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Autore: Jigoku no Tenshi    06/10/2009    1 recensioni
In un mondo ormai degenerato e del tutto in rovina dove la criminalità e la cupidigia degli uomini regnano sovrani , sono venute a crearsi diverse corporazioni di cacciatori di taglie chiamati "Esorcisti", non mossi da un cuore nobile e puro , ma da propri scopi di lucro ed una missione: redimere l'intero creato dalle feccie che sfidano la giustizia divina. Hana Suzuki , normale 18enne giapponese , vive la sua vita da adolescente in tale squallido contesto , desiderando un mondo pacifico privo di violenza e guerre .La sua vita cambierà quando incontrerà Roy , un suo coetaneo nippo -americano che nasconde , nella sua arroganza adolescenziale e nel suo , in realtà grande cuore , un oscuro quanto demoniaco mistero... Una storia ricca d'azione e avventura , di amore e rivalità , dove tutto sembra ruotare attorno ad una misteriosa e potente organizzazione e ad antichi strumenti risalenti agli albori dei tempi , le Reliquie. Scoprite cosa si nasconde...Nel cuore di un Demone...
Genere: Dark, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1-Punizione

La vita di Hana cambiò una tiepida e tetra mattina di Aprile , precisamente il suo primo giorno del terzo anno delle scuole superiori.

 *Sveglia! BIP...BIP...BIP...Sveglia! BIP...BIP..BIP...Sveglia!...*

 Quel fastidiosissimo e stupido suono che continuava a cantare e suonare con voce alquanto infantile era diventato uno dei suoni più fastidiosi che potevano esserci per Hana Suzuki : capita infatti che le persone associno ad un suono o ad un rumore ascoltato di continuo in un momento di puro relax  una sgradevole sensazione , pronta a distruggere tale meraviglioso momento.
Ecco , questo era il caso di Hana: la fanciulla , che fino a 5 minuti prima era immersa in profondissimi sogni e riposava beata tra le braccia di Morfeo , venne d'un tratto disturbata da quell'orribile e ripetuto "Sveglia!BIP BIP" emesso dalla sua stupida sveglia a forma di papera che diffondeva a volume sparato tale "simpatica" canzoncina.

 "MMMMMMhhhh"

 Hana mugugnò a lungo tentando di soffocare il suono che penetrava nelle sue bianche orecchie ficcando la testa sotto il suo cuscino blu notte , ma fu un gesto del tutto invano: la papera-sveglia non ne voleva proprio sapere di chiudere quel suo stupido becco ne di abbassare il suono dei suoi strazianti lamenti , per cui la ragazza , analizzata la situazione , optò per arrendersi e alzare il capo per avere il coraggio di guardare l'ora .
Lanciato il cuscino contro la sveglia -che finì a terra in frantumi , come quasi ogni mattina di scuola- Hana stropicciò i suoi grandi e stanchi occhi castani e , con l'espressione di chi era stato svegliato a suon di cannonate , osservò le lancette dell'orologio che segnavano le 7:35...
Per un attimo la ragazza non si fece problemi, continuò ad osservare l'orologio sbadigliando e socchiudendo talvolta le palpebre , infastidite dai tenui raggi solari che penetravano dalla grande porta finestra non del tutto coperta dal pesante tendaggio blu scuro. Una volta però collegata la spina al cervello , essa si rese conto del fatto che aveva meno di 20 stupidi minuti per cambiarsi e raggiungere la fermata dell'autobus che l'avrebbe condotta a scuola per il suono della prima campanella , alle 8:50.
Cacciato uno strillo , la ragazza si tolse le cuffie del suo Ipod scaricatosi durante la notte e si imbucò nel bagno tentando di lavarsi e sistemarsi i lunghi capelli rossi nel minor tempo possibile: del resto sua madre la aveva avvertita il giorno prima di andare a dormire presto , ma la cocciutaggine di Hana le aveva suggerito di non chiudere occhio fino al cuore della notte ascoltandosi la sua band preferita , i Maximum the Hormone.
Per fortuna i suoi genitori erano assenti:la madre aveva da fare acquisti mentre il padre , assieme al nonno , gestiva un ristorante di Okonomiyaki dall'altra parte del quartiere.

 "Cazzo lo sapevo...Dovevo dare retta a mamma , e ora come cappero faccio? Il professore mi batterà fuori di classe!" pensò in panico la fanciulla mentre vestiva il suo fuku alla marinara nero ; dopotutto quello era il primo giorno di scuola ed essere sbattuta in punizione proprio la prima ora poteva dirsi un grandioso record!

