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Autore: sweetprincess    07/05/2024    0 recensioni
Ci sono cose, piccole cose, che sembrano niente ma che per qualche motivo finiscono per cristallizzare nella nostra memoria. Il magico potere del poi, in seguito, le trasforma, donandogli i significati più inaspettati. Questo però, Ginevra Weasley, ancora non lo sa quando durante il suo quinto anno inciampa negli occhi grigi e angosciati di Draco Malfoy. Non può saperlo, è solo una ragazzina dopotutto. Neanche Draco Malfoy le riconosce queste piccole cose, il suo sesto anno ruota tutto attorno a un'unica grande e sovrumana impresa. Anche lui purtroppo è solo una ragazzino.
Ma forse le capiranno più avanti, entrambi, quando di queste piccole cose avranno fatto una collezione.
[Draco/Ginny]
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Piccola cosa numero 4

 

# Di bacchette rubate e nuvole incantate #

 

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“Se a quel tempo fossi stata un po' più matura e mi fossi accorta della sua vulnerabilità, forse il nostro futuro sarebbe stato diverso”

Haci [Nana]

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« Sei in ritardo » 

Ginny alzò lo sguardo verso il grande orologio sopra la porta d’ingresso della serra « Solo di dieci minuti » sibilò a denti stretti.

« Tredici minuti »

« Ti avverto subito, Malfoy, che non è proprio giornata. Ho passato l’intero pomeriggio a litigare -tipo- con tutti. Quindi ti prego, non iniziare » sbuffò lei scaraventando la borsa sul tavolo per poi togliersi, con un solo gesto brusco, maglione e camicia, fino a rimanere in canottiera.

Draco alzò lo sguardo dalla pergamena che stava compilando « Tralasciando il fatto che non me ne importa nulla della tua giornata » la fissò con disgusto « vorrei ricordarti che questo non è un bordello » 

Ginny che intanto stava cercando di appuntarsi i capelli con un paio di matite che aveva trovato sul fondo della borsa lo guardò torva « Si muore di caldo qui dentro Malfoy » 

« So che di solito vivi in una stalla e non sei abit- » 

« Per Merlino! » esclamò esasperata « Ci sono 28 gradi, con un umidità del 3.000%, la temperatura percepita è tipo 40 gradi qui dentro »  Ginny si appoggiò al tavolo con le mani e si protese verso di lui « come fai tu a stare con la camicia a maniche lunghe?! » 

Draco distolse lo sguardo « Si chiama stile Weasley. Non puoi capire »  rispose poi con quello che Ginny identificò come il suo solito tono saccente.

Alzò gli occhi al cielo e nel farlo il suo chignon disordinato cedette, la matita con cui l’aveva stretto cadde a terra rotolando dietro a una sedia sedia. Si voltò a raccoglierla e Draco, con un movimento rapido, si tirò il polsino sinistro della camicia fin sopra la punta delle dita.

« Oh, ma vaffanculo Malfoy » lo rimbeccò una volta riposizionava la matita tra i capelli « Iniziamo o no? » 

Lui si alzò dalla sedia senza risponderle e afferrò, da uno degli scaffali, uno dei vaporizzatori che avevano preparato insieme qualche giorno prima. Poi iniziò a vaporizzarne il contenuto sulla chioma degli alberi in silenzio. Lei lo imitò e rimasero così, in silenzio, finché non ebbero finito.

« Fatto »  sospirò Ginny una volta terminato di trattare la sua parte di alberi « questo era l’ultimo, ora dobbiamo prelevare la lacca dalla corteccia e poi siamo liberi, giusto? ». Si asciugò la fronte con il dorso della mano e si voltò appena in tempo per vedere Draco prendere la sua borsa da terra e dirigersi fuori dalla serra. « Malfoy, ma dove stai and-? » 

« L’ACONITO WEASLEY! » le urlò lui da oltre la porta.

