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Autore: Cassie chan    21/09/2009    11 recensioni
ATTENZIONE: non tiene conto degli eventi del settimo libro...!!Sono passati alcuni anni dalla fine della guerra, ed Hermione Jane Granger vive estromessa dal suo mondo, quello della magia, a causa di una condanna ricevuta tempo prima. Fidanzata delusa, disoccupata cronica, cinica perenne, Hermione ormai dispera dell'arrivo del principe azzurro. Ma quando arriva, non è facile riconoscerlo nelle fattezze affascinanti ma DECISAMENTE irritanti di Draco Lucius Malfoy, specie se babbano anche lui... ma la vita è decisamente strana e può anche capitare che ci si imbatta in una piccola fiaba, proprio quando si credeva di vivere in un incubo...:) PUBBLICAZIONE CAPITOLO 51 : 14 LUGLIO 2020
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Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Lavanda Brown, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'THE "HAVE A LITTLE FAIRY TALE" SAGA. ' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Capitolo 15 – Magic mirror

 

Dedico questo capitolo a due persone che, ovviamente a loro modo, mi hanno aiutato a scriverlo.

La prima è la mia carissima Helder che con la sua frase sull’ispirazione mi ha aiutato a proseguire, quando mi ero bloccata.

La seconda è Mia Martini, strano a dirsi. Ero bloccata sulla parte finale di questo chappy ed abbastanza in crisi. Poi ho ascoltato la canzone “Notturno” di Mia Martini e le parole sono sgorgate da sole, riempiendomi di serenità e calma.

Al di là della mia storia e del suo valore abbastanza piccolo, questa cantante è sempre in grado di dare emozione a chi la ascolta.

Grazie, Mia.

Per chi volesse sentire la canzone… http://www.youtube.com/watch?v=W851tHVRTrk

 

 

Avevo detto di avere pochissimi secondi?

Niente di più errato! Di secondi, ne avevo soltanto uno… infatti passa un secondo netto da quando Harry e Ginny chiudono la porta, io faccio un minuscolo respiro e Seth entra, correndo nella mia stanza, con Serenity in braccio.

“Piccolina!” chiamo la bimba che cerca di arrampicarsi sulle gambe del mio letto per raggiungermi. Sorridendo, mi sporgo verso di lei e la prendo in braccio, facendola sedere sulle mie ginocchia. Le accarezzo i capelli biondi, annodati in due codini alti, e lei batte le manine contenta, mugugnando il mio nome. La osservo attentamente, baciandole il visino tondo, e noto che ogni traccia di varicella è scomparsa. Effettivamente sono passati quindici giorni, quindi è normale che ora stia bene… lei ride contenta delle mie coccole, e mi sento tranquilla nel vederla serena. Ero preoccupata per lei, ma sembra che sia tornata la stessa. Non ha nemmeno cicatrici, quindi dovrebbero averle impedito di grattarsi, per fortuna. Come sempre, è la solita bimba felice e stilosa, nel suo vestito bianco con piccoli nastrini blu. Stesso blu anche per le scarpette di vernice e i nastri nei capelli. Quant’è tenera!! Forse la stavano portando da qualche parte…

Non faccio in tempo a sollevare lo sguardo che vengo travolta dal solito fiume di parole e squittii vari che risponde al nome di Seth Green.

Ovviamente non ci capisco nulla, e chiudo gli occhi rassegnata, poi mi rendo orrendamente conto di una cosa, quindi riapro gli occhi e li spalanco contro la sua figura.

“Seth! CAVOLO! Hai il mio stesso pigiama??!!!” urlo, indicandolo con l’indice.

Lui finalmente smette di biascicare qualsiasi cosa stesse dicendo, e si tronfia di sé stesso, spingendo il petto in avanti e mostrandomi la sua veste notturna, un pigiama di raso identico al mio, solo di colore nero.

“Le 120 sterline meglio spese della mia vita…” dice sorridendo, facendo una piccola piroetta.

“Quindi, anche… questo… “ blatero disgustata, afferrando con due dita un lembo del mio pigiama “… viene dalle centoventi sterline in questione?!”. Lui annuisce entusiasta, chiedendomi con aria da cucciolo bisognoso di coccole: “Ti piace? Era una mega offerta, insomma… due pigiami di raso a così poco! Uno da donna e uno da uomo… ma come sai, io la fidanzata non ce l’ho, quindi potevo darlo solo a te… che tra l’altro hai passato tanto tempo a letto! Con tanti ospiti, poi…il tuo ex, quello che se ne è andato in Francia, quello ancora prima, che ti ha cornificato, l’amante del tuo ex, insomma, eri imbarazzante con quel pigiama con i coniglietti rosa… dovevi essere presentabile…e poi April non lo voleva, che ci potevo fare??!! Lo dovevo buttare, darlo ad un barbone? Che diamine! Sarebbe stato un enorme spreco! E non mi devi niente, tranquilla! È un regalo!! Sono troppo contento per chiederti una sola sterlina!!”.

Fiaccata dal suo fiume di parole incomprensibili, gli rispondo solo con un cenno del capo, massaggiandomi le tempie con le dita, mentre Serenity gioca sulle mie ginocchia. In tre secondi, mi ha fornito un minimo pressoché infinito di informazioni, di cui quelle più o meno importanti sono che ha incontrato Dean, Ron e Lavanda.  

Spero che si sentano in colpa, vedendo che pazzi sono costretta a frequentare per merito loro.

“E’ bello che tu sia così elettrizzato per la mia guarigione, ma…” inizio ma vengo subito interrotta dalla sua voce gracchiante.

Chissenefrega che sei guarita!! Io sono felice perché adesso sei la donna di Danny!!”  sorride lui, prendendomi le mani con gli occhi lucidi di lacrime.

Le cinque parole Sei la donna di Danny mi perforano il cervello come una trivella alla ricerca di petrolio, mentre lui continua a blaterare che certo che è contento che mi sono ripresa ma che in fondo avevo solo la febbre, non è che stessi morendo… poi dice qualcosa di incomprensibile a proposito dell’armadietto di Summer che è grande il doppio di quello degli altri e che lui è il primo nella lista per averlo.

