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Autore: Catherine Heathcliff    03/10/2009    2 recensioni
Draco aveva sempre pensato che,se mai,la sua famiglia l'avesse abbandonato,sarebbe stato solo. Adesso Draco aveva imparato che,con la persona giusta al proprio fianco,ci si poteva anche permettere di cadere,tanto ci sarebbe sempre stata la persona che ti amava pronta a rialzarti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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draco 2
CAPITOLO 2

L'avvenire ci tormenta,
il passato ci trattiene,
il presente ci sfugge.

Gustave Flaubert




Draco se ne stava seduto in poltrona,dando le spalle alla grossa finestra in legno scuro e osservando la luce tremula di una candela quasi a fine.
Aveva voglia di tornarsene nella sua casa,nella sua casa dove la mattina insieme alla colazione ti somministravano una fialetta d'odio e la sera si raccontavano le storie mostruose compiute da Signore Oscuro.
Non era quello che voleva lui ma perlomeno si sentiva accettato e,in qualche modo,parte di una Famiglia.
Accettato.
Quasi amato.
E non disprezzato.
Oh,no.
Lì Potter non lo poteva raggiungere,lì non poteva schiantarlo con un incantesimo o emarginarlo,facendo piani idioti con i suoi amici Weasley e Granger.
Nessuno lo poteva schernire,rammentandogli che suo padre era uno "sporco mangiamorte".
Draco rabbrivì mentre pensò al termine sporco in relazione al padre.Aveva sempre chiamato Hermione Granger sporca mezzosangue e andava bene così.
Lei non poteva ribattere,oh no,lei non aveva mai potuto farlo.
Draco credeva di poter vedere le persone meglio di quanto potessero fare loro stesse,credeva di poter far sparire tutto quando lo preferiva.
Questa era la tradizione.I Malfoy regnavano,i Weasley venivano soppressi,i Grager se ne stavano nel loro mondo babbano e i Potter venivano fatti fuori.
Draco spesso si ritrovava a pensare che se non ci fosse stato Harry Potter,tutti i suoi problemi sarebbero svaniti.
Nessuno lo avrebbe mai preso in giro,nessuno lo avrebbe mai preso in giro.
A Draco non importava se le persone lo odiavano o se  lo evitavano perchè avevano paura:era questo il compito dei MAlfoy.
No.
Gli importava soltanto essere considerato il migliore,essere considerato il più temibile.Ma sapeva che non era possiile.
Potter aveva sempre rappresentato quello che lui voleva essere.
Famoso.
Dannato.
Potente.
Avrebbe voluto essere lui al posto di Harry Potter sulla gazzetta del profeta,non lo meritava di più?
aveva strappato a delle persone le loro anime,si era fatto imprimere il marchio OScuro sulla pelle e aveva quasi ucciso Silente.
Meritava di essere ricordato da qualche parte.
Ma più di tutto,Draco aveva paura che un giorno tutti lo avrebbero ricordato come "il nemico imbecille di Potter".

L'erba alta gli graffia le gambe mentre la camicia bianca aperta gli fa penetrare soffi di vento gelati sulla pelle.
La vecchia cravatta di Hogwarts pende tristemente dal bavero mentre i pantoloni nuovi si macchiano di verde vi avia ch esi addentra di più all'interno del prato rioglioso.
Il vebnto smuove i fili d'erba con veemenza e Draco si ritrova ad osservarli,chiedendosi se la sua vita non sia simile a questi stessi fili d'erba.
L'erba si piega al vento,resiste all'acqua,sembra forte ma si fa calpestare e in realtà e debole.
Draco rabbrividisce e con rabbia strappa un ciuffo d'erba,tirando via anche la terra.
Si,è debole,ma non abbastanza da farsi strappare dalle sue radici.

