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Autore: pentolina    28/04/2024    1 recensioni
Sequel di 276 giorni per... Gravidanza...
La storia riparte all'incirca un anno e mezzo dopo la nascita di Erin.
I nostri protagonisti si troveranno ad affrontare le difficoltà che la vita gli metterà davanti
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nathan Fillion, Nuovo personaggio, Stana Katic
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Family'
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“Ehi… voi due! Attenti alle altre persone.” Gli avverte Juliana guardando il figlio e Dylan corrersi dietro tra la folla dell’aeroporto.

“Papà, posso prendere questo?” Chiede Allison indicando una rivista contenente fili, palline e ciondoli di vari colori per creare braccialetti.

“No, hai già due riviste per il viaggio non te ne serve un’altra.” Risponde Jeff tornando a parlare con la compagna.

Allison arrabbiata si allontana andandosi a sedere accanto ai bagagli dove il resto del gruppo sta chiacchierando aspettando l’ora per l’imbarco delle valigie.

“Mi spiegate perché siamo qui con due ore d’anticipo?” Brontola Jon.

“Invece che lamentarti vai a cercare i tuoi soci…” Lo invita Tamala.

“Dove sono?”

“Se lo sapessi non ti manderei a cercarli.” Risponde lei.

“Tam, vieni ho visto un vestitino stupendo.” Dice Stana prendendo l’amica sottobraccio.

“Juliana, vieni anche tu?” Chiede Stana.

“Arrivo. Jon, tieni d’occhio Dylan e Kevin!” Ordina Juliana afferrando il braccio libero di Tamala.

“Tutti spariscono…” Borbotta Jon dando un’occhiata ai due bambini.

“È libero?” Domanda una voce femminile.

“Si, prego.” Risponde Jon.

“Sono i suoi figli?” Chiede la donna.

“Come, scusi?” Domanda Jon guardandola per la prima volta. 

Due occhi verdi enormi e profondi lo guardano facendo mancare il fiato all’uomo. 

“Wow…” Sussurra lui.

“Come, scusi?” Chiede confusa la donna.

“Oh, scusi… mi sono… è… non sono figli miei.” Risponde Jon balbettando e ammirando il resto del corpo della donna.

Capelli neri, carnagione chiara, forme non troppo prosperose e due gambe da urlo.

“Sa per caso se questa è la zona giusta per prendere l’aereo per Los Angeles?” Domanda la donna guardando il suo biglietto.

“Si… stiamo aspettando anche noi quel volo.” Risponde mostrandole il suo biglietto con inciso lo stesso numero di volo.

“Ah… comunque piacere. Io sono Joy.” Si presenta allungando la mano verso di lui.

“Jon! Il piacere è tutto mio.” Ricambia stringendole la mano.

Mentre Jon approfondisce la conoscenza con Joy senza staccarle gli occhi di dosso Dylan e Kevin seguiti da Allison si allontanano attratti da un negozio di giocattoli in fondo al lungo corridoio.

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“Ehi… guardate! Jon all’opera!” Afferma Lucas facendo notare a Nathan e Seamus l’amico impegnato flirtare con una donna.

“Ho un’idea!” Esclama Nathan illuminandosi.

Dopo aver spiegato il suo piano avvicina la nipotina che sembra l’unica in circolazione.

“Sophia, vieni qui… abbiamo bisogno del tuo aiuto per uno scherzo.” Dice Nathan facendole cenno di avvicinarsi e sistemando Erin sull’altro braccio.

“Cosa devo fare?” Chiede curiosa e contenta di partecipare ad uno scherzo.

“Prendi in braccio David e vai fino là… da Jon poi il resto lo fai il piccolino.” Spiega Lucas consegnando il figlio alla bambina.

“Ah… quando arrivi lì digli “ciao papà” se David non parla.” Suggerisce Seamus.

Mentre la bambina si avvicina allo zio Jon i tre simpaticoni si avvicinano quel tanto che basta per non essere visti e godersi la scena a pieno.

“Ciao!” Saluta Sophia arrivata davanti alla coppia.

David come previsto allunga il dito verso Jon dicendo: “Papà!” 

