Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: hunterd    06/10/2009    30 recensioni
Hermione Granger si ritrova intrappolata in un passaggio segreto ad Hogwarts. Ma non è sola. C'è qualcuno che la vuole prigioniera lì, insieme a lui. E questo lui, ha uno scopo ben preciso. Uno scopo che potrebbe rivelarsi molto dolce, se il rapitore in questione si chiama Fred Weasley.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una one-shot con un pairing che trovo molto accattivante. Se Hermione non è con Draco, è con uno dei gemelli che la vedo (anche con tutti e due, dato che ho scritto anche una breve ff con un pairing Fred-George-Hermione). Perciò mi sono divertita ad immaginare come Fred potrebbe affrontare Hermione, per sbloccare la "situazione" tra loro.
Mi spiace, a differenza di altri siti stranieri, che questo pairing non sia molto preso in considerazione. Perciò, nel mio piccolo, contribuisco a metterlo in "circolo"...
La dedico a Persephone1981. Per la legge del contrappasso - Dante insegna - se esistesse un universo parallelo, si ritroverebbe a dover raccontare di personaggi dolci ed affidabili. Questo perchè ama scrivere di personaggi maschili - molto affascinanti - ma che sono un vero concentrato di perfidia e bastardaggine (leggere le sue ff, per credere! Vi ritroverete affascinate dal tenebroso di turno in men che non si dica).
Quindi, a te Persephone, con simpatia e affetto.
Buona lettura a tutti. E fatemi sapere, se vi va, cosa ne pensate di questo pairing.
Besos.
Laura  




Un minuto prima...

Stufo. Così si sentiva Malfoy. Possibile che gli toccasse sempre il turno di sera e sempre con quella piaga della Mezzosangue? Ore e ore per i corridoi, in cerca di studenti che neanche avevano il coraggio di andarsene in giro.
A quest'ora poteva essere impegnato in ben altre faccende. Ma no, la piaga non mollava mai. Guai a chiederle di smettere prima.
L'idea però che la deliziosa brunetta lo stesse attendendo... bè, indubbiamente, valeva il rischio.
- Ehi, Granger, credo di averne le scatole piene... perciò, io me ne vado. Davvero. Non provare a fermarmi...
Ma nessuno lo stava fermando. Perchè effettivamente non c'era nessuno per poterlo fare! Dove cavolo era finita adesso? Era, come sempre, dieci passi dietro lui fino a due secondi fa. Lei non sopportava la sua vicinanza - non lui che era costretto a stare con una Mezzosangue! - ed ecco il motivo per cui restava sempre indietro.
Indietro, appunto... non volatilizzata! Perchè adesso, dietro di lui, c'era solo un corridoio vuoto.
- Granger? Se è uno scherzo... non è il momento giusto per iniziare!
Niente. Sempre il nulla. ll vuoto più totale.
Le undici e dieci... a mezzanotte il dormitorio delle ragazze si sarebbe definitivamente chiuso. Ed insieme a lui,sarebbe stata inacessibile anche la deliziosa brunetta.
- Granger, conto fino a cinque... o vieni fuori o me ne vado...
Che poi, aveva perso la Mezzosangue, non la deliziosa brunetta... poteva anche non contare! Ma la parola di un Malfoy, era la parola di un Malfoy!
- Unoduetrequattrocinque. Ciao, ci si vede.

Subito dopo...

E quello era contare?! Cinque secondi concentrati in uno. Davvero, Malfoy era un cretino fatto e finito. Lei spariva e lui cosa faceva? Contava fino a cinque! Come se lei potesse essere una bambina deficiente - al pari di lui - che si dilettava a fare scherzi del genere.
Neanche l'aveva sfiorato l'idea che le fosse successo davvero qualcosa!
Bè certo... era solo dieci passi dietro di lui. I soliti dieci passi di tolleranza... però erano stati sufficienti perchè lei venisse inghiottita dal muro, senza che lui se ne accorgesse!
"Hermione stai calma! Rifletti! Può un muro inghiottire una persona?"
La parte razionale di lei era arrivata puntuale ad interrogare la parte irrazionale. Quella che, in questo momento, stava prendendo il sopravvento.
"Risposta: normalmente no... ma dato che siamo ad Hogwarts, qualcosa di anormale potrebbe anche essere successo..."
Giusto. Allora analizziamo la situazione con calma.
"Giusto. Dove ti trovavi?"
Stavo facendo il solito giro di ispezione con Malfoy. Lui a sinistra del corridoio, io a destra.
"Bene... e stavate parlando?"
No, praticamente non ho dialogo con lui.
"Quindi eri concentrata."
Sì, forse pensavo al compito di domani... rune antiche. A proposito, come faccio a ripassare se rimango prigioniera...
"No, niente panico. Andiamo avanti. Un passo alla volta."