Ginny sbuffò tra sé e sé, il fatto che lui avesse sempre ragione la mandava fuori di testa « Sì, sì. È tossico lo so. Dobbiamo uscire dall’aula per 10 minuti » 

« 45 MINUTI! Come diavolo fai ad averlo già dimenticato? » lo sentì imprecare in lontananza, mentre si sbrigava a uscire dalla stanza per raggiungerlo.

La rabbia furiosa che l’aveva portata a urlare in faccia a Dean -e purtroppo anche all’intera Sala Comune- ormai era del scemata del tutto. Iniziò a addirittura a pensare di aver quasi esagerato mentre la sua mente le riproponeva l’espressione di rimprovero con cui l’aveva guardata Hermione prima che lui uscisse marciando dal buco del ritratto. Si chiuse la porta alle spalle e oltrepassò con orrore le mandragole che, uscite in molte dai loro vasi, sembravano in procinto di organizzare un party. 

No.

Inciampò quasi in uno dei vasi vuoti e abbandonati ai bordi del corridoio centrale della serra.

Vedere Dean strappare di mano con arroganza la macchina fotografica a Colin Canon, solo perché lui si era permesso di farle una fotografia, era stato decisamente troppo. E non sarebbe stato accettabile neanche se fossero stati ancora insieme.

Se l’era decisamente meritato.

Proseguì lungo il sentiero della serra numero tre fino all’aula vuota che utilizzavano per le lezioni. Malfoy seduto rigidamente alla cattedra, sull’enorme sedia in legno di quercia della professoressa Sprite, sembrava quasi appollaiato su un trono. Aveva già iniziato a sfogliare un grosso tomo con una copertina inquietantemente nera, quando Ginny si sedette con poca grazia direttamente sulla cattedra. Stava per parlare ma lui la precedette.

« Weasley hai chiuso la porta? O hai deciso di far intossicare con la tua ignoranza anche tutte le nostre amiche mandragole? » 

« Certo che l’ho chiusa » 

« Vedi, la Sprite non sarebbe molto contenta se noi le ammazzassimo l’intero contenuto delle sue preziose serre » Draco alzò lo sguardo dal suo libro e rimase a fissarla « Quindi te lo richiederò di nuovo, sei sicura di averla chiusa? » 

Ginny sostenne il suo sguardo con determinazione per qualche istante. Ma poi il ricordo delle due fastidiosissime e persistenti infestazioni di gnomi in salotto dopo che aveva spergiurato a ogni membro della sua famiglia lingua, che sì, aveva chiuso la porta di ingresso, e che no, non c’era affatto bisogno di tornare indietro, la trafisse.

Imprecò silenziosamente mentre si alzava e tornava sui suoi passi per controllare. Mentre usciva sentì Malfoy ridacchiare.

Merlino, quanto detestava dargli ragione.

 

_______________________________

Una volta tornata nell’aula di erbologia, Ginny si sedette in silenzio sul davanzale di una delle grandi finestre in fondo alla stanza. L’iniziale desiderio di entrare urlando che aveva ragione, si spense alla vista di Malfoy. In lui non c’era più alcuna traccia della sua usuale espressione arrogante. La luce giallastra delle lampade ad olio sul soffitto, gli evidenziava le occhiaie, e il suo viso appuntito appariva ancora più scavato del solito. Sembrava stesse cercando febbrilmente una qualche risposta in quel tomo nero che si portava sempre appresso. Come se ne andasse della sua stessa vita.

Sembrava che qualcosa lo stesse consumando.

Era così assorto nella sua lettura che Ginny non era così sicura che si fosse accorto che era tornata e lo stava osservando. Seduto su quell’enorme sedia sembrava più fragile e ossuto che mai.

Non poteva essere solo perché suo padre era Azkaban.

Ginny appoggiò la testa al muro di pietra fredda. Forse, come le ripeteva Hermione, si stava solo facendo influenzare troppo da Harry. Spostò lo sguardo fuori dalla finestra. Al di là degli orti, e oltre il boschetto di pioppi si potevano intravedere le luci del campo da Quidditch. Cosa avrebbe dato per stemperare quella giornata con qualche ora di volo, con la voce melodiosa di Harry che le dava ottimi e meravigliosi consigli su come migliorare i suoi lanci.

