Anime & Manga > Shaman King
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Autore: kymyit    09/10/2009    2 recensioni
Questa fic è nata come one shot grazie al contest Tributo a Michael Jackson di Only One. Probabilmente in futuro diverrà una raccolta. // Sospettoso, compì un piccolo passo in avanti, con l'alabarda cinese stretta in pugno, pronta a colpire chiunque o qualunque cosa tentasse di coglierlo di sorpresa. I sensi in allerta, a percepire il minimo movimento. Perché Ren lo sapeva. Non era solo. Un passo. Un altro luccichio. Poi un lacerante dolore al ventre e finalmente la vista di qualcosa differente dal nero del vuoto. Sangue.
Genere: Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ren Tao
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Take a look at yourself
    And then make a change!              Shâ Shǒu
                                                                   Killer...




-Bason?-

Nessuna risposta, se non la propria voce riecheggiante nel vuoto.
Non era da Bason scomparire in un momento delicato come quello. Finalmente, dopo tre mesi avevano trovato il villaggio nascosto dei Pache. Finalmente, dopo gli anni trascorsi a fortificare corpo e spirito, a prepararsi a quel momento solenne, aveva avuto l'opportunità di vederlo: il Great Spirit, o Grande Spirito. Per farla semplice: Dio. L'origine di ogni cosa.
Certo era molto diverso da come lo aveva immaginato.
Non aveva una forma definita, come Bason, Amidamaru, Tokageroh o Kororo, era una "semplice" colonna di spiriti che si innalzava al cielo dal Sacro Sito Stellare. Tutti gli spiriti erano riuniti in esso, di conseguenza, assimilarsi al GS significava essere posseduto da milioni, miliardi di spiriti? Era un concetto strano. Non nuovo. Conosceva bene i casi di possessioni multiple, li aveva studiati, ma in frangenti come quello, persino lo sciamano più in gamba andava incontro a grosse difficoltà. Si poteva perdere la vita, perché alla fine la propria anima sarebbe stata soggiogata dagli spiriti ospiti e fatta scomparire.
Diventare Shaman King significava perciò morire?
Perdere se stessi?

-Bason?- richiamò il suo spirito ancora una volta.
E fu in quel momento che scorse qualcosa.

Un luccichio, proprio davanti a lui.
Quel buio era tremendamente fitto ed impenetrabile, ma Ren Tao non ne aveva paura. Era cresciuto in un autentico castello degli orrori e aveva sofferto così tanto senza neppure rendersene conto, che la sua non poteva neppure considerarsi un' infanzia. Oh no... Non è infanzia l'essere circondati da zombi fin nella culla. Non è infanzia uccidere per la famiglia. Non è infanzia odiare il mondo intero senza poterlo conoscere.
Ren era cresciuto col paraocchi dell'odio per l'umanità intera e solo da poco ne era stato liberato. Solo da poco aveva cominciato ad osservare le cose in modo più aperto e a scorgere la bontà negli altri.
Solo da poco aveva cominciato a svelare la parte più nascosta di sé. Quella saggia e misericordiosa propria di un Messia.

Sospettoso, compì un piccolo passo in avanti, con l'alabarda cinese stretta in pugno, pronta a colpire chiunque o qualunque cosa tentasse di coglierlo di sorpresa. I sensi in allerta, a percepire il minimo movimento. Perché Ren lo sapeva.
Non era solo.
Un passo. Un altro luccichio. Poi un lacerante dolore al ventre e finalmente la vista di qualcosa differente dal nero del vuoto.
Sangue.
Sangue scarlatto zampillò a fiotti dalla ferita, imbrattando le vesti, il viso, le mani che tentarono di impedirne la fuoriuscita. Un attimo solo, e il dolore era già scomparso. E di nuovo quella presenza oscura e soffocante lo ghermì.
"Hao? Uno dei suoi? No..." no... era differente...

Shā Shǒu

Quasi un sussurro alle sue spalle. Un velenoso sospiro di morte che raggiunse le sue orecchie e raggelò il suo cuore. Perché quella voce era così familiare... Voltandosi lentamente incrociò due iridi dorate. Nient'altro che il rosso del sangue e l'oro dell'odio. Perché quegli occhi lo scrutavano col disprezzo che conosceva benissimo.

Shā shǒu!
Assassino!