Io… la donna di Danny!! Ma che diamine sta dicendo??!!!

Divento color melanzana matura e gli stringo convulsamente la manica del pigiama; forse ho sentito male, quindi gli chiedo educatamente di ripetere che cosa ha appena detto. In fondo sono stata in coma per quindici giorni, può darsi che sono diventata sorda… ok, va bene, so di aver perfettamente sentito tutto fino a questo momento, ma può darsi che la pozione di Ginny abbia avuto un’altra reazione strana… o, che ne so, si è creata una distorsione temporale che mi ha impedito di sentire bene che cosa stesse dicendo, che doveva essere una cosa sicuramente diversa da… insomma, da quella che ha appena detto.

Tutto può essere, tranne che abbia effettivamente detto quelle inconcepibili cinque paroline.

Ma è quando lui ripete esattamente le stesse identiche parole di prima che salto in piedi sul letto, gettandogli contro un cuscino e poi afferrando la lampada del comodino.

“Ma che cavolo dici??!!! Ti sei impazzito del tutto??!!” continuo a ripetere per circa dieci minuti, tentando contemporaneamente di prenderlo a calci, spaccargli il cranio con la lampada e prenderlo a pizzichi con l’altra mano. Ogni parte del mio corpo è occupata a tentare di inferirgli più male possibile, ed è quando sto considerando l’idea di utilizzare anche i miei denti che April apre la porta, spaventata dalle nostre urla e poi terrorizzata dalla scena che si ritrova davanti. Seth, supino sul letto, che piange implorando pietà e blaterando che, altro che febbre, dovrei essere curata per la schizofrenia, io seduta sopra di lui con la lampada in mano e le gambe artigliate attorno al suo bacino, che lo minaccio di morte se non smette di dire cose inammissibili per una mente logica e razionale come la mia, per scopi poi che solamente lui sa, e Serenity che contenta mi aiuta nella mia opera di distruzione dell’essere vermiforme ai miei piedi, accecandoli gli occhi con i ditini. Piccola bimba geniale!! Mi ha dato un’idea fantastica!! Devo solo procurarmi degli spilli appuntiti, un braciere incandescente e dell’urtica dioica… e poi gli farò passare definitivamente la voglia di dire cose simili!!! Come senso di irritazione, questa frase orribile si colloca a pari merito nella mia hit parade con le frasi Sei poco elastica e Assomigli molto a Lavanda Brown… anzi, ora che ci penso, diamine!!! Il primo posto incontrastato se lo prende altroché!! Che schifo, la donna di Malfoy!!! Mamma mia… come se mi chiedessero se voglio accoppiarmi con una tigre con i denti a sciabola, ammesso che riescano a riesumarne qualche fossile ammuffito. E pure allora, magari ci penserei, per amore della scienza! Ma Malfoy, diamine!! Se si estingue fa un favore alla società umana e anche quelle marziane, venusiane, eccetera, eccetera…

“Si può sapere che sta succedendo??!” chiede sconcertata April, guardandoci interrogativa.

Ecco, vediamo che ne pensa lei… un po’ più normale è, no?

“Questa sottospecie di essere umano… “inizio con il fiatone, continuando a pestare Seth con il peso del mio gentile e leggero corpicino, per poi indicarlo con il mio indice accusatore “… ha appena detto che io sono la donna di Ryan!!”.

Ecco, adesso anche April vomita! D’accordo, magari non vomita, perché lei almeno Malfoy lo vede… bellissimo, cielo, Draco è bellissimo…

… e questo cosa era? È la mia voce… cioè nel senso… è un mio pensiero, lo sento, un… ricordo... ma quando l’ho pensato??!! No, no, devo essere impazzita… quando mai ho detto o solo pensato una cosa simile??!! Deve essere stato Seth… o April che lo vede abbastanza accettabile… ma io, io no… non è possibile…

Un attimo… solo io so che Danny Ryan si chiama Draco Malfoy…

Ma che cosa sta succedendo, maledizione??!!!

Il fatto che sia successo qualcosa di strano, trova conferma cinque secondi dopo.

Ed inizio decisamente a preoccuparmi. Forse sono ancora in coma…

April non vomita, non scoppia a ridere e nemmeno guarda Seth con aria interrogativa, sorpresa o perlomeno colpita.

Guarda me con espressione interrogativa, sorpresa o perlomeno colpita!!

E poi dice con estrema naturalezza: “Ma perché, scusa, non è vero?”.

“Visto??!” mugugna Seth, cercando di liberarsi, e ci riesce data la mia espressione da tonno in salmì e il fatto che sono diventata un pezzo di ghiaccio. Guardo ad occhi sbarrati prima Seth stesso, che si massaggia con aria sofferta la schiena, e poi April, che mi fissa preoccupata appoggiata alla porta. Qua, decisamente c’è qualcosa che non va… calmiamoci… ora con un po’ di sano raziocinio ne verremo fuori…

“SETH!!! CHE DIAMINE E’ SUCCESSO!!!!!!” grido con tutto il fiato che ho in corpo. Il sano raziocinio, con gli occhioni lucidi per il dolore, si carica il suo bel fagottino sulle spalle e parte alla ricerca di forme di vita nella galassia di Andromeda.

Serenity si spaventa ed inizia a piagnucolare, quindi cerco di calmarmi un pochino e di respirare profondamente. Accarezzo il viso della piccola e poi sibilo con un finto sorriso: “Ora, o mi spiegate che diamine è successo, oppure faccio una strage degli innocenti…”.

Seth, spaventato dalla mia espressione, si affretta a rimettersi seduto con April accanto che mi guarda a sua volta sconvolta, forse aspettandosi che la mia testa inizi a ruotare di 360° come nei film dell’orrore.

“Herm…” inizia Seth con aria accondiscendente e cospiratrice “Insomma… io, vi ho visti… alla festa… non so, magari lo volevate tenere nascosto, in fondo Summer c’è sempre, ma adesso che ti sei svegliata, magari…”.

