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Autore: Fiorels    22/09/2009    5 recensioni
“Beh, se ti può servire, diciamo che hai la mia approvazione” dissi infine, consapevole di aver praticamente assunto quel ragazzo col quale mi ero sentita subito a mio agio. Cosa che tuttavia non si poteva certo dire di lui. Sembrava davvero che lo mettessi in imbarazzo nonostante avesse affermato il contrario ma mi convinsi che doveva essere stato il nervosismo e che si sarebbe sciolto dopo esserci conosciuti meglio. Doveva essere così. Quale altro motivo poteva averlo spinto a comportarsi in quel modo?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Grazie mille a tutti per l’appoggio e a coloro che mi seguono nonostante sia una principiante!

Ecco un altro capitoletto…ma potrebbe non piacervi… :P

 

Capitolo 6

 

Missing you

 

POV Kristen

 

Senza averti qui
senza problemi,

senza limiti
non è così bello
come dicono

 

Il pomeriggio passò lento, mentre vinta dalla noia e dall’insopportabile peso del tempo che non decideva a passare decisi di dare uno sguardo al copione, rivedendo un po’ i passi che mi erano più difficili da memorizzare, ma tenere la mente impegnata era una bella impresa.

“Domani ci racconterai tutto!” aveva detto Nikki. Ma cosa c’era da raccontare? Cosa pensava avremmo fatto?

Tuttavia, il suo interesse per lui era così evidente e irrefrenabile che dovetti annuire e risposi con un debole sorriso incerto. Sicuramente nel giro di poco tempo si sarebbe fatta avanti. Era bella è affascinante, proprio come lui. Non sarebbe stato difficile per lei trovare un approccio deciso e non avrebbe certo esitato a chiedergli di uscire - magari a prendere un caffè o bere qualcosa – se se ne fosse presentata l’occasione. Non era difficile immaginarli insieme. Ce li vedevo.

Decisi di non preoccuparmi di ciò al momento e mi concentrai sul copione notando che ero ferma da almeno un’ora a pagina 69 e solo allora, rileggendola per la quattordicesima volta, mi accorsi che era la scena della radura. Tornai con la mente all’audizione e inevitabilmente  a pensare al comportamento di quel ragazzo, al suo sguardo timido la prima volta che l’avevo visto e al suo fare sicuro di quella mattina. Non riuscivo ancora a trovare una spiegazione, così nella delusione avevo deciso di lasciar perdere le supposizioni e affrontare la situazione chiedendogli spiegazioni direttamente. Quella sera. Quella sera avrei scoperto la verità, o almeno ci avrei provato. Doveva darmi delle spiegazioni per il suo comportamento. Volente o nolente avremmo dovuto lavorare insieme ed era indispensabile che ci fosse sintonia e  per avere sintonia era indispensabile chiarire quella situazione.

Lo squillo del cellulare interruppe i miei pensieri. sapevo che era Mike: mi telefonava sempre verso quell’ora. Sapeva che di mattina ero impegnata con le prove così ormai chiamava sempre il pomeriggio, appena aveva un po’ di spacco dalle riprese. Per il resto ci sentivamo per messaggi per lo più. Quanto mi mancava. Al terzo squillo risposi. Mi piaceva farlo aspettare un , lo mandava in ansia, ma sapevo che sapeva che lo facevo di proposito. Tuttavia non mi diceva mai niente e  continuavamo a prenderci in giro a vicenda.

Hey!” risposi sorridendo.

“Stai sorridendo” non era una domanda.

“Come fai a saperlo?” chiesi curiosa.

“Kris, io so tutto di te. Capisco quando sei triste, quando sei preoccupata, quando sei allegra e quando sorridi da sola come un’ebete..”

Il lieve sorriso che avevo in faccia scomparve e lasciò spazio a un’espressione di disappunto.

“HEY!” dissi scherzosamente offesa.

Non ci mise molto a rimediare. “Si però, un’ebete molto attraente…”. A qual punto non potei soffocare una risatina.

“Allora come vanno le prove?” riprese.

“Bè, normale. Come sempre”.

Iniziai a prendere in considerazione la possibilità che mi avrebbe chiesto cosa avrei fatto quella sera, e non sapevo bene cosa rispondergli. Non che avessi problemi a dirgli la verità, temevo solo che avrebbe travisato le cose e si sarebbe preoccupato inutilmente, anche se ormai col nostro lavoro eravamo abituati a quel genere di cose. Bisognava accettare i pro e i contro di essere un attore e di stare con un attore: lontananza, baci di scena e prove con le co-star…

Avevamo già parlato di questo diverse volte, soprattutto perché con i miei diversi lavori ci scappava sempre un bacio o qualcosa di più.