Joy assiste sorpresa alla scena sentendosi presa in giro da Jon che gli aveva assicurato di non avere figli.

“Papà!” Ripete David.

“Allora mi hai mentito!” Esclama offesa.

“Sophia, dov’è Lucas?” Domanda Jon sperando di riuscire a uscire da quell’impiccio.

La bambina non risponde si limita semplicemente a mettere David sulle gambe dello zio per poi correre via.

“Vergognati! Con un bambino così piccolo!” Lo ammonisce Joy alzandosi in piedi.

“Ehi… non è come sembra. Non è mio figlio!” Cerca di spiegare alzandosi con il piccolo in braccio.

“Papà!” Ripete David aggrappandosi alla camicia dello zio.

“Lui chiama papà chiunque… ti sembrerà assurdo ma non è mio figlio!” Afferma Jon.

“Mi fanno pena gli uomini come te!” 

Con quella frase la ragazza se ne va lasciando il povero Jon a bocca aperta.

Nathan, Seamus e Lucas una volta sicuri che la ragazza si è allontanata abbastanza escono allo scoperto continuando a ridere.

“Che stronzi!” Esclama Jon riconsegnando David al vero padre.

“Mi aspettavo che ti mollasse un ceffone!” Dice ridacchiando Lucas.

“Papà!” Dice Nathan prendendolo in giro.

“Siete dei veri cretini!” Afferma offeso per poi andarsene mentre i tre amici proseguono con le risate scambiandosi cinque a vicenda.

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“Signore, avete intenzione di farci perdere l’aereo?” Chiede Seamus alla moglie e alle altre due amiche che si avvicinano con varie borse.

“Scusa, abbiamo trovato un negozio interessante.” Risponde Juliana.

“Mamma…” Chiama Erin allungandosi verso di lei.

“Ciao, stellina.” Dice prendendola in braccio e dando un bacio sulla guancia al marito.

“E questo… cosa sarebbe!?!” Si lagna Nathan guardando male la moglie.

Stana alzando gli occhi al cielo e si avvicina nuovamente intenzionata a stampargli un rapido bacio sulle labbra ma Nathan non è dello stesso parere e approfondisce immediatamente il bacio trattenendola a sé.

“Questo è un bacio.” Sussurra soddisfatto a pochi centimetri dalle labbra della moglie.

“Siamo pronti ad andare?” Domanda Jeff raggiungendo il gruppo assieme a Sophia e Nicole.

“Dove sono i bambini?” Chiede Seamus.

“Manca anche Jon.” Fa notare Nicole.

“Noi prima di andare abbiamo affidato a Jon: Dylan e Kevin.” Spiega Juliana.

“E Allison era seduta qui!” Dice Nicole.

“Sappiate che Jon fino a mezz'ora fa era impegnato a provarci con una tipa.” Informa Lucas.

“Io lo strozzo!” Esclama Stana guardandosi attorno.

“Ok, dividiamoci… saranno qui intorno in qualche negozio.” Afferma Jeff.

“Ho visto un negozio di giochi in fondo al corridoio.” Dice Tamala.

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“Trovati!” Afferma Lucas tornando seguito dai tre bambini.

“Kevin, quante volte te lo dobbiamo ripetere di non allontanarti da solo!” Lo rimprovera Juliana.

“Mamma, ho visto il martello di Thor!” Racconta Dylan eccitato.

“Sapessi dove te lo darei il martello quando mi fai spaventare così?!” Afferma Stana accarezzandogli il viso con la mano libera felice di averlo ritrovato sano e salvo.

“Siediti! Resta fermo immobile fino a quando non te lo dico io!” Ordina Nathan al figlio con tono severo.

Dylan sapendo che non è il caso di contraddire il padre si siede sulla poltroncina accanto a Kevin e Allison in castigo come lui.

“Ci manca Jon, adesso.” Dice Stana.

“Eccolo là!” Esclama Tamala indicando nella direzione in cui sta arrivando l’amico.

“Complimenti per l’affidabilità.” Si congratula Juliana.

“Cosa?” Chiede confuso.