“Ci hai visti fare cosa, Seth??!” chiedo, quasi terrorizzata con un filo di voce. Più mi sforzo e più non ricordo niente di quella sera. Cerchiamo di mettere ordine: sono uscita in terrazza e c’era Malfoy, mi sono accorta che la luna non c’era e la ferita ha iniziato a sanguinare, ho visto Voldemort… non so come, la visione è finita, c’era Malfoy, ma da quel momento in poi sono solo frammenti confusi. Il dolore, l’odore del sangue, il vento freddo… il profumo dell’erba bagnata… e vabbè, d’accordo, il dannato profumo di Malfoy! E poi basta…

Seth prende fiato con terrore, prima di aprire bocca, lapidario, con il tono di chi teme lo scoppio di una bombola di gas.

“Herm… io vi ho visto sulla terrazza… e vi stavate baciando…”.

Guardo Seth come se fosse una specie di animale strano che se ne stesse in piedi su tre zampe.

“Baciarci?!” chiedo sconcertata, aggrottando la fronte “Avrai sognato, no? Ti sarai abbioccato alla festa… può succedere…”. Sorrido con aria comprensiva, mettendogli una mano sulla spalla.

“Non mi sono addormentato!!” mi contraddice lui con cipiglio ostinato “E se anche avessi sognato, avrei sognato me che baciavo Danny, non te… senza offesa, ma non sei una mia fantasia erotica ricorrente…”.

Respingo il conato di vomito che mi è uscito a pensare a quei due che si baciano e continuo imperterrita: “E allora avrai visto male… forse eravamo vicini e ti sei sbagliato… perché non ricordo nulla del genere…”.

“Davvero, Herm? Non ricordi nulla?” mi fa April, forse iniziando a capire che non sono pazza del tutto, e guardando con tale faccia invece Seth, che continua stoico: “Io so che cosa ho visto… ed era voi due che facevate fare alle vostre lingue stretching…”.

“Ma che schifo!!” urlo inorridita, tappando le orecchie a Serenity.

dai a me così schifo non farebbe…” ride April, appoggiandosi al muro accanto al mio letto con espressione sognante.

“A me sì… da morire…” borbotto facendo una smorfia “Dopo che vedi un ragazzo ad undici anni con i capelli impomatati di gel, ti passa qualsiasi pensiero su di lui da adulto!!”.

“Lo conoscevi così piccolo? Ma non avevate fatto solo il liceo assieme?!” chiede colpita April, guardandomi con curiosità.

Sono peggio della rana dalla bocca larga, accidenti a me!

“Una fotografia…” spiego sinteticamente, sperando di cavarmela.

Per fortuna Seth riprende con i suoi deliri, distogliendo l’attenzione di April: “Io vi ho visti baciarvi, ne sono sicuro!”.

Finalmente April guarda lui come un pazzo malato di mente, e gli dice con tono di voce ovvio: “Ma, scusa Seth, non credi che Hermione se ne ricorderebbe?”.

“E non credi che Hermione si sarebbe già suicidata?” completo io, roteando gli occhi. Baciare Malfoy, sì come no… come baciare un boa costrinctor, ma non diciamo idiozie. Chissà che idea si è fatto Seth per cui gli converrebbe mettere in giro una voce del genere… forse vuole liberarsi definitivamente di Summer, o chissà cosa… e poi dubito fortemente che a Malfoy venga qualsiasi pensiero di quel tipo nei miei confronti. Lui non mi vuole, invece. Trasalgo, mentre Seth continua ad inveire contro le argomentazioni di April; mi stringo ferocemente la mano in petto, ancora il ricordo di un pensiero che non so quando ho avuto. Indubbiamente, sento nella mia mente i residui di un mare feroce di pensieri e di sensazioni che devo aver provato la sera della festa; ma sono sepolti, come braci ardenti sotto la cenere. Non riesco a ricordare nulla, per quanto mi sforzi… e se davvero…? Naaah, figuriamoci, Malfoy mi avrebbe già sbattuto fuori a calci.

“E questa brillante storiella a chi l’avresti raccontata?” chiedo, con un sospiro, a Seth.

“Questa verità! Non storiella!” piagnucola lui, afferrandomi il braccio e stringendolo forte.

“D’accordo… questa brillante verità a quante persone l’avresti raccontata?!” concedo con un sospiro, presagendo il resto.

Lui conta sulle dita April, ovviamente; Trey, che secondo lui si sarebbe messo a piangere; Lawrence, che avrebbe alzato le spalle in modo insensibile, dicendo che doveva spinare il salmone; Gail, che ha iniziato a fornirgli le statistiche di distruzione delle spore dei funghi ad opera di baci troppo appassionati; Corinne che è esplosa in gridolini invidiosi e Lorna che ha subito chiesto se poteva avere l’armadietto di Summer.

Prima che mi dica che razza di battibecco ha avuto con quest’ultima per sto stramaledetto armadietto, erompo nervosa: “Insomma, l’hai detto a tutti?! E con che razza di faccia io dovrei scendere, dopo?!”.

Lui fa spallucce e risponde: “Non è che hai baciato Freddy la Pustola umana…!”.

“E chi è?” chiede curiosa April.

“Uno che veniva con me alle medie… orribile… un ragazzino lebbroso, secondo me… pensa che alla festa di Sharon Tingle, quella della 3° A, ebbe il coraggio di…”.
“Stavamo parlando della mia vita??!! O mi sbaglio??!” interrompo educatamente, menandogli uno scappellotto nelle costole.

“Ahia!” piagnucola lui, per poi riprendere ostinato: “E dalle! Hai baciato Danny Ryan, metà della popolazione mondiale vorrebbe essere al tuo posto, e tu te la prendi! Sei assurda! Magari c’ero io al tuo posto! L’esemplare maschile più attizzante della Terra e ti lamenti!”.

“Mi lamento perché non è vero che l’ho baciato!! E poi che diamine, attizzante…” rispondo disgustata, lasciando cadere le braccia “E poi, scusa, se ti piacerebbe così tanto baciarlo, che interesse hai a fare tanta pubblicità al fatto che lui avrebbe baciato me? Ammesso e non concesso che sia vero…”.

