Ero
davanti a casa mia, il fiato corto e i capelli spettinati dalla lunga
corsa che
mi incorniciavano il viso erano solo l’ultima delle mie
preoccupazioni.
I
miei se ne sarebbero accorti, e non avrei avuto alcuna scusa abbastanza
convincente per spiegargli l’accaduto.
O
forse sì.
Il
mio ginocchio tremava, la fitta di dolore che avevo era tremenda, ma
nel
momento che ero stata scoperta mi sembrava un sofferenza secondaria.
Jacob,
non mi aveva seguita. Non aveva cercato di fermarmi, di chiedermi
perché piangessi
o semplicemente arrabbiarsi con me per averlo spiato.
No.
Non aveva fatto niente del genere.
Era
rimasto impalato, stringendo ancora più forte a
sé la ragazza a guardarmi.
Bastardo.
Una parte di me però non riusciva a non perdonarlo, a
formulare scuse plausibili
per l’accaduto.
Entrai
tremante in casa. I miei subito accorsero per vedere cosa avessi, e
naturalmente li accontentai. Vollero addirittura portarmi in ospedale.
Lì
venni visitata, oltre alla botta al ginocchio avevo preso anche la
febbre.
Sbuffai. Non potevo fare altro, dato che gli altro facevano tutto il
possibile
per me.
Sembravo
invalida. Non potevo neanche andare in salotto da sola,
così, con la scusa di
volermi riposare, presi il computer e cominciai a guardare le foto.
Trovai
subito quello che cercavo. Dato che volevo farmi proprio del male
fisico,
scelsi le foto di me e Jacob da bambini. Su qualcuna appariva anche una
terza
bambina, ma lei era più grande di noi di qualche anno. Si
chiamava Bella, se
non ricordo male, era la figlia del capo Swan, il superiore di mio
padre.
Jacob
era cotto di lei, si capiva benissimo, e si appiccicava alle sorelle
per poter
stare con Bella.
Sorrisi
al ricordo.. loro lo trattavano male, e per farlo andare via il prima
possibile, avevano cominciato a vestirlo da bambina, a usarlo come
cavia, e a
fargli fare lavori (per noi bambini) ritenuti pesanti.
Come
reagiva Bella? Naturalmente, da bambina matura quale era (se si
può definire
una bambina matura), non trovava
affatto divertente quello che gli facevano fare, e cercava di
proteggerlo ogni
volta che poteva. Questo non faceva altro che aumentare la cotta di
lui.
Mi
sembrava veramente strano. Jacob non era mai stato un ragazzo brutto o
poco
quotato, anzi, ma non ci stava mai con nessuna, aveva occhi solo per
lei.
Questo
un po’ mi rallegrava, pensavo “Bé,
è vero che non mi vuole, ma come non lo avrò
io, non l’avrà nessuna!” e in questo
modo riuscivo ad andare avanti,
accontentandomi di essere l’amica fidata.
Stavamo
spesso assieme, andavamo al cinema, ci divertivamo in qualunque modo,
parlavamo, ascoltavamo musica insieme o semplicemente lo guardavo
mentre
sistemava le auto a cui tanto teneva.
Poi,
dopo tempo che non tornava, rieccola apparire all’orizzonte,
e lui di nuovo
stava male, vedendo che lei aveva messo gli occhi su un altro ragazzo,
come
tutte le altre oche di Forks. Edward Cullen.
All’inizio
pensavo “Povera illusa! Credi veramente che quel mostro metta
gli occhi su
dite?”,ma mi sbagliavo, come tutti naturalmente, nessuno si
sarebbe mai
aspettato una cosa simile. Che il bello e dannato stesse con il brutto
anatroccolo.
E
Jack ci stava male. Si lamentava, e io che potevo fare? Un bel niente.
Un
bel giorno, il caro Edward, decide
di
lasciare la sua amata, e lei cade in depressione. Dio quanto
l’ho odiata.
Quanto faceva la vittima quando invece non si accorgeva che la persona
che
stava peggio era proprio davanti ai suoi occhi, ma non le importava
niente. Doveva
crogiolarsi nel suo dolore…chi meglio del suo migliore amico
poteva consolarla?
E io, naturalmente venni messa da parte. Addio giornate passate con il
mio
amico, addio passeggiate in riva al mare. Addio al mio unico modo per
sentirmi
vicina al ragazzo che amo.
Così,
passò il tempo, e lui stava sempre peggio. Lei sempre
meglio. Io? Non c’è
neanche da chiederlo. Domanda ovvia come la sua risposta. Persi
completamente i
contatti con Jacob. Non lo rividi praticamente più. Odio
quella ragazza. La
odio con tutto il cuore. Come odio quella che oggi stava appiccicata a
Jacob.
Ma..
io odio Jacob? In parte, sì.
Qualcuno
suonò al campanello.
Silenzio.
Qualcuno
risuonò al campanello.
Nessuno
andò ad aprire.
Alla
terza volta scesi dal letto, presa da un’improvvisa ondata di
isteria, ed andai
ad aprire.
Chi
ritrovai sulla soglia?
-Ciao,
tu sei quella che oggi piangeva nel bosco-mi disse una vocina
squillante
proveniente da una ragazzina dai boccoli color bronzo -..io sono..-non
la feci
finire. Sbattei violentemente la porta.
Una
vocina dispiaciuta aveva appena dato forma alla mia paura
più grande. Anzi no,
alla mia seconda paura più grande.
Incontrare
la stupida ragazzina di Jacob!
Ok,
forse è un po’ troppo presto per postare, ma ne
avevo una voglia matta!!
Voglio
ringraziare eia e noe_princi89 per aver recensito!
granpasso
per aver aggiunto la mia storia tra i preferiti!
Loli89
e noe_princi89 per averla aggiunta alle seguite!!
GRAZIEEEEEEE!!
E alla prossima!
Baci,
Francesca.