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Autore: wale    26/09/2009    1 recensioni
Prese la brocca e ne bevve il contenuto...No, quella non era acqua e decisamente non era neanche sakè. Però quel gusto amaro fu un vero toccasana. Gli rinfrescò la mente e tutto il corpo. Si sentiva libero da ogni peso, da ogni forma di dolore che prima lo avvolgevano. Si sentiva come rinato. Che diavolaria era mai quella? Fu questione di un attimo, il tempo di raprire gli occhi e di notare la sua immagine riflessa nello specchio... In quel momento un urlo si diffuse per tutto il palazzo. Il protagonista è Zoro e la storia è ambientata dopo Impel Down, quindi è SPOILER per chi non legge il manga!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Quella situazione era decisamente strana.
Nessuno sembrava osare interrompere quel silenzio che si era venuto a creare, ma i Mugiwara non si stupirono quando fu Nami a farlo. Lei era fatta così. Non sopportava i giri di parole, i silenzi. Lei era concreta, era una che non aspettava che le risposte piovessero dal cielo perché Nami era una che le risposte le pretendeva.
-“ E’ stata questa strega a ridurti così?”- chiese, allo spadaccino, ancora sconcertata.
Dopo aver sentito quel “simpatico” nomignolo Perona avrebbe voluto strozzarla ma a impedirle di agire furono le provvidenziali parole di Zoro -“ No, lei non centra niente. Anzi è stata lei a prendersi cura di me per tutto questo tempo. Senza di lei sarei morto.”-
I suoi compagni si stupirono per ciò che disse. 
Rufy volse lo sguardo verso Perona e con uno dei suoi sorrisi più belli le disse - “Grazie mille per aver salvato il mio amico!”-
Perona rimase senza parole. Mai nessuno fino ad allora l’aveva ringraziata per qualcosa. Ma infondo, in vita sua, lei non aveva mai fatto niente per nessuno, a meno che non ci fosse stato qualche interesse comune.
-“ Ok! Ora che finalmente la ciurma è al completo si può partire alla volta dell’isola degli uomini pesce!!!”- affermò con entusiasmo il giovane capitano.
Zoro sbiancò, non poteva aspettare oltre…
-“ Mi dispiace avervi fatto fare tutta questa strada per nulla, ma…io non verrò con voi. Ora il mio posto è qui.”- disse lo spadaccino voltando loro le spalle e, senza attendere alcuna risposta, si allontanò.
Quel giorno di sorprese ce ne erano state fin troppe e, dopo aver superato un iniziale sbigottimento, Sanji decise che era ora di dirgliene quattro a quell’idiota di uno spadaccino!
Erano stati tutti preoccupati per lui, avevano attraversato pericoli inimmaginabili per lui ed ora quel marimo li lasciava così, senza dare alcuna spiegazione plausibile! Quell’egoista! Era sul punto di dar sfogo ai suoi pensieri che una mano lo fermò. Nico Robin lo guardò con disappunto.
Era meglio lasciarlo un po’ da solo.
-“ Che ne dite di fare uno spuntino prima di partire?”- disse poi Rufy spezzando la tensione.
-“ Possibile che tu pensi solo a mangiare zucca vuota?!?”- continuò Sanji lasciandosi scappare un sorriso.
Perona rimase di sasso.
Ma come? Il loro amico aveva appena abbandonato la ciurma e il suo capitano pensava solo ad ingozzarsi? Perché non gli avevano detto nulla? Che razza di compagni aveva Zoro?
- “ Io non capisco come potete accettare tutto questo senza fare niente!”- gridò Perona, delusa da quell’atteggiamento. 
Rufy la guardò negli occhi e sorridendo rispose - “ Non mi preoccupo perché Zoro salperà con noi!”-
-“ Come fai ad esserne sicuro?”- 
Alla domanda di Perona, Rufy si abbassò il cappello sul volto e disse con fermezza - “ Perché noi siamo i suoi amici e inoltre, Zoro, ha un sogno da realizzare!”


-“ E così quello sconsiderato dopo aver bevuto quella mezza specie di pozione è tornato bambino?”- chiese Nami ancora incredula.
-“ Ho cercato di informarmi sull’argomento ma i libri di questo palazzo sono scritti in un linguaggio a me sconosciuto…”- disse Perona un po’ dispiaciuta.
- “A me sembra di aver già sentito parlare di una cosa del genere… Potrei dare un’occhiata alla tua biblioteca?”- chiese, poi, Robin.
-“ Lei è un’archeologa.”- spiegò Nami notando il volto perplesso di Perona.
-“ Ecco il tè, mie dolci fanciulle”-  disse il cuoco porgendo le tazzine.
-“ Grazie Sanji, ma Rufy dov’è finito?”-  chiese Nami, dopo aver bevuto un sorso di tè.
-“ A dire il vero non saprei… Si è ingozzato ed è scomparso nel nulla.”- rispose il cuoco.
Sul volto di Nico Robin comparve un sorriso.