Giusto, niente panico.
"Allora, eri concentrata. Hai notato se c'era qualcuno?"
No, a parte quel decerebrato di Malfoy, calma piatta.
"Okay... allora, forse, c'era "qualcosa" di diverso?"
No era tutto normale, gli ospiti nei quadri dormivano, niente fantasmi... aspetta!
"Dai che ci siamo..."
Sir Mckanzie... quando gli sono passata accanto... non ci giurerei... però mi ha fatto "ehi.. psss"...
"E tu?"
Bè mi sono avvicinata per controllare se davvero mi aveva chiamata.
"Eh?...."
Bè, la parete mi ha inghiottito.
"Inghiottito?"
Non ci sono storie... la parete mi ha inghiottito!
"Sicura, sicura?"
Sicura sì! Dietro di me posso sentire un muro, ai lati - giusto la distanza delle bracce - altri muri... e ho fatto solo qualche passo. Poi mi sono fermata. Il buio è impenetrabile. E non ho intenzione di andare avanti... cosa potrebbe esserci più avanti... oddio...
"Okay, niente panico. Mantieni il tuo sangue freddo..."
- Niente panico col cavolo! Potrei essere finita ovunque... Hogwarts è famosa per le sue stranezze! Potrei non uscirne più... se poi aspetto che Malfoy dia l'allarme... quello ha contato solo fino a cinque! No dico... cinque!
Okay, sono presa dal panico. Sto parlando da sola, ad alta voce.
"Magari potresti gridare! Qualcuno potrebbe sentirti..."
L'unico che potrebbe sentirmi, a quest'ora sarà già nei sotterranei a fare che cosa, non lo voglio nemmeno sapere.
- Ma tu guarda... proprio a me doveva capitare!
I peli della nuca che si rizzano in piedi, non sono mai un segnale positivo. E a me sta succedendo. Ora!
"Che c'è, Hermione?"
C'è che c'è qualcuno qui. Forse mi ci è voluto un pò per accorgermene... forse perchè ero troppo incavolata con Malfoy. Ma qui, oltre a me, sento la presenza di qualcun'altro.
Che se ne sta immobile ed in silenzio... perchè?
"Niente panico, ricorda... hai la tua bacchetta! Magari usarla, Hermione!"
Giusto!
- Lumos.
"Riprova, forse sei agitata."
Eh, sono agitata sì!
- Lumos.
"Okay, non funziona... adesso?"
No, sono io che dico: adesso?!
- Chi c'è?
L'attacco è sempre la miglior difesa. Ma non succede nulla.
- Se è uno scherzo... bè non è divertente.
"Hermione non fargli capire che sei spaventata."
Ma sono spaventata! Sono intrappolata da qualche parte... ad Hogwarts! E non sono nemmeno sola.
E ho le allucinazioni. Perchè nel buio, non molto lontano da me, una luce viola intensa sta tracciando... delle parole! Che rimangono sospese giusto il tempo per essere lette.
Non avere paura
E poi scompaiono. Lasciando di nuovo solo buio.
- Sono impazzita... dopo solo due minuti. Oddio...
Il panico si rifà vivo nella mia voce. E io odio avere paura!
Ancora... si formano le stesse parole.
Non avere paura, Hermione
Ecco, adesso vedo anche il mio nome.
- Hermione... calma... respira... e pensa...
Hermione...
Ancora. Non è un'allucinazione. C'è qualcuno qui con me... e oltretutto sta comunicando in questo modo...
- Chi sei e dove sono!
Ecco, questo è l'atteggiamento giusto. Fermezza, per indurre chiunque sia, a rivelarsi.
Sei in un passaggio segreto... chi sono, ancora non posso rivelartelo
Devo dire che funziona.
- Perchè sono qui?
Perchè è difficile parlare con te... da solo... così ho cercato un modo per riuscirci
- Io non parlo con chi non ha il coraggio di farsi vedere...
Saggia risposta
- E allora, tirami fuori di qui... forse, dopo, ti concederò di parlarmi comunque...
E se ti dicessi che ti ho portato qui, proprio per essere sicuro che mi ascolterai?
Intanto è un ragazzo... ed ha anche una bella calligrafia. Errori non ne fa... però ci sono troppi studenti con questa caratteristica, per capire chi possa essere.
- E se ti promettessi che ti ascolterò sicuramente fuori di qui?
Lo so che sei furba.... non funziona! Appena fuori di qui, mi schianti e te ne vai
Quindi mi conosce... o almeno crede!
- Va bene, facciamola finita. Cosa vuoi da me?
Te l'ho detto... parlare
E se è quel cretino di Malfoy? E' vero che era davanti a me... però non si sa mai.
- Malfoy, se sei tu e lo vengo a sapere... sei spacciato!
Eh,eh,eh... tranquilla, non sono Malfoy...