L’espressione di Seth cambia all’improvviso, da scanzonata e piena di luce com’era prima, diventa malinconica e triste, e lo vedo stringersi nelle spalle con impaccio, quasi come si vergognasse tutt’un tratto. Mi sento in colpa per quello che ho detto, e mi porto la mano alla bocca, abbassando lo sguardo. April mi lancia uno sguardo d’intesa, evidentemente ho passato il limite. In fondo, lo so che Seth è innamorato di Malfoy… non deve essere bello essere logorati dal desiderio per una persona che non ti vorrà mai. Deve essere terribile… ma allora perché vuole così tanto che io stia con lui? È un controsenso, no? L’amore alla fine diventa possesso, e tu vuoi tutta per te una determinata persona. Perché lui invece, no?

“Scusami Seth…” mormoro alla fine “Ho esagerato…”.

Lui scuote il capo con un sorriso, poi mi poggia una mano sul ginocchio e mi guarda intensamente, prima di dire: “Non hai esagerato, hai detto solo la verità… sai cosa, Hermione? Credo che, quando vuoi davvero bene a qualcuno, vuoi solo che lui sia felice… anche se non dovesse essere con te. Io voglio molto bene a Danny… e so che non è felice. Lo vedo, lo percepisco nei suoi silenzi, nelle sue parole mozzicate, nei suoi gesti affrettati. Danny non è felice, non è felice con Summer… lo è solo con Serenity…”.

Getta uno sguardo alla bambina tra le mie braccia, e sorride con malinconia, prima di continuare. Io stringo più forte la piccola, incapace anche solo di respirare, mentre lui parla ancora: “Ma Serenity è una bambina… non può dargli quello che cerca. Ed un giorno, nemmeno tanto lontano, avrà bisogno di una mamma… e Summer non può esserlo. Lo sai meglio di me, no? Ma al di là di Serenity… Danny ha bisogno di qualcuno che curi il suo cuore; credi che non veda quanto dolore porta dentro? Quanta rabbia? Quanto rancore? Che non racconti la sua vita, non cambia nulla… il suo dolore è tangibile, quando lo guardi negli occhi ti sembra di toccarlo… e ne resti travolto, sembra che prenda in pieno anche te…”.

Annuisco senza volere, stringendomi nelle spalle. Gli occhi di Danny… gli occhi di Draco… la malinconia di perdere qualcuno che amano, il dolore per chi ha già perso, l’odio per sé stesso… come scordarli? Restano nei tuoi, incastonati come diamanti morti.

“E io sogno solo il momento in cui il suo sguardo torni leggero, Herm…” sorride lui “Anche se non fosse con me… per me… plaudirei a quel miracolo e sarei solo felice…”.

“E io che c’entro con tutto questo?” bisbiglio sottovoce “Io non ho questo potere…”.

Lui sorride con aria saputa, e mi accarezza i capelli come se fossi un cucciolo spaventato.

E lo sono… spaventata…

Terrorizzata, le mie membra tremano di una paura che non so spiegarmi e che non so controllare. E che discende dall’arcano segreto ancora sigillato nella mia mente. Improvvisamente, non so come, so che Seth non stava scherzando. Sul bacio.

Non poteva star scherzando.

Non poteva star scherzando, mentre mi guarda e mi bacia dolcemente la guancia. Quando torna a guardarmi, sento distintamente oltre lo schermo della sua pelle il fragore cristallino del suo cuore che si è spezzato. Quel cuore che continua ad amare, non corrisposto, il suo Danny.

Quel cuore, che ora, non so come e non so perché, affida la salvezza dell’anima di Danny a me.

Quel cuore che apre la sua bocca in un bisbiglio doloroso e, nonostante tutto, luminoso di calore.

Quel cuore che fa sgorgare un sorriso che finge la felicità che vorrebbe avesse Danny.

Quel cuore puro che gli fa dire con semplicità delle parole che mi sconvolgono. Delle parole che sono persino peggio de La donna di Danny.

“Hermione, piccola… se ti ricordassi quel bacio, sapresti che quel meraviglioso potere ti è stato destinato da tutta la vita…

 

Mi sporgo oltre il comodino per guardare l’orologio, appeso al muro della mia camera. Nella penombra della notte, distinguo con fatica le lancette segnare le due e un quarto del mattino. Mi accascio nuovamente sul letto, un braccio piegato sugli occhi insonni, e mi volto sul fianco, gettando lo sguardo alla finestra, da cui filtra la tenue luce ambrata dei lampioni in strada. Un piccolo soffio di vento fresco mi raggiunge il viso e rabbrividisco nel mio pigiama di raso, allungo una mano alla ricerca del lenzuolo; sospiro e alla fine lo lascio dove sta. Se non riesco a prendere sonno, a che cosa mi serve la coperta come se stessi placidamente per rimettermi a dormire?

Mi stendo ancora, stiracchiandomi.

In fin dei conti, sono giorni che dormo ed è normale che ora io non abbia sonno. E Ginny comunque mi ha detto che come effetto collaterale della sua pozione, per i primi giorni, avrei avuto difficoltà a dormire. Niente di preoccupante e nemmeno di così invalidante, poi; ho il forte sospetto che, se dormissi, potrei avere degli incubi. Voldemort, le cose che mi faceva, insomma… è da parecchio che non mi accadeva ed è chiaro adesso che mi tengano sveglia…  all’allerta, insomma.

Sospiro.

Balle… colossali…

Almeno posso essere sincera con me stessa.

Queste motivazioni saranno anche vere ed incontrovertibili, ma non è per questo che mi rigiro nel letto da ore.

Non dormo perché sto pensando alle parole di Seth.

“Hermione, piccola… se ti ricordassi quel bacio, sapresti che quel meraviglioso potere ti è stato destinato da tutta la vita…

Si sono incastrate nella mia testa e non vanno più via, ripetendosi a ciclo continuo come un disco rotto. Il potere di far sorridere Danny… il potere di rendere il suo sguardo leggero… un potere a cui, inconsciamente, forse ho anche pensato, ma che vedevo come un qualcosa di talmente lontano da non apparirmi nemmeno per un momento nella mia sfera di riflessione.

Quando Malfoy mi ha raccontato la sua storia, quando mi ha detto dei suoi… io ero stata contenta che almeno avesse Serenity.