 La fretta con cui la ragazza si preparò fù letteralmente miracolosa e , dopo circa 20 minuti , ecco che si trovava come al solito alla fermata dell'autobus , pieno a quell'ora di liceali suoi coetanei.
I lunghi capelli rossi lisci erano lasciati in parte sciolti fino alle spalle e legati nell'estremità da un nastro nero , intonandosi perfettamente alla divisa scolastica e ai mocassini anch'essi scuri e lucidi; al collo , nascosto sotto la divisa , portava un ciondolo verde alla quale  era molto affezionata.
Quello sarebbe stato il suo ultimo anno di liceo : una certa tristezza la attanagliava per questo , certo la scuola non era il massimo ma se non altro con gli amici se l'era sempre spassata ; per non parlare poi del suo adorato club di Kenpo  , di cui lei era una delle maggiori esponenti. Infatti era stata addirittura campionessa regionale l'anno prima ed era giunta alle semifinali del torneo nazionale tra scuole superiori , perdendo per un soffio contro una ragazza di Osaka.
Essendo quello l'ultimo anno , essa era ben decisa nel voler studiare a fondo , per poter avere una possibilità di entrare in una prestigiosa università ed avere poi molte chance di ottenere un ottimo futuro.
Del resto quelli erano tempi bui e l'unica maniera per avere un futuro splendente era proprio quello di impegnarsi a fondo nello studio ed ottenere una prestigiosa laurea.

 

Nell'autobus essa stava sempre in piedi  a metà del mezzo attaccata alle ringhiere assieme alle amiche che formavano la sua solita combriccola : Nanako , una simpatica ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi verde smeraldo , Ai , fanciulla piuttosto corpulenta dalle guancie rosso acceso ed i boccoli castani e Shizuka , caratterizzata da due graziose treccine nero corvino.
Le 4 parlavano delle solite cose: problemi di scuola , di famiglia ma soprattutto i loro sguardi ed il loro interesse si illuminavano non appena venivano a sapere che una loro compagna era corteggiata o corteggiava un ragazzo dell’istituto:in tal caso il gruppetto , euforico , si riuniva attorno all’amica da ciò interessata ed iniziava a chiedere domande sui fatti e a dettare consigli sulla buona riuscita del rapporto.
Hana dal canto suo non era interessata a quest’argomento , difficilmente infatti era attratta da qualcuno , dopo una lunga storia finita male a causa del carattere troppo assenteista e menefreghista del suo precedente ragazzo.
Anche quella mattina il gruppetto era radunato , questa volta bersagliando di domande Nanako che , arrossendo , rispondeva timida alle domande delle amiche curiose.

 "Dai Nanako-chan...Che cosa ti ha detto poi Eiji? Eh?" chiese Ai maliziosa.
"Ah se fossi in te con quello andrei subito al sodo!" sbottò sicura Shizuka assumendo un aria saccente.

Solo Hana pareva non interessata , anzi si limitava ad osservare le compagne e a ridacchiare talvolta alle loro battute.

 "Dai ragazze , saranno fattacci suoi no?" disse d'un tratto Hana sorridendo divertita alla vista della compagna impacciata e paonazza che raccontava i fatti anch'essa piuttosto eccitata ma comunque in imbarazzo.

"Mah...Hana-san , su 'sti discorsi non partecipi mai...Esageri se pensi ancora a Sosuke , non sono mica tutti come lui..."
"Beh , diciamo il 99% dei ragazzi!" sbottò Hana bloccando il discorso di Shizuka , mostrando un lampo di rabbia che subito si  spense. Le compagne di tutta risposta , la guardarono stupite : del resto quando si parlava di Sosuke , Hana reagiva sempre piuttosto nervosamente.
 "Beh dai ma Eiji-san...E' così dolce...Ed è così figooo!" replicò poi Nanako giocherellando nervosamente con le dita e con il manico della sua cartellina marrone , molto simile a quella delle amiche del cuore.

