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Autore: potterfanlalla17    30/09/2009    3 recensioni
Ciao a tutti...questa è la mia prima DRaco/Hermione. Scritta e dedicata a Hily, la mia sorellinadolce che per prima mi ha fatto scoprire questa coppia inedita. Essendo la mia prima storia su questa coppia vi chiedo un po' di clemenza...non conosco molto bene questo pairing e ho cercato di rendere la storia più credibile possibile. Siamo al quarto anno, durante il Torneo Tremaghi. Ron ha appena chiesto a Hermione di accompagnarlo al Ballo del Ceppo, ma lo ha fatto nel modo maldestro che tutti conosciamo. Come reagirà Hermione? In questa storia c'è anche la coppia Harry/Ginny...anche loro alle prese con il loro amore che nasce. Come è evidente non seguirò gli avvenimenti della Rowling...spero mi perdonerà per questo! Buona lettura e...recensite. Grazie.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Luna/Ron
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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L’ULTIMO GIORNO DI SOLE

 

Il sole di maggio aveva cominciato a scaldare la mura di Hogwarts. L’anno scolastico volgeva al termine, ma nessuno sembrava prestarci particolare attenzione. Tutti erano concentrati sulla terza prova del Torneo, soprattutto Harry. Questa volta non gli era stato dato nessun indizio, nessun uovo da aprire…e la cosa lo spaventata ancora di più. Davanti a Ginny faceva finta di nulla per non farla preoccupare, ma la rossa non si era fatta ingannare.

-Harry! Con me non devi fare l’eroe, chiaro?

-Gin…

-Senti, lo so che hai paura, ok? Saresti uno stupido a non averne! Questo torneo è pericoloso…non sarebbe la prima volta che qualcuno ci lascia le penne!

-Grazie- rispose Harry per nulla allettato dalla proposta di morire.

-Non intendevo dire questo! Tu ce la farai sicuramente, ma non devi fingere con me…puoi dirmi tutto quello che ti passa per la testa, d’accordo?

-D’accordo…

-Allora?- chiese Ginny impaziente.

-E va bene! Sono terrorizzato, ok? Adesso ci sei tu…

-Sono io che ti terrorizzo?

La domanda di Ginny era ironica, ma Harry la prese molto sul serio.

-Gin…se mi dovesse succedere qualcosa…non ho paura per me, cioè anche,ma penso a te…a come dovresti stare. Se ti accadesse qualcosa io ne morirei…

-Harry- disse Ginny con le lacrime agli occhi -sono più che certa che alla fine del Torneo festeggeremo insieme la tua vittoria!

Ginny non aveva accettato repliche. Doveva credere che sarebbe andato tutto bene, anche se il suo istinto le diceva che qualcosa non andava. Ma non poteva assillare Harry con ulteriori preoccupazioni.

E così Harry era andato a dormire pensando a Ginny e alla discussione che avevano avuto. Non poteva fare a meno di pensare a come era cambiata la sua vita in quei mesi accanto a Ginny. Era finalmente sereno. Per la prima volta aveva smesso di vedere complotti ovunque, perché c’era qualcosa di più importante per lui. Ginny, la sua Ginny. Ma non poteva dimenticare che qualcuno lo aveva voluto iscritto a un torneo mortale. E due domande gli ronzavano per la testa ininterrottamente dall’inizio dell’anno. Chi? E perché?

Harry cercò di dormire ma non ci riuscì. Quando il sole fece capolino tra le tende del baldacchino i suoi occhi erano arrossati per la nottata passata in bianco.

-Amico, hai una faccia che fa schifo!- disse Ron appena sveglio.

-Grazie, Ron!

-Sei pronto per la vittoria?

Harry non era dell’umore giusto per pensare alla vittoria. Era evidente che qualsiasi fosse il motivo della sua iscrizione al torneo, entro poche ore l’avrebbe scoperto. E lo stomaco si bloccò a questo pensiero.