Almeno questo...
- E di cosa dovremmo parlare?
Di te, magari...
Eh, già... e io parlo di me con non so chi?! La cosa sta diventando ridicola.
- Senti... penso di aver cambiato idea. Me ne voglio andare e basta... perciò o mi tiri fuori o lo faccio a modo mio!
"Brava, fatti sentire! Non sarai riuscita a fare luce, ma vedrai che un bel bombarda funziona..."
Devo essere positiva. Magari ora funziona la magia.
La tua magia... posso neutralizzarla in questo passaggio... è uno dei due motivi che mi ha spinto a sceglierlo come luogo d'incontro
Le buone notizie non arrivano mai da sole... perchè ha detto "uno dei due motivi"... quindi c'è qualcos'altro ancora che potrebbe non farmi piacere.
- L'altro motivo? Lo posso sapere?
Certo. Porta in un posto in cui vorrei andarci con te
- E posso sapere che posto sarebbe?
Prima dobbiamo parlare
- Non lo stiamo già facendo?
Seriamente... per il momento mi hai fatto solo un sacco di domande... ed è tipico di te!
L'idea che mi voglia portare in un posto... senza sapere che posto è, mi fa scorrere un brivido lungo la schiena.
Non hai nulla da temere, Hermione. Non ti porterei mai dove tu non vorresti venire
Legge la mente, per caso? Non mi va di ammetterlo, ma inizio ad essere agitata.
- Senti, è ovvio che mi conosci. Quindi saprai anche che se inizio ad agitarmi... di solito non finisce bene!
Sei deliziosa quando ti arrabbi... forse anche più di quando sei dolce
Sono arrossita. Come un pomodoro. Meno male che è buio pesto qui dentro.
Sei arrossita ora, vero?
In tutte le sfumature di rosso possibile. La persona che è qui con me, mi conosce e anche abbastanza bene.
"Inizia a pensare chi potrebbe essere..."
Sembra facile... sono qui da sette anni insieme ad altri studenti. Alcune cose di me sono note a molti. Anche Malfoy sa che quando mi incavolo c'è poco da scherzare...
"Sì, ma lui non ti troverebbe mai deliziosa..."
Già, questo è vero, grazie al cielo!
- Sei Mclaggen?
Lo vorresti?
Lo vorrei?
- A costo di guadagnarmi il disprezzo di mezza popolazione femminile... no. Mi dispiace, ma non sei il mio tipo.
Allora mi è andata bene... ma già che lo hai detto... com'è il tuo tipo?
Vorrei capire... sono chiusa qui dentro con qualcuno che ha una cotta per me? Oddio che imbarazzo...
Allora?
- Ma davvero lo vuoi sapere? Ti rendi conto di quanto è imbarazzante?
So che non parli facilmente di determinate cose... secondo te perchè ho scelto un posto che fosse anche completamente buio?
"Abbastanza" non è più corretto. Questa persona sa molte cose di me.
Il gioco inizia a farsi un pò troppo... non lo so. Un pò troppo e basta.
- Forse non mi va di parlarne... nemmeno al buio. E poi con qualcuno che non conosco, per giunta!
Non si conosce mai qualcuno veramente, finchè non ci parli! Secondo te perchè so molte cose di te?
- Perchè mi conosci, ovvio!
Sbagliato... perchè quando parli ti ascolto... sempre
E questo cosa vuol dire?
- Vorresti dire che io non ascolto quando mi parlano?!
No dico, a me lo dice? Sono la confidente di tutta la casa Grifondoro a momenti!
C'è modo e modo di ascoltare quando qualcuno parla
Mi sta dando della superficiale?! A me?!
- Vorresti dire che sono superficiale? Che fingo di ascoltare, mentre in realtà non lo faccio?
A volte... o almeno, con me lo fai!
Quindi ho già parlato con lui!
Sì, hai già parlato con me... ma non mi hai ascoltato bene
Chi conosco che sia un'abile legilimens? Malfoy, per esempio... comunque, magari è qualcuno a cui ho fatto il torto di non ascoltarlo in passato e adesso è offeso. Magari con delle scuse me la cavo in fretta...
- Se ti ho offeso in qualche maniera ti chiedo scusa... forse hai cercato di parlare con me e io...
Sei gentile, ma non è il mio caso... e poi... perchè ti avrei chiesto qual'è il tuo tipo di ragazzo ideale?
Ah, quindi non ci sono dubbi. Posso proprio tornare ad essere imbarazzata. Dio che situazione... non poteva mandarmi un biglietto come tutti?
- Senti se lo ti dico e tu non sei il tipo giusto, posso andarmene?
Dipende...
- Come dipende?
Potrei farti cambiare idea...
Bè, posso comunque tentare di farlo desistere.
- Allora, mi piacciono i ragazzi...