“Non dovevi tenere d’occhio i bambini?” Domanda Tamala.

“Ops!” Sussurra Jon battendosi una mano sulla fronte.

“Ragazzi, meglio andare se non vogliamo perdere l’aereo!” Afferma Nicole.

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“Allora solita storia: non rispondete alle domande e state vicini ai vostri genitori.” Ricorda Nathan ai bambini pronti a scendere dall’aereo, sicuro della presenza dei soliti paparazzi all’aeroporto di Los Angeles.

“Jeff, se per caso nel caos ci perdiamo di vista ci vediamo venerdì alla cena.” Dice Stana iniziando a salutare tutti.

“Ok.” Risponde restituendo Erin alla cognata.

“Ragazzi, è stata una vacanza stupenda!” Dice Juliana togliendo la borsa dalla cappelliera.

“Da rifare!” Aggiunge Tamala.

“Vi informo che nonostante i vostri sabotaggi sono riuscito a conoscere a fondo gli abitanti…  riuscendo a strappare un invito per un’altra vacanza!” Dice Jon informando gli amici.

“Complimenti! Quali delle cinque ragazze ha avuto il coraggio di invitarti nuovamente?” Domanda sorpreso Seamus.

“La prima.” Risponde sorridendo.

“L’unica con cui non hai dovuto usare MIA moglie o uno dei MIEI figli per liberartene.” Commenta Nathan ancora infastidito per la cosa.

“Smettila di fare il geloso!” Dice Jon dandogli uno scappellotto.

“Ahi!” Si lamenta massaggiandosi la testa.

Il gruppo recuperate borse e zaini scendono percorrendo il tunnel che li conduce all’interno dell’aeroporto.

“Jon, mi aspetto qualcosa in cambio per averti prestato la mia famiglia.” Lo avverte Nathan affiancando l’amico e mettendogli una mano sulla spalla.

“Non lo so… se non fosse stato per Stana tu non mi avresti prestato un bel niente!” Controbatte lui.

“Devi qualcosa anche a me, amico!” Afferma Lucas posando la mano sulla spalla libera.

“A voi due, non devo proprio niente! Io sono in debito solo con le vostre consorti.” Risponde liberandosi dalla presa dei due amici e accelerando il passo.

“Nate, prendi in braccio Dylan.” Dice Stana mettendosi gli occhiali da sole e mettendo il cappuccio a Erin accollata contro la sua spalla con il ciuccio in bocca.

“Stana, Juliana, domani sera… serata tra donne!” Gli ricorda Tamala.

“Avete chiesto il permesso ai vostri mariti?!” Domanda scherzosamente Seamus guadagnandosi tre occhiatacce da parte delle donne.

“Scherzavo!” Afferma alzando le mani in segno di resa.

“Posso venire con voi?” Chiede Jon intrufolandosi tra le donne.

“Ma anche no!” Controbatte Tamala.

“Paparazzi in vista!” Informa Lucas.

“Buona fuga.” Dice Jeff al fratello sapendo che i più seguiti come sempre saranno loro.

“Grazie.” Risponde Nathan raggiungendo la moglie.

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“Mamma, dove vai?” Chiede Dylan vedendola indossare la giacca.

“Con zia Tamala e Juliana.” Risponde recuperando la borsa.

“Mamma!” Chiama Erin rotolando giù dal divano correndole incontro.

“NATE!” Urla Stana per farsi sentire.

“ARRIVO!” Grida dal piano superiore.

“Amore, alle dieci a letto, ok?” Gli ricorda baciandolo sulla fronte mentre Erin si è aggrappata alla sua gamba nuda.

“Non voglio andare all’asilo!” Dichiara Dylan.

“E invece ci vai.” Risponde Nathan chiudendo il cancello delle scale.

“Sei stupenda.” Afferma ammirando la moglie.

“Grazie. Prendila in braccio tu perché se la prendo io non si stacca più.” Dice indicandogli la figlia.

“Vieni qui, fragolina.” Esclama prendendola.

“Mamma…” Ripete mentre Nathan la adagia sul divano.