 

 

L’attesa fu devastante. Sugli spalti tutti gli studenti di Hogwarts, Durmstrang e Beauxbaton attendevano con impazienza l’esito dell’ultima prova. Tutti erano in tensione per il campione che sostenevano, ma più di tutti Ginny era preoccupata. Osservava il labirinto senza battere ciglio come se da questo dipendesse la vita di Harry. Hermione e Ron avevano tentato più volte di convincerla ad allontanarsi dall’arena per qualche minuto, per mangiare un boccone o anche solo per riposare. Ma Ginny era stata irremovibile. Voleva attendere Harry lì..doveva essere la prima a salutarlo e abbracciarlo quando sarebbe uscito dal quel luogo di inferno. Sì perché quel labirinto le metteva i brividi. Aveva una strana sensazione…era così cupo e tetro!

-Gin! Stai tranquilla! Harry se la caverà sicuramente e stasera saremo tutti in Sala Comune a festeggiare il nuovo campione del Torneo Tremaghi…beh, in questo caso quattro…- disse Ron. Ma il sorriso si spense sul suo volto quando videro delle scintille rosse spuntare dal labirinto. Qualcuno stava cercando aiuto lì dentro. Qualcuno era in difficoltà.

Ginny tremò visibilmente, ma quando Ron tentò di sorreggerla lei lo allontanò. Harry non avrebbe voluto vederla debole e fragile.

Solo quando Silente tornò con Fleur, Ginny tornò a respirare. Era lei ad essere in pericolo, quindi per il momento Harry stava bene. Per il momento.

 

 

-Come credi stia andando?- chiese Draco che facendosi largo tra la folla dei Grifondoro si era avvicinato ad Hermione baciandola delicatamente sulle labbra. La ragazza era arrossita, lo faceva sempre da quando avevano fatto l’amore. Quel ricordo ancora la faceva avvampare e Draco ogni volta ne sorrideva.

-Ehm…ciao Dray…

-Solo “Dray”? Credevo che dopo quello che è successo avrei meritato di più di un semplice “Dray…- a Draco piaceva punzecchiarla sulla sua timidezza. E lei puntualmente cedeva.

-Hai ragione…scusa piccioncino…

-Ok..preferivo Dray…

Hermione sorrise. E Draco le accarezzò la guancia in tutta risposta.

-Adesso basta voi due! Mi sono spiegata? C’è qualcuno che è preoccupato qui!- Ginny si era voltata fingendosi offesa per il comportamento sdolcinato dell’amica.

-Sono desolato, Weasley…- rispose Draco cogliendo l’ironia dello sguardo della rossa. Poi tornò serio e si voltò a fissare il labirinto. -Da quante ore sono dentro?

-Ho perso il conto…- rispose Ginny.

-Mh…credo sia un buon segno…

-Speriamo…

Ma mentre Ginny parlava una forte luce investì il centro dell’arena.

-Che Merlino…- disse Ron, ma un boato assordante coprì la conclusione della sua frase.

-La coppa era una Passaporta!- disse Draco sorpreso.

-Geniale- commentò Hermione.

Ginny intravide Harry nel gruppo che si era accalcato nel centro dell’arena. Ma era piegato verso terra…cosa era successo? Harry stava male? Senza pensarci Ginny corse verso la rampa di scale che portava verso Harry e si fece largo tra la folla con forti spinte. Solo un pensiero nella sua mente. Harry. Era vivo, doveva essere vivo. Eppure il boato di poco prima si stava velocemente trasformando in un silenzio ancora più assordante, che le faceva ancora più male. Alla fine raggiunge l’ultimo cerchio di spettatori, ma qui venne bloccata dalla McGranitt.

-Signorina Weasley…non è il caso che si avvicini.

-Voglio solo sapere come sta Harry- Ginny stava supplicando con gli occhi la sua professoressa che non rimase insensibile a quella richiesta. Si voltò verso di lei appoggiandole entrambe le mano sulle spalle.

-Harry sta bene…ha solo qualche graffio, ma sta bene.

-Allora cosa è successo?- chiese una voce dietro di lei. Era Draco.

-Signor Malfoy…Cedric Diggory, non ce l’ha fatta.

In quello stesso istante un grido di dolore si levò poco distante da loro. Amos Diggory aveva appena scoperto il tragico destino del suo unico figlio. Ginny si voltò e vide suo padre che scuoteva la testa impotente davanti all’amico e collega. E dietro vide Harry trascinato via da Malocchio.