Quante probabilità ho di azzeccare come è fatto lui? Pochissime... quindi tanto vale buttarsi...
- Alti, non troppo muscolosi -ma neanche troppo magrolini - occhi azzurri, capelli...
Hermione... ti prego... non sei il tipo...
- Come non sono il tipo... mi devono piacere quelli brutti?
Non riesce a trattenere un colpo di tosse che maschera una risata trattenuta. Si diverte veramente!
- Senti, perchè non parli... magari potrei capire meglio quello che hai da dirmi...
Vedi che ho ragione... quando parlo non mi ascolti. Veramente. Ascolti solo quello che vuoi ascoltare...
E il "veramente" è sottolineato con una bella riga.
- Allora parliamo spesso?
Vediamo... a volte sì, a volte no...
Di questo passo facciamo l'alba qua dentro. E io devo ripassare rune...
- Molto spiritoso... che risposta è?!
Mi fa piacere che mi trovi spiritoso... la simpatia, quindi, rientra nelle caratteristiche del tuo ragazzo ideale?
Direi che è fondamentale. Io tendo a prendermi troppo sul serio... ho sempre pensato che il mio "lui" dovesse compensare questa mia caratteristica.
Ma non credo che mi dilungherò in spiegazioni del genere,ora. Può bastare meno.
- Sì.
Un punto a mio favore. Che altro?
Oh cielo... adesso spunterà l'elenco?
- Deve essere sincero... e non credo che questo rientri nelle tue caratteristiche!
Fregato!
Perchè non ti sto dicendo chi sono?
- Perspicace...
Anche questo rientra nell'elenco delle cose che ti piacciono?Deve capire le cose al volo?
Ovvio.Non potrei mai stare con un ragazzo che non capisse al volo il mio stato d'animo.
Allora?
Incalza, pure! E io che gli vado dietro... perchè non lo sto mandando al diavolo?
- Sì.
Due punti a mio favore!
- E la sincerità? Di quella ti sei dimenticato? O non hai "ascoltato"?!
Vediamo se gli piace sentirselo dire. Perchè ancora non ho digerito sentirmi dire che non so "ascoltare davvero"!
Sono sempre sincero. Tranne adesso. Non è quindi una mia caratteristica mentire... è una necessità momentanea!
- Allora me lo dirai chi sei! Comunque vada a finire?
Ovvio. Qui dentro il timido non sono io... ripeto, il buio è per te, non per me...
Sono nuovamente arrossita. Ha la capacità di colpire proprio nel segno. E sa della mia timidezza con i ragazzi.
Rettifico l'idea che mi sono fatta su di lui: mi conosce. Non è che "sa" molte di cose di me. Mi conosce proprio.
Dicevamo... sincerità. Non mi manca... terzo punto a mio favore
- Non puoi parlare seriamente. Sono IO che dovrei dire se tu hai veramente queste caratteristiche!
Forse, sto solo cercando di farti capire che conosci già il tuo ragazzo ideale...
- Sì, sì...ho capito "se solo ascoltassi di più"... perchè non provi con qualcosa di diverso?
Inizio un pò a stufarmi. Tra le mie caratteristiche c'è anche quella di essere un pò suscettibile... rinfacciarmi troppo una cosa, non mi aiuta ad essere più paziente.
- Anche perchè se dici di conoscermi... dovresti sapere che certi giochetti non mi piacciono!
Perchè non li hai mai fatti con me...
Prego?!
- Siamo anche presuntuosi, vedo...
Tutti abbiamo dei difetti... e comunque lo sono di più con le ragazze, presuntuoso... forse perchè, in passato, non sono mai state un problema... poi, però, sei arrivata tu...
Il viola si perde in quei puntini di sospensione che mi trasmettono una strana sensazione. Risuonano come un primo campanello d'allarme nella mia testa.
- Stai dicendo che non sono come tutte le altre ragazze?
Decisamente sì. E' da più di un anno che l'ho scoperto... veramente.
Questa volta il "veramente" è sottolineato tre volte. Le lettere scompaiono come al solito... e per ultima quella sottolineatura.
Il cuore prende a battermi più forte. Qualcosa dentro me si agita per emergere. E io provo a soffocarlo.
Ti ho messo in crisi?
Mi ha messo in crisi. Prima ero imbarazzata da questo gioco... adesso, la situazione sta prendendo una piega diversa.
- Forse...
Ti ho messo in crisi.
- Ho già risposto.
Non c'era il punto di domanda. Questa volta era un'affermazione.
Potrei sprofondare. L'imbarazzo mi avvolge... l'imbarazzo e l'idea che questa persona non solo mi conosce. Mi conosce e molto, molto bene.
Adesso sei anche imbarazzata. Sempre senza punto di domanda...
- Credo di essere stanca... sopratutto
Effettivamente mancano venti minuti a mezzanotte... sai che è più di mezz'ora che parliamo...