Per tutto il viaggio in autobus le ragazze continuarono a ridacchiare come loro solito , mentre ad ogni fermata il bus non faceva che riempirsi di gente , pendolari , studenti , ma anche nullafacenti : era quello il ritratto di Tokyo , una delle città più attive di tutto il Giappone , anzi di tutto il mondo.
La scuola si trovava in un quartiere molto affollato della capitale nipponica , popolato dai grattacieli e da schermi giganti che mostravano 24 ore su 24 pubblicità e notizie in tempo reale ; Hana ormai associava quegli schermi dove erano perennemente imbrattate grottesche pubblicità inneggianti all’operato degli Esorcisti in nome di Dio e notizie sempre più frequenti di sanguinosi omicidi , stupri e rapine  al simbolo di quel mondo sporco e volgare , caduto ormai in un tugurio.
Il tempo passò piuttosto velocemente e l’aria tiepida di Aprile si era surriscaldata all’interno del bus , a causa della calca che si era venuta a creare tra tutta la gente all’interno del mezzo : le ragazze si erano piazzate apposta vicino ad un uscita , per evitare la pressione dell’orda di gente che si sarebbe apprestata a scendere alla scuola , ma del resto evitarla del tutto era impossibile e le 4 si trovarono a loro malgrado coinvolte in quel pauroso ammucchiamento di persone.
Fu un impresa uscirne vivi , ma alla fin fine ormai le ragazze erano abituate a quella confusione , dopotutto per anni avevano preso quel bus per raggiungere la scuola!
Le 4 erano coetanee e tutte quante nella stessa classe : era una fortuna , non volevano trovarsi separate , specie per il fatto che in tale maniera non avrebbero potuto chiacchierare come al solito mentre il professore tentava invano di far entrare qualcosa nella zucca vuota degli alunni.
L’area  affollata attorno all’istituto era sempre la solita: timidi ragazzi del primo anno sbucavano qua e la inceppati con gli orari e le classi assegnate , mentre i veterani chiacchieravano tra di loro fino al suono della campana . Hana naturalmente era una veterana ed aiutava sempre di buon grado le new entry : la sua gentilezza e la sua buona volontà nell’aiutare il prossimo erano qualità assai rare ormai in quel mondo macabro e vuoto , un mondo nel quale chi agiva nel giusto era destinato ad un cupo futuro.
Il gruppo di amiche stava nel frattempo entrando nell’istituto , quando all’improvviso un nuovo studente , confuso dalle innumerevoli aule , chiese loro aiuto: era un ragazzino piuttosto alto e dai capelli disordinati color bronzo , caratterizzato da una mascella abbastanza pronunciata e dalla pelle piuttosto chiara e brufolosa. Il tipo , chiaramente in imbarazzo , arrossì lievemente rivolgendosi alle ragazze , chiedendo loro aiuto su dove si trovasse la sua aula , una delle tantissime.

“Andate ragazze , lo aiuterò io…” disse loro Hana , salutandole ed accompagnando il ragazzino verso la sua destinazione.

“Hana-san sbrigati però!” le urlò in lontananza Nanako mentre la campanella suonava , segno che era ora per tutti di essere in classe: Hana stava infatti rischiando di arrivare in ritardo aiutando il ragazzino , cosa che le sarebbe costata una punizione, ma del resto lei era quasi certa di fare abbastanza in tempo…

 

“Suzuki-chan….” Disse il professor Tori alla giovane non appena essa , inesorabilmente in ritardo , varcò la soglia della classe ormai piena “Vedo che ha deciso di degnarci della sua presenza…Il primo giorno ed è già in ritardo…”

Il signor Hotaru Tori era un tipo sulla cinquantina d’anni alto e dal fisico piuttosto possente , dotato di  folti baffi neri ed un paio di occhialetti penzolanti dal naso adunco, capelli brizzolati che attorniavano solamente la nuca e le zone attorno alle orecchie , lasciando quindi gran parte della testa priva di peli e rotonda e lucida come un uovo. Portava inoltre pantaloni scuri e un elegante camicia azzurro chiaro alla quale era legata al collo una cravatta rossa; mostrava , nel suo portamento e nella maniera in cui sistemava i suo abbigliamento , un quasi maniacale senso dell’ordine che poteva essere percepito da distanza siderale. Dallo sguardo severo che più volte lanciava si mostrava comunque come un inquietante figura.

“M…Mi scusi professore…M…Ma..” balbettò la ragazza tentando di chiarire la motivazione del ritardo , chiarimenti che il professore non pareva voler ascoltare gridandole contro un secco “silenzio!”.

