Grazie mille a tutti per l’appoggio e a coloro che mi
seguono nonostante sia una principiante!
Ecco un altro capitoletto…ma potrebbe non piacervi… :P
Capitolo 6
Missing you
POV Kristen
Senza
averti qui
senza problemi,
senza limiti
non è così bello
come dicono
Il
pomeriggio passò lento, mentre vinta dalla noia e dall’insopportabile peso del
tempo che non decideva a passare decisi di dare uno sguardo al copione,
rivedendo un po’ i passi che mi erano più difficili da memorizzare, ma tenere
la mente impegnata era una bella impresa.
“Domani
ci racconterai tutto!” aveva detto Nikki. Ma cosa c’era da raccontare? Cosa
pensava avremmo fatto?
Tuttavia,
il suo interesse per lui era così evidente e irrefrenabile che dovetti annuire
e risposi con un debole sorriso incerto. Sicuramente nel giro di poco tempo si
sarebbe fatta avanti. Era bella è affascinante,
proprio come lui. Non sarebbe stato difficile per lei trovare un approccio
deciso e non avrebbe certo esitato a chiedergli di uscire - magari a prendere
un caffè o bere qualcosa – se se ne fosse presentata
l’occasione. Non era difficile immaginarli insieme. Ce li vedevo.
Decisi
di non preoccuparmi di ciò al momento e mi concentrai sul copione notando che
ero ferma da almeno un’ora a pagina 69 e solo allora, rileggendola per la
quattordicesima volta, mi accorsi che era la scena della radura. Tornai con la
mente all’audizione e inevitabilmente a pensare al comportamento di quel
ragazzo, al suo sguardo timido la prima volta che l’avevo visto e al suo fare
sicuro di quella mattina. Non riuscivo ancora a trovare una
spiegazione, così nella delusione avevo deciso di lasciar perdere le
supposizioni e affrontare la situazione chiedendogli spiegazioni direttamente.
Quella sera. Quella sera avrei scoperto la verità, o almeno ci avrei provato.
Doveva darmi delle spiegazioni per il suo comportamento. Volente o nolente
avremmo dovuto lavorare insieme ed era indispensabile che ci fosse sintonia e per avere sintonia
era indispensabile chiarire quella situazione.
Lo
squillo del cellulare interruppe i miei pensieri. sapevo
che era Mike: mi telefonava sempre verso quell’ora. Sapeva che di mattina ero impegnata con le prove
così ormai chiamava sempre il pomeriggio, appena aveva un po’ di spacco dalle
riprese. Per il resto ci sentivamo per messaggi per lo più. Quanto mi mancava.
Al terzo squillo risposi. Mi piaceva farlo aspettare un pò,
lo mandava in ansia, ma sapevo che sapeva che lo
facevo di proposito. Tuttavia non mi diceva mai niente e continuavamo a prenderci in giro a
vicenda.
“Hey!” risposi sorridendo.
“Stai
sorridendo” non era una domanda.
“Come
fai a saperlo?” chiesi curiosa.
“Kris,
io so tutto di te. Capisco quando sei triste, quando
sei preoccupata, quando sei allegra e quando sorridi da sola come un’ebete..”
Il
lieve sorriso che avevo in faccia scomparve e lasciò spazio a
un’espressione di disappunto.
“HEY!”
dissi scherzosamente offesa.
Non
ci mise molto a rimediare. “Si però, un’ebete molto
attraente…”. A qual punto non potei soffocare una risatina.
“Allora
come vanno le prove?” riprese.
“Bè,
normale. Come sempre”.
Iniziai
a prendere in considerazione la possibilità che mi avrebbe chiesto cosa avrei
fatto quella sera, e non sapevo bene cosa rispondergli. Non che avessi problemi
a dirgli la verità, temevo solo che avrebbe travisato le cose e si sarebbe
preoccupato inutilmente, anche se ormai col nostro lavoro eravamo
abituati a quel genere di cose. Bisognava accettare i pro e i contro di essere
un attore e di stare con un attore: lontananza, baci
di scena e prove con le co-star…
Avevamo
già parlato di questo diverse volte, soprattutto
perché con i miei diversi lavori ci scappava sempre un bacio o qualcosa di più.
“Sai
che non devi preoccuparti, vero?” gli dicevo ogni volta cercando di
rassicurarlo, anche se non ce n’era bisogno. Sapeva che era l’unico per me e
fino ad allora non si era mai mostrato geloso. Questa
volta invece era diverso. Avevo notato una nota di disappunto e allerta nella
sua voce quando gli avevo parlato del ragazzo che avrebbe interpretato Edward,
ma immagino che fosse anche colpa mia. Per non tenerlo
allo scuro gli avevo raccontato dell’audizione evitando che venisse a sapere i particolare in una qualsiasi intervista in cui se ne
parlava.