- Come fai a sapere che ore sono?
Sei unica Hermione.
- Cosa vorresti dire?
Che riesci a sorvolare su ciò che non vuoi notare, con molta arguzia.
Ah... ha capito. Ha intuito il mio bisogno di non pensare che ancora non l'ho mandato al diavolo.
- Preferivi sentirti dire: caspita è già mezz'ora che stiamo parlando!
Bè, non è forse vero?
- Che parliamo da mezz'ora?
Ostinata... ma è anche questo che mi fa impazzire di te! E' "vero" che sorvoli su quello che non vuoi notare... in questo caso che sei rimasta sorpresa... che parliamo da mezz'ora.. e...
Ha deciso di non lasciarmi scampo.
Ed hai pensato "perchè non l'ho già mandato al diavolo"?
Decisamente non vuole lasciarmi scampo.
E la risposta che ti sei data, ti ha fatto paura.
Mi sento molto confusa. Perchè conosce i miei pensieri quasi meglio... di me!
Ho indovinato?
- Sì.
Sono contento che tu lo abbia ammesso... è un grande passo avanti.
- Forse, la risposta che mi sono data, non è quella che pensi tu...
Vuoi veramente capire quanto ti conosco... vuoi rimanerne davvero stupita...
O forse, voglio solo godermi la sensazione che ci sia un ragazzo che mi capisce così bene?
Non mi hai ancora mandato al diavolo perchè ti piace quello che sta succedendo qui... ti fa stare bene.
Mi devo appoggiare al muro. Non mi sono mai sentita vulnerabile come in questo momento. Non può sapere così tanto di me. Non è giusto.
Forse, però, non è proprio esatto...
Lascia che le parole si dissolvano. E' una pausa voluta. Lo capisco.
Forse non è quello che sta succedendo qui a farti stare bene... forse è chi c'è qui, con te, a farti stare bene.
Le parole ancora si dissolvono. E ce ne sono altre pronte già ad apparire. Come prima, lo sento.
Anzi, per essere ancora più preciso, forse sono io a farti stare bene.
La calligrafia è nitida, sicura. Come sono forti le parole che traccia.
- E perchè sei qui, maledizione...
La risposta, se mi hai ascoltato veramente, la conosci già
Perchè l'ho detto. Deglutisco a vuoto un paio di volte. Ho la gola secca.
Questa storia è iniziata come una stranezza. Poi è stata imbarazzante. Poi è diventata ambigua. Ora è decisamente e paurosamente pericolosa.
Perchè io non vorrei essere qui, ancora così... dolorosamente innamorata di lui.
- Voglio uscire.
Perchè?
- Perchè ne ho abbastanza.
All'improvviso?
- Non ha importanza. Sono stufa e basta.
O terrorizzata?
- Questo lo stai dicendo tu, non io.
E' perchè dietro quel "tu" non si cela più uno sconosciuto, vero? E' come se si fosse accesa la luce.
- Anche questo lo stai dicendo tu.
Sei terrorizzata, arrabiata, emozionata. Tutto insieme. Dovresti calmarti.
- Arrabbiata sì... e se non si apre questo passaggio in fretta, scoprirai quanto.
Non mi hanno mai fatto paura le tue minacce... quanti anni sono che le sento? Quattro, cinque?
Cinque. La prima volta avevo tredici anni quando l'ho minacciato che gliel'avrei fatta pagare per un suo scherzo.
Sono sicuro che tu lo ricordi con precisione... sei tu quella ferrata con i numeri... giusto?
- Giusto... e ti dò un minuto per farmi uscire di qui!
Sono arrabbiata, molto arrabbiata. Questo non doveva farlo. Non ero pronta ad affrontarlo. Non così, a tradimento. Indifesa.
Un minuto. Sai quante cose potrei fare, prima che sia finito quel minuto?
Tutta una serie di immagini scorrono nella mia testa. Che all'improvviso non è mai stata lucida come ora. Da quando ho capito chi è, sto solo sperando che questo passaggio si apra.
Il tuo silenzio dice che forse lo sai.
- Potresti anche parlare adesso...
Ma ancora non ti ho detto chi sono.
Uno stronzo. Fatto e finito. Sono quasi tentata di dirglielo.
- Il gioco è finito. Fammi uscire e farò finta che non sia successo nulla.
Wow... ora sì che sei veramente arrabbiata. Hai tirato fuori il tono da maestrina. Questo lo so per certo: la prima volta che l'ho sentito è stato sette anni fa.
L'espresso per Hogwarts. Ron, Harry. Quanto tempo è passato e quante cose sono cambiate. Ma non è il momento giusto per pensarci. Aprirebbe una porta che deve restare chiusa. Non ho più nessuna intenzione di giocare con lui e farmi male.
E non lo stavi usando con me... era con quell'imbranato di mio fratello. Non ha mai saputo come prenderti...