“Ok, io vado. Fate i bravi.” Saluta Stana.

“Ehi… aspetta dove scappi.” Esclama Nathan correndole dietro.

Stana raccoglie le chiavi dal mobiletto all’ingresso infilandole nella borsetta dando il tempo al marito di raggiungerla.

“Ehi… volevi andare senza salutarmi?” Chiede spingendola dietro il muro per nascondersi dalla vista dei figli.

“Mai.” Risponde sorridendo passandogli le braccia intorno al collo.

Nathan si piega leggermente per raggiungere le sue labbra sussurrando:

“Ti aspetto sveglio.” 

Stana colma la distanza che li divide baciandolo con ardore mentre lui si piega raggiungendo l’orlo della gonna iniziando ad accarezzarle la coscia nuda.

“Resta…” Sussurra passando a baciarle il collo e spostando la mano più su verso i glutei.

“Cerca di resistere fino al mio ritorno.” Risponde godendosi i tocchi e i baci.

“Cinque minuti.” Dice ritornando sulle sue labbra.

“Nate, fermati per favore.” Lo supplica cercando di allontanarlo.

“Ho troppa voglia di te.” Ammette appoggiando la fronte contro la sua e accarezzandole il viso.

“Mr Fillion, sei insaziabile.” Afferma sorridendo.

“Non ne ho mai abbastanza di te e poi sono ben tre giorni che non facciamo l’amore.” Le ricorda schiacciandola tra la parete e il suo corpo facendole sentire quanto la desidera.

“E quella sveltina in bagno questa mattina l’hai già dimenticata?” Domanda Stana.

“L’hai detto anche tu era una sveltina… io vogl…”

“Che fate?” Chiede Dylan sbucando da dietro il muro seguito dalla sorellina.

La coppia si stacca immediatamente cercando di ricomporsi.

“Ci vediamo dopo.” Dice Stana recuperando la borsetta e aprendo la porta di casa.

“ORA VI MANGIO!” Esclama Nathan facendo gridare i due bambini che iniziano a scappare in due direzioni diverse.

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“Alla buonora!” Afferma Tamala guardando l’ora.

“Scusate… piccolo problemino.” Si scusa Stana raggiungendo le amiche sul marciapiede.

“Entriamo?” Domanda Juliana facendo un cenno del capo verso il pub.

“Ma ci siamo mai venute in questo posto?” Chiede Stana guardando l’insegna luminosa del locale.

“No. Me l’ha consigliato una collega di Lucas.” Risponde Tamala entrando per prima.

“Carino.” Commenta Juliana guardandosi attorno.

“C’è un tavolo libero.” Afferma Stana trascinando le due amiche con sé in un angolo del locale.

Una volta sedute e dopo aver ordinato da bere Tamala è la prima a parlare.

“Ho un problema… un problema che inizia con Jes e finisce con se!” Dichiara la donna.

“Come scusa?” Domanda Juliana sorpresa.

“Ancora lui?!” Chiede Stana.

“Si! L’ho incontrato per caso al supermercato la settimana prima che partissimo. Abbiamo fatto due chiacchiere, ci siamo salutati e ognuno è andato per la sua strada. Fin qui tutto normale. Peccato che, due giorni dopo, abbia cominciato a chiamarmi. Minimo due volte al giorno e da allora non ha più smesso. Ho provato a dirgli di smetterla ma lui insiste e non so più come fare. Ho paura che Lucas possa scoprirlo… stanno andando così bene le cose tra di noi. Non voglio litigare per colpa di un cretino che non smette di chiamare.” Racconta Tamala.

“Ci parlo io.” Si offre Stana.

“Sei sicura?” Domanda bevendo un sorso del suo cocktail.

“Si, dammi il suo numero.  Risponde sicura.

“Ok, basta che non venga fuori che litighi con Nathan per fare un piacere a me.” Afferma Tamala cercando il numero in rubrica.

“Ma no tranquilla.” La rassicura Stana.

Dopo essersi passati il numero Tamala mostra alle amiche alcune foto di David mentre fa il bagnetto ed è a quel punto che Juliana scoppia a piangere lasciando basite le amiche che la guardano preoccupate.

