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Autore: storyteller lover    21/09/2009    2 recensioni
“Quante cose non ci siamo mai detti…” “Più di quelle che non abbiamo detto agli altri…” Piove… Piove ormai da una settimana… “Così è da una settimana che mi pensi e piangi, Kurenai?” “Sì…” FICTION Partecipante al Contest "Le parole che non ti ho detto" di Okelio e vincitrice del premio per l'originalità
Genere: Generale, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Asuma Sarutobi, Kurenai Yuhi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dialoghi a due'
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Quello che sai [II^Edizione]Contest “Le Parole Che Non ti Ho Detto”

...e che mai ti dirò

Autore: storyteller lover
Titolo: Quello che sai
Personaggi/Pairing: Asuma, Kurenai, AsumaxKurenai, KurenaixAsuma.
Genere: One-shoot, Introspettivo, Triste.
Credit(s): Dicembre è solo un soffio e tutto sembra così sicuro e solido che quasi mi dimentico che i nostri muri sono fatti di carta, le nostre vite di vetro, che una raffica di vento potrebbe abbatterci, che una tempesta invernale potrebbe spazzarci via (Joanne Harris)
Rating: Verde
Avvertimenti: //
Introduzione:

 

“Quante cose non ci siamo mai detti…”
“Più di quelle che non abbiamo detto agli altri…”

Piove…
Piove ormai da una settimana…

“Così è da una settimana che mi pensi e piangi, Kurenai?”
“Sì…”


N.d.a(facoltative): Allora, premesso che inizialmente avevo cercato di cambiare pairing, mi sono dovuta ricredere su questi due^^. All’inizio pensavo che non ci fossero molti spunti ma invece ne ho trovati diversi. Voglio solo spiegare un paio di cose. Ovviamente, Asuma è già morto fin dall’inizio e la storia si sviluppa su una conversazione inverosimile, irreale tra lui e Kurenai. Non ti dico chi confessa cosa all’altro o viceversa perché sennò tolgo tutto il gusto. Non ci sono molte descrizioni, a parte il triangolo iniziale pioggia-finestra –mura. Mi sembrava appesantissero un po’ la cosa, ecco tutto. Secondo me la storia è un po’ complicata ma penso renda bene la situazione. Come POV ho scelto Kurenai, le parti in corsivo sono di Asuma, quelle normali di Kurenai. Grazie di tutto, e buona lettura.


 

 

 

Quello che sai

 

Piove…
Piove ormai da una settimana…
Guardo le gocce di pioggia scivolare, lente, sul vetro della finestra…
Piove fuori di questa stanza buia…
Piove da più di una settimana…

Sento un tocco familiare sulle spalle.

“Perché non fai qualcosa di diverso oggi?”
“Non ne ho voglia…” Rispondo.
“È da un po’ che non hai voglia di fare qualcosa di nuovo.”
“Non da tanto.” Ribatto.
Non riesco a trattenere un sorriso.

“Quanto, di preciso?”
Ti piace stuzzicarmi, lo so bene.

“Giusto qualche giorno.”
“So che li hai contati.”

Sì, lo so che lo sai.

“Sette.” Sette giorni.
Sì, li ho contati e sapevo che l’avresti saputo.

“Una settimana.”
Mi dici sorpreso.

“Una settimana!” Ribatto.
“Da quant’è che piove?”
Mi chiedi sovrappensiero.

“Da una settimana.” Rispondo.
“Quindi, è da quando è iniziato a piovere che non hai più voglia di fare niente di nuovo?”
Continui.

“Direi di sì.”
“Lo sapevo.”

Sì, sapevo che l’avresti detto.

“Mi piace la pioggia.” Cerco di cambiare discorso.
“Lo so.”
Rispondi fiero.

“No, non puoi saperlo. Non te l’ho mai detto!”
“Ma lo so, come so che non ti piaceva il fatto che fumassi, anche se non me lo hai mai detto.”
“No, non te l’ho mai detto. E tu lo sapevi?” Rispondo.
“Sì.”
“Mi piace la pioggia, Asuma.” Non so perché, ma sento il bisogno di ripeterlo.
“Lo so. Ti piace perché ti aiuta a pensare.”

Ma come? Non ti ho mai detto nemmeno questo.

“Piove da una settimana, Asuma.” Ripeto.
“Lo so. Così, è da una settimana che pensi?”
“Sì.”
“E a cosa pensi, Kurenai?”

No, non te lo voglio dire.

“Scommetto che lo sai già.” Dico, ma spero tu risponda di no.
“Sì, lo so. Ma tu non vuoi dirmelo?”
“Sì, vorrei dirtelo. Ma lo sai già. Vorrei dirti tante altre cose, invece.”
“Perché non me le dici, allora?”
“Perché le sai già. Ma io non te le ho mai dette.”
“Lo so. Ci sono cose che nemmeno io ti ho detto.”
“Lo so. Perché non me le dici, allora?”  Dico, ma spero tu non lo faccia.
“Sei sicura di volerlo davvero?”

Non hai mai fatto niente che io non volessi, lo so bene. Non te l’ho mai detto, ma tu sapevi sempre cosa fare.
Non mi hai mai chiesto di essere diversa da come sono…

“Ho paura…” Dico sospirando.
Ho paura Asuma, ho sempre avuto paura dei sentimenti.