Zoro era poggiato sullo stesso tronco vicino al quale aveva avuto quel doloroso incontro con il
suo capitano.
Questa volta teneva con sé le sue tre spade.
Erano passati dei giorni da quando le aveva lasciate in una stanza di quell’edificio ed, ora, si trovava ad accarezzarle con una dolcezza che riservava solo a loro.
Non passò molto che la sua attenzione fu distolta da un rumoroso pirata.
-“ Ehi Zoro! Non sei cambiato affatto! Sei sempre a poltrine o a prenderti cura delle tue spade!”- disse Rufy in un sorriso.
-“ Idiota si dice poltrire!”- corresse lo spadaccino… era un’abitudine…    
Il capitano si sdraiò vicino al compagno calando il cappello sul viso.
Zoro lo sapeva che gliela doveva una spiegazione, anche se per farlo avrebbe dovuto calpestare il suo maledetto orgoglio. Per Rufy, Zoro aveva rischiato la vita e ora avrebbe anche rischiato l'umiliazione, cosa che per lo spadaccino era molto più difficile. 
Quel ragazzino di gomma era il suo capitano e, soprattutto, era suo amico.
Si, decisamente glielo doveva.
-“ Rufy… quando sono diventato così non ero molto preoccupato. Vi avrei raggiunto e insieme sapevo che avremmo trovato una soluzione. Ma sai, non è così facile…”- lo spadaccino inghiottì prima di dare un ultimo calcio ben assestato a quello che si poteva definire il suo orgoglio.
-“ Ho scoperto che non è cambiato solo il mio corpo, ma anche il mio spirito. Tutta la forza che ho acquisito con gli allenamenti e con le esperienze è scomparsa. Per te e per gli altri non sarei altro che di intralcio, una vera palla al piede. Ora sono un debole.”- sentirsi dire da sé stesso quelle parole era come un pugno nello stomaco. Questa era la prima volta che si ascoltava veramente.
-“ Prima di rivederti avevo anche iniziato a dimenticare i vostri volti, le nostre avventure… Probabilmente perderò anche tutti i ricordi che ho costruito nella mia vita, successivi a quest’età… Sarò un moccioso a tutti gli effetti.-“ poi cercò di prendere tutto il coraggio che aveva e continuò.    -“ Resterò qui. Tanto prima o poi mi dimeticherò di tutti voi. Ed allora sarò felice lo stesso perché non saprò mai di aver perduto degli amici  come voi, e perché, forse, non avrò ancora fatto la mia promessa a Kuina e non saprò mai che se n’è andata via…”- terminò quasi in un sussurro impercettibile. 
Colpito e affondato. 
Il capo era basso, piegato da un’umiliazione troppo pesante da sopportare.
Il silenzio che si venne a creare era accompagnato da un buffo rumore.
…Qualcuno stava russando?…
-“ Ma che cazzo Rufy!!! Ti sei addormentato!?!?!”- gridò lo spadaccino colpendolo violentemente sulla testa.
-“Aiha Zoro!!mi hai fatto male!!!!! Ma che ti è preso??!!”- piagnucolò il povero capitano.
I due si stavano fulminando con lo sguardo quando all’improvviso, i grigni si trasformarono in sorrisi e una fragorosa risata si propagò per l’immenso giardino.


-“Uahahahahaha!adesso non sono più io il debole della ciurma!”- Si vantò Usop scompigliando i capelli al piccolo Zoro.
-“ Io ho qualche dubbio in proposito fratello!”- lo canzonò Franky quando il povero cecchino venne messo k.o. dal diretto interessato.
Una grossa risata si diffuse per tutta l’imbarcazione.
-“ Wow Zoro! Ora abbiamo quasi la stessa altezza!”- disse radioso Chopper, prima di nascondersi spaventato dietro le gambe di Nami, dopo un terrificante sguardo lanciato dallo spadaccino.
-“Yohohohohoho! Sono così felice che il cuore sembra quasi scoppiarmi fuori dal petto! Ah! Ma io non ho un cuore! Yohohohohohoh!”-
Era appena tornato e gli altri erano già riusciti a farlo incazzare. Ma nonostante tutto era contento, era come se fosse di nuovo a casa e tutti quei volti confusi avevano ripreso una loro forma.

Perona, dall’alto del suo palazzo, osservava salpare la ciurma di cappello di paglia.
Le cose non erano andate come previsto, come desiderava.
Però in cuor suo era contenta. 
Zoro era davvero fortunato ad averli come amici.



- “ Mia dolce Robin, la cena è pronta!”- canticchiò Sanji.
-“ Ho finito di tradurre il libro.”- affermò Robin prima di chiuderlo.
-“ O mia dea, ne ero certo!”- disse Sanji ondeggiando, contro ogni legge della gravità, al di sopra di piccoli cuori rosa.
-“ Era proprio ciò che immaginavo… Questa volta non sarà semplice…”- disse l’archeologa alzandosi dalla sedia. Sanji la guardò perplesso. Ora iniziavano i guai.












GRAZIE ANCORA! ;)
  
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