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Autore: Mimmy_Didi    02/06/2005    0 recensioni
7° anno per i nostri eroi che si apprestano a tornare alla famosa Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, che li ha ospitati durante tutta la loro adolescenza e che li vede entrare a breve nel mondo degli adulti tra nuove conoscenze e amori.
Per chi volesse saperne di più vi invitiamo a cliccare!!! ^_^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2° CAPITOLO
Arrivo ad Hogwarts e rincontri

Il treno si fermò alla stazione di Hogsmeade, finendo così la sua corsa. Centinaia di studenti si riversarono sulla banchina della stazione, tutti ridendo e scherzando, chiamando e salutando a gran voce gli amici.
Il famoso trio si girò di scatto e sorridendo, quando udì una voce familiare chiamare gli studenti del primo anno
“ehi Hagrid!” urlò Ron
“Salve ragazzi, come state? È da un po’ che non ci si vede!”
“Hagrid! Che bello vederti” disse Hermione al colmo della felicità correndo ad abbracciare il mezzo gigante.
“Ehi Herm.. anch’io sono contento di rivederti, ma a dopo gli abbracci ora ho da fare! C’è un gruppo di tesissimi primini che mi stanno aspettando!!!” le disse imbarazzato da tanto entusiasmo
“Ci vediamo dopo Hagrid” ebbe il tempo di dire Harry prima di essere travolti dagli studenti che si affrettavano a dirigersi verso le carrozze, dato che il tempo sembrava annunciare pioggia imminente.
Entrando nella Sala Grande, risentiva un’aria rilassata e felice che veniva dagli studenti spensierati. Ma allo stesso tempo inquietudine, tristezza e paura si poteva scorgere sui volti di alcuni studenti, soprattutto i più grandi, del sesto e settimo anno, che consapevoli di cosa stesse accadendo fuori dalle mura del castello, non potevano fare a meno di preoccuparsi.
Ma ogni tristezza, dubbio o paura, sparivano immediatamente quando gli amici si riunivano tutti in gruppo, felici di rivedersi dopo un’estate di separazioni.
Ad un certo punto il grande portone si aprì, lasciando entrare la professoressa McGrannit, seguita dai studenti del primo anno. Questi avanzavano dietro di lei con lo sguardo affascinato per la magnificenza della sala, ma allo steso tempo timorosi sentendo gli sguardi di tutti gli studenti posati su di loro.
Il loro timore aumentò quando la docente di Trasfigurazione, nonché vicepreside, cominciò a chiamargli per lo smistamento.
Intanto ai vari tavoli gli studenti facevano i commenti sui nuovi arrivati:
“Mamma mia quanto sono piccoli.. sono dei tappi…” disse Ronald con la faccia stupita
“Ron.. ti ricordo che 7 anni fa anche tu eri come loro!!!” gli rispose dura Hermione.
“Ma Herm…noi non eravamo così piccoli… questi sono degli scriccioli.. “ disse Harry venendo in aiuto dell’amico.
“… dai ragazzi.. no vedete che sono già terrorizzati abbastanza… pensate se dovessero udire i vostri commenti.. soprattutto i tuoi Harry. Credi che gli farebbe piacere sentirsi chiamati ‘scriccioli’ dal ‘grande Harry Potter?!?!” disse Hermione, trattenendo a fatica una risatina. Sapeva quanto desse fastidio ad Harry sentirsi chiamato ‘il grande Harry Potter’.
“Herm.. per favore.. lo sai che odio essere chiamato così.. già troppe persone lo fanno.. non ti ci mettere anche tu!” disse con voce leggermente irritata Harry. Capiva che la sua amica l’aveva chiamato così solo per fargli un dispetto, ma era comunque fastidioso.
“Comunque ragazzi.. guardate quello lì.. con quella sua faccia sembra Draco Malfoy rimpicciolito, scommetto che diventerà un Serpeverde!!” disse Ron, interrompendo lo scambio di battute tra i suoi due migliori amici.
Come se l’avesse fatto apposta quel ragazzo venne chiamato e ironia della sorte, proprio come successe a Malfoy 7 anni prima, il Cappello Parlante non fece in tempo a posarsi sulla sua testa che urlò la Casa di appartenenza del ragazzo “SERPEVERDE!”
“Che vi avevo detto io??”
“Perspicace Ron.. che le lezioni della Cooman abbiano lasciato qualche minima traccia dentro di te??” disse ironicamente Hermione, mentre Harry se la rideva sotto i baffi.
“Oh si.. la Divinazione mi si è finalmente mostrata.. ormai sono un vero veggente!” disse il rosso stando al gioco dell’amica
“Allora vediamo se indovini il prossimo!”
“Dunque..” Ron osservò la ragazza che era stata chiamata e che ora avanzava titubante verso il Cappello Parlante.
“Direi.. dalla sua incertezza e dal suo timore che lei sarà un’ottima Tassorosso!” “Vedremo” risposero in coro Harry ed Hermione.
Dopo 5 secondi il Cappello Parlante espresse il suo giudizio:
“CORVONERO!”
“Mazza Ron.. stavolta hai proprio indovinato… non doveva essere Tassorosso quella ragazza??” disse Hermione con un sorriso sulle labbra.
