attenzione!
vi avviso subito che per me questo è L, per me è IC ma se avete suggerimenti sul personaggio oppure pensate che lui avrebbe detto/fatto un altra cosa in quel momento le critiche sono ben accette sia positive che negative. Bene detto queso vi lascio alla lettura e spero di non aver creato un mostro o qualcosa di simile! BUONA LETTURA!
Life
Molti pensano che la vita di L sia
stata dedicata agli altri,per il bene comune
E forse, in fondo, è stato così.
Ma se pensiamo attentamente a tutto
quello che L faceva,a tutto quello che L diceva,
era tutto per suo personale profitto.
La scelta di diventare detective per
avere uno scopo nella sua vita
La scelta di risolvere i casi più
complicati per sua soddisfazione
I casi che per lui erano importanti
Fare valere la sua giustizia
Imporre agli altri il suo volere
I suoi modi, i suoi tempi,
le sue regole...
perche lui era la giustizia
lui e solo lui
solo alla Wammy’s house, solo nel lavoro
solo nella vita.
Aveva un unico contatto con
l’esterno:
Watari
Quell’uomo che lo aveva accolto
quando era piccolo,
quell’uomo che sapeva tutto, o quasi,
di lui.
Che lo conosceva,che gli rimaneva
accanto,
che gli voleva bene.
In fondo anche per L era importante
Non lo aveva mai ammesso
Ma Watari lo sapeva,
lo sapeva troppo bene.
La vita di L era questa:
apparentemente eccitante
apparentemente noiosa.
Ma andava bene così, l’aveva scelto
lui
Giusto?
Il lavoro lo appagava, la gente lo
stimava
e Watari era con lui.
Tutto ciò che aveva desiderato
l’aveva ottenuto
Ma ne era davvero sicuro?
Amico,
L conosceva il significato di questa
parola grazie a libri e dizionari,
ma qualcuno da considerare
“Amico”
Non l’aveva ancora trovato
e sinceramente poco importava.
Pensava
che se non si fosse fatto coinvolgere niente
l’avrebbe scalfito
Pensava
Che non avrebbe mai commesso quello
sciocco errore
Ma… come si dice?
C’è una prima volta per tutto, questo
vale anche per gli errori
e il primo di L fu
IL CASO KIRA.
Il caso del mistero, il caso mondiale
Il caso della sua vita.
L lo sapeva, lo sapeva fin
dall’inizio
D'altronde lui arrivava sempre prima.
E lui naturalmente prese la palla al
balzo e,
per la prima volta
si impegno seriamente.
Accettò
Dopo tanto tempo si mostrò a persone
che non erano Watari.
Avevano degli aspetti comuni,non
certo come lui.
La maggiore differenza erano i loro
occhi:
i loro, vivi e speranzosi
i suoi, pozzi neri fatti di una
solitudine senza fondo.
Loro, però, notarono altre differenze,
quelle in base a cui lui era
giudicato “strano”.
Ma non gli importava,
a L importava solo il caso Kira.
Non lo dava a vedere ma era contento,
aveva trovato un valido avversario.
Non gli interessava sapere chi fosse
o cosa facesse
Solo l’idea che esistesse qualcuno al
suo livello e
Che preso sarebbe iniziata quella
agoniata sfida,
aveva lavato via la monotonia che lo
teneva legato al passato,
a quel bimbo di 8 anni spaesato e
senza genitori.
Questo lo rendeva felice,
per quanto L potesse essere felice.
Ma loro non la vedevano,
non la sentivano,
non la capivano questa “sensazione”
solo Watari comprendeva ma rimaneva
in silenzio,
era questo il loro modo di capirsi:
Il silenzio.
Watari sapeva
L sapeva
Le parole erano di troppo
forse era per questo che erano così
uniti.
I silenzi che molti trovavano
imbarazzanti per loro avevano significati connotativi
Ma, nonostante tutto
Non erano sulla stessa “lunghezza
d’onda”.
Nessuno era sulla lunghezza d’onda di
L,
per lo meno
non ancora …