Mi manca l'aria. Me l'ha tolta quella parola... fratello... implica una conoscenza troppo appofondita della persona che ho di fronte.
- Non ha importanza. Ha importanza che tu, ora, mi faccia uscire da qui.
Per andare dove?
Lontano da lui. Questo è sicuro. Sono stata ingenua prima, quando ancora non avevo realizzato chi fosse, ora ho ben presente che più tempo passa, più è alto il rischio che sto correndo.
- A dormire.
Mi sogni quando dormi?
- Stronzo.
Non ho resistito. Sono terrorizzata, arrabbiata, emozionata. Proprio come ha detto lui. L'insieme delle cose mi sta mandando in tilt. Lucida e confusa nello stesso tempo. Solo lui riesce a farmi sentire così. Da un anno a questa parte.
Puoi anche insultarmi, ma non cambia le cose tra noi, Herm.
Il livello di pericolo si è innalzato. Quella scritta viola... Herm... brilla più che mai.
- O apri o grido.
Tu che gridi?
- Lo faccio davvero.
Sono quasi tentato... sei sempre così controllata...
Devo esserlo con lui. Non voglio essere trascinata nei suoi giochi. L'amore non è un gioco. L'amore può fare molto male.
- Senti... cosa devo fare, per farti aprire questo maledetto passaggio?
Nel momento in cui lo dico, capisco che è un errore. E lo "vedo" il suo sorriso. Nonostante il buio.
Da dove vuoi che inizi? L'elenco è lungo... potresti per esempio dire il mio nome...
E legittimare la sua presenza e quello che ha detto fino adesso? Mai!
Oppure, potresti dirmi perchè sei così terrorizzata...
Come se non lo sapesse... come se non fosse colpa sua.
O chiedermi a che gioco sto giocando... dato che pensi stia ancora giocando...
Ha anche il coraggio di sbattermelo in faccia, il problema che mi ha tolto il sonno, l'appetito, la concentrazione.
- Conto fino a dieci... poi ti giuro che grido a squarciagola...
Conta pure... ma non credo arriverai a dieci...
Se solo si avvicina lo stendo.
- Uno... due... tre...
Sai che ore sono, adesso?
- ...quattro...cinque... sei...
Mezzanotte.Meno dieci.
- ...sette, otto...
La voce mi trema sull'otto e non vorrei. Sa solo il cielo se non voglio aprire quella porta, dietro cui c'è quel ricordo.
Cosa ne dici di una cioccolata, Herm?
Sono rovinata. Queste parole l'hanno forzata. E mi ritrovo catapultata in una notte di un anno fa. Anche allora era mezzanotte meno dieci.

Un anno fa

La Tana è un pò come una seconda casa per me. E i Weasley una seconda famiglia.
Trascorrere del tempo, qui, è sempre stato motivo di grande gioia per me.
Da un pò di tempo, però, qualcosa turba questa gioia. Qualcosa che mi è sfuggito di mano ed è diventato un grosso problema.
Mi sono innamorata. Di qualcuno, di cui non dovrei essere affatto innamorata.
Perchè mi considera un'amica. Anzi, l'amica di suo fratello. Anzi, l'amica di suo fratello che ha una cotta per quel fratello.
Insomma... non si immagina neanche lontanamente che io sia innamorata di lui.
E le cose devono rimanere così. Non vorrei mai subire l'umiliazione di vederlo ridere di me.
O di vederlo cambiare atteggiamento. Meglio l'amicizia di ora, che l'imbarazzo del dopo rivelazione.
Mezzanotte meno dieci.
Adesso dovrebbero dormire davvero tutti.
Dato che non sono riuscita a buttare giù nulla a cena - per via del nodo allo stomaco che mi provoca la sua presenza - potrei andare a rubacchiare qualcosa in cucina.
Molly, la sig.ra Weasley, non tralascia mai di lasciare qualcosa di buono.
In pigiama, mi affaccio guardinga sulle scale. L'ultima cosa che vorrei è farmi sorprendere da qualcuno.
Sembra tutto tranquillo. Mi avvio giù per le scale. Scendo silenziosa. Raggiungo il salotto e poi la cucina.
Accendo la piccola lanterna. E mi volto verso la credenza.
Impietrita. Peggio che in preda al Petrificus totalus.
Lui è appoggiato proprio alla credenza. E indossa solo i pantaloni del pigiama.
Niente pezzo sopra, niente pantofole.
Solo i pantaloni.
Da impietrita mi sento avvampare. Un vero e proprio fuoco che mi percorre da capo a piedi.
Ha in mano una tazza da cui sta bevendo. E quando la scosta, ha due bei baffi di cioccolato.
Può essere bello un ragazzo con indosso solo i pantaloni del pigiama e per giunta con dei baffi di cioccolato?
