Gaara, a braccia conserte, fissa il deserto dinanzi a sé, il vento alza granelli di sabbia che gli scompigliano i capelli rosso cremisi.  
Si perdeva spesso a fissare l’infinità di quel mare giallo che era sempre stata casa sua, il suo villaggio, la sua prigione.
Chiude gli occhi e respira a pieni polmoni il vento del deserto, all’improvviso la sabbia lo accoglie in un piccolo vortice. La sua migliore amica, la sua unica protezione, la sua prigione.
“Gaara” la voce di sua sorella Temari lo riporta alla realtà, allontanando il passato che ormai non lo riguardava più da tanto tempo. Il Kazekage si volta verso di lei facendole segno di avvicinarsi. La giovane kunoichi si accosta al suo fratellino e inizia a fissare anche lei il mare giallo di dune di sabbia e punti piatti pericolosi molto di più della foresta buia.
“Va tutto bene Gaara?” Il Kazegage respira e inizia a parlare a voce bassa. “Quando Shikamaru Nara è venuto per chiedermi la tua mano non ho avuto alcuna tracotanza.” Temari si gira verso suo fratello incuriosita. “è un ottimo shinobi; è fondamentale per l’Alleanza ninja, un grande stratega e ogni volta che lo incontro al fianco del Sesto Hokage è sempre presente e perfetto nel suo ruolo” la giovane ride dolcemente. Conosce bene le qualità del suo compagno, così come ne conosce anche i difetti. La sua pigrizia, il suo continuo pensare “che seccatura” riferendosi a tutto ciò che è fuori programma e poco confortevole.
“Ha sempre intenzione di diventare il secondo di Naruto, vero?” Temari annuisce, ma non parla, non riesce a capire il discorso di suo fratello e per cui preferisce non interromperlo. “È anche il capo clan dei Nara” Temari annuisce nuovamente “Da quando…Shikaku Nara è…morto durante la Quarta Guerra Ninja. Sì! Shikamaru è il capo clan.”
Gaara annuisce senza smettere di fissare il deserto. “È un uomo molto impegnato.” Temari non è conosciuta per essere una donna dalla grande pazienza, tuttu altro, ed è vero è che non voleva interrompere il flusso di coscienza di suo fratello minore, ma non riesce a capire dove lui voglia arrivare con tali affermazioni conosciute ai più “Gaara, cosa stai cercando di dirmi?” 
Il fratello chiude ancora gli occhi e respira a pieni polmoni, di nuovo la sabbia si avvolge attorno al Kazekage. Temari lo fissa allontanandosi leggermente, non sa se essere spaventata oppure preoccupata. “Ti ho dato a un uomo che ti porterà via da me.” Dice all’improvviso il giovane con voce secca.
La kunoichi resta ferma e stranita, apre e chiude la bocca senza riuscire a parlare davvero. Gaara ha sempre saputo sin dall’inizio che Temari si sarebbe trasferita al Villaggio della Foglia subito dopo il matrimonio con Shikamaru, infatti i trattati matrimoniali erano duranti una vera eternità e spesso Temari aveva perso la pazienza con suo fratello, quando questi non decideva a dargli una data; ma i due shinobi più strategici dell’alleanza ninja erano stati più furbi su tutto, anticipando qualsiasi possibile dubbio o domanda o esitazione in riferimento al trasferimento a Konoha.  La giovane avrebbe continuato le proprie attività per il Villaggio della Sabbia, Gaara lo sapeva bene. Lei sarebbe stata sempre un ninja di Suna. “Fratellino! Non abbandonerò il Villaggio, anche se mi allontanerò fisicamente. Shikamaru e io abbiamo già pensato come gestire la situazione, lo sai! Io sarò sempre il legame tra la Foglia e la Sabbia. Non abbandonerà mai la nostra casa.”
