Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: 883    30/09/2009    7 recensioni
"Perchè non credo nell'amore? Perchè tutte le persone che amo prima o poi se ne vanno, l'amore è  questo, una grandissima fregatura."
Antonella sta passando un brutto momento della sua vita, che la porta a una vita insana, dove cerca di dimenticare il passato e non pensare alla vita che l'aspetta.
Ma se qualcuno tornasse nella sua vita cercando di aiutarla?
[pairing:Niconella]
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai sono le quattro, esco dal locale e mi accendo una Winston blu. Inspiro il fumo che mi va nei polmoni e come al solito una sensazione gradevole mi pervade, mi rilassa. Butto fuori il fumo che prima si trovava dentro di me, magari potessi buttare fuori così facilmente i problemi. Finisco la sigaretta e mi incammino verso casa. Ho circa venti minuti di strada a piedi, ma non mi pesa farli, adoro camminare a quest’ora, quando tutti sono a dormire e nella città regna un silenzio irreale, puoi lasciarti andare, puoi piangere senza che nessuno ti senta, puoi ridere quando ti pare, insomma fantastico. Metto una cuffia dell’i-pod nell’orecchio e scelgo una canzone a caso.

I walk a lonely road
The only one that I have ever known
Don't know where it goes
But it's home to me and I walk alone

I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
Where the city sleeps
and I'm the only one and I walk alone

Ormai faccio questa strada tutte le notti, so dove inizia, so dove finisce. Al mio ritorno inizia in quel mondo che nessuno sa frequento e che nessuno deve sapere, quel mondo che mi permette di vivere, quel mondo che mi ha fatto piangere, che mi fa schifo, ma che purtroppo è fondamentale ormai per me. Finisce in quel mondo che adoravo fino a qualche tempo fa, che finora però mi ha portato solo lacrime e tristezza, quel mondo che sta per arrivare alla fine, quel mondo che oggi c’è, domani chi lo sa?

I walk alone I walk alone I walk alone I walk a...
My shadow's the only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
'Til then I walk alone


Cammino sola, si cammino sola, sono sempre sola ormai, solo la mia ombra mi fa compagnia, tra qualche ora anche lei mi abbandonerà. Si ogni tanto spero che qualcuno mi venga a prendere, come succede alle principesse delle fiabe, che mi prenda in braccio e mi porti via con sé, ma quelle sono solo favole, nella mia realtà nessuno verrà mai a prendermi, l’unica persona che vorrei avere accanto ora si trova in cielo, mi sta guardando da lassù, io lo so, e so anche che non vorrebbe facessi tutto questo, ma zio, non sapevo più dove andare, è stato il dolore a condurmi in questa vita odiosa.


I walk alone
I walk alone
I walk alone
I walk a...

 

Basta, mi strappo la cuffia dall’orecchio, sto versando troppe lacrime, proprio questa canzone mi doveva capitare, è inutile che continui a ripetermelo, lo so che sto camminando sola nel viale dei sogni spezzati.

Apro piano la porta. Mio fratello sta dormendo nel divano lo sento sussurrare il nome di Tamara, la sua ex fidanzata, deve mancargli molto. Beato lui che ha conosciuto il significato della parola amare almeno una volta nella sua vita.

Salgo a farmi una doccia e l’acqua calda mi scende lungo il corpo lavandomi via almeno in parte quella sensazione di schifo che mi sento addosso dopo essere stata con qualcuno che non amo.

Mi butto a letto e chiudo gli occhi, domani è un altro giorno.

 

-Anto sveglia sono le 7 e mezza, e dai dormigliona, sarai andata a letto alle 9 se tutto va bene ieri sera. Su.-

La voce irritante di mio fratello mi interrompe il fantastico sonno che sto facendo.

-Fabio non rompere.- mugulo nel sonno.

-Ti lascio la colazione sul tavolo.-

Apro gli occhi. Ho dormito due ore come al solito, oggi mi toccherà andare a letto appena torno da scuola. Con mio fratello la mattina è così, facciamo finta che tutto vada bene. Lui sa che io so che lui si ubriaca, ma non ne abbiamo mai parlato apertamente, preferiamo lasciare tutto così, un giorno forse troveremo il coraggio di guardare in faccia la realtà insieme.

Mi alzo e mi preparo velocemente. Arrivo a scuola.

-Hello honey.- dico salutando le divine.

-Hi Anto, ti vedo stanca.- mi dice Pia.

-Ah ho passato tutta la sera a provare la coreografia per tango lloron, mi sembra sempre più perfetta.-

-Sono anni che la proviamo, ci credo che ti sembra perfetta.- mi dice Pia odiosa come al solito.

-Da andiamo a lezione sennò facciamo tardi.- ci interrompe Caterina vedendo che le parole di Pia mi avevano dato alquanto fastidio, ma come si permette di criticarmi lei, lei che non è mai stata mia amica, lei che pur essendo stata perfida quanto me non ha mai dovuto soffrire nella vita.

Entriamo nella classe di musical e il professore Barcaroli invita le popolari a salire sul palco. Da quando mio zio non c’è più Emilia è tornata dal suo stage a New York per riprendere a lavorare qua.

Patty sale sul palco, Patty, la mia prima, vera e unica migliore amica. Che era purtroppo, ma a me sta ben così, l’ho deciso io. Mi sono sempre sentita superiore a lei, ma anche in senso buono, quando aveva dei problemi io ero la sua spalla su cui piangere, ero quella che gli tirava su il morale, quella che la faceva sentire una divina, il mio orgoglio non mi ha permesso di invertire i ruoli, quando sono successe tutte queste cose ho preferito allontanarmi da lei, tanto ora ha la sua vita perfetta, quella che io non ho.