“Ma che volete da me… Anche la Cooman non era regolare!” rispose il rosso fintamente imbarazzato.
Mentre il Trio applaudiva un nuovo arrivato nella sua Casa, Harry osservò il tavolo dei Corvonero e notò la ragazza che Ron avrebbe mandato a Tassorosso. Ora che era stata mandata alla sua Casa e si era seduta ricevendo un caloroso saluto da parte di tutti i Corvonero, era molto più tranquilla e aveva cominciato a conversare amichevolmente con una ragazza probabilmente del sesto anno che Harry aveva visto un paio di volte, di sfuggita mentre osservava Cho Chang. Ma non si era mai fermato ad osservarla veramente e ora che lo faceva la considerava una bella ragazza e da come parlava con quella del primo anno sembrava anche simpatica. Ad un certo punto lei, sentendosi osservata alzò lo sguardo incrociando lo sguardo di Harry, che distolse immediatamente gli occhi, ricominciando a chiacchierare con i suoi amici come se niente fosse successo, ma la ragazza aveva continuato a guardarlo per un altro po’ di tempo, con un leggero sorriso sul volto.
“Harry Potter, non sei così male dopotutto. Tuttavia, anche se per ordini superiori, tu sarai mio!” pensò la ragazza.
“Tutto bene Sher?”
“Oh.. si si tranquilla. Dicevi?”
“Dunque…”
Sherilyn Jones sentiva solo metà del discorso che la piccola ragazza le stava facendo! Da brava prefetto si era avvicinata a quelli del primo anno, ma non vedeva l’ora di essere libera per poter incontrare una persona.
Dall’altra parte della Sala, un ragazzo aveva assistito a tutta la scena.
Sapeva che si sarebbe fatto solo del male, ma voleva parlare con quella ragazza.. anzi non voleva, ma doveva! Nessun Malfoy si faceva scaricare così. Anche se per ragioni di questo tipo.
Una voce lo distolse dai suoi pensieri, non si era nemmeno accorto che lo smistamento era concluso e che Silente, dopo aver fatto il suo solito discorso cretino, aveva dato il via allo splendido banchetto.
“Ehi Drakie, non mangi?”
“Pansy… ti ho già detto di non chiamarmi così!” rispose duro Draco alla ragazza che gli stava accanto. Non la sopportava quando faceva la gattamorta con lui. Ok, erano stati insieme, ma un sacco di tempo fa, molto tempo prima che lui incontrasse Sherilyn. Eppure lei continuava a chiamarlo con quell’ assurdo nomignolo che tanto detestava.
“Che hai da guardare tanto??” sbottò la ragazza
“Affari miei Pansy, niente che ti interessi!”
“Ma come siamo socievoli oggi… Che succede?”
“Pansy falla finita. Lasciami in pace.”
“vedo che oggi non è giornata.” disse scocciata e continuò “quando sarai di un umore decente fammi un fischio ok?” e si alzò senza lasciargli il tempo di rispondere, raggiungendo le sue amiche.
“Aspetta e spera” borbottò tra se Draco, girandosi a parlare con una compagnia ben più piacevole della Parkinson: Blaise Zabini, il suo migliore amico.
Questo gli disse:
“L’hai vista vero?? Era lei che stavi guardano prima vero??”
“Blaise, per favore non ti ci mettere anche tu!”
“Ehi amico, ormai ti conosco, è inutile che cerchi di imbrogliarmi.. non ci riesci! Comunque ti consiglio di parlarle e chiarire, scommetto che anche lei non vede l’ora di chiarire con te!”
“Si, avevo già pensato di parlarle.”
E continuarono a parlare per il resto della cena di Quidditch.
Ad un certo punto, Draco vide che lei si era alzata e decise di raggiungerla.
“Blaise ci vediamo dopo!”
Il moretto, che aveva visto e capito, annuì facendogli l’occhiolino, ricevendo in cambio una spintarella e un sussurro:
“Inutile che mi fai questi giochini, sono un Malfoy e ottengo sempre ciò che voglio, con o senza l’aiuto dei miei amici!”
Blaise in risposta gli diede una spinta e quando si fu allontanato rise tra se e se “anche se non lo vuole ammettere è proprio cotto altrochè! E lo sa bene, anche se non lo dirà mai ad alta voce!” e con un sorriso sul volto si alzò per raggiungere il suo dormitorio.

“Ehi Sher!”
La ragazza sentendosi chiamata si girò e riconoscendo il ragazzo che le stava correndo incontro, il cuore le salì in gola, cominciando a battere furiosamente. Senza tanti preamboli Draco si avvicinò, la baciò e le disse
“Ti aspetto stasera. La parola d’ordine la sai!”
E così come era venuto, se ne andò lasciando di stucco la ragazza, che sorpresa si ritrovò a pensare
“Che ti dice che io verrò??”
Ma quella sera, dopo aver mostrato ai primini le porte dei propri dormitori, salì in camera sua per poi riscendere subito salutando la sua compagna di stanza con un semplice “ci vediamo domani!”
Si diresse verso i sotterranei e dopo aver pronunciato la parola d’ordine, nascosta dal mantello dell’invisibilità, entrò nella stanza del suo Draco.


  
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