui con interesse.
“Chi può dirlo: io ti sono venuta incontro solo perché non ti avevo riconosciuto vestito così”
Lui la osservò sospettoso, non sapendo fino a che punto stesse scherzando, restava il fatto che non capiva come mai ogni volta che si vestisse elegante dovesse suscitare tutto quello stupore.
“Quindi mi stai dicendo che il mio fascino ti ha colpito così tanto da venirmi incontro anche senza sapere chi fossi?”
“È stato solo un caso: infondo il tuo ego occupa già tutto lo spazio a disposizione, non resta posto anche per il fascino!”
Replicò lei con ironia.
“Certo… un ego abbastanza grande da meritarsi finalmente un bacio?”
Rispose di rimando, con fare provocatorio, alzando un sopracciglio.
“Non credo proprio, al massimo potrebbe meritare un ballo, giusto per non sprecare un tale abbigliamento… sempre se lo chiedesse in ginocchio si intende!”
“In ginocchio? Andiamo, adesso è il tuo ego ad esagerare, non il mio! Facciamo che te lo chiedo formalmente e gentilmente, ok?”
Disse lui tendendole un braccio, lei lo tenne sulle spine per qualche momento fingendo di pensarci su.
“Va bene, per questa volta basterà”
Posò la mano sul suo braccio ed entrambi si diressero verso la pista da ballo.




Ben portò Rey nella zona esterna: vi era un giardino pieno di fiori adibito per l’evento, ma lui la condusse in una parte laterale più isolata, lontano dalla calca delle persone. Era un piccolo spiazzo adornato di piante, con un balcone con la vista sulla città illuminata, Rey si affacciò subito per osservare il paesaggio.
“È davvero bellissima questa città!”
 cap-16
Sentenziò lei, anche se non sapeva se in quel caso fosse più appropriato parlare di città o di pianeta. Ben la affiancò, dando anche lui uno sguardo al panorama.
“Potrebbe sembrare, con tutte queste luci, eppure a volte il cielo è talmente denso di inquinamento che non si vedrebbe nemmeno una pioggia di meteore, se ci fosse!”
“Pioggia di meteore?”
A Ben scappò una lieve risatina a quell’inaspettata aria interrogativa di lei.
“Non dirmi che non ne hai mai vista una!”
“Scusami tanto: sai su Jakku non è un fenomeno così frequente!”
Protestò lei.
“Jakku non può essere la tua scusa per tutto, lo sai vero?”
Disse lui con tono sottile, inclinando leggermente la testa di lato mentre la fissava di sbieco.
“Nemmeno il Primo Ordine la tua, se è per questo!”
Replicò lei e Ben si chiese se avesse percepito i suoi pensieri di poco prima sulla festa.
“Comunque sia siamo qui per ballare, ti ricordo! Quindi direi di iniziare”
Senza troppi indugi le prese entrambe le mani e le fece posare la destra sul suo fianco sinistro, mentre strinse delicatamente l’altra nella sua e la portò alla sua destra. Lui posò la mano sinistra sul fianco destro di lei e le si avvicinò ulteriormente, cosa che le fece scappare un sospiro, con un’improvvisa agitazione, alzò lo sguardo verso il suo ma si sorprese nel trovare quello di lui molto serio e focalizzato su quello che stava facendo. Sembrava davvero un maestro concentrato unicamente sulla sua ‘lezione’.
“È facile, devi solo lasciarti guidare e seguire la musica”
La musica della festa si sentiva anche lì, quindi non sarebbe stato difficile seguirla, il problema era che lei dubitava nelle sue capacità di farlo nel modo corretto! Iniziò a muoversi lentamente cercando di seguire al contempo sia Ben che la musica ma, proprio quando pensava di stare iniziando a capire, calpestò inavvertitamente i piedi di lui.
“Scusami, sono un disastro!”
Ammise con imbarazzo, cercò quindi di allontanarsi per lasciar perdere e sperare che in qualche modo Ben dimenticasse quella figuraccia il prima possibile, ma lui non lasciò la presa su di lei.
“Già rinunci? Mi sorprende, non è da te!”
“Era solo per salvare i tuoi piedi!”
Cercò di giustificarsi lei.
“È normale sbagliare all’inizio ma è più facile di quanto sembri, una volta capito come funziona! Che ne dici di riprovare?”