« Che nervi » sbottò incrociando le braccia al petto « tra due settimane c’è la partita e invece di partecipare agli allenamenti mi tocca stare qui a innaffiare piantine con te »

« Non è neanche la mia di serata ideale Weasley » la voce astiosa di Draco la raggiunse dall’altro lato della stanza. Lei decise di ignorarla e continuò a rimirare il paesaggio illuminato senza voltarsi a guardarlo.

Rimasero in silenzio per quella che a Ginny parve un eternità, poi il rumore della piuma di lui che grattava la pergamena si spense.

« Sei in squadra quest’anno? » chiese a voce bassa.

Ginny si voltò verso di lui e gli sorrise compiaciuta « Cacciatrice di ruolo »

« Dovete essere proprio alla frutta allora » 

« Forse, ma vi abbiamo comunque stracciato in autunno. Io ho segnato 180 punti da sola» 

« Sì, quello è stato notevole, lo ammetto » un ghigno gli si allargò sulla faccia « per un ruolo da cacciatrice naturalmente » 

« Sono anche un eccellente cercatrice »

« Piano con le parole Weasley, eccellente non è sicuramente una parola che fa per te »

« Fanculo, sono sicura che ti straccerei »

Draco scoppiò a ridere « Figuriamoci » 

Ginny si alzò e attraversò l’aula nella sua direzione. « La palestra dove la Bumb insegna a quelli del primo è qui a fianco » disse accostandosi alla sua sedia. 

Draco si appoggiò pigramente allo schienale e la guardò in tralice scettico.

Gli occhi azzurri di lei brillarono « negli armadi ci sono scope e boccini a volontà. Andiamo, ne prendiamo in prestito un paio e vediamo chi prende il boccino per primo »

Lui la guardò esterrefatto « Sei proprio pazza Weasley »

« Eddai » sbuffò alzando gli occhi al cielo « dobbiamo pur far qualcosa mentre aspettiamo no? Mancano ancora, vediamo.. » prese tra le mani la clessidra « 35 minuti. La palestra è grande ma non è di sicuro un campo da quiddicth. O pensi di non essere più in grado di catturare un boccino in trenta minuti? »

« Non è questo il punto! Non possiamo mica andarcene in giro a giocare per la scuola così! » 

« E cosa potrebbero farci scusa? » replicò lei sedendosi sulla cattedra « siamo già in punizione! »

« Sei idiota o cosa Weasley? » Draco scoppiò a ridere « Una punizione si può sempre allungare! » 

Ginny serrò la mascella e chiuse con un colpo secco il libro nero che lui aveva di fronte  « non ti facevo così fifone Maloy. Non ci credo che non hai mai fatto nulla di proibito » aggiunse poi con una voce studiatamente bassa.

Draco la fissò negli occhi per un lungo istante con espressione seria « Non sai di cosa stai parlando Weasley » 

« Ah no? Allora illuminami » si leccò le labbra « Scommetto che sei uno di quelli che prima di fare una cosa ci pensa mille volte e poi alla fine neanche la fa. Hai troppa paura Malfoy. » 

« Non mi provocare Weasley, non ti conviene » 

« Altrimenti? » sussurrò lei avvicinandosi lentamente al suo viso. 

Il battito del cuore di Draco aumentò. Ginny, come se l’avesse sentito, allargò le labbra in uno di quei suoi sorrisi sghembi che facevano tanto impazzire i ragazzi mentre continuava a ridurre la distanza tra loro. Prima di riuscire a formulare un pensiero compiuto Draco si ritrovò a indietreggiare sulla sedia con il busto e poi, anche con la testa finché questa non ne urtò l’enorme schienale.

Successe tutto in istante.

Ginny si rialzò rapidissima e uscì dalla stanza così velocemente che sembrò si fosse smaterializzata. Draco rimase immobile per qualche minuto prima di portarsi una mano sul petto, all’altezza del cuore. Quella ragazza lo avrebbe fatto impazzire. Inspirò profondamente cercando di calmare il proprio respiro. 