Non può essere bello... può essere tremendamente ed incredibilmente sexy.
Specialmente se penso a quanto potrebbe essere piacevole assaggiare quella cioccolata, non quella nella tazza, quella sopra le sue labbra.
- Herm... non riesci a dormire?
Non solo a dormire... ora anche a pensare, parlare... respirare persino.
- Herm? Tutto bene?
- Sì, certo. E' solo che...
E' solo che sono innamorata di te. E vorrei baciarti in questo momento.
- avevo voglia di qualcosa di buono.
Mi sorride come avrà fatto un miliardo di volte. Un sorriso caldo, come lo sguardo.
- Cioccolata. Calda. L'ho appena fatta.
Si volta verso la credenza. Prende un'altra tazza, si avvicina al fornello e la riempie.
Poi, ovviamente, me la porge.
Le nostre dita si sfiorano. A me, le sue, sembrano scottino di più della tazza fumante.
E sento di essere arrossita. Paurosamente arrossita.
Forse se ne è accorto anche lui. Perchè adesso mi guarda un pò divertito.
- Scusa per l'abbigliamento...
- No figurati... anche Ron...
Ma che cretina! Cosa c'entra Ron adesso?!
- Bè, magari con lui è diverso...
Diverso eccome... non mi sono mai sentita bruciare il sangue nelle vene. E il cuore, martellarmi furioso. Tutte sensazioni che nascono alla vista del suo torace nudo e di quei baffi di cioccolata.
- Sì... cioè... no...
Meglio berci sopra. Potrei solo peggiorare la situazione andando avanti.
Il sapore della cioccolata però, accentua le sensazioni che sto provando. Forse perchè continuo a domandarmi come potrebbe essere il suo gusto, unito a quello delle sue labbra.
Basta Hermione!
Smetto di sorseggiare e fingo di guardare l'ora.
Sono passati già cinque minuti. Mezzanotte meno cinque.
- Com'è?
- Cosa?
Mi guarda sempre divertito. E io sempre più imbarazzata.
- La cioccolata. George dice che non la so fare.
- Oh... buona. Davvero. Dolce al punto giusto. Quanto latte ci metti?
Dio, vorrei sprofondare. Che domanda idiota. Quel sorriso si è accentuato. E io sono tornata ad arrossire. Che cavolo sto facendo? Perchè non me ne vado e basta?!
- Una busta di cioccolata e 100 ml di latte. Il segreto sta proprio nella dose giusta di latte.
E me lo dice come se mi stesse confidando il segreto più importante del mondo. O forse mi sta solo prendendo in giro?
Con lui non si capisce mai veramente quello che pensa.
Guardo ancora l'ora. Almeno ho una scusa per distogliere lo sguardo da lui. Ha bevuto e i suoi baffi si sono accentuati.
- Hai un appuntamento per caso?
- Un appuntamento?!
Ammicca malizioso.
- Continui a guardare l'orologio. Aspetti qualcuno? Sono di troppo?
- NO! certo che NO!
L'ultima cosa che vorrei è che se ne vada. E poi la cotta per Ron mi è passata almeno un anno fa... ma lui sembra non essersene accorto.
- Guarda che non ci sarebbe niente di male...
- Sì... bè... ma.. io... Ron... sì... insomma...
Ma perchè cavolo tartaglio così? Diglielo e basta.
- Non ti piace più... guarda che l'avevo capito. E' solo che mi piace prenderti in giro... tu ci caschi sempre.
Ci bevo sopra. Per digerire la notizia. Lo sa.
- Ti sei sporcata...
- Scusa?
Ero troppo presa a rimuginare sul fatto che sa che Ron non mi piace più. E forse sul fatto che la sua conoscenza non si limita solo a quello.
Si avvicina di un passo. Nè troppo vicino, nè troppo lontano.
- Ti sei sporcata... con la cioccolata.
E indica la mia bocca. Dove avrò anch'io gli stessi baffi.
Don...
La pendola, quella che la Sig. Weasley adora, inizia a rintoccare la mezzanotte.
Don...
Lui ha fatto un passo ancora verso di me.
Don...
Si è chinato su di me.
Don...
E delicatamente ha sfiorato le mie labbra.
Don...
E i baffi di cioccolata, i miei e i suoi, si sono incontrati.
Don...
- Dolce. Come ho sempre pensato che sarebbero state.
Don...
- Scusami... non ho saputo resistere.
Don...
- Ma non succederà più.
Don...
- Non sono quello giusto per te.
Don...
Appoggia la sua tazza nel lavandino.
Don...
E se ne va così, portandosi via quel bacio e i miei baffi di cioccolata.
Don.

Ancora nel passaggio


Dodici rintocchi per arrivare in paradiso, dodici rintocchi per conoscere l'inferno.
