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Autore: Mattimeus    06/10/2009    1 recensioni
[Kamigawa, Magic the Gathering] In una decadente residenza nobiliare, al confine con le montagne di Sokezan, vive Iijo, figlia di Takao, samurai morto da due mesi fa durante la guerra dei Kami. Un’imboscata.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Kami del focolare domestico

Il Kami del focolare

In una decadente residenza nobiliare, al confine con le montagne di Sokezan, vive Iijo, figlia di Takao, samurai morto da due mesi fa durante la guerra dei Kami. Un’imboscata.

Iijo si sveglia ogni mattina all’alba e si prepara ad affrontare il sentiero che conduce alla sorgente, un antico luogo di meditazione frequentato da padre. La strada non è eccessivamente lunga e nemmeno troppo impervia, ma ciò che il kami del focolare domestico apprezza in modo particolare sono i fiori che ogni mattina la ragazza dona all’altare di casa, cogliendoli freschi dalla sorgente, unico luogo dove sembrano crescere. Quando Iijo torna con i preziosi fiori candidi, rende onore allo spirito protettore della casa e va al mercato giù al villaggio per comprare il necessario per vivere la giornata.

Iijo vive da sola: la madre ha lasciato questo mondo diciassette anni fa, nel parto. Suo padre era solito dire che le assomiglia tanto, soprattutto i capelli neri fluenti sono quelli della mamma, che accompagnati agli occhi orgogliosi e vivi del padre rendono il suo un viso fiero e dolce, capace di sopportare la vita sempre con uno sguardo curioso.

Al mercato la gente non fa altro che parlare della guerra, senza tralasciare ogni particolare orribile delle tremende forme che i kami assumono nel mondo materiale. Nemmeno mancano le ipotesi sulla causa della rivolta. La grande incognita è il motivo per cui i kami, spiriti protettori di tutte le cose, abbiano dichiarato guerra alle popolazioni di Kamigawa. L’immonda brutalità di cui si servono può essere giustificata solo da un peccato gravissimo, il più grave mai commesso, se il mondo degli spiriti si è mosso contro il mondo stesso.

Tra le bancarelle del mercato serpeggiano dicerie agghiaccianti di soldati uccisi dagli spiriti delle loro stesse spade, di monaci decapitati mentre di recavano a pregare. Iijo non sa cosa aspettarsi dallo spirito del suo altare: ha protetto al meglio la sua famiglia per molte generazioni, e anche ora che rimane solo lei sarebbe ingiusta a non dargli la sua fiducia.

Rincasa sempre per l’ora di pranzo per mettersi  subito a cucinare. È brava in cucina, ma preferirebbe che ogni tanto qualcuno assaggiasse le sue pietanza. Il kami sembra gradire. Lei cucina sempre qualcosa in più che mette su un piatto decorato che posa davanti all’honden domestico. Quando torna il piatto è sempre vuoto.

Giù al mercato trova sempre le comari del villaggio, con le quali è solita scambiare qualche frase. Tra queste è opinione sempre più consolidata che Iijo lanci maledizioni contro il villaggio o non si cosa, ma sicuramente non è un bene per il villaggio. Naturalmente è solo un sospetto, per le comari, ma da settimane cercano di convincerla a smettere di riverire il kami, non si sa mai; preoccupandosi poi per l’incolumità della “ragazzetta” le assicurano che il rischio che il kami si materializzi in casa sua con chissà quale forma e con chissà quanti tentacoli è di gran lunga maggiore di qualsiasi beneficio possa ormai apportare un vecchio santuario.

Iijo però continua ad avere a cuore lo spirito, senza prestare orecchio alle chiacchiere o ai racconti sulla guerra in corso.

Una mattina particolarmente nebbiosa Iijo fatica a percorrere il solito sentiero per la sorgente, riuscendo a vedere solo poco distante. C’è il rischio di perdersi, in queste condizioni, ma lei fa affidamento sull’abitudinaria conoscenza del percorso e sul rumore ovattato della cascatella a cui vuole arrivare. Indubbiamente il ritorno sarà più difficile.

Una volta tornata verso casa nota dei tenui bagliori nella foschia, più a valle. Sembra quasi irreale, come se la luce tipica del tramonto di quella regione si presentasse a metà mattina. Ma non può essere altro che fuoco.

Il villaggio brucia!

Cosa può essere successo? A quell’ora non ci sono molti camini accesi, è più probabile che siano predoni, oppure… kami! Un’idea gelida si fa strada nella sua mente, corre subito a casa.

Percorre a balzi l’ultimo tratto di discesa che la separa dalla residenza e finalmente arriva alla porta. Tutto normale. Non è stato il suo kami, altrimenti la porta non sarebbe integra. Deve controllare meglio: entra in casa e si dirige all’honden col cuore in gola. Ancora nulla di strano. Sollevata posa il fiore raccolto alla sorgente nel vaso azzurrino e toglie quello del giorno precedente. Ora deve andare a vedere che succede al villaggio. Nel voltarsi per uscire si trova davanti un’orrenda miscellanea di zampe, ali, artigli e occhi feroci appartenenti a tre figure mostruose comparse nella stanza. Mentre dall’honden iniziano a provenire strani bagliori e un bizzarro sfrigolio, il kami di mezzo, attorno la quale ruotano quattro inquietanti teschi infuocati, si fa avanti guardando minacciosamente Iijo. Lei cade a terra terrorizzata e fa per scappare ma si trova la via sbarrata da un altro kami, apparso dall’honden. È imponente, una figura strana ma maestosa vestita da samurai, con due braccia sinistre, che brandisce due katana, il tutto fluttuante su una nuvola di fuoco.

Il kami con i teschi sibila difficoltosamente una parola:

-R… re…clutamento…-

La sua pronuncia mostruosa non nasconde l’evidenza. Sono venuti per il suo kami, vogliono che il suo kami prenda parte alla guerra. Ma lui rimane fermo ergendosi fiero di fronte al santuario. I suoi satelliti sono fiori bianchi, e quell’elmo, sicuramente è il kabuto di suo padre.

-Va, se devi- dice lei.

Queste parole sono più un atto di fedeltà al kami che un vero e proprio permesso, visto che mai avrebbe potuto fermarlo. Lui intanto fluttua in direzione del gruppo di spiriti orribili in attesa, emettendo un lieve crepitio di fiamme. Il kami dei teschi sibila di nuovo:

-Uccidila…-

Impassibile, il kami di Iijo leva in alto la e due spade e vibra il duplice colpo, abbattendo due spiriti. Ora nella stanza ne rimangono solo due.

Furibondo, l’ultimo reclutatore si scaglia furibondo sul bizzarro samurai, impegnandosi in un corpo a corpo che sfonda la parete e finisce in giardino. Iijo insegue i kami e, riucendo appena a scorgerne il volto inespressivo, il suo protettore aumenta la massa infuocata fino ad inglobare il nemico e scomparire con esso in una sferetta di luce.

Questa è la fine della storia del kami disertore, protettore della casa di Iijo.

   
 
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