“A posto Sukuki –chan…” disse poi “ E sei in punizione…All’uscita da scuola ti fermerai qui e la stabiliremo…Sai bene che il nostro è un sistema basato sulla diligenza e sul rispetto delle regole , dunque niente scuse!”

A nulla valsero le proteste della ragazza , tranne ad una severa occhiataccia da parte dello stesso Sign.Tori che le fece perdere ogni speranza di vedersi assolta da ogni colpa: con espressione furibonda e con passo nervoso , la ragazza si avviò verso il suo banco lasciatole libero dalle amiche in fondo alla classe , precisamente tra Nanako e Shizuka :le 4 infatti sedevano sempre vicine , solitamente nei banchi  in fondo alla classe così da dare meno nell’occhio.
L’attenzione di Hana verso le amiche ed il suo stesso banco venne meno quando notò tra i vari compagni un ragazzo che non aveva mai visto e che difficilmente poteva passare inosservato; sembrava essere il principale oggetto dell’attenzione della classe poiché  tutti quanti lo osservavano come se fosse un estraneo , anche se in un certo senso era proprio così.
La cosa che più colpiva di quel ragazzo era il fatto che aveva lineamenti molto più occidentali , probabilmente doveva venire da un altro paese: aveva grandi occhi freddi neri come la pece , un viso piegato in un espressione all’apparenza annoiata  e capelli , anch’essi neri, piuttosto arruffati , sparati in parte in aria  con del gel  ; lunghi ciuffi della frangia scivolavano sulla sua fronte , ciuffi che da lui venivano spostati di tanto in tanto sempre con quei modi annoiati di fare che sembravano accompagnarlo ovunque .
Indossava un gakuran nero sbottonato , sotto la quale aveva una normale maglietta bianca ed un paio di pratiche scarpe da ginnastica.
Ad Hana quello dava l’aria del classico sbandato , anche se notava una certa aura tetra e fredda attorno a lui , una sensazione quasi glaciale.

 “Ma chi è quello? Non mi pare d’averlo mai visto!” disse qualcuno curioso in classe.

“Ehi…Non è mica male però eh?” commentarono altre.

“Però…” disse Shizuka sorridendo maliziosa osservando la new entry “..Davvero niente male!”

 Hana dal canto suo osservava quel tipo intensamente , mentre prendeva posto accanto alle compagne , dal lato opposto della classe rispetto a lui : non sapeva perché , ma il tipo aveva un qualcosa di strano , almeno per come la vedeva…Aveva la tentazione di andare a presentarsi con lui , ma non poteva assolutamente vista la situazione. Inoltre quella sua espressione così fredda e quei suoi occhi inespressivi la avevano quasi sconvolta , facendole quindi associare quel ragazzo ad un’enorme senso di mistero; mai nessuna persona le aveva fatto provare tale senso di gelo e di solitudine profonda solamente dal suo aspetto esteriore , pareva quasi che all’interno di quel giovane corpo da 18enne si nascondesse qualcosa di oscuro e misterioso , qualcosa di tenebroso ed inspiegabile. Ma fu una sensazione di qualche secondo quella di Hana , sensazione che , nonostante fosse quasi dissolta , sembrava tuttavia tormentare la ragazza.
Il professore nel frattempo , dopo aver analizzato e firmato i vari registri , iniziò con il solito immancabile appello , per la prima volta seguito dalla maggior parte della classe: forte era la curiosità di sapere chi fosse quel tipo dall’aria così strana.

 “ Genseki Matsumoto…Gonbe Akira...” l’appello continuò con un susseguirsi di cognomi e nomi , con il rispettivo “Presente!” dei citati.

“Homura Michizane ..”

Rispose all’appello un ragazzetto occhialuto con i capelli a caschetto.

“Ikita Jun , Inari Shizuka …” entrambe le ragazze risposero alzando le rispettive mani.

 “Iwamura Roy…”

 Dal nome non di certo giapponese parve quasi scontata l’identità del tale nominato dal professore: rispose infatti alzando pigramente la mano destra il tenebroso protagonista di quella prima mattina di scuola. Anche il professore , resosi conto della presenza del ragazzo , fermò momentaneamente l’appello rivolgendosi a lui con un tono piuttosto incuriosito :

 “Ah , You’re the new American student ! You’re welcome  Iwamura-kun…”

“Thanks ...” sibilò lentamente Roy con un sorriso un pò sornione.