Rey annuì e si rimise in posizione. Riprovarono nuovamente e questa volta lei aveva lo sguardo fisso in basso per cercare di non calpestare una seconda volta i piedi di Ben, inoltre era completamente concentrata nel cercare di eseguire il tutto al meglio. Lui sembrò notarlo, anche perché l’espressione di lei era corrucciata e concentrata, quasi in modo buffo.
“Dovresti cercare di essere meno tesa”
Le suggerì.
“È facile per te dirlo, non è mica la prima volta per te!”
“Se pensi che io abbia avuto chissà quante occasioni per ballare, ti sbagli: già è tanto che so quello che ti sto mostrando. Come ti ho detto anche io non sono un esperto…” si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò con tono ironico “…so che non ci crederai ma Snoke non era un tipo che amava molto le feste di questo tipo e quindi non mi ha mai né insegnato né fatto fare esperienza di cose simili!”
Rey non poté fare a meno di figurarsi nella sua mente l’immagine di Snoke tutto impettito che dava lezioni di ballo a Ben e le scappò una lieve risatina.
“Non mi far distrarre, che poi è logico che sbaglio!”
Lo rimproverò lei, cercando di riportare l’attenzione sui loro piedi.
“Stavi andando benissimo invece, devi lasciarti guidare dall’istinto e non pensarci troppo. Quindi non guardare giù ma guarda me e continua pure il discorso”
Rey dubitava nella riuscita di quel piano ma si fidava di lui, quindi gli diede almeno il beneficio del dubbio ed alzò nuovamente lo sguardo fino ad incrociare il suo. Grave errore: il suo viso così vicino al suo la mise nuovamente a disagio, quindi provò a distrarsi riprendendo a parlare, come le aveva chiesto.
“Come vuoi… ma quindi mi vorresti dire che con tutti quei crediti Il Primo Ordine nemmeno qualche festa o lezione di ballo vi ha fatto fare?”
Replicò con altrettanto sarcasmo.
“Temo non siano molto contemplate per la conquista della galassia o del lato oscuro della Forza”
“Ecco dove avete fallito: sono sicura che indossare tutto il giorno scarpe simili sarebbe una tortura ben più grande ed efficace della lettura della mente!”
“Vorrà dire che ne terrò conto in caso, in futuro, decidessi di tentare di riconquistare nuovamente la galassia!”
Lei alzò un sopracciglio a quella battuta.
“Invece di fare tanto lo spiritoso, potresti confessarmi dove hai imparato a ballare, a questo punto!”
Gli chiese con una certa curiosità, ma a quella domanda lui distolse leggermente lo sguardo.
“Mi ha insegnato mia madre quando ero sotto addestramento di zio Luke già da diversi anni, tornai un giorno da loro a fargli visita.  All’epoca mi lamentai perché non lo trovai utile ed anche strano in quel contesto, ma lei disse: ‘non si può mai sapere quando qualcosa può tornarti utile’… e guardandoci adesso, a quanto pare, non aveva proprio tutti i torti!”
“Beh, tua madre è sempre stata una persona lungimirante”
“Già…” improvvisamente Ben si fermò e di conseguenza lo fece anche lei “l’hai mai vista sottoforma di fantasma della Forza da quando lei è…”
“Non proprio” disse, anticipando la risposta alla sua domanda “…ho visto Leila come fantasma della Forza una sola volta ma è stato solo un attimo, non mi ha nemmeno parlato”
“Capisco”
Si limitò a rispondere lui, ma la sua espressione sembrava turbata.
“Cosa c’è che non va?”
Chiese preoccupata per lui.
“Io…”
Avrebbe voluto dire che non era niente ma da quando la conosceva non era riuscito a mentirle, nemmeno quando erano stati su fronti opposti.
“Ben!”
Lui sospirò.
“Riflettevo solo sul fatto che non l’ho più vista da allora”
Rey lo fissò dispiaciuta: non avrebbe voluto rattristarlo e solo in quel momento pensò che effettivamente per lui fosse passato davvero troppo poco tempo dalla morte di sua madre e, con tutto quello che era successo, aveva avuto poco tempo per metabolizzare la cosa.
“Scusami Ben, è colpa mia: non avrei dovuto farti parlare di lei”
“Non è colpa tua, la verità è che è colpa mia, lo è sempre stata!”
“Di cosa?”
“Della sua morte e di quella di mio padre”
“Ben ma…”
“È così, inutile negarlo. E non la biasimo per non essersi voluta mostrare a me fino ad ora”
“Non dire assurdità, nessuno sa di preciso come funzioni la Forza o chi possa mostrarsi tramite essa e in quali occasioni”
Ma lui non sembrò molto convito dalle sue parole.