“E’
stato davvero incredibile! Credevamo che fosse finita invece si presenta questo
tizio, questo certo Robert Pattinson,
e ci capiamo al volo! Catherine era molto soddisfatta. Credo proprio che non ci
sia altra scelta possibile” gli avevo detto.
Ripensando a quelle parole mi resi conto che avevo davvero esagerato: normale
che avesse risposto con un freddo ‘mmm’, eppure avevo
deciso di mettere da parte i dettagli sul bacio e sulla mia momentanea,
improvvisa, nonché del tutto inaspettata amnesia.
L’avevo fatto per evitare liti, ma ora rimpiangevo di non avergli raccontato
tutto. Forse avrei dovuto farlo adesso, ma non trovai
il coraggio. Avrebbe certamente frainteso e l’ultima cosa che avrei voluto era litigare con lui.
Ed ecco che quando ancora non avevo deciso cosa dire
arrivò la domanda che avevo già programmato.
“Allora
che fai stasera? Esci un po’ con le altre?” chiese riferendosi probabilmente a Nikki ed Ashley.
Esitai
un istante.
“Ehm..non
proprio” risposi cercando di scegliere tra le varie possibilità in due secondi.
Alla fine optai istintivamente per la verità, la migliore
opzione per un rapporto genuino. Avrebbe capito.
“In
realtà devo provare con Robert”. Calò il silenzio. “Sai, il ragazzo che ha
avuto la parte di Edward…te ne ho parlato” continuai esitante
cercando di riempire i vuoti che sentivo dalla cornetta.
“Ah
si…” disse infine.
Mi
affrettai a giustificarmi, anche se in realtà non avrei dovuto.
“Scusa
se non te l’ho detto prima, ma anche noi l’abbiamo programmato solo oggi a
pranzo. È stata un’idea di Catherine. Sai, il tempo scorre e abbiamo pochissimi
giorni di prove”, non riuscivo più a fermarmi, “allora visto che abbiamo le
parti principali sarebbe stato stupido rimandare, così
dovrebbe arrivare tra poco e proveremo un po’ma…”.
“KRIS!”
mi interruppe. “Calmati amore! Non preoccuparti! Va
tutto bene! Non me la sono presa” disse tranquillo.
Tirai
un sospiro di sollievo. “Ah ok,
solo che non volevo che ti preoccupassi o cose del genere..”
“Non
sono preoccupato o cose del genere. Abbiamo già parlato di questo ed eravamo d’accordo di non dover dare spiegazioni. Sappiamo
come vanno queste cose”.
Tirai un secondo sospiro di sollievo. “Si, hai ragione! Scusa..”
“Non
scusarti amore…non ce n’è bisogno. Sai che ti amo, no?”
Quando mi
parlava così mi era incredibilmente facile rendermi conto della fortuna che
avevo avuto.
Mike era
il mio primo e unico ragazzo. L’avevo conosciuto sul set di Speak uno di quei tanti film
indipendenti che adoravo fare. All’ora aveva 16 anni e
io 13, e quando hai 13 anni certi pensieri non ti sfiorano nemmeno e quel che
hai è solo una bella amicizia, che diventa sempre più forte finchè
alla fine, crescendo, diventai abbastanza grande e pensi ‘Al diavolo! Posso averti!’ Era stato così per noi. Da semplice
amicizia eravamo passati alla tenera complicità per poi arrivare in modo
naturale all’amore. Davvero non riuscivo a vedermi con nessun altro se non con
lui, nonostante fosse l’unico ragazzo che avessi avuto.
“Kris,
tutto bene?” chiese evidentemente preoccupato dal mio silenzio.
“Sisi” mi affrettai a rispondere. “Stavo solo pensando a
quanto ti amo” dissi sincera.
“Amore,
mi manchi!” rispose “Ma prometto che sarò presto a
trovarti”.
“Non
vedo l’ora” riuscii a dire e trattenendo una lacrimuccia
sentii bussare il campanello. Doveva essere lui.
“Hey devo andare..” dissi piano.
“Vai!
E fai la brava” disse con un sorriso che potevo
facilmente immaginare.
“Come
sempre” risposi terminando la telefonata e andai ad aprire la porta per incontrare
finalmente il suo sguardo e fare un po’ di chiarezza.
“Ciao”
dissi semplicemente.
L’ora
della verità era arrivata!