E magari, vedendolo nei giorni successivi, mi ero sempre ritrovata senza accorgermene a chiedermi se mai, un giorno, si sarebbe liberato da quei fantasmi che lo circondavano, se mai avesse avuto di nuovo una voglia di vivere diversa dall’inerzia che sembrava contraddistinguerlo.

Seth ha ragione.

Malfoy non è felice, ed è evidente in ogni cosa che fa.

Non fa mai programmi oltre i due giorni. Si chiude nella sua stanza per ore. Non dedica mai attenzione a nulla di nuovo.

Vive solo per Serenity.

E Summer… non è d’aiuto. Qualche volta, la bacia, ma mai con eccessiva attenzione… come se lo dovesse fare per un qualche dovere che si è imposto.

Naturalmente, posso aver pensato al potere di renderlo felice, se non altro per pura comprensione umana. Credo, o spero, che sia normale… ma sicuramente esso non è nelle mie mani. Io posso rendere Malfoy irritato, arrabbiato, smanioso di innescare una strage, ma non…

Felice…

Insomma, lui con me tutto è tranne che tale.

Ma Seth, invece, dice il contrario. E su che basi, poi?

Un bacio. Un dannato bacio che io non ricordo. E che chissà se c’è stato.

Seth non è nuovo ad inventare piani del genere. Se si è convinto che io ho questa capacità, potrebbe anche essersi inventato di sana pianta della faccenda per darmi una prova concreta.

Ma era così serio… possibile che si sia inventato questa storia perché vuole convincermi che sono io ad avere questo potere di cui parla?

Non lo so, ormai non so più nulla.

Non appena Seth ha lasciato la mia camera, mio malgrado, non ho più smesso di pensare a questa storia.

La mia mente si è completamente paralizzata in questa riflessione continua, lasciandomi assente alle parole di Lorna, Corinne e Gail che sono venute a trovarmi. Non riuscivo a sentire che cosa avessero da dirmi, specie dopo aver negato che il famoso bacio con Danny ci fosse stato.

Ammesso e non concesso che ci sia stato, non voglio certamente che lo sappia mezzo mondo.

Anche perché dubito che sia stato così romantico e tenero… forse mi hanno sedata… o comunque io stavo morendo, cosa difficile da spiegare a Seth, qualora la cosa si rivelasse vera.

Ovviamente le ragazze, vista la mia smentita, hanno perso interesse per me e hanno continuato a ripetere le loro lamentele lavorative; ho annuito con il capo di tanto in tanto, fingendo che stessi ascoltando. Ma non ho ascoltato nulla in realtà… mi sono persa nel seguire il mosaico che la mia memoria faticosamente ricostruiva.

Andate via loro, chiusi gli occhi, migliaia di particolari vividi sono fioriti sotto le mie palpebre chiuse a ingarbugliare ulteriormente la mia mente.

E tutti riguardano Malfoy.

Una cicatrice sul sopracciglio sinistro.

Una fossetta quasi buffa sul mento.

L’attaccatura dei capelli alta.

Il ciuffo di capelli biondi che costantemente gli copre la fronte.

Gli occhi grigi…quegli occhi… che sono sempre un po’ tristi, e che guardano sempre con un velo di malinconia ciò che lo circonda, come se temesse sempre di perderlo.

Ogni particolare è netto, distinto, chiaro. Come qualcosa vista da vicino. Come il viso di qualcuno che effettivamente mi stava baciando.

Sospiro, non ho nemmeno la forza di negare mentalmente. Anche perché, al di là del bacio, se ci sia stato o no, esso sarebbe facilmente liquidabile:

1.    Malfoy mi ha preso in giro.

2.    Era ubriaco.

3.    Ero ubriaca, io.

4.    L’ho scambiato per Dean.

5.    Ero in agonia.

6.    eccetera, eccetera…

Sì, insomma… un bacio non è necessariamente un atto d’amore. Può essere fatto per migliaia di motivi, anche se è difficile attribuirne uno a me e Malfoy. La cosa mi sconvolgerebbe, certo, ma sicuramente avrebbe una spiegazione logica.

Non deve essere stata nemmeno un’esperienza piacevole, tant’è che l’ho rimossa. Eppure… Seth… che cosa avrà potuto equivocare? Al punto di dire una frase simile? Una frase così forte, poi… pensa addirittura che io sia la donna giusta per Malfoy e che lo sia da tutta la vita… così potente è stato sto bacio, se mai c’è stato? E allora perché io non lo ricordo?

Sospiro, come mezz’ora fa, un’ora prima e le dodici ore precedenti, non c’è risposta a queste domande. So solo che, nel silenzio della mia stanza, io continuo a vedere gli occhi di Malfoy che si avvicinano a me e nelle mie orecchie passa il solo frammento che la mia mente mi ha lasciato… lui che mi chiama per nome… Hermione…ancora nella mia schiena passa un brivido freddo, e poi caldo, a quel pensiero.

Mi alzo dal letto, decidendo di andarmi a preparare qualcosa che mi aiuti a dormire. Ginny mi ha lasciato un po’ di valeriana in gocce, per contrastare gli effetti collaterali della pozione; se la prendo con un po’ di latte caldo, sicuramente non dovrò più avere problemi ad addormentarmi. E in quanto a Malfoy… non ci cavo un ragno dal buco, continuando a ripensarci. Domani mattina si vedrà. Non appena lo vedrò, capirò immediatamente che cosa è successo sia con Harry, che tra me e lui; se mi ha baciato, la sua faccia sarà inequivocabile. Forse sarà anche coperto di piaghe… rido mentalmente a quel pensiero, respirando profondamente, anche se il fremito del mio cuore continua a frastornarmi le orecchie e a darmi le vertigini.

Attraverso la mia camera e apro cautamente la porta, il salotto è avvolto nel più profondo silenzio. Dalla porta socchiusa della camera di Seth, mi giunge il suo elegante russare. Sorrido e mi incammino verso la porta silenziosamente, ci manca solo che si svegli e che inizi a blaterare altre teorie assurde, tipo che Serenity in realtà è figlia mia e di Malfoy e che non ne sono cosciente.

