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Autore: KushinaKurosaki    26/04/2024    0 recensioni
La guerra durata cento anni è finalmente conclusa,
la pace ha finalmente avvolto il mondo ma una
nuova minaccia sorge dalle tenebre. Dopo la
scomparsa di Aang e le morti dei suoi successori,
si crea una situazione paradossale e disperata.
L'Avatar, il ponte fra il mondo degli spiriti e quello
umano, rischia di estinguersi. Izumi è una bambina
di soli cinque anni ma ha dovuto da tempo imparare a
difendersi dai pericolosi dominatori del sangue e adesso
deve tornare indietro nel tempo creando un paradosso al
fine di apprendere il dominio dell'aria.
Genere: Azione, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aang, Azula, Iroh, Quasi tutti, Zuko
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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« Lui non è cambiato! Non può cambiare! » esclamò seccata Katara mentre Toph li guardò in silenzio. « È stato un incidente! » esclamò ancora lei guardando i due fratelli mentre Aang sospirò. « Lui non può essere un insegnante! » dichiarò seccato Sokka mentre Katara sospirò indecisa. « In base a cosa state decidendo? » chiese ancora Toph chiudendo gli occhi. Alle volte non li comprendeva, era lei l’unica a guardare con chiarezza quella situazione? « Noi lo conosciamo… »
« Cosa sapete su di lui? » chiese allora la giovane ragazza mentre Katara abbassò lo sguardo. Lei effettivamente sapeva che lui aveva inseguito l’avatar in lungo e in largo, gli aveva complicato la vita però non riusciva a esprimersi. Lui aveva scelto di allearsi con Azula, adesso era tornato lì come se nulla fosse e si era preso gioco di lei. « Katara diglielo anche tu! » sbottò alla fine Sokka cercando di far ragionare Toph, che nonostante fosse stata ferita restava dalla parte del principe Zuko. La giovane ragazza della Tribù dell’acqua si allontanò da loro esausta, non voleva più sentire la discussione. Aveva in testa il suo sguardo, quello che non era riuscito a decifrare. Gli occhi ambrati si erano incupiti, la mano portata istintivamente alla cicatrice…gliel’avrebbe guarita se non fossero stati interrotti e a quel punto per Aang sarebbe stata la fine. « Cosa vuoi ancora da noi…» chiese rivolta alla luna piena che splendeva in cielo, consapevole che lei non avrebbe risposto.
 
« Sembri afflitta… » la sorprese una voce femminile di una giovane che non conosceva. « Ci conosciamo? » chiese la ragazza dai capelli castani. « No, non credo. Però mi sembravi un po’ triste e mi sono incuriosita. La luna stasera è bellissima, molto più di un cuore spezzato. » esclamò la donna nel tentativo di indurre la ragazza castana a parlare. Il passato era cambiato nel momento stesso in cui lei e la bambina avevano messo piede in quella linea spazio temporale. Era suo il compito quello di evitare un altro paradosso, i nodi cruciali dovevano restare intatti. « Non è questo! » esclamò lei con un tono decisamente frustrato. « Cosa ti turba? » domandò la ragazza mentre Katara si morse un labbro indecisa se fidarsi o meno. « Se una persona che in passato ti ha ferito tornasse da te, chiedendo di essere perdonato ma poi ferisse una persona a te cara cosa faresti? » chiese allora Katara guardando la giovane donna che non conosceva. « Ho capito, stiamo parlando di Zuko, vero? » chiese la ragazza con uno strano sorrise. « Come..ma tu… » la ragazza si allontanò con fare sospetto. « Non sono una nemica, ma comprendo le tue emozioni. La mia nazione ti ha strappato tutto, il principe vi ha fatto attraversare momenti difficili, ma chi più di te può comprendere ciò che lui ha nel cuore? » chiese la ragazza puntando i gelidi occhi sui suoi azzurri. « Per quale motivo io dovrei comprenderlo ? » chiese dubbiosa la ragazza dai capelli castani. « Zuko ha sofferto tanto. È stato esiliato dalla sua nazione, l’unico modo per tornare a casa era catturare l’avatar. Però lo ha capito, adesso finalmente può fare la cosa giusta. » iniziò lei tentando di farle comprendere la verità. « Tu…sembri conoscerlo molto bene. » ammise la ragazza mentre la donna sorrise. « Mi ha salvato la vita » spiegò lei con semplicità.
 
