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Autore: Prue Cullen    23/09/2009    6 recensioni
Mi chiamo Isabella Swan, Bella per gli amici, ho 18 anni e sono morta...
questa è la mia prima ff...spero proprio che vi piaccia
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Se  del capitolo precedente non ero sicura figuratevi di questo…

Ho voluto fare un piccolo esperimento, infatti in questo cap il pov sarà di Edward, decisamente non so come me la sono cavata quindi vi prego di scrivermi la vostra opinione bella brutta o ripetitiva che sia.

Nel caso non vi dovesse piacere lo sostituirò mettendo di nuovo solo il pov di Bella.

Aspetto le vostre recensioni…

Voglio ringraziare emmajane ,Ed4e, bell e kikkikikki per le loro recensioni, le 18 persone che mi hanno inserito tra i preferiti e le 22 (oddio non ci posso credere!!!) che mi hanno messo nei seguiti. Grazie mille!!!

 

Pov Edward

 

Bella era sconvolta, erano ormai tre giorni che si era resa conto di ciò che era diventata. Non sapevo proprio come aiutarla, si era chiusa in se stessa, si rifiutava di uscire dalla camera, effettivamente la mia, in qui era scappata subito dopo essere riuscita a dire che ormai era diventata un vampiro.

Non so perché fosse andata proprio lì, era la stanza più distante, proprio in fondo al lungo corridoio del piano superiore, penso che fosse stato l’istinto a portarcela seguendo l’odore che in quella casa le sembrava di conoscere di più.

Era fuggita nello stesso momento in cui avevo allentato il mio abbraccio. Un abbraccio che non sapevo neanche io da dove veniva, sono sempre stato molto riservato, so solo che era da quando io e Alice avevamo trovato Bella nel bosco avevo voglia di stringerla a me, di proteggerla, nulla avrebbe dovuto ferirla. Per questo quando ho visto il dolore che si faceva strada nei suoi occhi, un dolore che anche io avevo provato molti anni prima, non ho potuto fare a meno di tenerla tra le mie braccia.

Anche gli altri si sono stupiti del mio atteggiamento, ma non mi interessava. Bella era al centro dei miei pensieri.

Ma ormai mi ero deciso. Bella non aveva più permesso a nessuno di entrare nella camera, nonostante Alice e mia madre ci avessero provato più volte, preoccupate di come poteva stare la nostra piccola ospite, ma adesso avrebbe dovuto far entrare me, l’avrei fatto che se l’avessi dovuta costringere, sapevo che aveva bisogno di parlare con qualcuno e poi c’era ancora una cosa che dovevo dirle.

In realtà avrei voluto dirle diverse cose, ma la mia educazione non me lo permetteva, quindi mi sarei limitato al minimo indispensabile, almeno per il momento.

Intanto avrei provato a entrare con le buone maniere, quindi andai a bussare alla porta, ma dopo un lungo silenzio, durante il quale avevo seriamente pensato di buttare giù la porta, Bella mi urlò che chiunque fosse non voleva vedere nessuno e di lasciarla sola.

Bene.

Se non voleva collaborare avrei usato metodi non proprio consoni.

La mia famiglia era al corrente dei miei piani nel caso di un insuccesso iniziale e proprio per questo si erano allontanati tutti da casa, in modo da non ostacolarmi. La più reticente ad andarsene era stata proprio Alice, ma lei sapeva che tutto sarebbe andato bene, altrimenti mi avrebbe impedito di farlo.

Perciò uscii di casa e andai sul retro, dove davano le enormi finestre della mia camera.

Non potevo entrare con la forza, come avevo pensato in principio, era pur sempre una vampira neonata e, anche solo per istinto, poteva attaccarmi se non facevo attenzione.

Quindi andai velocemente vicino al fiume che scorreva dietro casa e presi qualche sassolino, cercai quelli più piccoli e più leggeri in modo da non distruggere o rovinare i vetri, altrimenti Esme mi avrebbe ucciso.

Una volta trovato quello che mi serviva mi avvicinai a casa e cominciai a tirare i sassolini uno alla volta.

Subito dopo aver lanciato il primo vidi un movimento in camera, Bella si era alzata e si era messa in posizione di difesa spaventata che qualcosa la stesse attaccando, come avevo previsto, ma al secondo sassolino si rilassò rendendosi conto della mancanza di pericoli e si avvicinò alla finestra.

Che era assetata era molto evidente, gli occhi erano totalmente neri e le occhiaie decisamente pesanti, ma aveva lo sguardo più triste che potesse esistere, ma quando incrociò il mio allora fu come se riprendesse un barlume di vita, ma subito se ne andò rendendola ancora più triste di prima se possibile.

<< Posso salire? >> le chiesi sicuro che potesse sentirmi

L’unica risposta che ricevetti fu un sospiro e un cenno negativo.

Avevo capito. Sapeva qualcosa sui vampiri, sicuramente aveva letto qualche romanzo e aveva paura di far del male, a me e alla mia famiglia, per questo era disposta anche a sopportare la sete.

Quella ragazza era unica.

Non avevo mai visto un autocontrollo simile.

Ora però doveva capire che non c’era nessun pericolo che succedesse qualcosa di brutto.

Quindi saltai sul grosso albero che si trovava proprio di fronte a camera mia arrivando alla sua stessa altezza senza nessun problema. Bella mi guardava stupita, non riusciva a capire come fosse possibile.

<< Mi potresti aprire la finestra per favore? >>

Rimase ancora un attimo imbambolata e poi mi aprì continuando a guardarmi come se fossi un fantasma.

<< Bella, stai tranquilla, ora ti spiegherò tutto. >>

   
 
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