Shā shǒu! Shā shǒu! Shā shǒu!Shā shǒu!
Assassino! Assassino! Assassino! Assassino!

Alla prima voce se ne aggiunsero altre.

Assassino! Assassino! Gli ripetevano. E le loro voci cosi simili e conosciute riecheggiarono nella sua testa come schegge di vetro infrante.
I loro sguardi di sufficienza gli fecero più male di una coltellata. Erano gli stessi che anche lui elargiva ai nemici sconfitti ed umiliati.
La ferita sul petto si chiuse completamente e le vesti tornarono intatte
Solo  il sangue c'era ancora.
Sui suoi abiti. Sulle sue mani...
Non proveniva più dal suo corpo, colava dall'altro. Da un soffitto che non c'era. Dal nulla.
Una goccia, due, tre...
Shā shǒu! Shā shǒu! Shā shǒu!
Assassino! Assassino! Assassino!

Il coro cessò, terminando in un assordante e solenne silenzio.
Parlò solo uno di loro e Ren scorse altri suoi tratti somatici.

E' il sangue delle vittime che hai sulla coscienza. Un assassino non è degno di divenire Shaman King. Un assassino non è degno di essere la speranza dell'umanità.

-Chi sei tu per giudicarmi?- chiese il Tao, indignato. Non era certo un santo. Aveva ucciso eccome. Ma era anche vero che era pentito e che la morte di Chrom sarebbe rimasta per sempre sulla sua coscienza. Un passato che l'avrebbe tormentato per sempre, come monito al futuro.
La persona davanti a lui fece un passo in avanti e lui, come ipnotizzato, fece altrettanto. Anche gli altri avanzarono, contemporaneamente.
Il cerchio si stringeva, ma proprio alle sue spalle, Ren notò un varco.
"Strano..." pensò. Perché mai non tagliargli la fuga anche da dietro, la direzione più ovvia?
Indietreggiò con cautela, sguardo sempre rivolto verso il nemico, che faceva altrettanto. Voleva giocare con lui come il gatto col topo?
Uno scatto.
Ren prese a correre con tutte le forze che possedeva, senza sapere dove di preciso, inseguito da quelle creature ghignanti e malvagie. Le loro risate di scherno e disprezzo riecheggiavano nella sua testa, invadevano le sue orecchie senza pietà, deridendolo e insultandolo. Li vedeva correre al suo fianco, sotto e sopra di sé. E lo guardavano sogghignando. Più correva veloce per distanziarli, più essi acceleravano. Rallentavano quando le gambe gli cedevano, si scansavano quando cambiava direzione per poi riprendere a seguirlo. E lo schernivano in continuazione, senza tregua. E Ren correva, correva senza meta. Perché voleva solo fuggire senza affrontarli. Non voleva sentire più le loro voci. Pur nascondendolo con gli altri, lui era debole. Molto debole. Il suo equilibrio psicologico non era intaccabile dalla paura, ma i sentimenti erano affilati come lame e ferivano più di ogni altra cosa, superando le difese che si era costruito con fatica attorno al cuore.

Shā shǒu!
Assassino!

Davanti a lui apparve un'altra creatura ghignante. Si faceva vicino. Terribilmente vicino in pochissimi istanti.

Nessuno vorrà vivere nel mondo creato da un assassino!
"Ho stroncato tante di quelle vite... Eppure..." voleva giustificarsi, ma chi l'avrebbe ascoltato? Forse solo Yoh Asakura.
Al mondo solo lui pareva disposto a concedere ad un assassino come lui un'altra opportunità.

If you wanna make the world a better place...