“Sai che non devi preoccuparti, vero?” gli dicevo ogni volta cercando di rassicurarlo, anche se non ce n’era bisogno. Sapeva che era l’unico per me e fino ad allora non si era mai mostrato geloso. Questa volta invece era diverso. Avevo notato una nota di disappunto e allerta nella sua voce quando gli avevo parlato del ragazzo che avrebbe interpretato Edward, ma immagino che fosse anche colpa mia. Per non tenerlo allo scuro gli avevo raccontato dell’audizione evitando che venisse a sapere i particolare in una qualsiasi intervista in cui se ne parlava.

“E’ stato davvero incredibile! Credevamo che fosse finita invece si presenta questo tizio, questo certo Robert Pattinson, e ci capiamo al volo! Catherine era molto soddisfatta. Credo proprio che non ci sia altra scelta possibile” gli avevo detto. Ripensando a quelle parole mi resi conto che avevo davvero esagerato: normale che avesse risposto con un freddo ‘mmm’, eppure avevo deciso di mettere da parte i dettagli sul bacio e sulla mia momentanea, improvvisa, nonché del tutto inaspettata amnesia. L’avevo fatto per evitare liti, ma ora rimpiangevo di non avergli raccontato tutto. Forse avrei dovuto farlo adesso, ma non trovai il coraggio. Avrebbe certamente frainteso e l’ultima cosa che avrei voluto era litigare con lui.

Ed ecco che quando ancora non avevo deciso cosa dire arrivò la domanda che avevo già programmato.

“Allora che fai stasera? Esci un po’ con le altre?” chiese riferendosi probabilmente a Nikki ed Ashley.

Esitai un istante.

“Ehm..non proprio” risposi cercando di scegliere tra le varie possibilità in due secondi. Alla fine optai istintivamente per la verità, la migliore opzione per un rapporto genuino. Avrebbe capito.

“In realtà devo provare con Robert”. Calò il silenzio. “Sai, il ragazzo che ha avuto la parte di Edward…te ne ho parlato” continuai esitante cercando di riempire i vuoti che sentivo dalla cornetta.

“Ah si…” disse infine.

Mi affrettai a giustificarmi, anche se in realtà non avrei dovuto.

“Scusa se non te l’ho detto prima, ma anche noi l’abbiamo programmato solo oggi a pranzo. È stata un’idea di Catherine. Sai, il tempo scorre e abbiamo pochissimi giorni di prove”, non riuscivo più a fermarmi, “allora visto che abbiamo le parti principali sarebbe stato stupido rimandare, così dovrebbe arrivare tra poco e proveremo un po’ma…”.

“KRIS!” mi interruppe. “Calmati amore! Non preoccuparti! Va tutto bene! Non me la sono presa” disse tranquillo.

Tirai un sospiro di sollievo. “Ah ok, solo che non volevo che ti preoccupassi o cose del genere..

“Non sono preoccupato o cose del genere. Abbiamo già parlato di questo ed eravamo d’accordo di non dover dare spiegazioni. Sappiamo come vanno queste cose”.

Tirai un secondo sospiro di sollievo. “Si, hai ragione! Scusa..”

“Non scusarti amore…non ce n’è bisogno. Sai che ti amo, no?”

Quando mi parlava così mi era incredibilmente facile rendermi conto della fortuna che avevo avuto.

Mike era il mio primo e unico ragazzo. L’avevo conosciuto sul set di Speak uno di quei tanti film indipendenti che adoravo fare. All’ora aveva 16 anni e io 13, e quando hai 13 anni certi pensieri non ti sfiorano nemmeno e quel che hai è solo una bella amicizia, che diventa sempre più forte finchè alla fine, crescendo, diventai abbastanza grande e pensi ‘Al diavolo! Posso averti!’  Era stato così per noi. Da semplice amicizia eravamo passati alla tenera complicità per poi arrivare in modo naturale all’amore. Davvero non riuscivo a vedermi con nessun altro se non con lui, nonostante fosse l’unico ragazzo che avessi avuto.

“Kris, tutto bene?” chiese evidentemente preoccupato dal mio silenzio.

Sisi” mi affrettai a rispondere. “Stavo solo pensando a quanto ti amo” dissi sincera.

“Amore, mi manchi!” rispose “Ma prometto che sarò presto a trovarti”.

“Non vedo l’ora” riuscii a dire e trattenendo una lacrimuccia sentii bussare il campanello. Doveva essere lui.

Hey devo andare..dissi piano.

“Vai! E fai la brava” disse con un sorriso che potevo facilmente immaginare.

“Come sempre” risposi terminando la telefonata e andai ad aprire la porta per incontrare finalmente il suo sguardo e fare un po’ di chiarezza.

“Ciao” dissi semplicemente.

L’ora della verità era arrivata!

 

 

 

   
 
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