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Autore: agatha    24/09/2009    3 recensioni
Gabrielle è impaziente, loro stanno per tornare e non vede l'ora di riabbracciarli. Ma non si aspetta assolutamente ciò che succederà quella sera. (Piccolo regalo di compleanno per Minako_86)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kevin Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PERCHE’ SEI TU


Non potevo non fare un regalo alla mia cognata numero 1, Minako_86, che ha fatto gli anni il 17/09. Avrei dovuto postarla quel giorno ma il pc non si è degnato di collaborare fino a stasera.

Non è un granchè come shot, però è su due personaggi che adori ed è scritta appositamente per te ed è anche il motivo per cui ci siamo sentite poco in questi giorni e perché non avevo molto da dirti. Mistero svelato! xD

Hope you'll like it!

AUGURI ADORATA 1!!!



Oh mio angelo,
il tuo sguardo bastò, a cambiare i giorni miei
e in quell'attimo, il tempo scappò,e di noi si è, scordato ormai


Gabrielle diede un’occhiata critica al salotto del suo appartamento.
Aveva passato tutta la giornata a pulire e sistemare ogni cosa. Voleva che tutto fosse a posto, che tutto fosse perfetto. Sospirò, soddisfatta del risultato di fronte ai suoi occhi, e si concesse un sorriso. Una veloce occhiata all’orologio la informò che aveva più di un’ora di tempo e decise di sedersi sul divano per riposarsi, prima di pensare a vestirsi e sistemarsi.

Si sedette sul divano bianco, uno dei primi acquisti fatti per la sua nuova casa. Raccolse le gambe, piegandole di lato e sistemò il morbido tessuto della tuta in modo che le coprisse la pelle nuda intorno alle caviglie. Ormai stava arrivando l’autunno e cominciava a fare freddo verso sera. Un miagolio attirò la sua attenzione e, qualche secondo dopo, Bijoux le salì in grembo, acciambellandosi per avere un po’ di coccole.
“Anche tu non vedi l’ora che arrivino, vero?”
In risposta la gatta iniziò a fare le fusa, godendosi le carezze di Coco sul morbido e caldo pelo tigrato. A poco a poco Gabrielle cominciò a chiudere gli occhi, la stanchezza di quella giornata, l’ansia dell’attesa e il ronfare ritmico di Bijoux la fecero sprofondare in un piacevole oblio.

Stava sognando.
Ad un certo punto qualcosa le solleticò la pelle intorno alle labbra e sulla punta del naso. Fece una smorfia, senza aprire gli occhi, per paura di perdere quella meravigliosa sensazione di galleggiamento.
Il solletico ci fu un’altra volta.
“Bijoux smettila, lasciami dormire” mormorò muovendo una mano per spostare la gatta.
Ma le sue dita incontrarono una superficie calda e morbida, non pelosa.
Una guancia.
Aprì gli occhi di scatto.
“Kevin” soffiò mentre lui le afferrava la mano, portandosela alla bocca per baciarla sul palmo.
“Ben svegliata, bella addormentata” le disse sorridendole caldamente.
Coco si perse in quelle iridi verdi che la fissavano intensamente.

Ma la vita è bella perché, è imprevedibile,
lasciati portare lei sa.
Prendere la vita com'è ,com'è difficile
c'è una sola certezza in me.