 Hana osservò a lungo quel tipo , Roy, che a quanto pare non aveva dimestichezza col giapponese e parlava solo inglese: del resto se veniva dall’America era del tutto normale , anche se dal cognome doveva per forza avere origini nipponiche ...
La ragazza capì perché quel Roy la attirava così tanto , lui aveva un aria molto familiare , le pareva di averlo già visto da qualche parte , ma non sapeva dove! Sicuramente in un contesto fuori da quello scolastico , ma la giovane non riusciva proprio a fare mente locale…


“Hana-san , ti piace quel Roy eh?”

Furono queste le prime parole che Shizuka  disse ad Hana  nel cortile della scuola durante la pausa pranzo , mentre quest’ultima ingurgitava un boccone della porzione di sushi che si era portata da casa e che quasi le andò di traverso dopo le parole dell’amica.

“Ma manco lo conosco! E poi non mi piace , ha l’aria da spavaldo…” replicò la ragazza con aria di chi la sapeva lunga .
“Guarda che ci sta benissimo con te , fate una coppia perfetta!” precisò poi Nanako entusiasta “ E poi è un ottima scelta , è molto carino! E si è già integrato , guarda ha già fatto amicizia con Masashi e gli altri di classe nostra! Deve essere anche simpatico allora!”

“E poi…” ci tenne ad aggiungere Shizuka “ lo abbiamo notato che non hai fatto altro che osservarlo!”

“Ma lo sapete che siete veramente delle rompiscatole? Basta me ne vado , tornerò da voi quando avrete finito con queste sciocchezze!” sbottò Hana alzandosi di scatto ed allontanandosi con passo veloce , fuori dalla portata delle amiche che accompagnarono la sua uscita di scena con varie battutine del tipo “ Uuuhhh , va da Roy eh?”

 Hana si sedette lontano dalle compagne , decidendo di pranzare da sola seduta in una panchina del cortile : dopotutto Shizuka e Nanako non avevano tutti i torti , la tentazione di conoscere quel Roy era grande…Non che le piacesse , ma qualcosa in lui la attraeva , voleva scoprire a tutti i costi dove lo aveva già visto.

 “Roy Iwamura…” Si ripetè la ragazza in continuazione “ Iwamura…Iwamura…Chi sarà…”



La giornata trascorse come al solito tra noiose lezioni ed i più disparati pensieri , terminando infine con l’atteso suono della campanella che segnava la fine delle lezioni , ma non certo la fine delle fatiche per gli studenti che la frequentavano. Molti infatti si dedicavano ad un approfondito studio anche dopo la scuola , a partire dal primo giorno , specie chi voleva raggiungere alti voti per terminare gli studi con un ottima media.
C’era naturalmente anche chi se ne infischiava , ma questa è un’altra storia…
Per Hana invece la giornata a scuola non era terminata : avrebbe dovuto scontare la punizione a causa del suo ritardo , decidendola con il professore di matematica , il signor Tori. La ragazza era furibonda e altro non faceva se non maledire quel dannato professore che l’aveva ripresa solamente perché era arrivata in ritardo , per una giusta causa oltretutto. Aveva aiutato uno sconosciuto , e questo le aveva comportato solamente guai , ma del resto la ragazza non perdeva la sua buona volontà , preoccupandosi solamente della reazione dei genitori , sicuramente adirati nello scoprire il fatto.
Senza alcun indugio tuttavia la ragazza si trattenne in classe , dove la attendeva , seduto sulla cattedra , un  impaziente Signor Tori , visibilmente soddisfatto di vederla. Era strano vedere la classe vuota ed in parte buia , a causa delle tapparelle quasi del tutto abbassate e ciò fece rabbrividire la giovane.
Hana inoltre notò che il professore aveva un’ aria ed un’espressione alquanto diversi dal solito: mostrava uno strano sorrisetto malizioso ed uno sguardo interessato alla giovane ragazza , quasi intimorita da quel suo anormale comportamento. Inoltre sembrava aver perso quella sua solita aria severa ed ordinata , cosa che poteva essere notata facilmente non solo dalla sua espressione ma anche dal disordine con il quale si presentava : diversamente dal solito infatti , portava la cravatta slacciata al colletto e la camicia sbottonata nella parte superiore; le maniche di questa erano inoltre alzate , lasciando spazio a possenti braccia pelose . Di solito il sign.Tori appariva come uno dei professori più ordinati , quasi un maniaco dell’ordine , ma da come si era presentato in quel momento ad Hana , quasi la ragazza non lo riconobbe.
Hana era piuttosto preoccupata vista la spiacevole situazione in cui si trovava: era in una classe vuota , sola , assieme ad un professore solitamente perfezionista e ben ordinato che le appariva ora in tutta la sua disordinata malizia , una malizia che faceva quasi orrore e lasciava un senso di grottesco sgomento visto l’aspetto fisico dell’uomo e l’età da lui posseduta.

