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Autore: I n n e r Ebony    23/09/2009    4 recensioni
Era quasi mezzanotte. L’ultima notte dei miei vent’anni passata in una stanza d’hotel, ad aspettare. Attendevo una giornata di sole, l’arrivo di Hachiko che, scodinzolando, mi sarebbe saltata al collo urlando “Buon compleanno”. Aspettavo te. Ed ora... Ora mi resta solo la pioggia, questa fottuta pioggia che cade e mi toglie il respiro.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nana Osaki
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                                  Somebody stop the Rain

Era quasi mezzanotte. L’ultima notte dei miei vent’anni passata in una stanza d’hotel, ad aspettare. Attendevo una giornata di sole, l’arrivo di Hachiko che, scodinzolando, mi sarebbe saltata al collo urlando “Buon compleanno”. Aspettavo te. Ed ora... Ora mi resta solo la pioggia, questa fottuta pioggia che cade e mi toglie il respiro.

È solo una bugia. Una dannata menzogna.

Non è vero?

Eppure ti ho visto... Il volto era coperto, velato di bianco, ma eri tu. Le mani, bianche e con le dita lunghe, quelle mani che mi avevano accarezzata per tanto tempo, che avevano placato le mie paure, che avevano suonato per me...                                              
Le spalle larghe, le braccia e le gambe magre, persino il profumo... Erano i tuoi. Quello eri tu.                                                                                            
L’ultima volto che ho potuto rivolgere il mio sguardo verso di te, l’ultimo ricordo che mi è stato concesso di custodire: un involucro vuoto, mentre Yasu mi portava in braccio fino a te.  Io, da sola, non riuscivo a farlo.

Inspiegabilmente, mi è venuta voglia di vestirmi di rosso, come quella notte. Come se uno stupido vestito rosso potesse farti ricomparire davanti a me. Come se uno stupido vestito rosso potesse farmi tornare ad allora, sotto quel palco, a fissarti mentre suonavi.
Eri così luminoso, ai miei occhi... Quasi accecante, la tua luce insopportabile mi attirava a te, come una falena.

Perché, Ren?

La tua immagine di spalle, mentre parti alla volta di Tokyo, è indelebile nella mia mente. La tua figura è sempre offuscata, distorta da un velo di lacrime. Lo è persino adesso che non ho la forza di piangere.
Mi avevi abbandonata per inseguire il tuo sogno. Ti avevo odiato per questo.
Ti odio ancora.
Io ti stavo aspettando,continuo ad aspettarti.
Che razza di stupida.

Tutto ciò che ho, invece, è questa dannata pioggia.
Dio, è così fastidiosa, un frastuono tremendo che mi sbriciola i timpani, le ossa, il cervello.
Una volta mi avevi detto che quando fossi morto mi avresti portato con te...
Invece mi hai abbandonata di nuovo, come allora. Come mia nonna e mia madre prima di te.
Mi hai lasciata sola, sola con un piccolo sogno che mi scivola via dalle dita. La mia sciocca speranza che mi sfugge dalle labbra, nel mio respiro di nuovo affannoso.

“Spero che, un giorno, io e Ren potremo tornare insieme a Soukogai”.

 Fate smettere questa cazzo di pioggia, per favore. Non la sopporto più, non posso, non ce la faccio.
La pioggia mi sommerge.
D’improvviso l’aria cessa di arrivare ai miei polmoni, mentre il mio petto s’alza e si abbassa a vuoto.
Sento Nobu, che mi sedeva accanto, muoversi verso di me nel tentativo di aiutarmi.
Ma non lo vedo...

Nei miei occhi, come se vi fosse stato impresso a fuoco, c’è solo Ren che si allontana da me, i contorni sfocati nella pioggia. No, non nella pioggia... Sono queste maledette lacrime, che se ne stanno lì senza scendere, che si sono fissate sulla retina e non se ne vanno più via.
Una mano corre al petto, istintivamente, e si affanna nel tentativo di strappare la maglia dalla pelle, nell’illusione che così l’aria riesca a fluire direttamente nel mio organismo. L’altra mano strige convulsamente il braccio, cercando un appiglio che ormai non esiste, che non può esistere; è solo un disegno, un pallido fantasma, un ricordo: il mio fiore, il fiore di Ren.
Ti odio, sai? Ti odio da morire...
Ma allora perché non muoio?