 
 « Papà! » Zuko sorrise accarezzando la testa della bambina che dormiva tranquilla sulle sue gambe. Era appena una bambina eppure aveva sofferto tanto, la giovane donna si era allontanata con l’intento di controllare se vi erano nemici. Non riusciva a credere che qualcuno volesse uccidere una bambina, soprattutto dato che era così piccola. Iniziò a guardarsi intorno con discrezione, avvertiva la sensazione di essere osservato. «È il nostro giorno fortunato! » la voce gracchiante di una donna lo fece preoccupare. Decisamente non era una persona che poteva definire amica. Dal suo sguardo erano evidenti le sue ostili intenzioni ma non poteva combatterla, altrimenti Izumi sarebbe stata in pericolo perché quella donna non era sola. La convinzione con cui osservava divertita la scena, non contemplava nei suoi piani il fallimento. Aveva la tipica espressione che si formava sul volto di Azula ogni qual volta lo deridesse. « Non ti sarà così facile avvicinarti a lei. » affermò senza esitazione stringendo a sé la bambina. 
 
 
« Dove stiamo andando? » chiese leggermente preoccupata Katara mentre davanti a sé vide il corpo di Zuko accasciato con una bambina fra le mani. « Un…blood bender? » sgranò gli occhi realizzando che il ragazzo fosse sotto l'effetto di quel dominio. « Fidati di me e corri verso di lui. » esclamò la ragazza mentre Katara annuì iniziando a correre. « Va via! » urlò il principe mentre la ragazza gli fu vicina ma prima che potesse fare qualcosa la terra li avvolse in una cupola. « Tu guarda, chi non muore si rivede. » esclamò divertita la donna dai capelli neri avanzando sicura. « Onestamente preferivo fossi morta, invece sei riuscita a seguirci nel passato. » constatò lei scagliandole contro delle rocce. La ragazza le schivò attaccando a sua volta con il dominio della terra ma la guerriera della nazione del fuoco riuscì a contrastare l'attacco con la sua forza fisica unita al dominio dell'aria. « Ti ucciderò mocciosa. » esclamò la donna irata per l'umiliante sconfitta avvenuta poco prima di balzare al suo inseguimento nel portale. « Non posso lasciarti vivere. » Hinaka sgranò gli occhi, c'era qualcosa di diverso nel suo tono.
Tremò. La situazione era cambiata, si era fatta catturare dai pilastri di terra come una principiante. Lei che aveva combattuto molte battaglie era in ginocchio dinanzi a quella ragazza che aveva la metà dei suoi anni. Era frustrante, perdere la vita senza essere riuscita neanche a neutralizzarla. « Tu non sai nulla della guerra, sei solo una mocciosa. » Era stata la guerra dei cent'anni a strappare via da quel mondo i suoi affetti più cari, nessuno la comprendeva. In quei maledetti dirigibili, il giorno in cui la guerra finì, suo marito e suo figlio avevano perso la vita. Al mondo non c'era giustizia. « Una mocciosa? Si, forse sono giovane ma anche io porto su di me le pesanti cicatrici della guerra. Tu non sei l'unica a soffrire, tutti abbiamo perso qualcosa ma rifiutare la pace e la tranquillità…voi avete scatenato una nuova guerra e le quattro nazioni ora che hanno saldi legami si sono unite per fronteggiare. Non vincerete.» esclamò toccando con il pollice la sua fronte e facendole perdere i sensi. Cercò di comprendere dove fosse il dominatore del sangue attraverso il suolo, proprio come Toph le aveva insegnato ma fu inutile. 

 
   
 
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