E poi dodici mesi di confusione. Sua, mia, nostra. Fingere che andasse tutto come sempre, quando niente andava come prima di quel bacio.
A volte lui era un amico, poi lo era un pò meno, poi lo era di più.
Poi mi guardava come nessun'altro sapeva fare. Poi fingeva di non vedermi. Poi mi guardava come mi aveva sempre guardata.
E io cercavo di barcamenarmi in questa confusione, un'unica cosa chiara: ero sempre più innamorata.
Dodici mesi di confusione. E poi lui si presenta così. A tradimento... ed usa parole che mi mandano in tilt...
- Sei un vero bastardo Fred Weasley.
Non compaiono altre parole...
- Lumos
C'è una luce, dai riflessi viola, che illumina il posto in cui siamo.
C'è questa luce e lui. Jeans, maglietta, sorriso. Semplice, eppure sempre così tremendamente bello.
Il mio cuore compie la solita capriola alla sua vista. E' qualcosa che non posso impedire.
Siamo proprio in uno stretto e breve corridoio. Un passaggio. Uno dei tanti che lui può conoscere. All'inizio non ci avevo proprio pensato. Che stupida.
- Ciao, Hermione.
La sua voce mi taglia le gambe. E' dolce... come quella cioccolata.
- Voglio uscire.
Non ho intenzione di stare con lui un secondo di più.
- Niente cioccolata?
Mi devo appoggiare al muro. Le gambe sono proprio gelatina.
- Non sei quello giusto per me.
Mi guarda dritto negli occhi. Senza esitazioni.
- Sbagliavo. Ora lo so.
Dio, perchè mi deve guardare così?
- Perchè adesso...e non ieri o un mese fa!
- Nox.
Buio di nuovo. Una scritta viola. Nitida, sicura, brillante.
Perchè un anno fa, a quest'ora, bevevo cioccolata con te. E non c'era un posto più giusto dove potessi essere.
Sento gli occhi bruciare. Non vorrei piangere. Ma è stato un anno davvero difficile. Con lui e senza di lui.
E poi è vicino a me. Le sue braccia mi circondano. Il mio viso affonda nel suo torace.
E stretta così, a lui, mi ritrovo a versare quelle lacrime che non mi sono mai concessa di versare.
Per un amore che mi sembrava così vicino, ma che continuava a sfuggirmi.
- Adesso, ci vieni con me, dall'altra parte di questo passaggio?
La sua voce è un sussurro accanto all'orecchio.
Annuisco. E cerco di ricompormi, mentre lui si allontana.
- Lumos.
Afferra una leva e la parete scivola silenziosa, rivelando un'apertura. Che dà direttamente sulle cucine di Hogwarts! E' sbalorditivo.
Mi prende per mano.
- Vieni...
Entriamo in una cucina immensa. Ovviamente non potremmo stare qui. Ma credo che per lui sia un particolare irrilevante.
Lui non potrebbe nemmeno essere ad Hogwarts!
- Fred finalmente è arrivato! Dobby iniziava a preoccuparsi...
Dobby?
- Ciao Dobby. Scusa, ma Hermione ha fatto tardi....
- Ciao Dobby e io non ho fatto...
- Ciao... amica di Harry Potter....
Dobby mi interrompe.
- Dobby ha fatto quello che Fred gli ha chiesto...
E ha un sorriso che Fred ricambia.
- Adesso Dobby se ne va... e dice a Fred di non dimenticare le luci e di pulire tutto... o domani mattina, Dobby è un elfo senza lavoro...
- Non ti preoccupare, Dobby. Spegnerò le luci e pulirò tutto...come ho sempre fatto.
E mi strizza l'occhio. Non voglio immaginare quante volte lo abbia già fatto in passato di essere qui, in questa cucina, dove non dovrebbe.
- Ciao amica di Harry Potter.
- Ciao Dobby.
Scompare. E io rimango sola con Fred.
- Sei pronta?
- Per cosa?
Mi prende per mano. E mi accompagna vicino ad un ripiano. Quello che vedo mi riporta in paradiso. E sorrido.
Anche lui. Con quel sorriso malandrino che è tipico dei famigerati gemelli Weasley.
- Una busta di cioccolato, 100 ml di latte, un pentolino, un cucchiaio.
Sta indicando ciò che Dobby deve avergli preparato dietro sua gentile richiesta.
Poi torna a guardarmi.
- E adesso, c'è anche l'ultimo ingrediente.
Torna ad abbracciarmi.
- Due labbra su cui gustare il tutto.
E anche senza cioccolata mi sta baciando. Quel bacio che avrei tanto voluto ricevere quella sera e che ho continuato a desiderare in tutto questo lunghissimo anno.
E a chi mi chiederà qual'è - secondo me - la ricetta della felicità, saprò rispondere senza esitazioni: cioccolata, a mezzanotte.
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: hunterd