 “NANA!”
Una voce sovrasta il suono della pioggia.
Hachiko.
Lei urla in preda al panico, mentre si siede sul letto. Le mie mani mollano la loro presa inutile, attratte dall’unica fonte di salvezza che ora riesco ad individuare. Cercando in ogni modo di rubare almeno un respiro al cielo, abbraccio Hachi con tutte le mie forze.
Litiga con Nobu, persino in un momento come questo. Non fosse che sto così male, riderei. O forse no, forse ammazzerei Nobu.
Cosa credi di fare, mentre io crepo?!

 E d’improvviso torno a respirare: Hachiko posa le labbra piano sulle mie, soffiando una, due, tre volte l’aria dentro di me, mentre le sue lacrime cadono a rigarmi le guance.
Hachiko... Nana... L’ho sempre detto che l’eroe, tra noi due, eri tu...
Lei si sdraia accanto a me, tremando piano, ancora spaventata e in preda all’angoscia, mentre mi carezza i capelli.

 Sai, Ren?
Nel momento in cui ho appreso della tua morte, mi è sembrato d’iniziare lentamente, inesorabilmente a scomparire. Guardando le mie mani, mi parevano sfocate, prive di contorni netti che le distinguessero da tutto il resto, come se le molecole avessero cominciato a disperdersi.
Con Hachiko accanto, ora -per la prima volta da quel momento- mi sento di nuovo viva, reale, mentre la bimba a cui tu hai dato un nome si muove piano dentro di lei.
Ascoltami ora, Ren, ora che ho la forza di dirti queste cose.
Sono sempre stata egoista, lo so. Ho sempre inseguito i miei sogni, e adesso...
Sai, l’immagine di noi due con un bambino nostro non mi sembra più tanto repellente. Gli avremmo dato il nome di un fiore, come volevi tu. Chissà se sarei stata una buona madre... L’idea mi pare così assurda che mi farebbe quasi scoppiare a ridere, se solo non mi facesse così male al cuore.
Una possibilità che non avevo valutato finora... Adesso che è persa per sempre, mi ritrovo a desiderarla.

Se io restassi in queste condizioni, se non fossi più capace di tornare a vivere, forse tu non riposeresti in pace.
Forse resteresti con me... Una parte di me vuole questo, più di ogni altra cosa. Quella stessa disgustosa me stessa che avrebbe voluto che l’ultima cosa che tu avessi sentito fosse stata la mia voce, mentre cantavo.

 Io... Vorrei tornare indietro e cancellare quell’ultima discussione, che ci ha tenuti lontani così a lungo. Vorrei distruggere quel mio riflesso nello specchio, quell’ombra che vedo contro il muro. Vorrei ritrovare la Nana che viveva con te tempo fa, o una Nana migliore, che sappia starti accanto davvero.  Vorrei fare una marea di cose...
Ma ormai è tardi. È inutile. È senza senso. Perché tu non ci sei più.
Poco importano gli scongiuri, le promesse, l’orgoglio messo da parte. Questa volta non tornerai.

Ren, sai perché ti odio?
Perché anche adesso non posso fare a meno di amarti.
Credo che sarà così per sempre...
Guardo l’anello che porto al dito, quello che ha sancito la nostra unione agli occhi del mondo. Lo stesso che brilla sull’anulare di Hachiko. Mi rannicchio contro di lei, come un gatto, cercando di assorbire il calore che emana.

Un giorno... Canterò di nuovo con te. Un giorno torneremo a Soukogai. Insieme.





----> N/A:
questa è la mia prima shot in assoluto ( >.<  aaaaaaaargh), e fa riferimento al cap. 81 del manga.
Siccome l'avevo promesso, la dedico alla mia sister Red e alla mia Hachiko personale =) Vi adoro XD

  
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