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Autore: Clive Danbrough    02/10/2009    1 recensioni
In una terra profondamente segnata da un conflitto millenario, viene narrata la storia di Deuchalion, potente e schivo eremita appartenente alla setta dei Necromanti, costretto da un vile ricatto a servire il suo peggior nemico, e a condurlo all'antico rifugio del Principe dei Morti, maestro della setta, al fine di consumare un'antica vendetta. Una storia avvincente ricca di colpi di scena, creature e ambienti terrificanti, personaggi dal passato misterioso e oscuri intrighi.
Genere: Dark, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo I

Fuga verso l’ignoto

 

 

 

L’autunno era iniziato da circa due settimane, e la pioggia cadeva già ininterrottamente e copiosa, decisa a disperdere il calore e i colori vivaci dell’estate. I meravigliosi alberi fioriti, e i rigogliosi frutti che generosamente avevano offerto, erano solo un dolce ricordo, che non risollevava il morale di coloro che avevano nostalgia delle giornate calde e soleggiate, e che si vedevano costretti in casa da quel diluvio incessante. I rimpianti per il termine della bella stagione, tuttavia, costituivano per qualcuno l’ultimo dei problemi.

Enormi gocce di pioggia precipitavano con forza sul morbido manto erboso di una valle compresa tra l’estremità meridionale di una grande catena montuosa e una foresta di medie dimensioni, costeggiata ai margini da ulteriori montagne. La valle era piuttosto estesa, ma pressoché indistinguibile dalle molte altre valli che facevano parte della Lirosia.

La valle era conosciuta come Pianura terestiana, dal nome della città che la dominava e che si trovava a poche miglia di distanza. Era una terra ricca e piuttosto fertile, piena di villaggi di contadini e campi coltivati. Nonostante ciò, in quel giorno di diluvio era difficile scorgere anima viva aggirarsi nei dintorni. Eppure qualcosa si intravedeva lo stesso all’orizzonte, in rapido avvicinamento. In lontananza, si avvicinava una figura imponente che la tormenta castigava furiosamente con le sue impietose raffiche di vento.

Un cavallo stava galoppando a tutta velocità verso una destinazione ignota. C’era qualcuno sulla sua groppa, appiattito lungo di essa, che lo spronava a cavalcare come se le braccia della morte si stessero protendendo alle sue spalle per afferrarlo. Il cavaliere era in realtà una ragazza molto giovane, una fanciulla dai lunghi capelli ricci e castani, fradici come i vestiti che indossava, dalla pelle chiara e dal bel volto contratto dalla tensione.

Il cielo coperto aveva assunto il colorito cupo delle peggiori bufere marittime; lampi e tuoni avevano cominciato ad avvicendarsi in quella che prometteva di diventare una tempesta ancor più violenta. Il rombo agghiacciante e assordante dei tuoni incitava la viaggiatrice a raggiungere il prima possibile la sua meta, ossia la foresta che si stagliava innanzi a lei.

Il maltempo le impediva di scorgere nitidamente la strada di fronte, e per governare il destriero si affidava più all’udito che alla vista. La via che stava percorrendo era lastricata di lucidi massi appiattiti, che producevano un sonoro rumore ogniqualvolta il cavallo vi appoggiava pesantemente gli zoccoli. Considerando che l’animale stava galoppando furiosamente come di rado era stato costretto a fare in vita sua, il frastuono era notevole. Semmai fosse involontariamente uscito dalla carreggiata, se ne sarebbe immediatamente accorta.

Il rumore causato dal suo cavallo non era però l’unico suono distintamente udibile nelle vicinanze, oltre al fragore della pioggia. Dietro di sé sentiva il medesimo scalpitare di cavalli, che destò in lei un angosciante timore. Dovevano essere almeno quattro. Non erano ancora tanto vicini da essere visibili in mezzo alla tempesta, ma presto lo sarebbero stati.

La ragazza si voltò per osservare quanto accadeva alle proprie spalle: a tratti, le sembrò di distinguere delle sagome scure all’orizzonte, ma non si soffermò su di esse e volse nuovamente l’attenzione davanti a sé. Non c’erano dubbi che qualcuno la stesse inseguendo. Iniziò a disperarsi.

Se gli inseguitori l’avessero raggiunta prima che fosse arrivata alla foresta, sarebbe stata la fine. Non avrebbe avuto via di scampo. Un enorme peso le si posò sul cuore, la paura di non farcela cominciò a insinuarsi in lei. Dovevano essere molto vicini, ormai.

Anche la foresta tuttavia era vicinissima. Le si illuminò il volto quando vide la strada svoltare a sinistra e, poche centinaia di metri avanti, i primi alberi solitari che preannunciavano il margine della selva. Se fosse riuscita ad addentrarvisi in profondità, probabilmente sarebbe stata salva. Per la prima volta da quando aveva intrapreso quel viaggio, che si era presto rivelato un autentico salto nel buio, la giovane si sentiva finalmente pervasa da un fulgido lampo di speranza. Cominciò a credere realmente nella salvezza.

RECENSITE, MI RACC!

EHI CIAO A TUTTI!!!! Spero vi sia piaciuto quanto avete letto finora :) Se avete letto tutto, vi ringrazio per la vostra attenzione :) mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate del mio lavoro, basta anche un semplice commento, un'impressione... va bene tutto! Non siate timidi! Io ci conto, eh? Sto cercando di migliorare il mio stile, perciò ho bisogno di tante recensioni!! Non fatele mancare!!!
  
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