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Autore: Amiba    01/05/2024    2 recensioni
Raccolta di Flashfic/OneShot incentrate principalmente su Charlotte Cracker e i suoi fratelli e sorelle.
Perché alla fine, per quanto pazza e stramba sia, la famiglia è sempre la famiglia!
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1. Acconciature: “Non ti piace vero?” “Non è che non mi piace, è che…non credo rientri perfettamente nel mio stile ecco.” - 650 parole - Cracker/Galette
2. Grandi vittorie: «Coraggio di Cracker!» sorrise il maggiore alla piccola, la quale però, si limitò a ridacchiare e battere le manine distratta dal buffo sorriso del fratello e dai suoi stravaganti capelli viola. - 604 parole - Cracker/Myukuru
3. Sostituzioni: Per questo non si era fatto troppe domande quando Katakuri, nonostante i suoi numerosi impegni, si era offerto di sostituirlo per badare alla piccola Pudding quel giorno. - 589 parole - Cracker/Katakuri/Pudding
4. Babbo Natale: Ah il Natale! Charlotte Cracker adorava il Natale! (...) e soprattutto Cracker adorava Babbo Natale. - 745 parole - Cracker/Katakuri/Galette/Fratellini vari
5. Un problema di massima emergenza: Cracker non era mai così serio, mai, men che meno alle assemblee che svolgevano per ricapitolare i compiti e le missioni del mese. - 834 parole - Cracker/Galette
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Charlotte Cracker, Charlotte Katakuri, Charlotte Prospero, Charlotte Pudding
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- …Quindi proseguiremo gli accordi commerciali seguendo le tracce degli scorsi anni… - lo sguardo di Oven si posò nuovamente su Cracker, seduto composto, mani intrecciate sotto il naso, comiti appoggiati al tavolo ed una delle espressioni più serie che il maggiore gli avesse mai visto in volto.
Cracker non era mai così serio, mai, men che meno alle assemblee che svolgevano per ricapitolare i compiti e le missioni del mese.
- …Degli scorsi anni sì e… -
- Maledizione! –
Tuonò furioso Cracker, scattando in piedi e sbattendo con violenza i palmi di entrambe le mani contro l’enorme tavolo di marmo attorno al quale erano radunati facendo trasalire tutti i presenti ad eccezion fatta di Katakuri, che, ovviamente, aveva già visto la scena qualche secondo prima che avvenisse.
- Come cazzo fate a parlare di queste stronzate in un momento così critico eh?! –
Urlò furibondo osservando tutti i presenti con gli occhi sbarrati: quella che stavano vivendo era una situazione di massima emergenza e loro cosa facevano? Parlavano di scemenze inutili come “tratte commerciali” e “possibili alleanze”.
- Di cosa stai parlando Cracker? – chiese a questo punto un ormai allarmato Perospero.
- Beh, non è ovvio?! – ma era possibile che in quella stanza cogliesse l’estrema gravità di quella situazione? – Della nostra sorellina! –
- Oh, per l’amor del cielo non di nuovo con questa storia… - sbuffò Amande portandosi una mano al volto esasperata.
Oven gettò uno sguardo confuso alla sorella poi di nuovo al minore.
- Cosa intendi dire Cracker? –
- Galette! Come fate a stare tutti così calmi mentre lei è nelle mani di quel…di quel viscido polipo! –
A questo punto gli sguardi confusi si fecero sempre di più e tutti erano puntati su di lui.
- Cracker… - sibilò Amande sempre più innervosita da quello stupido teatrino a cui lei aveva già assistito – ha sei anni ed ha preso un gelato con un amichetto, la vuoi far finita una volta per tutte? –
La cosa però non sembrò assolutamente calmare l’animo del viola, che anzi si infuocò ancora di più.
- Ah, ma quello lì è uno che allunga le mani eh! Lascia stare cosa ne vuoi sapere tu! Katakuri! Tu che hai un po' di sale in zucca aiutami! –
Il rosso roteò gli occhi al cielo.
– Non coinvolgermi in questa scemenza Cracker. – rispose piatto, senza nemmeno scrociare le braccia dal petto.
- Ma siete tutti impazziti! Come fate a essere tanto ciechi! – ennesimo urlo, ennesima scenata, con tanto di mani fra i capelli.
Ora, il punto era che tutte le sorelline della famiglia Charlotte quando erano piccole esprimevano il desiderio di sposare un solo uomo: il loro fratellone Katakuri, che faceva loro pressoché da padre.
Tuttavia, da quando Cracker si era procurato quella cicatrice sul viso per salvare Galette da uno dei momenti di furia cieca di mama questa aveva stabilito che una volta cresciuta avrebbe sposato lui.
Lui sapeva naturalmente che era l’innocente desiderio di una bambina che non era ancora in grado di distinguere bene i diversi tipi di amore, ma non per questo l’avrebbe lasciata a un bell’imbusto qualsiasi, soprattutto dopo la colossale soddisfazione di aver trionfato per una volta su Katakuri.
Era fuori discussione!
- Ma di che bambino sta parlando? – sussurrò Mondée alla gemella seduta al suo fianco
- Di Thomas, il figlio del gioielliere che sta in piazza, lui e Galette han fatto amicizia e Cracker li ha visti prendere un gelato assieme è da giorni che questa scenata va avanti, non ne posso più. –
Brontolò la donna scuotendo il capo esasperata, mentre in sottofondo Cracker proseguiva a urlare le sue lamentele.
Fu proprio la piccola Galette, accompagnata per mano da Compote a interrompere il trambusto che si stava consumando nella stanza.
- Ciao! – salutò agitando la manina.
Il viola a questo si zittì immediatamente, si voltò e salutò la sorellina di rimando.
- Oggi io e Compote siamo state al parco! Ci siamo divertite! –
- Ah sì? -  chiese in tono gentile Oven, non aveva senso a questo punto rimproverarla per aver interrotto la riunione, tanto ci aveva già pensato quell’imbecille di Cracker.
- Sì! Thomas mi ha chiesto se volessi essere la sua fidanzata! –
Gelo.
- E tu cosa gli hai risposto? -  chiese Amande guardando il fratello con un sorriso sadico, mentre la vita gli volava via dal corpo.
- Che non posso perché io l’ho già un fidanzato! –
- E chi è? –
- Il fratellone Cracker naturalmente! –
Il colore ricomparve improvvisamente sul volto del viola, come un enorme sorriso a trentadue denti.
- Esatto! E non devi tradirmi o lasciarmi mai capito? –
La bambina annuì.
- Bravissima! Adesso vai a giocare che, quando abbiamo finito, il tuo fratellone ti prepara i biscotti che ti piacciono tanto! –
- Evviva! -
Galette sorrise felice e seguita da Compote zampettò verso la sua cameretta.
- Allora Oven… - disse Cracker gettandosi scomposto sulla sedia e poggiando i piedi sul tavolo, per poi fissare il maggiore con un ghigno idiota – Cosa stavi dicendo degli accordi commerciali? –
 
 
 
Angolo autore: E niente XD mentre il prossimo capitolo di My Sweet Little Cupcake procede, ma procede molto a rilento ho scritto questa cacatina, nel tentativo di sbloccare sempre di più uno dei tanti blocchi che mi capitano e di far tornare questa piccola raccolta che ormai avevo abbandonato da troppo tempo!
Spero vi sia piaciuta!
Alla prossima.
 
- Amiba
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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