Ancora due settimane, e poi lei sarebbe tornata ad essere un estranea e lui, magari, avrebbe smesso di sentirsi così tentato. 

Riaprì il libro e allungò una mano sul tavolo. Quando questa afferrò il vuoto, la consapevolezza di ciò che era appena accaduto lo investì lasciandolo senza fiato. 

La bacchetta.

WEASLEY IO TI AMMAZZO

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Ginny volteggiava felice a cinque metri da terra su una delle scope da allenamento della scuola. La grande palestra in cui la professoressa Bumb insegnava alle matricole come cavalcare la scopa era meravigliosa completamente vuota. Mentre piroettava su stessa allegramente si chiese come mai non avesse pensato prima di venirci a fare un giro. Le pareti e le colonne dell’enorme stanza erano tutte rivestite da un materiale soffice, vagamente spumoso al contatto, colorato della stessa sfumatura azzurra, del cielo incantato sul soffitto. Il pavimento era invece ricoperto da enormi tappeti elastici color panna, stracolmi di cuscini vaporosi di ogni dimensione. Avendo imparato a volare da sola a sei anni, non aveva avuto bisogno di lezioni supplementari ed era stata lì appena due volte. Che peccato pensò mentre la nuvola che stava attraversando di colorò lievemente di rosa, doveva essere bellissimo precipitare su tutti quei cuscini. 

« WEASLEY! »  la voce di Malfoy echeggiò rabbiosa nella stanza e il cielo incantato iniziò a incupirsi.

Ginny ridacchiò svolazzando disinvolta verso la porta d’ingresso « Ci hai messo una vita, iniziavo a disperare » 

« Scendi immediatamente e ridammi la bacchetta » 

« Questa dici? » disse agitando in aria la bacchetta di Draco

« Non è divertente » 

 « Oh lo è moltissimo invece » Ginny si tuffò in una nuvoletta scura sopra di loro e ne riemerse poco più avanti « quindi direi che è deciso » 

Lui la guardò incredulo mentre continuava a volare in cerchi concentrici sopra la sua testa « Si può sapere che cazzo dici Weasley? »

« Che il gioco di oggi è che se la vuoi, te la devi venire a prendere! » esclamò lei scoccandogli un’occhiolino prima di allontani svolazzando a zig zag per la stanza.

Draco imprecò. Aprì uno dei grandi armadi in legno, sulla parete d’ingresso, ma lo trovò ricolmo solamente di protezioni per il quidditch. Imprecò di nuovo richiudendo le ante e procedendo oltre nella sua ricerca di una scopa. Ginny intanto gli sfrecciò sopra velocissima e così vicina che con una mano gli scompigliò i capelli biondi.

« Ma cosa sei una bambina Weasley?! »

La sua risata cristallina riempì la stanza « Eddai Malfoy! Smettila di fare il musone, quand’è stata l’ultima volta che ti sei lasciato un po’ andare, eh? » si leccò la lebbra prima di aggiungere « Piantini nei bagni esclusi intendo »

Draco la ignorò. Richiuse con forza l’ennesimo armadio ricolmo di protezioni. Il suo malumore stava facendo rannuvolare la stanza. Ginny lo osservava dall’alto mentre entrava e usciva dalle nuvole incantate sempre più grigie. Era così alto e magro che da lontano, in quella camicia bianchissima, sembrava quasi uno scheletro.

« AH! » Draco sventolò in aria trionfante la scopa tutta storta che era riuscito a trovare. Ginny ridacchiò mentre lo guardava salirci, da sempre abituato a ultimi modelli fiammanti, non aveva idea di cosa significasse essere bravi con una scopa del genere. Dovette ricredersi in fretta però, perché Draco, molto più rapido di quello che si aspettasse, si fiondò verso di lei a tutta velocità.

« Weasley, appena ti prendo ti crucio » 

Ginny, con una fortunata finta a destra, riuscì ad evitarlo all’ultimo. 