“Lo so, hai sempre avuto paura.”
“Non te l’ho mai detto.” Dico e subito sento gli occhi inumidirsi.
“Ma io l’ho sempre saputo.”
“Quante cose non ci siamo mai detti…”
“Più di quelle che non abbiamo detto agli altri…”
“Non mi piace parlare di me stessa con gli altri!” Dico, quasi risentita.
“Lo so, come non ti è mai piaciuto parlare di noi. Ma sono contento sia andata così.”

Mi irrigidisco. Cosa vuoi dire, Asuma?

“Così come?”
“Io, te e nessun altro. Asuma e Kurenai. Ti ho mai detto che sei bellissima?”

Trattengo un sorriso. Non sono abituata ai complimenti.

“Sì, sei bellissima, anche quando mi guardi con quegli occhi profondi e quell’espressione seria, quando pensi guardando la pioggia, quando dici una cosa ma in realtà  ne consideri un’altra. Non te l’ho mai detto, ma mi sono sempre chiesto perché tu abbia scelto me. Ma sono stato felice, anche se non te l’ho mai detto.”

“Quante cose non ci siamo mai detti, Asuma?”
“Tante, forse troppe. Ma ora, devi svegliarti, Kurenai.”
“Ma io non voglio svegliarmi.”
“Lo so, ma non c’è più tempo.”
“Ma ci sono tante cose che vorrei dirti! Ce n’è una che…”
“Da quant’è che piove?”

Smettila. Lo sai da quant’è che piove. C’è una cosa importante che devo dirti...

“Da una settimana.”
“Così è da una settimana che pensi?”
“Sì…”
“Così è da una settimana che piangi?”
“Sì…”
“È tempo di svegliarsi, Kurenai.”
“Non voglio svegliarmi.”
“Perché piangi?”
“Perché penso.”
“E a cosa pensi, Kurenai?”
“Penso che non ti ho mai detto tante cose, e ora piove, piove e non riesco a smettere di pensare.”
“Così è da una settimana che mi pensi e piangi?”
“Sì…”
“Perché guardi la pioggia?”

Lo sai, smettila.

“Perché mi aiuta a pensare.”
“Non dirmi bugie, Kurenai. Perché guardi la pioggia?”
“Perché mi aiuta a pensare.”
“Non dirmi bugie.”

No, non voglio dirlo.

“Io lo so, non c’è niente che tu voglia dirmi che io non sappia.”
“Perché sei morto, Asuma…”

Non piangere.
Perdonami.
Non piangere.
Avrei dovuto dirtelo.
Dirmi cosa?
Tutto quello che non ti ho mai detto.

Improvvisamente, la finestra sbatte, scossa dal vento.
Il tocco dell’illusione svanisce, rapido e silenzioso.

Non piangere.
Perdonami.

Dicembre è solo un soffio e tutto sembra così sicuro e solido che quasi mi dimentico che i nostri muri sono fatti di carta, le nostre vite di vetro, che una raffica di vento potrebbe abbatterci, che una tempesta invernale potrebbe spazzarci via.

Apro gli occhi e mi rendo conto che la tempesta è già passata, che questi muri sono fatti di carta e che il vento si abbatte contro le finestre.
E il mio cuore batte lieve come la pioggia su quel vetro.

 

 The end
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Ragazzi^^ che dire. Spero vi sia piaciuta. Lascio il giusto e belllissimo giudizio della giudice:
(terzo posto)

<< Quello che sai >> di storyteller lover

Livello ortografico + Lessico: 10(10) Davvero ben scritta, non ho trovato errori (o comunque mi sono sfuggiti se c’è n’eranoxD)
Trama (come sarà strutturata): 9.5(10) E’ carina l’idea di interporre le parole di Kurenai a quelle di Asuma fantasma, ma ho trovato molte ripetizioni volute, credo, che appesantiscono un po’ la lettura.
Originalità: 4.8(5) Ovviamente il KurenaiAsuma è una coppia vista e rivista, ma per questo non ci possiamo fare nulla, però l’idea di un Asuma fantasma è molto originale, e non ha penalizzato più di tanto.
Caratterizzazione dei personaggi: 4.8(5) Asuma è perfetto, Kurenai mi è sembrata un po’ troppo non so… debole? Sarà che è morto il suo unico amore, poverina, ma mi sembra strano che una donna come lei si crogioli troppo nel dolore. Ma anche qui li ho visti entrambi molto IC
Attinenza alla traccia: 4.5(5) Sarò scema io ma non sono riuscita a capire ciò che volevano dirsi, se si legge bene è espresso tra le righe, ma alla fin fine a parole non spiegano poi molto.
Gradimento personale: 2(2) Una bella fic, mi è piaciuta molto anche perché mi piace molto la coppia, e l’idea di un Asuma che nonostante la morte voglia aiutare la sua amata come può, come in fondo, ha sempre fatto.
Giudizio della giudice: Un ritmo cadenzato, quasi, dalla pioggia che cade fuori dalla finestra. Un fic bella, molto bella, penalizzata nel totale dal cambio di coppia e poi al ritorno di quest’ultima, che a mio parere, hai fatto bene a tenere, perché sei riuscita a creare una fic dolce e malinconica con un pizzico d’amore in più che non guasta mai. Brava

Totale: 34.6 (37)

 


 

 

 

 

 

   
 
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