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Autore: Prue Cullen    20/09/2009    5 recensioni
Mi chiamo Isabella Swan, Bella per gli amici, ho 18 anni e sono morta...
questa è la mia prima ff...spero proprio che vi piaccia
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ecco a voi un nuovo cap… spero che vi piaccia anche se io non sono molto convinta che sia buono… boh fatemi sapere cosa ne pensate…

 

<< Bella ascolta >> cominciò Alice << quello che dobbiamo dirti non è bello, né facile da comprendere. Ma io so cosa è successo quindi cercherò di essere il più chiara possibile.>>

Mi stavo nuovamente agitando, così Jasper si avvicinò e per fermi calmare mi toccò il braccio.

<< Quello che avete urtato e che ha causato l’incidente era un… >>

<< Forza Alice >> disse Esme << sai che è necessario. >>

<< Si , lo so. Ma soffrirà. >>

Avevano appena mormorato quelle parole ma le avevo sentite come se fossero state dirette a me.

<< Per cosa dovrei soffrire? Qualcuno vuole spiegarmi qualcosa? >> non ce la facevo più dovevo sapere.

Mi guardarono tutti stupiti, ma lo stupore lasciò subito il posto alla compassione.

<< Mi dispiace tantissimo dovertelo dire Bella, ma i tuoi genitori sono morti. >> mi disse Alice con il bellissimo viso distorto dal dispiacere.

“Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Mi sentii come svuotata, non sentivo più neanche il mio corpo,non mi apparteneva più: ero rimasta sola al mondo.

<< E’ sotto shock. Non toccatela, non sappiamo come potrebbe reagire. >>

Era la voce di Carlisle, ma mi giunse come se mi stesse arrivando da un altro luogo. Nulla intorno a me aveva più senso. Se ero rimasta sola tanto valeva morire.

Ero sempre stata una persona un po’ solitaria, ma avevo sempre avuto i miei genitori su cui fare affidamento. Mia madre è la mia migliore amica. Era la mia migliore amica. Non potevo credere che non li avrei mai più rivisti.

Poi un immagine davanti ai miei occhi. Un volto. Il viso più bello mai visto.

<< Edward >>

Il mio fu appena un sussurro, ma tutti si resero conto che stavo tornando in me.

Mi accorsi in quel momento che avevo smesso di respirare, ma non ne avevo sentito il bisogno, ma solo un vago fastidio, non avevo più sentito gli odori che mi circondavano, e il più forte in quel momento era proprio quello di Edward che mi sedeva accanto. Mi stava guardando negli occhi con un misto tra dolore e desiderio, capii subito che era lo stesso sguardo che gli stavo rivolgendo io, insieme a una muta richiesta di aiuto.

Tutti gli altri si erano allontanati.

<< Bella, come ti senti? >> mi chiese Edward

Cominciai improvvisamente a singhiozzare e lui mi prese tra le sue braccia. Ma anche se volevo piangere le lacrime non arrivavano, così ero costretta a continuare in questo modo senza poter veramente sfogare il mio dolore.

L’abbraccio di Edward però era un rifugio di pace, mi tranquillizzai in poco tempo, anche se il dolore che provavo non accennava minimamente a diminuire.

<< Perché non riesco a piangere? >>

Chiesi appena la mia voce fu abbastanza ferma.

<< Bella subito dopo l’incidente ti è successo qualcosa >> mi rispose Edward    << qualcosa che ti ha salvato la vita. >> mi disse guardandomi nel modo più dolce che fosse possibile.

<< Dimmi Bella, ti senti diversa? Strana? >> mi chiese Carlisle

<< Prima nel bosco. Mi sono sentita molto strana. Mi bruciava la gola, ma non ero ferita, e poi ho sentito quell’odore buonissimo e ho attaccato quel puma, l’ho morso,ne ho… bevuto il sangue e poi… poi sono stata meglio. Ma cosa… >>

Lentamente la consapevolezza si fece strada dentro di me.

Ero sempre stata un’appassionata di libri e film fantasy,una passione che mi portava a leggere quasi tutti i libri di quel genere e a guardare praticamente tutti i fil m esistenti, anche quelli in bianco e nero,  ma non era possibile, non potevano esistere davvero, non potevo essere un … , no qualcuno mi stava prendendo in giro.

<< Ha capito. >> era stata Alice a parlare.

La guardai in modo interrogativo.

<< Vuoi dire che io sono diventata un … >> non riuscivo a concludere la frase, era più forte di me.

<< Dillo cara >> mi incoraggiò Esme << poi ti sentirai meglio. >>

Presi coraggio. << un vampiro!? >>

   
 
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