 

 

Non sapeva perché l’aveva fatto,ma lo aveva seguito. Aveva seguito Harry e Malocchio per istinto anche se non pensava che veramente che il ragazzo fosse in pericolo. In fondo Malocchio era un insegnante e per di più aveva sempre protetto Harry. Eppure eccola lì, sgattaiolare dentro l’ufficio prima che Moody potesse serrare la porta. E si benedisse per averlo fatto. Sentì il racconto di Harry, di come Voldemort fosse tornato di in vita, di come aveva fatto uccidere Cedric e di quanto Harry fosse stato vicino alla morte.

Quando capì che Malocchio non era quello che aveva fatto credere, Ginny raccolse le sue forze e uscì dal suo nascondiglio puntando la bacchetta contro di lui. Moody restò per un attimo spiazzato, poi rise. Una risata crudele che fece rabbrividire Ginny.

-Ginny! Cosa ci fai qui?- sentì dire da Harry.

-Signorina Weasley…avrei dovuto immaginare un simile gesto da parte sua…

-Come…come ha potuto? Harry è suo allievo…e anche Cedric. Li ha offerti a Voldemort…

-Il Signore Oscuro saprà ricompensarmi per questo.

-Io…io..

-Avanti, signorina Weasley…colpisca! Non le ho insegnato niente in questo anno? Sono molto deluso da lei…

Ma prima che Ginny potesse dire o fare qualsiasi cosa, Silente entrò nella stanza atterrando Moody. Harry corse verso la ragazza e la tolse dalla linea del fuoco. La tenne tra le sue braccia finchè non fu tutto finito e solo allora Ginny si accasciò esausta.

 

 

Il funerale di Cedric era terminato da poco. Hermione si era allontanata tra le braccia di un Draco insolitamente serio e cupo. Qualcosa in lui era cambiato dal giorno della morte del giovane Tassorosso. Ma erano tutti troppo presi dalla morte di Cedric e dal ritorno di Voldemort per farci caso. Harry invece trascinò via Ginny.

-Si può sapere che ti è preso? Perché sei venuta a salvarmi l’altro giorno? Potevi farti uccidere!- Harry era furioso con Ginny, ma la sua rabbia nascondeva solo la consapevolezza di quanto era andata vicino a perderla.

-Non lo so…è stato più forte di me.

-Pomettimi che non farai più nulla di simile…

-No- rispose semplicemente la ragazza.

-No?- ripetè Harry incredulo.

-No…continuerò a tentare di proteggerti esattamente come ho fatto l’altro giorno! E nulla di quello che potrai dire o fare mi farà cambiare idea!

Lo sguardo di Ginny era duro e allo stesso tempo sereno come Harry non lo aveva mai visto. A Harry scappò un sorriso.

-Che hai da ridere ora?

-Nulla…sei bellissima anche quando ti arrabbi lo sai?

-Non tentare di confondermi, Potter!

-Non voglio farlo- Harry si avvicinò lentamente al volto di Ginny e la baciò con dolcezza infinita. Ma accadde qualcosa che Harry non aveva previsto. Ginny afferrò Harry per la vita e lo strinse a sé, così forte che il ragazzo poteva distintamente sentire sotto di sé le curve morbide della rossa.

Harry si staccò da lei all’improvviso mentre il bacio che si scambiavano diventava più profondo. Guardò Ginny negli occhi cioccolato. Poteva leggere dentro di lei sena bisogno delle parole.

La prese per mano e la portò nel dormitorio maschile dove chiuse la porta con sicurezza.

-Sei sicuro che non entrerà nessuno?- chiese la ragazza senza imbarazzo.

-Se hai paura puoi tirarti indietro…non me la prendo…

-IO non ho mai paura, Potter!

E Ginny spinse il ragazzo sul suo letto seguendolo subito dopo. Non ci volle molto a Harry per invertire le posizioni e trovarsi sopra la ragazza. i suoi capelli rosso fuoco erano sparsi sul cuscino bianco e rendevano il volto lentigginoso di Ginny ancora più eccitante. Harry non seppe resistere al suo richiamo e in breve senza nemmeno rendersene conto si ritrovarono completamente nudi sotto le coperte del letto di Harry. Il ragazzo non riusciva distogliere lo sguardo dagli occhi di Ginny.

-Che c’è Harry?- chiese lei in imbarazzo. Pensava che il ragazzo la fissasse in viso perché non gli piaceva il resto del suo corpo.