“Mi sarebbe piaciuto rivederla almeno per chiederle scusa… per tutto. Non che mi aspettassi che le accettasse, ma vorrei solo che mi ascoltasse: non meritava tutta la sofferenza che le ho provocato”
Ben abbassò lo sguardo ed una lacrima scese sulla sua guancia, istintivamente Rey gliela asciugò posando la mano sul suo viso e carezzandoglielo delicatamente con il pollice. Lui lo trovò strano perché gli ricordò lo stesso gesto che erano soliti fare anche i suoi genitori quando era più piccolo.
“È per questo che pensi che uccidi tutte le persone che ti sono vicine?” gli chiese dolcemente Rey, riferendosi all’affermazione che aveva fatto l’altra sera sul Falcon “Io non penso che sia così. È vero, tua madre ha usato le sue ultime forze per raggiungerti nella Forza e salvarti, ma se lo ha fatto è perché credeva ancora in te, ed ora sono sicura che sarebbe molto fiera di quello che stai provando ad essere. Non si pentirebbe minimamente della scelta che ha fatto!”
Rey si avvicinò quindi a lui, poggiando la fronte nell’incavo della sua spalla e lo cinse con le mani all’altezza delle braccia in un semi abbraccio. Di rimando, a lui venne naturale posare dolcemente la guancia sulla sua fronte, chiudere gli occhi e abbandonarsi per qualche istante alla sensazione di conforto fornita da quel gesto e da quelle parole di lei.
 cap-15
Trovava incredibile che Rey riuscisse a farlo sentire meglio anche in un momento del genere. Per qualche motivo a lui inspiegabile, per quanto potesse aver fatto cose orribili, lei riusciva sempre a trovare del buono in lui, persino quando lui stesso ne dubitava la presenza. Lei era l’unica persona che lo facesse sentire già giusto così come era, che non voleva cambiarlo ma che poteva capirlo e tirargli fuori il meglio di sé.
“Grazie”
Quelle parole gli uscirono spontanee anche se, dopo aver riflettuto, solo in quell’istante capì che magari avrebbero potuto esserle risultate strane in quel contesto, quindi si staccò leggermente da lei, per guardarla in faccia aspettandosi di trovare una sua espressione perplessa o dubbiosa. Al contrario di quanto immaginasse però, non vi era niente di tutto ciò dipinto nel suo volto: il suo sguardo era solamente fisso nel suo ed improvvisamente nella sua testa si affollarono mille domande. Era assurdo come fosse capace di perdersi in quegli occhi color nocciola ma, allo stesso tempo, bramare che potessero al medesimo modo essere catturati dai suoi. Eppure quando si guardavano in quel modo, non poteva fare a meno di convincersi che fosse proprio così! Magari era solo nella sua testa, magari era solo quello in cui lui avrebbe voluto credere: che quello sguardo, come quei baci che gli aveva dato su Exegol non fossero solo dettati dal momento, non fossero solo per ringraziamento o per compassione, ma che fossero lì, gli uni per gli altri, desiderosi di condividere altri momenti, anche semplici come quello, insieme.
Momenti in cui qualsiasi altra preoccupazione o problema spariva e c’erano solo loro.
Quando Ben la guardava intensamente con quegli occhi scuri e penetranti, Rey si sentiva senza più nessun muro, come se le potessero leggere l’anima senza nemmeno sforzarsi di appellarsi all’uso della Forza. La cosa la faceva sentire in parte a disagio, eppure quando ciò accadeva non poteva fare a meno di ricambiare quello sguardo, ma più tempo lo faceva e più perdeva coscienza di sé stessa o prendeva decisioni avventate. Era strano: sentiva al contempo come se li avesse potuti fissare così, sia per ore che solo per ancora pochi secondi. Cercava in quegli occhi delle risposte che forse sarebbe stato più facile ottenere provando a leggergli la mente, ma in quei momenti si sentiva incapace di fare qualsiasi cosa, e poi voleva che fosse lui stesso e a fornirgliele. Dovette concentrarsi non poco per non lasciarsi distrarre ulteriormente e domandargli finalmente quello che voleva sapere da tempo, era arrivato decisamente il momento di farlo.
“Ben, dovremmo riprendere il discorso iniziato prima della riunione del Nuovo Consiglio, non credi?”
A quella domanda lui sussultò leggermente come riportato alla realtà o forse solamente stupito che la domanda riguardasse in parte un qualcosa a cui anche lui stesse pensando.