« Non vedo l’ora Malfoy » esclamò ridendo mentre guadagnava quota allontanandosi il più possibile. 

Sapeva che era un buon giocatore di quidditch. L’aveva visto giocare spesso. Ma si era sempre detta che il merito fosse in buona parte della Nimbus 2001 che cavalcava. E invece, con sua grande sorpresa, il ragazzo sapeva davvero volare.

Meglio. Sorrise. Sarebbe stato ancora più divertente.

Ginny iniziò a muoversi a zig zag per seminarlo, ma Draco continuava a starle alle calcagna senza darle alcuna tregua.

Era davvero bravo.

La velocità, i vuoti d’aria e il gioco iniziarono a divertire anche lui. Ginny si accorse che Draco stava ridendo insieme lei tutto d’un tratto, quando il cielo incantato si rischiarò all’improvviso e le poche nuvolette rimaste iniziarono a tingersi di rosa ogni volta che uno dei due ci passava attraverso. Le sembrò quasi di poter sentire addosso i raggi di un tiepido sole primaverile.

« Sai che non sei affatto male Malfoy? » urlò quando per schivarlo dovette virare così in alto che quasi si scontrò con il soffitto.

« Questa tua incredulità Weasley, è del tutto fuori luogo » le rispose lui mentre riprendeva l’inseguimento. 

Ormai le nuvole erano troppo poche e troppo piccole per potercisi nascondere dentro, Ginny si guardò intorno cercando una via di fuga ma i suoi occhi rimasero incatenati alla figura di Draco che avanzava inesorabile verso di lei. Il vento gli scompigliava i capelli e il viso arrossato e lievemente imperlato di sudore non faceva altro che risaltare i suoi bellissimi occhi grigi. Era un sollievo vederli illuminati da un così genuino divertimento. 

Riemerse appena in tempo dai suoi pensieri per scansarlo. Per farlo però, dovette prendere quota all’improvviso, ritrovandosi a volare quasi in linea verticale. 

Draco la imitò così velocemente che lei si chiese se avesse il dono di leggerle i pensieri. Erano improvvisamente vicinissimi. Lui ne approfittò immediatamente e con un gesto rapidissimo le strappò la bacchetta dalle mani. Ginny si sporse per riprenderla ma perse la presa sulla scopa. Prima di precipitare però riuscì ad afferrare il braccio libero di Draco e così, riuscì a trascinarlo giù con sé.

Caddero insieme, sui tappeti elastici che coprivano il pavimento, al primo rimbalzo iniziarono a ridere e continuarono così, finché questi non scemarono completamente, quando l’urto si dissipò del tutto. 

Quando tutto si fermò, Ginny si rese conto che era ancora stretta al braccio di Malfoy. Si volse appena per guardarlo, ma lui, ansante e con il volto paonazzo come il suo, non sembrava aver fatto caso a quella stretta. Aveva l’altro braccio che gli copriva di traverso il viso, gli occhi socchiusi e un sorriso divertito sulle labbra.  

Era davvero molto, molto bello.

Quando il respiro di Draco riprese regolarità, anche lui si volse verso di lei scoccandole un’occhiata di finta disapprovazione.

Ginny ridacchiò « Eh piantala! Lo so che ti sei divertito »Draco si portò indietro i capelli, allontanandoli dalla fronte con una mano e le sue labbra si incurvarono in un sorriso ancora più ampio « Era una vita che non volavo » 

Lei lo guardò di sottecchi « Perché hai smesso di giocare a Quiddicht?» 

Il sorriso di Draco si spense. Come se la realtà gli fosse piombata addosso con un peso insostenibile. Ginny corrugò le sopracciglia.

« Non sono affari che ti riguardano, Weasley » rispose alla fine strappandole il braccio dalle mani.

Lei sbuffò alzando gli occhi al cielo « Che palle Malfoy, non si può parlare di niente con te » 

Draco si alzò a sedere dandole le spalle, il tappeto elastico sotto di loro rimbalzò lievemente.