Arrivato in mezzo al campo,Draco,si sdraia,allargando le braccia e le  gambe.NOn era mai più stato in un campo verde da quando aveva due anni.Ricordava ancora quel giorno.
Era il suo compleanno e suo padre,Lucius MAlfoy era fuori casa,probabilmente a uccidere qualche babbano sotto consegna del Signore Oscuro.
La casa era silenziosa e una pioggerellina leggera batteva contro il tetto,ritmicamente.
Draco non ricordava come,ricordava solo che a un certo punto aveva smesso di giocare con la bacchetta della madre ed era uscito in cortile.
Il cortile era la parte che divideva casa sua dal niente.Oltre il giardino c'era l'inifinito,così pensava Draco.
Aprire la porta era stato facile.Narcissa era così ubriaca da lasciare sempre tutto aperto,perfino il suo vestito leggero.
Il piccolo Malfoy aspettava da un po' di giorni l'occasione di vedere l'infinito,di toccare l'invisibile e uscire dai confini.
Lucius gli raccontava semore che non c'era bisogno di uscire da questi confini per toccare l'inifintio,bastava avere una buona scopa e volare lontano,dove si voleva.Ma Draco non poteva volare,non poteva nemmeno provarci.Le scope erano chiuse in un'intera stanza,lucide e pulite e quella stanza non era mai aperta per lui.
Ma l'erba,l'erba si.SI stendeva illimitata di fronte al piccolo MAlfoy e lui non doveva fare altro che correre per assoporare la velocitù che suo padre tanto rammentava quando volava con la scopa.
Draco si rotolò per qualche minuto sull'erba,sdraiandosi in mezzo e muovendo le mani ad accarezzarla.
Era il suo angolo di pace,il suo angolo nell'eternità.
Il piccolo Draco Malfoy aprì i profondi occhi grigi e osservò per qualche minuto il cielo nuvoloso e le piccole gocce d'acqua che cadevano sulla sua camicia,facendogli il pizzicorino.
Ma il sogno era stato spezzato e a Draco era sembrato quasi che un vetro si fosse infranto nei suoi pensieri quando il padre era arrivato,furibondo con lui,e lo aveva strapato dal suo angolo di infinito,chiudendolo in una stanza con una vecchia bacchetta rotta.
Il Malfoy del presente rabbrividì.Sentiva ancora le parole del padre che si riversavano su di lui.
"non devi farlo mai più,Draco,hai capito?"la voce era glaciale e secca
"ma"
"niente ma.Arrivaerà  un giorno in cui il Signore ti darà un ordine e tu non potrai replicare.Fino ad allora io sarò il tuo SIgnore"
Il piccolo Draco aveva osservato il padre che usciva dalla stenza sbacchiandosi la porat alle spalle e aveva sentito il peso della prima lacrima sulla propria guancia.Era stato così tremendo che aveva giurato a se stesso che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe permesso a qualcuno di fargli del male e mostrare quanto in realtà fosse debole.