 “Puoi accomodarti qui Hana…”  disse il professor Tori indicandole lo spazio tra la cattedra ed il primo banco della fila di fronte a quella. L’aveva chiamata  per nome e tralasciando il suffisso:era un particolare che una persona perfezionista come lui , anzi che nessun professore aveva mai tralasciato , e ciò non fece che aumentare lo sgomento che ormai dominava i sensi ed il cuore della ragazza dai capelli color fiamma, che altro non poteva fare se non portarsi nel banco in prima fila di fronte al professore , stando tuttavia in piedi e poggiando sul freddo pavimento la cartellina nera zeppa di libri. Si accorse inoltre di sudare freddo.

“Calma Hana…” si ripetè la ragazza tra sé e sé , visibilmente nervosa“ Calma…è solo una normale punizione  nulla di chissà cosa…”

L’atmosfera era tiepida , ma alla ragazza pareva esser bollente : non sapeva perché ma la differenza di espressione e di portamento che il professore presentava la innervosivano parecchio , soprattutto a causa del suo sguardo interessato e scrutatore , che le fissava il corpo da testa a piedi. Essa inoltre giurò di aver notato una certa disgustosa passione ardere negli occhi castani dell’uomo , quando esso le osservò le perfette gambe lisce ed i seni curvilinei.

 “Allora Hana…” sbottò soddisfatto e con tono quasi amorevole il signor Tori non appena la ragazza si fu sistemata “ Come ti ho detto stamattina è impensabile che un alunno che aspira a voti eccellenti giunga in ritardo ad una lezione , anche se di pochi minuti, specie il primo giorno…Non posso assolutamente chiudere un occhio quindi mi dispiace , ne risentirebbe la mia stessa reputazione…”

 Si prese una breve pausa per poi continuare:

 “ La diligenza è molto importante per lanostra società…E’ grazie a quella se ho raggiunto i livelli in cui mi trovo oggi…Vedi questa Hana?”

Disse cio indicando la parte inferiore del suo colletto , dove era presente un particolare che la ragazza non aveva mai notato.Era una spilla che riportava il seguente simbolo:Δ

 “U…Una spilla…Una spilla triangolare?” disse nervosamente Hana osservando il piccolo particolare indicato con orgoglio dal professore , la spilla argentata a forma di triangolo talmente lucida da brillare senza la luce del sole.
“Delta…” aggiunse tempestivamente il Sign.Tori , rivelando alla ragazza che , quella che a lei appariva come un triangolo , altro non era che la quarta lettera dell’alfabeto greco , il Delta.
“Questa spilla cara ragazza…” disse poi l’uomo camminando lentamente attorno alla finestra ed accarezzando la brillante spilletta quasi accarezzasse un inestimabile tesoro “ Fa di me un uomo molto importante ed influente…”

Allargò ancor di più il suo sinistro sorriso , cambiando tono di voce quasi volesse calcare le parole dritte nella mente della ragazza per fare in modo che essa non lo dimenticasse :

“…visto che mi da il pieno appoggio e la riconoscenza della stessa Organizzazione Arkhe…”

 Tale rivelazione trasformò l’iniziale sgomento di Hana in puro e macabro  terrore: sapeva ormai dove voleva parare l’uomo, sapeva quello che succedeva dopo rivelazioni di questo genere.
Colta dal terrore , Hana fece qualche passo verso la porta mentre i suoi dolci e terrorizzati  occhi iniziarono ad inumidirsi , ma il tentativo di fuga fu rapidamente neutralizzato dall’uomo con il solo uso delle parole.