“Che succede, tesoro?” Chiede Tamala per prima.

“Scusate, non volevo… solo che…” Si scusa Juliana asciugandosi il viso.

“Puoi parlare con noi.” La rassicura Stana prendo una mano dell’amica fra le sue.

“Stiamo provando ormai da un anno ad avere un altro figlio… senza risultati.” Confessa Juliana trattenendosi per non piangere di nuovo.

“Avete provato a consultare uno specialista?” Chiede Stana.

“Si, abbiamo provato diverse cure ma tutte senza successo.” 

“Aspetta… la sorella di Lucas ha avuto il tuo stesso problema potrei chiedere a lei. So che si è rivolta ad un dottore di New York ma non ricordo il nome.” Afferma Tamala.

“Veramente? Grazie, Tam.” Dice Juliana cercando un fazzoletto nella borsa.

“Di niente, tesoro. Vedrai che riuscirete ad avere un altro bambino.” 

“O una bambina.” Aggiunge Stana.

“O tutte e due.” Dice Juliana sorridendo.

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“ODDIO!” Esclama Stana spaventata dal marito che la sorprende alle spalle senza preavviso.

“Ssshhh… non vorrai svegliare i bambini per caso?!” La zittisce lui prendendola in braccio stile sposa.

“Mi hai fatto morire di paura.” Afferma Stana aggrappandosi a lui.

“Mi dispiace, amore.” Si scusa adagiandola sul divano.

“Perché non andiamo di sopra?” Chiede togliendosi le scarpe.

“Scherzi?! Vuoi che le due pesti ci interrompano come ogni sera?!” Domanda sorpreso.

“No, ma saremo più comodi.” Risponde allungandosi e togliendogli la maglietta.

“Ormai abbiamo perso il diritto di essere comodi… possiamo farlo solo nei luoghi più strani e scomodi.” Spiega sciogliendole lo chignon.

“Oppure… venerdì possiamo chiedere ai tuoi se vogliono fare i nonni per una notte.” Propone slacciandosi il vestito lasciandolo scivolare a terra.

“Mi sembra un’ottima idea.” Afferma Nathan gettando pantaloni e boxer sul divano accanto.

“Ma per ora… accontentiamoci di farlo scomodi.” Conclude facendolo sdraiare per poi gettarsi su di lui.

Dando inizio alla loro attività fisica preferita.

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“Non ci posso credere. Siamo riusciti a farlo due volte senza essere interrotti.” Afferma Nathan prendendo il plaid e coprendo entrambi. 

“Record dell’anno.” Aggiunge lei abbracciandolo.

“Com’è andata con le ragazze?” Chiede lasciandole un bacio sulla fronte.

“È stata una serata un po’ triste quando Juliana ci ha confessato che è più di un anno che stanno provando ad avere un altro figlio. Seamus ne ha parlato con te?” Domanda alzando la testa per guardarlo negli occhi.

“No, non mi ha detto nulla.”

“Potremmo provarci anche noi.” Afferma Nathan dopo un paio di minuti di silenzio.

“Cosa?” Chiede Stana sperando di aver capito male.

“Ho detto che potremmo provare ad avere un'altro figlio.”

“Nate, ne abbiamo già parlato sei mesi fa. E…”

“Si lo so… vuoi che Erin abbia almeno tre anni e hai già firmato dei contratti di lavoro.” Dice interrompendola e sbuffando.

“Ehi… non prenderla così male. Non ti ho detto di no. Semplicemente voglio aspettare. Erin ha appena fatto l’anno e mezzo e non voglio mettere di nuovo in crisi Dylan ora che è felice. In più sai che non voglio essere una casalinga e amo il nostro lavoro tanto quanto lo ami tu. Quindi se voglio proseguire la mia carriera devo lavorare.” Spiega Stana prendendogli il viso fra le mani.

“Ok. Però tra un anno e mezzo lo facciamo.” Dice Nathan.

“Ok, per ora alleniamoci un po’.” Risponde ricominciando a baciarlo facendogli capire di essere pronta per il terzo round.

  
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