-Vorrei dedicare questa canzone a Antonella, con le speranza che prima o poi torneremo amiche.- dice la piccola papera sul palco.

-Antonella, vuoi dire qualcosa a Patty?- mi domanda Emilia.

-Si, che lasci perdere, che continui a stare nella sua vita perfetta, io non ne faccio parte.- dico freddamente.

-Ma Antonella, perché dici questo? Io ti voglio tanto bene.-

-Se me ne volessi veramente te ne staresti zitta e mi lasceresti in pace invece che assillarmi così.- dico urlando prima di uscire correndo dall’aula. Me ne vado vicino alla fontana della scuola. Sotto un albero. Almeno qua trovo un po’ di sollievo, è il mio posto preferito, ascolto il rumore dell’acqua nella fontana e escludo fuori il mondo intero. Lentamente chiudo gli occhi e mi addormento.

 

Sento qualcosa salirmi sulla gamba, apro gli occhi e vedo un ragno orribile che sta per arrivare al ginocchio.

Spalanco gli occhi e mi metto a urlare, sono letteralmente paralizzata.

-Antonella, ma cos’hai da urlare?-

-Un…un ragno!-

Guido scoppia a ridere e mi toglie il ragno. Mi tranquillizzo un attimo e Guido si siede accanto a me.

-Cosa ci fai ancora qua? Sono le due, le lezioni sono finite da un pezzo.- gli domando.

-Dovevo parlare un attimo con la preside, tu piuttosto come mai sei scappata dalla lezione di musical?-

-Patty mi aveva fatto arrabbiare.- esclamo mentendo, bè in parte è vero, in parte sono stanca della mia vita.

-Va bene non vuoi parlarne, Antonella non ti chiederò niente, ma ti conosco da quando sei nata, se hai bisogno d una spalla su cui piangere io sono qua sai.- mi dice tenero Guido.

È vero lo conosco da quando è nato, abbiamo giocato spesso da piccoli, i miei genitori e i suoi genitori erano molto amici, già i miei genitori, chissà se ogni tanto mi pensano, se ogni tanto io gli manco anche solo una piccolissima parte di quello che mancano loro a me. Dopo aver pensato questo non riesco a trattenere le lacrime. Guido mi prende e mi fa piangere sul suo petto cullandomi dolcemente.

-Grazie Guido.-

-Di niente Anto.-

 

Sono già le dieci di sera, prendo su la mia borsa e esco. Fabio è seduto in divano a guardare un film.

-Dove vai sorellina?- mi domanda. Oddio, sono abituata che è sempre al bar quando esco. Improvviso.

-Ho trovato lavoro in un bar appena fuori città.- dico sorridendo.

-A quest’ora?-

-Si è un pub.- mi guarda strana ma poi sorride.

-Ecco perché sei sempre stanca di giorno!Divertiti!- mi dice sorridendo mio fratello.

Se sapesse dove sto andando, non mi direbbe così.

Arrivo al locale e entro nel mio camerino. Trovo il baby doll nero trasparente attaccato accanto allo specchio. Lo indosso e mi guardo. I miei occhi iniziano a lacrimare, non voglio più venire qua, voglio andarmene, voglio fare una vita normale. Basta è inutile che piango come una bambina. Qua mi pagano benissimo ed è l’unico modo per poter finire di pagare la retta di quest’anno della scuola e per fare mangiare me e Fabio. Se non venissi qua probabilmente non saremo stati in grado i andare avanti. Devo sacrificarmi, ho dovuto sacrificare la mia verginità , devo sacrificare il mio corpo, sentirmi sporca, ma non mi importa, voglio che a mio fratello non manchi niente, tentando di prendersi cura di me si è rovinato, ora tocca a me. Copro i miei occhi lucidi con la maschera argento, non voglio che la gente veda il mio viso, che poi per strada mi riconosca. Il presentatore annuncia come al solito il mio numero. La tenda rossa si spalanca e inizio a ballare sensualmente “you can leave your hat on”. Faccio passare il mio sguardo tra il pubblico, scendo, ballo vicina ad alcuni di loro, mi struscio contro, risalgo sul palco. Un uomo mi viene vicino a ballare e io ballo con lui per un po’, lo assecondo, dopo un po’ scende e sale un ragazzo spinto da un signore. Un ragazzo stupendo, castano chiaro, occhi verdi penetranti, sembra un angelo, un momento, ma io lo conosco: è Nicolas.

Cosa ci fa a Buenos Aires? È stato spinto da un signore più adulto, dev’essere suo padre. Sorrido inconsapevolmente. Mi fa piacere che abbia ritrovato suo padre. Mentre formulo questi pensieri mi si avvicina e io inizio a ballargli vicino, speriamo non mi riconosca.

Appoggia le mani sui miei fianchi e avvicina la sua bocca al mio collo per poi salire e sussurrarmi.

-Io ti ho già visto da qualche parte.- mi dice con quella sua voce che mi ha sempre affascinato.

-Nei tuoi sogni forse.- dico io sensualmente.

-No, nella realtà, naturalmente non puoi dirmi chi sei vero?-

-No.- rispondo io secca.

-Sarò costretto a scoprirlo da me allora, anche se una mezza idea ce l’ho, ho sempre amato i tuoi occhi, divina.-

 

 

 

 

 

Fine capitolo.

Ciao a tutte. La canzone sopra è boulevard of broken dreams dei green days. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Forse non si capisce molto, ma Nicolas non ha scoperto che è Anto, diciamo che gliela ha fatta venire in mente, ma non crede sia veramente lei.

Un grazie di cuore a:Ilary_Divina, bulma4ever, Ashleyily95, Misty_Pan96 e GiuLy93 che mi avete fatto venire voglia di continuare questa storia. Siete fantastiche.

Un bacione.

Gaia

  
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