Apro la porta d’ingresso al nostro appartamento, accostandola subito dopo. Faccio solo un passo, prima di fermarmi immobile sul pianerottolo, una mano artigliata sul pomello della porta. Nell’oscurità, stringo gli occhi a guardare la porta dell’appartamento di Malfoy. Per un attimo, lo immagino oltre quella soglia; in quella stanza che io non ho mai visto. Lo immagino dormire... e già un attimo dopo, quella visione cambia. Il ricordo dei suoi occhi, me lo fa immaginare sveglio, lo sguardo perso su Serenity addormentata oppure fisso nelle luci della notte, il silenzioso buio che lo avvolge e cattura.

Da quello che mi è sembrato di capire dalle parole di Seth e di April, non permette a nessuno di entrare nella sua camera, tranne ovviamente a Serenity. Nemmeno Summer può entrarvi… chissà perché…

Come in ogni cosa della sua vita, non permette a nessuno di entrare.

Non l’ho ancora visto, da quando mi sono svegliata… magari è arrabbiato con me e aspetta solo di licenziarmi. Non che mi importi molto, in fondo… probabilmente tornerò a lavorare nel mondo della Magia, no?

Già, chissene… però, avrei voluto perlomeno scusarmi, se l’ho messo nei guai.

Seth mi ha detto che non lo vede da giorni, ha passato qualche giorno fuori città per lavoro ed è tornato solo ieri sera.

Grande considerazione… io stavo lì a morire e lui se n’è andato… ma di che mi sorprendo in fondo? Sempre di Malfoy stiamo parlando…

Ora che ci penso, quanto prima me ne vado da qua, meglio è… Seth ed April posso vederli anche indipendentemente da questo lavoro, e la presenza di Malfoy è diventata decisamente tossica. Alzo il mento altezzosa rivolta alla porta chiusa, figuriamoci, scusarmi con Malfoy, ma andasse a quel paese… mi incammino verso le scale, scendendole cautamente, appoggiandomi al corrimano. Attraverso la sala ristorante che è vuota, ovviamente, e buia, e riesco a tentoni a raggiungere la cucina. Trovo l’interruttore e accendo la luce, preparandomi un po’ di latte e sciogliendoci dopo qualche goccia di valeriana. La sorseggio piano, appoggiata allo stipite della porta; così vuota la stanza mi fa quasi paura, sono abituata a vederla sempre piena di gente affaccendata, con Lawrence che impartisce ordini a destra e sinistra, ed ora mi fa quasi impressione. Inoltre fa un caldo qui dentro… mamma mia… mi asciugo la fronte con fastidio, poi penso che posso sempre andare sul tetto. Almeno prendo un po’ di fresco… persuasa dalla mia decisione, spengo la luce e risalgo la scala all’incontrario, superando il piano dei nostri appartamenti per arrivare sul tetto.

Apro la porta piano e la socchiudo subito dopo; lo spettacolo delle luci di Londra mi accoglie meraviglioso come lo ricordavo, assieme ad un fresco venticello notturno che mi dà ristoro. La luna è tornata piena dall’oblio dei miei giorni, sembra il viso di una bambina felice, e ricopre d’argento tutta la città; a me la luna piena mi ha sempre dato una sensazione di calma e di serenità meravigliosa.

Mi sento tranquilla, nella certezza che non possa accadermi nulla.

Era con la luna piena che i Mangiamorte non ci attaccavano perché erano troppo visibili.

Era con la luna piena che Ron restava accanto a me di notte, perché temeva che qualcuno lo vedesse, mentre andava da Lavanda.

Era con la luna piena che Dean si metteva sulla terrazza a guardare il cielo e cianciava sul fatto che fosse imparentato con Neil Armstrong, facendomi sbellicare dalle risate.

Era con la luna piena che io guardavo il cielo e mi tranquillizzavo, perché la ferita non avrebbe sanguinato.

Socchiudo gli occhi, pregustandomi quel piacere e quei ricordi lontani. Oggi, sotto questa luna chiara, improvvisamente fanno anche meno male. Danno solo uno strazio dolce nel cuore, ovattato dalla luce bianca e nebulosa, dolore di sottofondo che vibra della vita che comunque sono grata di avere, dopo aver rischiato seriamente di aver perso ricordi e sogni futuri.

Il silenzio assoluto è rotto solo dal frinire delle cicale e dall’eco della musica dance di qualche locale lontano, portato dal vento. Un aereo notturno scivola nel velluto nero, e penso a quante vite sono su questa terra, correndo e affaccendandosi per dare un senso a sé stessi. Vite che amano, sognano, odiano e ridono, e piangono, e si arrabbiano, e mi dà una sensazione sconfinata di piacevole tristezza.

Sempre con gli occhi chiusi, faccio qualche passo, poi mi fermo immobile nel centro della terrazza, rabbrividendo per il fresco nel mio pigiama leggero; tengo stretta la tazza calda tra le mani ed essa mi dà un piacevole calore.

Mi ritrovo a sorridere come una scema, sempre con gli occhi chiusi, la meraviglia di questo sogno.

Apparentemente stasera è tutto a posto.

Riapro lentamente gli occhi, sempre sorridendo, incapace di farne a meno.

E gelo su me stessa, interrogativa.

Occhi di ghiaccio nei miei.

Draco.

Quando cavolo è arrivato????

È fermo immobile davanti a me, ad un solo minuscolo passo da me. Ha l’aria stanca, i capelli biondi spettinati dal vento e la camicia bianca che si gonfia un po’. Mi scruta il viso alla ricerca di chissà che cosa.  È… diverso… il suo sguardo è diverso. Non so in cosa, ma lo è… mi stringo le spalle, a disagio, cosciente di non riuscire ad aprire bocca e dire qualsiasi cosa. Mi guarda e basta, le labbra semisocchiuse, in attesa. In attesa, di cosa? Persino la sua mano è leggermente tesa, come se la stesse sollevando, ma poi si fosse fermato ed essa si fosse congelata. La seguo con gli occhi ricadere lungo il suo fianco, come il vessillo di una nave che batte bandiera bianca.