Quanto le era mancato non poterle guardare, non avere la possibilità di annegarci dentro e dimenticare il mondo intero. Per qualche secondo si lasciò cullare da quella sensazione, poi riprese contatto con la realtà. Si alzò di scatto, mettendosi seduta.
“Mi sono addormentata! Avrei dovuto vestirmi e prepararmi prima che tu arrivassi”
Kevin si sedette accanto a lei.
“Perché? Sei già vestita” la prese in giro.
Gabrielle arricciò le labbra in una smorfia, scuotendo i boccoli scuri, un po’ disordinati per averli schiacciati quando si era sdraiata sul divano.
“Volevo prepararmi ed essere… perfetta per quando sareste arrivati” sospirò in tono dispiaciuto.
Lui le afferrò dolcemente una ciocca di capelli, arrotolandola sul dito.
“Tu sei già bellissima, lo sei sempre per me e ti preferisco così, naturale e spontanea, piuttosto che perfetta come una bambolina da collezione. Sei la mia Gabrielle” concluse, addolcendo il tono di voce nel pronunciare le ultime parole.
Lei, commossa da quella dichiarazione, si limitò a fissarlo e quando sentì gli occhi frasi lucidi si riscosse.
Non voleva piangere. Era un’occasione felice questa e non intendeva fare la figura della sciocca. Sbattè gli occhi ricacciandole indietro e gli sorrise.
“Grazie, Kev – soffiò piano per poi continuare in tono normale, guardandosi intorno – dove sono Joe e Nick?”
“Sono in albergo”
“Che cosa? Avevamo deciso che saremmo stati qui tutti insieme, come ai vecchi tempi e… “

Lui le mise un dito sulle labbra per interromperla. Le guance di Coco si stavano arrossando, come le capitava sempre quando si infervorava per qualcosa.
“Lo sanno anche loro e domani piomberanno qui, facendo casino e con i bagagli”
Coco lo fissò smarrita.
“Ma perché domani?”
Stringendosi nella spalle e carezzandole il profilo della mascella, le rispose.
“Hanno voluto lasciarci soli per una sera”
Lei avvampò nel capire il significato di quella frase, ma anche felice che Nick e Joe le avessero regalato l’opportunità di stare insieme a Kevin.
Piano piano un sorriso le spuntò sul volto e le illuminò il viso.
“Ti amo” gli disse in un soffio, con il cuore traboccante d’amore.
Neanche lui rimase indifferente a quella confessione. Sapeva che Gabrielle lo amava, ma ogni volta che lo diceva uno strano calore si irradiava dal cuore per tutto il suo corpo, facendolo sentire in Paradiso.
“Ti amo anch’io. Ti amo da morire e non sai com’è stato difficile starti lontano in questo periodo”
“Anche per me è stato lo stesso”
Poi le loro labbra si incontrarono e non ci fu più posto per le parole.

Kevin la fece sdraiare sul divano e si allungò di fianco a lei, continuando ad accarezzarle la pelle morbida e bianca.
“Non riesco a smettere di baciarti e toccarti” le mormorò con le labbra a pochi centimetri dall’orecchio.
“E allora non farlo” sussurrò maliziosamente Coco, altrettanto bisognosa delle attenzioni di lui.

*

E' per te, per te , perdutamente
e del tutto follemente
il mio mondo è per te.

Per la seconda volta in quella giornata, Gabrielle aprì gli occhi accorgendosi di essersi addormentata.
E per la seconda volta fu il volto di Kevin che le apparve come prima cosa.
Cercando di muoversi lentamente, scivolò via dal suo abbraccio, alzandosi in piedi dal divano. Dopo aver mormorato qualche parola incomprensibile, lui continuò a dormire. Sorridendo amorevolmente lei prese una coperta leggera e la stese sopra di lui. Soddisfatta raggiunse la cucina per prepararsi una tisana alla menta e zucchero di canna, la sua preferita.

Quando i Jonas tornavano da lei, la vita le sembrava ancora più bella, anche se poi era sempre più difficile salutarli e guardarli chiudere quella stessa porta, perché li aspettava un tour o chissà cos’altro.
Ripensò alle parole di Kev, dette qualche ora prima.

“Non possiamo andare avanti così” aveva ripetuto di nuovo.
Allarmata, si era quasi messa a balbettare.
“Cosa… Cosa intendi dire?”
Aveva sbattuto gli occhi mentre una strana sensazione scendeva su di lei. Il tono strano di Kevin le aveva fatto balenare, per un momento, la possibilità che volesse lasciarla, che preferisse non vivere più quel legame, che forse lo faceva soffrire.

D’altronde era un cantante famoso e chissà quante belle donne gli giravano intorno, spiritose e sicuramente abituate alle luci della ribalta. Mentre lei era solo Gabrielle, una ragazza parigina anonima, con un lavoro normale e tanti sogni nel cassetto. Inspirò, ripromettendosi di non piangere.