“Vuoi parlare di quanto accaduto ad Exegol tra noi… sono accadute diverse cose ed eravamo entrambi in una situazione di vita o di morte, inoltre ho detto molte cose, che magari ti possono essere sembrare ‘eccessive’…”
Rey non sembrava stare prendendo bene la piega che stava assumendo la sua risposta, quindi aggrottò la fronte corrucciata e gli impedì di continuare.
“Stai dicendo per caso che ti sei pentito di ciò che hai detto o fatto in quelle occasioni? O che forse erano dettate solo dalle condizioni o da ciò che avevo fatto io?”
Non poteva credere che fosse così, aveva sentito quello che aveva provato anche lui in quei momenti, ma se si fosse sbagliata?
“Voglio solo dire che se tu ci avessi ripensato o se preferissi non andare avanti per questa strada, lo capirei”
Asserì, facendo un lieve passo indietro ed eliminando il contatto fisico con lei, pur continuando a sostenere il suo sguardo.
“Io non ci ho ‘ripensato’, tu sì?”
Chiese con tono alterato, probabilmente dalla paura di ricevere una risposta che non corrispondesse a ciò che sperava.
“Rey, anche se questa missione andasse bene ed il Nuovo Consiglio decidesse di graziarmi, per me non saranno mai facili le cose: delle persone potrebbero riconoscermi, condannarmi per il mio passato, potrei dover continuamente lottare per dimostrare cosa voglio essere, tu potresti trovarti costretta a fare delle scelte difficili… io non ho idea di dove tutto questo potrebbe portarci e tu penso meriti di meglio di questo”
“Decido io cosa è meglio per me e non ho dubbi a riguardo, infondo sai bene che non mi sono mai piaciute le cose facili! Nemmeno io so dove tutto questo potrebbe portarci ma mi piacerebbe scoprirlo insieme, proprio come mi hai detto ad Exegol… ma è ciò che vuoi anche tu?”
“Voi davvero che risponda a questa domanda?”
Le chiese, quasi sorpreso.
“SÍ!”
“Sai già la mia risposta”
“Allora dilla!”
Rispose decisa, pronta a ricevere una risposta secca, anche se le avesse fatto male. Pensava di essere pronta a tutto quello che avrebbe potuto dirle ma, invece, la sorprese non rispondendo affatto, piuttosto le afferrò le braccia e si chinò verso di lei per baciarla.
Fu troppo inaspettato e breve per darle modo di ricambiare o fare qualsiasi cosa, era rimasta immobile lì. Lui riaprì gli occhi e la fissò di nuovo alzando un sopracciglio.
“Ti basta come risposta?”
Rey ancora stupefatta cercò di trovare le parole per rispondergli.
“Incredibile: non potevi dire semplicemente di sì come le persone normali?”
“Lo sai come sono fatto: se posso scegliere preferisco l’agire al parlare. Ma: te ne stai davvero lamentando? Questo è ‘incredibile’, piuttosto!”
“Non me ne stavo lamentando!”
“Ah no?”
I due si fissarono intensamente con aria accigliata ma entrambi non riuscirono a sostenere quelle espressioni per più di due minuti, abbandonandosi ad un genuino sorriso. Questa volta non avevano dubbi su cosa volessero entrambi, quindi si strinsero l’uno all’altra e si baciarono.







 


**Angolo Autrice**
Allora: dovete sapere che ho una passione inspiegabile per le scene di ballo, da sempre mi piacciono molto quindi non ho proprio resistito all’idea di inserirne una anche in questa fic, tanto che la parte qui presente del ballo era già stata quasi tutta scritta mesi fa, quando ancora stavo scrivendo i primi capitoli!
Mi è piaciuto anche inserire Zorii, per me era un personaggio interessante, purtroppo approfondito poco nei film e, dato che nel canon lei in passato ha avuto una storia con Poe e lui nel film le chiedeva ironico un bacio, ho voluto un po’ riproporre qui il tema.
Rey e Ben hanno finalmente parlato chiaramente di loro, lui è riuscito a farla da maestro in qualcosa (anche se non nell’uso della Forza) e poi dai: finalmente ho messo un capitolo fluff, contenti? Non vi abituate troppo…ehm nooo non è veeeero io sono brava e voglio bene ai Reylo, non si è notato?
A parte gli scherzi mi farebbe piacere sapere come vi è sembrato il capitolo!
   
 
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