Che si arrende.

Lo guardo, senza capire. Che cosa vuole? Brividi come cascate di gocce minuscole e roventi sfuggono sulla mia schiena.

E ciò che è più grave, se mai ce fosse bisogno, è che non riesco a smettere di guardarlo.

Sono immobile su questa terrazza, la tazza che diventa bollente nelle mie dita ghiacciate, il vento che mi agita il viso e un calore assurdo che mi travolge come un’onda calda; e la sola cosa che so fare è non smettere di guardarlo.

Perché?

E lui… e lui, lo stesso. Perché?

Distogliere lo sguardo dai suoi occhi, che mi guardano quasi curiosi, mi sembra al momento il peggiore peccato di cui si può macchiare un essere umano.

Resto anche io nell’attesa che qualcosa si compia, anche se non so che cosa.

Saranno pochi secondi, lo so, ma sembrano eterni. Dannatamente eterni.

Basta, mi devo riprendere! Non posso lasciare che sia lui per primo a parlare, dannazione! Farei la figura della scema!

Che posso dire?! L’ho già chiarito mentalmente che non ho grandi argomenti di conversazione con lui…

Bah… devo dire qualcosa, accidenti! Quanto tempo sarà passato??! Forse troppo… e ora magari mi prende in giro e scoppia a ridere!!

Non posso permetterlo, no, no!!!

Fatemi pensare, maledetti occhi grigi, se davvero devo parlare, vorrà dire che gli dirò naturalmente qualcosa di cattivo e sgradevole.

Come consuetudine, no? No? NO???!!!!

Gli dirò qualcosa tipo…

Non smettere di baciarmi… mai… Draco…

Ti prego… non farlo…

Sgrano gli occhi, terrorizzata, ed istintivamente faccio un passo indietro, e poi un altro ancora, ed un altro. Mi allontano, incespicando, le mani che fanno tremare innaturalmente la tazza che ho tra le dita.

“Granger che hai?” mi chiama lui, piano, riscuotendosi e guardandomi con la testa inclinata di lato.

Ad ogni passo indietro, ad ogni centimetro che metto tra me e lui in questa mia ritirata assurda, qualcosa mi colpisce al cuore come un calcio bel calibrato. Ogni cosa perde definizione, come i contorni di un quadro bagnati dalla pioggia, e non so se sono io che sto piangendo, o è il mondo che se ne va assieme a me.

Non sono qui.

Sono a giorni fa, sotto un cielo nero come la pece, preparandomi a morire.

Sono il sangue che impregna il mio vestito. Sono la lacrima che scende dalla mia guancia e muore lungo il mio collo. Sono il grido che fende l’aria mentre Voldemort cerca di violentarmi.

Sono la luce che mi porta indietro.

Un altro passo indietro, mentre mi ritrovo a piangere, schiacciata sotto un’emozione che ogni secondo diventa più intensa e mozzafiato.

Come una scarica elettrica, ad ogni passo indietro, ricordo qualcosa.

Seth sulla porta.

Il terrore per lui… per Draco…

Lui che si finge… che si finge…occupato.

Il bacio…

Il bacio…ora ricordo il bacio. La violenza che vi sentivo, il senso di impotenza… io che cerco di liberarmi…

Un altro passo indietro, mentre lo guardo carica di rabbia, le lacrime che scintillano nei miei occhi.

Mi ha costretto a baciarlo… e dove cavolo la vedeva Seth quella… cosa?

Lui mi guarda, senza capire, le sopracciglia sottili aggrottate, forse pensando che sono impazzita.

So che sto per dirgli.

Ti odio Malfoy.

Un altro passo.

Un altro ricordo.

Una lacrima che scende.

Come il guizzo di un pesce argenteo nell’acqua trasparente, scompaiono e ricompaiono come la marea i suoi occhi che mi guardano tristi. La sua mano che sfiora la mia guancia bagnata, come adesso.

Lui che diventa triste… e non c’è bisogno di un manuale d’istruzioni per capirlo. È l’espressione che ha sempre quando, per un secondo, si incanta a guardare Serenity. Scuote il capo, poi, e torna ad indossare la sua maschera.

Quel giorno… lui mi guarda meravigliato di tristezza. Capisce che sto piangendo.

E poi… mi si spezza il cuore, ne sento il vuoto espandersi nel mio petto. Sono di nuovo lì, nel nostro bacio che cambia…

Le sue mani su di me, le labbra calde e posate leggermente sulle mie… ed io che lo voglio, da impazzire.

Un altro passo, e sono in trappola. Trovo la porta della terrazza sulla mia schiena.

Ho finito di scappare.

Sotto i suoi occhi che ancora mi fissano sconcertati, ogni pezzo torna a posto. Per così dire. Assieme ad ogni ricordo.

Io che lo voglio… io che mi ritrovo a desiderarlo come non ho mai desiderato niente nella mia vita.

Essere Auror. Tornare con Ron. Amare Dean. Tornare una strega.

Non valgono niente, sono tutte paccottiglie di poco valore. Sono tutta disciolta nel senso di averlo ancora tra le mie braccia.

Tutta la mia anima è avviluppata come un nastro rosso attorno a questo desiderio.

Tutta la mia mente brucia come carta, disperdendosi nel vento, nel fuoco di questo pensiero.

La tazza cade rovinosamente dalle mie mani, frantumandosi in mille pezzi.

Voglio che continui a baciarmi per tutta l’esistenza, che finisca il tempo e lo spazio, ma che lui non smetta. Che bruci la città ed anneghi il mondo, ma che lui non smetta. Nelle mie vene, il ricordo del fuoco, un’arsura che lui rinfresca per un attimo, illudendomi di essermi assetata ma che mi uccide poco a poco, lasciandomi riarsa e svuotata.

Lo sento qui, dentro di me, come se avessimo fatto l’amore e ora sapessi ogni particolare di lui, a memoria. E ci siamo solo dati un bacio a stampo… tremo, mentre brucia come carta Malfoy, il piccolo principe che incontro nel treno per Hogwarts, il ragazzino arrogante che disturba la lezione, il purosangue che mi insulta sul campo da Quidditch, l’individuo insensibile e maleducato che schiaffeggio al terzo anno, il ragazzo elegante che balla con Pansy Parkinson, l’aspirante assassino che geme sulla Torre d’Astronomia, il Mangiamorte che passa dalla nostra parte, il pentito che piange nella nostra cucina a Grimmuald Place.