-Sei bellissima- rispose Harry senza fiato.

-Sai che se Ron entrasse in questo momento probabilmente morirebbe di infarto?- commentò Ginny ridendo.

-Prima però trova il tempo per uccidermi…

Harry riprese a torturare le labbra Ginny coprendole di baci sempre più profondi, così come le sue carezze sul corpo della ragazza diventavano più intime. Esplorava per la prima volta il suo corpo perfetto e la stessa cosa valeva per Ginny. Non immaginava che sarebbe stato tutto così naturale…invece con Harry le veniva tutto spontaneo. E quando arrivò il momento in cui Harry entrò in lei sapeva esattamente come muoversi per far combaciare perfettamente il suo corpo a quello del ragazzo. Sentì Harry gemere vicino al suo orecchio destro mentre i loro corpi intraprendevano quella danza nuova per entrambi. Ginny affondò il suo sguardo negli occhi verdi di Harry cercando di carpire ogni sua più picola emozione. Voleva che quel momento non finisse mai. Voleva fermare il tempo e restare in quel letto con Harry per sempre. Si strinse ancora di più a lui, cosa che procurò nel ragazzo un ulteriore brivido di piacere. Ginny sorrise.

-Perché sorridi?- chiese Harry con un soffio.

-Ho un certo potere su di te mi sembra…

Questa volta fu Harry a sorridere.

-Potrei approfittarne…- e Ginny mantenne la sua promessa. Spinse Harry con la schiena contro il materasso e fece aderire il suo corpo a quello del ragazzo in questa nuova posizione.

-Giochi sporco, Weasley…mi piace…

Oramai erano entrambi a un passo dell’oblio. Qualsiasi cosa sarebbe successa attorno a loro non l’avrebbero sentita. Nulla contava a parte loro. E finalmente accadde.

Esausti si sdraiarono l’uno accanto all’altra per qualche minuto. Harry accarezzava i capelli profumati di Ginny instancabilmente. Era sorprendente come nonostante il dolore e la paura che lo avevano sconvolto fino a poco prima, Harry ora si sentisse sereno e tranquillo. Era una sensazione strana. Si sentiva invincibile. Nemmeno il pensiero del ritorno di Voldemort sembrava sfiorarlo.

-Harry…non senti dei rumori in Sala Comune?

-Sì…sarà meglio darsi una sistemata.

In pochi istanti due ragazzi si rivestirono e Harry fece appena in tempo a sbloccare la porta prima che Ron entrasse.

-Ehi! Che ci fai tu qui, Gin?

-Io? Beh…ecco…- balbettò Ginny.

-Mi ha chiesto se poteva riposare qui con me…almeno per stanotte. È ancora molto scossa per quello che è successo a…beh…hai capito, vero?

Ron alzò il sopracciglio sinistro. Ma a chi volevano darla a bere quei due? Credevano forse che fosse uno stupido? Ron aveva capito perfettamente quello che era successo in quella stanza poco prima. E lo capì dagli occhi di Ginny stranamente più luminosi del solito. Ma Ron non disse nulla. Quello che rendeva felice Ginny, rendeva felice anche lui. E poi in un momento come quello, dove regnava il terrore per il ritorno del Signore Oscuro, ognuno si doveva aggrappare a ciò che lo rendeva più felice.

-Ok…dormi pure qui! Basta che tu Harry tieni le mani al tuo posto…

-C…certo! Cosa vai a pensare?- disse il ragazzo sforzandosi di sorridere.

E così Harry e Ginny chiusero gli occhi su quella giornata carica di emozioni. Ma nonostante tutto il dolore e la paura l’avrebbero sempre ricordata come la giornata più bella della loro vita.

 

 

 

 

Eccomi tornata con un nuovo capitolo…oramai le cose stanno prendendo una piega ben precisa. E nel prossimo capitolo molte cose saranno chiarite e spiegate. Soprattutto il destino di Hermione e Draco. Il ritorno del Signore Oscuro cambia le carte in tavola…e gli equilibri della coppia saranno messi a dura prova!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto…

Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, le seguite, chi ha recensito e anche chi ha solo letto.

Vi aspetto al prossimo capitolo “Per il bene di tutti”…e recensite!!!

Baci a tutti!!!

   
 
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