Draco si siedette a un travolo di un piccolo bar di Londra.Aveva voglia di bere qualcosa ma non aveva idea di cosa chiedere per sembrare normale,per semvrare schifosamente babbano.
Si osservò intorno per qualche minuto,ascoltando le ordinazioni delle persone.
Dette anche un'occhiata al menù,con aria corrucciata.
"ehi,di nuovo qui,il ragazzo dai capelli biondi e lo sgaurdo glaciale"
quella che aveva parlato era una voce melodiosa e calda alla quale Draco aveva pensato molto in questi giorni.
Era la voce di Lei.
"ebbene,sì"
"posso...?"la ragazza indica una sedia e prima che Draco riesca a borbottare qualcosa,qualcunque cosa in risposta,lei tira a sè la sedia e si sistema.
"vai al college?"
Draco si stupì della domanda.Nessuno glielo aveva mai chiesto.Tutti sapevano chi fosse Draco Malfoy,tutt sapevano portargli rispetto-fino all'anno precedente.
"uhm"
"hai una divisa...originale.NOn l'ho mai vista in giro"
"uhm uhm"
"sei di molte parole"sorrideva mentre gli parlava,cordialemnte,e questo lo irritava.
"non ho voglia di parlare"
"perchè?"
"mi mette soggezioni averti qua,al mio fianco.Faccio sempre colazione da solo.La mattina"la voce di Malfoy era bassa e gutturale
"ok"la ragazza si era alzata,sedendosi quasi subito al tavolo vicino e continuando ad osservarlo.
Draco smise di osservarla e si dedicò al cameriere.
"due caffè"
il camieriere se ne andò,tornando poco dopo con due tazze fuamnti e posandole al suo tavolo.
"no,una è per la signorina al tavolo accanto"
l'uomo rimase a fissarlo confuso per qualche secondo.
Forse si chiedeva perchè un ragazzo che offre del caffè a una fanciulla non la inviti al suo tavolo.
Draco sorseggiò un po' di caffè,sentendolo scendere in gola e riscaldandogli la bocca.
"grazie,sconosciuto"la ragazza alzò la tazza,come a proporre un brindisi.
"prego"sibilò draco,voltabndosi dall'altra parte e fingendo di leggere uno stupido giornale babbano.
"è dell'altra settimana"la voce della ragazza lo raggiunse un'altra volta.Malfoy sollevò gli occhi grig malinconici su di lei,pensoso.
"cosa?"
"è dell'altra settimana,il giornale.In questo bar i giornali sono sempre vecchi"spiegò,sorseggiando del caffè con calma
"capisco.Grazie"sillabò,continuando a bere
"sei un ragazzo particolare"la voce di lei era scherzosa
"come,scusa?"la voce di Draco diventò involontariamente minacciosa
"non volevo offenderti.Solo che si vede che...stai ...male"spiegò,abbassando lo sguardo sulle sue dita affusolate con le unghia laccate di smalto rosa
"grazie dell'illuminazione ma tu"Draco fece una pausa per calmarsi "non sai proprio nulla di me"
"so solo quello che basta"
"e sarebbe?"
"che tieni le persone a distanza per sembrare èiù forte"
Draco abbassò gli occhi sul giornale,una seconda volta,sentendo la abbia aumentare.
La ragazza era brava a capirlo,più brava di quanto immaginasse.
"se ti piace pensarlo"replicò atono
Il silenzio riempiva il bar e riempiva anche quello spazio che,Draco ci avrebbe giurato,racchiudeva il suo cuore gelido.
"la senti questa canzone?"
Draco aveva teso le orecchie e aveva colto qualche parola.

I wanna live life
and never be cruel
and I wanna live life
and be good to you
and I wanna fly
and never come down
and live my life
and have friends around

"si"sillabò,guardandola attentamente di sottecchi.
Lei sembrò essere itimidita dal suo sgaurdo freddo perchè distolse lo sguardo.

we never change, do we?
no, no
we never learn, do we?

Draco sorrise ascoltando la canzone e per la prima volta sorrise anche alla ragazza mentre la canzone continuava.


oh and I don't have a soul to save
yes and I sin every single day

"sai,la mia vita è un completo schifo.I miei genitori pretendono tutto da me,pretendono quello che io non voglio.Mio nonno è morto un mese fa e a scuola sto andando malissimo.Mi hanno bocciata l'anno scorso"inizia a raccontare con voce tremante,ossrvando il fondo della tazza.
Draco rimane immobile,raggelato.
Drao non aveva mai provato pena per nessuno.Era la terza regola.
Non provare compassione.
Sembrava che quella ragazza volesse violare tutte le sue certezze.
Draco le indicò la sedia al suo fianco,ponendo fine a quela distanza.
La ragazza si alzò e si sedette accanto a lui,tenendo gli occhi fissi nei suoi.
Chi vide tutta la scena ripete ancora oggi che quello fu l'inizio più meraviglioso della redenzione e della condanna di Draco Malfoy.
  
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