Come una lingua di fiamma sottile, penetra nei miei ricordi, incenerendoli passo dopo passo.

Non resta più nulla.

Perché… io… ormai… se lo guardo, vedo solo Draco. E non vedo più Malfoy. Non riuscirò nemmeno più a pronunciare a voce alta il nome Malfoy, mi sembrerà sempre così maledettamente strano nelle mie labbra, mentre lo associo al suo viso, alle sue labbra… e ai suoi occhi. Anche ora che lo guardo in questi suoi occhi quasi spaventati, io so pensare solo… Draco.

E io… che cosa sono, oggi?

Sono una donna babbana come tante, come quelle che volano nel cielo su un aereo, dando un senso alla propria vita.

Non so nemmeno se sono ancora Hermione Jane Granger.

Non so che cosa sia rimasto di me stessa mentre l’ultimo segreto si scioglie, l’ultimo che la mia mente aveva celato.

Io… io stavo per dirgli di baciarmi ancora, quella sera, quando lui si è fermato.

Come un qualsiasi donna stupida che implora un amante.

Questo, io stavo per dirgli.

Singhiozzo, cadendo in ginocchio, sotto il suo sguardo, sotto questo mistero profondo che sono i suoi occhi che continuano solo a poggiarsi su di me, tristi e meravigliati. 

Io stavo per dirgli… Non smettere di baciarmi… mai… Draco… ti prego… non farlo…

E sollevando piano lo sguardo, sotto questa sera, dove la luna è ricomparsa piena dall’oscurità dei giorni che mi hanno sedato la memoria altrimenti arroventata, mi rendo conto che… io lo voglio ancora.

Che ora direi solamente… se non avessi il mio orgoglio che mi chiude la bocca…

Gli direi solamente che ha lasciato tutto sé stesso dentro di me, riempiendomi al punto tale che io non so più dove sono finita. Come se mi schiacciasse contro le pareti con la sua sola presenza.

Ancora aprirei la bocca solo per dirgli quanto lo voglio.

Quando mai, io, proprio io, ho pensato una cosa del genere? Quando mai sono stata presa da una passione così forte che prendesse ed imbavagliasse la mia mente? Quando? Viktor, Ron, Dean? Chi, dannazione?

Mai.

Nessuno.

Mai… nessuno… e mai nemmeno lui…

Per salvare me stessa… se sarà necessario… io andrò via questa sera stessa.

 

Rieccomi, dopo un periodo di assenza forzata causa studio!

Che ne dite di questo capitolo? Vi piace? Ovviamente non avete che da farmelo sapere!! Una piccola precisazione per coloro che abbiano eventualmente frequentato il mio forum; non sono riuscita a postarlo in anteprima lì causa difficoltà del mio nuovo computer, ma riprenderò al più presto. Per coloro che volessero avere accesso alla sezione protetta delle anteprime, ricordo che è necessario presentarsi nella sezione BENVENUTI e magari indicare perché vi piace la storia e simili… chiedo venia per aver ancora usufruito di questo spazio…J

Passo ai ringraziamenti:

Sabbry: grazie tantissimo della recensione, specie se la prima, mi fa molto piacere! Stai tranquilla, questa, nonostante momenti di alterna follia, è sempre una Draco/Herm, quindi il lieto fine è sempre dietro l’angolo! Continua a seguirmi! Baci!

Nyappy: grazie tantissimo dei tuoi complimenti, è sempre bello avere nuovi lettori! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e sia stato anche lungo a sufficienza!:P Baci!!

Seven: la mia carissima Seven! Le tue recensioni mi fanno sempre impazzire, perché sono sempre lunghe ed accurate, proprio come piacciono a me! L’assenza di Draco purtroppo era inevitabile, ma come vedi ho già rimediato e rimedierò ancora meglio nel prossimo capitolo! La riappacificazione con Harry e Ginny era già nei patti, diciamo che era necessario un evento drammatico per farla avvenire a cui ho prontamente rimediato; e credo anche io che comunque Hermione sia molto legata a loro e che comunque bisognava recuperare… Ron invece si stesse dove sta! :D Hermione e Draco sicuramente un giorno torneranno nel loro mondo, non si sa come, ma avverrà! Grazie dei tuoi complimenti e non mi annoi affatto, anzi!! Baci!!

FraFri95: la mia lettrice che vale per due!! Eheheh!! Grazie della recensione e come sempre saluti alla mamma... ! A Dean sono particolarmente affezionata, mentre Ron seeeh, lo ammazzerei sotto i piedi per questo non lo faccio comparire mai, mi scuso con le sue fan!! Un bacio!!

Baby_San: ciao tesoro!! L’assenza di Draco sarà spiegata, tranquilla, un giorno tutto avrà risposta! E poi davvero te lo vedi Draco stile crocerossina??!! Baci!!

Nefene: la mia tesora!! Ma come farei senza di te che recensisci due capitoli alla volta!! E che mi dedichi i capitoli della tua storia e mi fai gli auguri!!! Sei unica!!:D Grazie come sempre dei tuoi complimenti, non so se me li merito tutti!! Sono sempre molto contenta perché ci tengo che a te piaccia la mia storia più che a tutti gli altri, senza offesa!! Sei la mia prima vera lettrice!! Quindi grazie, grazie ancora!!!

Ne approfitto per fare un’operazione pubblicitaria!! Da qualche giorno è on line una bellissima storia, tradotta dalla mia cara Nefene!!

Si chiama “DELICATE” ed è una Rose/Scorpius carina e fresca, oltre che originale e ben scritta!! L’antefatto è semplice, la nostra Rose è incinta!! Vi ho incuriosito??!! E allora correte a leggere!! ecco il link…http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=404211

UN saluto a tutti coloro anche che leggono e non recensiscono!!!

Baci!!! Cassie!!!

 

 

 

 

 

 

   
 
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