« Torniamo indietro » 

« Eddai voliamo ancora un po’, non fare il prefettino » esclamò lei tirandogli un cuscino che lo colpì dritto in testa. 

Ginny scoppiò a ridere fragorosamente e Draco, inspiegabilmente scattò. Si voltò e la bloccò per i polsi inchiodandola al pavimento. Lei si sentì sprofondare nel tappeto elastico ma continuò a ridacchiare convinta che quello fosse ancora un gioco.

« Deve essere divertente » le soffiò in faccia mentre la risata di lei si spegneva lentamente « passare le proprie giornate a giocare a Quidditch e a gironzolare per il castello come fosse un parco di divertimenti » la voce di Draco era bassa, simile a un ringhio « Ma non tutti hanno questo privilegio Weasley. Non tutti possono fare ciò vogliono. »  I suoi bellissimi occhi grigi improvvisamente si tinsero di un odio così feroce che Ginny si spaventò. Provò a divincolarsi ma lui le stringeva i polsi più forte di quanto si aspettasse. 

«Si può sapere che diavolo ti prende Malfoy?! » esclamò strattonandolo nuovamente per liberarsi. 

Draco sembrò riprendere coscienza di sè tutto d’un colpo e lasciò la presa. Si alzò e si avviò verso l’uscita mentre Ginny seduta sul tappeto elastico, rimbalzava lievemente su sè stessa, sotto i passi di lui che si allontanava.

« Muoviti Weasley. Non farmi più perdere tempo. » 

Lei si alzò, massaggiandosi i polsi. Recuperò in fretta entrambe le scope e le ripose in uno degli armadi delle scorte, mentre si chiedeva cosa diamine fosse successo. 

 

_______________________________

« Fammi capire » Hermione la fissò con aria truce « invece di scontare la tua punizione, hai rubato la bacchetta di Malfoy e l’hai costretto a volarti dietro per riprendersela? » 

Ginny sbuffò spazientita « Capifco dove fuoi andare arrifare » disse mentre finiva di masticare gli ultimi bocconi della colazione « ma fidati non era quello il problema » 

« Non era quello il problema? Ginny se fossi stata io al suo posto ti avrei ammazzata, mi stupisce che si sia solo arrabbiato! Pensa se vi avessero beccato » replicò Hermione visibilmente scandalizzata « Io non so davvero come facciano a venirti in mente certe idee » 

« Quali idee? » chiese Harry mentre si sedeva accanto alle due e iniziava a servirsi un’abbondante porzione di uova.

Hermione scosse la testa in silenzio in direzione di Ginny e lei colse al volo il messaggio. Nessuna delle due aveva voglia di risvegliare l’ossessione di Harry per Malfoy già di prima mattina.

« Saltare storia della magia » inventò in fretta Ginny « Devo mettermi in pari con i compiti di Astronomia » 

« Bhè è una buona idea » 

« Harry! Non incoraggiarla a saltare le lezioni » si intromise Hermione 

« Eddai Herm! Lo sai anche tu che le lezioni di Ruf sono inutili» replicò Harry mentre si serviva di un’altra porzione di bacon « Ginny ha i G.U.F.O. quest’anno! Deve sfruttare ogni momento libero per ripassare » 

Ginny gli sorrise. Saperlo dalla sua parte anche nelle cose più piccole la faceva sempre sentire a una spanna da terra « Allora magari mi puoi prestare i tuoi appunti dell’anno scorso Harry? » 

« Quando vuoi! » 

« I miei appunti dell’anno scorso, vuoi dire » lo corresse Hermione incrociando le braccia

« Giusto » rispose lui alzando le braccia in segno di resa per poi sussurrare all’orecchio di Ginny mentre Hermione era distratta « ma la copia che ne ho fatto è tutta tua se la vuoi » 

Come si poteva non amarlo?

 

 

 

 

 

Note: Ah, quanto vorrei una stanza color del cielo dove potermi esercitare a volare senza paura di cadere. E voi? 

  
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