Il giovane Kazekage la fissa sorridendo leggermente “Non avevo dubbi che Shikamaru Nara avesse pensato al bene politico dell’alleanza ninja” Temari sorride a sua volta. Nessuno poteva aver dubbi sulle enormi qualità del suo compagno, che prevedeva tutto e soprattutto pensava sempre in maniera strategicamente politica a come risolvere tutti i possibili problemi. Questa cosa a volte la infastidiva, programmava persino per quanto tempo potevano vedersi, quando lei era a Konoha in modo da non togliere tempo alle sue attività diplomatiche e al lavoro che Shikamaru aveva accanto al Sesto Hokage. Temari non lo avrebbe mai ammesso davanti a nessuno, soprattutto non a lui, ma in realtà quello era il motivo principale per cui si era innamorata di lui. La sua lucidità nelle battaglie, la capacità di trovare sempre una soluzione anche quando sembrava che una soluzione non ci fosse, il mettere il bene dei suoi compagni e delle missioni al primo posto rispetto a lui.
Niente avrebbe potuto conquistato Temari più di quegli occhi neri fermi e decisi, che aveva visto tremare solo poche volte. La ragazza non avrebbe mai dimenticato la volta in cui era andata con i suoi fratelli in soccorso al gruppo della Foglia che lui dirigeva come leader per la prima volta. Ricordava bene il tempo fuori le stanze di ospedale ad aspettare che i medici dessero notizia sui compagni. Avrebbe ricordato per sempre quando lo aveva sentito piangere dopo che suo padre lo aveva sgridato, ricordandogli che la prossima volta invece di frignare avrebbe dovuto impegnarsi di più. I suoi singulti mentre prometteva al Quinto Hokage che la prossima volta avrebbe portato a termine la missione. Da allora lo aveva sempre chiamato Piagnucolone, anche se nessuno, forse solo Shikaku Nara era realmente al corrente del perché.
“Non parlavo di quello comunque.” Disse improvvisamente Gaara, risvegliando la ragazza dai vecchi ricordi. Il giovane Kazekage si gira verso sua sorella e le sorride dolcemente, ma anche dolorosamente. Temari resta quasi senza parole guardando quella scena così strana, quanto bella. La ragazza si avvicina al fratello, che è ancora avvolto dalla sua sabbia. “Gaara, abbassa questa protezione” gli dice in maniera incisiva. Il giovane chiude gli occhi e rilascia la sabbia che cade ai suoi piedi. “Smettila di fare così, lo sai che non serve” gli ricorda la ragazza. Gaara annuisce. Allora Temari prova di nuovo ad avvicinarsi al suo fratellino, che questa volta lui non attiva di istinto la difesa di sabbia.
La maggiore dei tre della famiglia Kaze posa un bacio sulla fronte di suo fratello, proprio dove il ragazzo ha impresso quasi a fuoco il Kanji “AMORE”. “Non importa dove andrò ok? Tu sei il mio fratellino. Nostro padre mi ha tolto la possibilità di proteggerti quando eri bambino, ma nessuno mi impedirà di starti accanto per il resto della nostra vita, tanto meno un piagnucolone come Nara.” Temari si allontana da suo fratello, lasciandolo solo a fissare le dune del deserto, ma prima di andarsene si ferma “Gaara! Io, te e Kankuro resteremo sempre una famiglia, qualsiasi cosa e in qualsiasi posto ognuno di noi tre sia, non dimenticarlo questo.” Mentre Temari si allontana, nuovamente una folata di vento alza la sabbia e circonda il Kazekage. Una forma di donna lo circonda quasi abbracciandolo, la protezione di sua madre.  Gaara resta lì, ad occhi chiusi, e senza volere le lacrime iniziano a rigargli il viso “Grazie!” Dice mentre il vento e la sabbia si allontanavano da lui.

Angolo dell'autrice
Grazie a chiunque leggerà questo piccolo spaccato di vita della famiglia Kaze. Ho voluto raccontare di alcuni dei miei personaggi preferiti di Naruto e di come il loro rapporto sia davvero cambiato dall'inizio dell'opera alla fine, come ben sappiamo. Spero sia piaciuta.