 “Varca quella soglia puttanella…E puoi dire addio ai tuoi sogni e al tuo futuro…Inizia a toglierti divisa ed intimo e non avrai problemi…”

 Sorrise macabro dopo la sua provocazione , mentre la ragazza si immobilizzò all’improvviso abbandonando il suo tentativo di fuga: il suo bel viso pallido cominciò a rigarsi di lacrime mentre i suoi occhi  facevano trasparire orrore , indignazione e soprattutto paura. L’uomo , un professore rispettato e rispettabile , ordinato e preciso , altri non era che un volgare molestatore,faceva parte anch’esso di tutta la massa di uomini che utilizzavano il proprio potere per mettere in soggezione i più deboli , anche se mai l’ingenua ragazza se lo sarebbe potuto aspettare…Ma era troppo tardi oramai , quell’uomo avrebbe abusato di lei all’insaputa di tutto e tutti , pena il crollo definitivo del suo futuro e addirittura il crollo dell’attività di famiglia.
Era costretta a fare ciò che l’uomo voleva, doveva macchiare così la sua coscienza ed i suoi sogni di giovane ragazza donando la sua verginità  contro la sua volontà  al professore …Pensò a sua madre e a suo padre che si aspettavano tanto da lei , che l’avevano educata sui sani principi …Probabilmente li avrebbe incredibilmente delusi…
Pensò alle amiche , felice e sorridenti , con la quale si sentiva al sicuro : ora erano lontane e non a conoscenza del suo terribile destino  , era sola e senza aiuto tra le braccia di uno stupratore spacciato per professore, tra le braccia di un mostro grottesco impaziente di mettere le sue fauci sulle sue intimità.
Gli occhi ormai erano inondati di lacrime ed il viso ne era ormai completamente rigato , mentre frequenti singhiozzi la presero. Impaziente tuttavia , l’uomo la afferrò poderosamente per le braccia  sdraiandola con forza sulla cattedra , mentre i suoi singhiozzi si fecero più forti. Era la fine dei suoi sogni adolescenziali e della sua giovinezza , probabilmente tale esperienza l’avrebbe portata addirittura al suicidio vista la sua incapacità di vivere con un tale peso sulle spalle…Invece al Professor Tori la situazione non poteva che far piacere, piacere sottolineato da un disgustoso ghigno che piegava il suo viso abbruttendolo ancor di più: iniziò con lo slacciarsi i pantaloni e la cinghia , quando all’improvviso, nello sgomento generale…

 “Ti conviene riallacciare i pantaloni e riposare il lingotto Tori-chan , non vorrei dover sprecare una pallottola...Sai,  con la crisi costano...”

 Una voce fredda e calma fece la sua apparizione nell’ombra dell’aula fermando il tentativo di stupro del professore…Totalmente sorpreso dalla misteriosa presenza , l’uomo si riallacciò i pantaloni ruotando la testa a destra e a sinistra per vedere chi avesse pronunciato tali parole di sfida. Hana invece , ancora piuttosto shockata e con le lacrime copiose che le rigavano il bel viso , aveva smesso di singhiozzare concentrandosi anch’essa sulla misteriosa figura che aveva parlato.

“Chi…Chi ha parlato…Chi sei?!” grido il professore allarmato avvicinandosi poi alla sua borsa , intento probabilmente ad estrarre qualcosa.

“Sono qui testa rapata....”

Ed ecco che improvvisamente la figura fece la sua apparizione puntando un enorme pistola sulla tempia pelata e sudata del sign.Tori: era un ragazzo alto circa un metro e 75 , i capelli scompigliati e gli abiti scuri. Indossava una divisa scolastica maschile sbottonata ed aveva freddi e glaciali occhi nero pece che freddavano con uno sguardo agghiacciante il volgare stupratore.…

 Hana osservò il viso dell’ombra senza parole , stupefatta nello scoprire chi fosse…Altri non era infatti che il nuovo misterioso compagno di classe giunto dall'occidente...L'ombra altri non era che…

“R…Roy-kun?!!” Disse Hana in stato di incredulità assoluta mentre , caricando l'arma puntata sulla tempia dell'uomo, Roy Iwamura faceva la sua irruenta apparizione...

*Nota dell'autore: Il sistema scolastico citato è quello giapponese, per cui non sono sviste le diaminerie da me descritte xd Ehm comunque...questo è solo l'inizio di questa fanfiction , sperando che piaccia ai due o tre lettori che se ne interesseranno ( se ci saranno lettori che si interesseranno! ). Purtroppo non ho avuto molto tempo questi mesi ed ho postato solo oggi il primo capitolo, ma da ora  cercherò di andare avanti con tale storia il più costante possibile! Che dire...Alla prossima!

"Jigoku no Tenshi"

  
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