“Ti voglio con me. Sempre. Ovunque”
Dopo un attimo di smarrimento, lei ritrovò la voce.
“Non vuoi lasciarmi?”
Fu il turno di Kevin di rimanere attonito.
“Che cosa? Sei impazzita? Sei la cosa più bella della mia vita, Coco”
Le prese entrambe le mani portandosele alle labbra.
“Voglio che ci pensi bene prima di rispondermi. So che ti sto chiedendo tanto, lasciare la tua casa, il tuo lavoro, tua sorella. Però io ti amo, i miei fratelli ti adorano e per mia madre e mio padre saresti come una figlia. Ci ho pensato bene prima di domandartelo, quindi non chiedermi se sono sicuro. Promettimi di rifletterci e ne riparleremo domani mattina”

Con le lacrime agli occhi lei si era limitata ad annuire appoggiandogli la testa contro la spalla, lasciandosi abbracciare.

Aveva rimandato il più possibile di pensare alla sua proposta. Sarebbe stato fantastico andare via con lui e i Jonas, ma la spaventava lasciare la sua vita a Parigi: qui c’era tutto il suo passato, c’era tanto di se stessa. La tentazione di chiamare Monmon era forte, nonostante fosse notte fonda, ma sapeva cosa le avrebbe detto sua sorella “guarda dentro il tuo cuore”.
Come se fosse facile.
Chiuse gli occhi e si concentrò, cercando di trovare una risposta.
Quando li riaprì, più tardi, aveva preso una decisione.

Finì di bere la tisana e sciacquò la tazza prima di tornare verso Kevin, con espressione seria. Era indecisa se aspettare il mattino dopo, lasciandogli una notte tranquilla oppure no, ma l’ansia prese il sopravvento: doveva dirglielo, e subito, o non avrebbe più avuto il coraggio.
“Kev” soffiò piano, inginocchiandosi sul tappeto, sporgendosi verso il suo viso.
“Coco… è già mattina?”
Lei scosse il capo, intenerita di fronte alla sua espressione così indifesa.
“Ti devo dare la mia risposta”
“Che cosa…” farfugliò mentre si metteva a sedere.
Gabrielle si accomodò accanto a lui, cercando le parole più giuste.

“Non posso partire con te”
Kevin non disse nulla ma l’espressione del suo viso era abbastanza eloquente di quanto ci fosse rimasto male.
“Capisco” si limitò a dire, anche se in realtà non era così.
Avrebbe voluto urlare e scuoterla fino a farle cambiare idea ma non sarebbe stato giusto. Lui l’amava abbastanza da lasciarla libera di decidere. Perso in quelle riflessioni quasi non si accorse che lei aveva ricominciato a parlare.
“Intendo adesso, Kevin. Ho bisogno di sistemare le cose al negozio, dovrò parlare con Monmon e lei non la prenderà bene”

Passandosi una mano nei riccioli, lui la guardò.
“Non capisco più niente”
Gabrielle sorrise.
“Sto dicendo che prima di lasciare Parigi devo sistemare la mia vita qui e poi potrò preparare i miei bagagli”
Spalancando gli occhi verdi, Kevin capì finalmente cosa gli stava dicendo.
“Verrai con me?” chiese un’ultima volta, ancora incredulo.
“Sì”
“Dillo ancora, ti prego”
“Sì”
“Ancora”
“Sì, sì, mille volte sì”

A quel punto lui la baciò, sentendosi la persona più fortunata del mondo.
“Non te ne pentirai mai, lo giuro”
Lei annuì, sicura di quella promessa.


Sei nei miei pensieri, e nei desideri
come nel DNA.
Quando tu non ci sei
sei nell'aria che respiro,
sei nel cuore oro, luce e ossigeno.

Raf “Ossigeno”



I Jonas non mi appartengono e questo scritto non vuole rappresentare la loro vita né è stato fatto a scopo di lucro. 
  
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