"E adesso perché diavolo penso a lui?" si chiese Ren, mentre nella sua testa, ad attutire con misericordia quelle voci irrisorie, risuonavano le note di una delle tante canzoni che l'Asakura ascoltava.
-Ren, ti piace questa canzone?- gli aveva chiesto il moro giapponese, disteso dentro il sacco a pelo ad osservare le stelle. Là dove la civiltà era lontana se ne potevano scorgere altre e di nuove. Non era poi così male quel luogo. Una strada deserta, dispersa nel nulla. Il gruppo aveva bivaccato poco lontano dalla strada asfaltata, in seguito ad un'intensa giornata trascorsa interamente camminando alla ricerca infruttuosa del villaggio dei Pache, del quale ancora non vi era nessuna traccia. I giovani sciamani si chiedevano che fine avessero fatto tutti gli altri contendenti? Non ne avevano incontrato neanche uno, dopo che l'aereo dei nativi americani era svanito lasciandoli precipitare in mezzo al nulla.
Nelle loro menti una comune domanda: erano sulla strada giusta?
A complicare la situazione, o a risolverla, dipendeva dai punti di vista, si era unito a loro Lyserg Diethel, un rabdomante inglese particolarmente ambiguo. E non solo perché sembrava una ragazza, ma perché era sicuramente più debole di loro, psicologicamente e pareva più propenso ad abbandonare il gruppo una volta presentatasi l'occasione propizia. Ren non l'aveva ancora accettato completamente come compagno ed amico. Lo stava mettendo alla prova. Verificava che la fiducia del giapponese fosse ben riposta.
Yoh gli porse le sue preziose cuffie. Alla radio trasmettevano una canzone di Michael Jackson: Man in The Mirror.
-Non è male.- rispose, tenendo le cuffie che l'Asakura gli aveva porto, accanto alle orecchie.

"Man in the Mirror..."

E fu in quel momento che Ren intuì la vera natura di quegli esseri.

If you wanna make the world a better place
Take a look at yourself, and then make a change


Mai parole furono più vere.

Shā sh... Eco di vetri infranti.
Ren colpì creatura che aveva di fronte con un pugno. Niente sangue. Niente più voci ne eco maligne.
Aveva compreso tutto solo grazie ad un ricordo. Certo che Yoh Asakura aveva davvero qualcosa di prodigioso... Solo che lui, Tao Ren, non l'avrebbe mai ammesso in sua presenza.
Il cinese osservò il suo avversario. Era rimasto solo lui. E lo guardava, attraverso uno specchio in frantumi.
In silenzio, serio. Il ghigno beffardo si era dileguato, facendolo apparire quasi compassionevole.

I'm starting with the man in the mirror
I'm asking him to change his ways
And no message could have been any clearer


-Sono un assassino...- cominciò il giovane Tao -Ma ho deciso di redimermi, e non mi fermerò solo perché ho dei rimorsi. Se voglio cambiare questo mondo, devo essere disposto ad apportare dei cambiamenti in me stesso prima di tutto.-
Ren tolse il pugno dallo specchio, che si ricompose. In quel momento, l'erede dei Tao si osservò sotto una luce differente. Più sereno, maturo, conscio di sé e deciso a perseguire i suoi obbiettivi.



Aprì gli occhi e parve stupirsi, Ren, ma recuperò il sangue freddo, concentrandosi su ciò che aveva innanzi. Senza dir nulla a Bason di quella visione, perché era di ciò che si trattava, continuò ad osservare dritto davanti a sé.
Il Grande Spirito era sempre lì, davanti ai suoi occhi d'ambra.
Innumerevoli anime si ricongiungevano ad esso e Ren lo fissò intensamente, ancora e ancora. La strada per il cambiamento di sé era ardua, ma il fatto che fosse al cospetto dello Spirito supremo era segno che già qualcosa si era mosso dentro di lui.
Quello Spirito sarebbe stato suo e allora il suo sogno sarebbe divenuto realtà.
-Stupendo.- disse -Lo voglio ottenere ad ogni costo, Bason.-
Il guerriero cinese intuì l'ennesimo cambiamento nel suo adorato signorino. Perché Ren era cresciuto tanto in così poco tempo e lo sguardo ambizioso ma sereno che gli lesse in volto, gli fece intuire che sarebbe cresciuto ancora. E lui l'avrebbe accompagnato in quella crescita.
-Si.- rispose solamente.

Fine


Etvoilà! Ultimamente ho di nuovo la fissa con Shaman King. Questa fic è nata come one shot grazie al contest Tributo a Michael Jackson di Only One. Per il momento però metterò incompleta tra gli avvisi perchè avevo intenzione di pubblicare una raccolta sui cinque guerrieri (quindi Yoh, Ren, HorHoro, Lyserg e Chocolove) e forse anche su Faust e Ryu, nel momento in cui hanno visto il Great Spirit. In ogni caso le altre one shot le devo ancora scrivere XD
Vabbè vabbè.
Questo è il responso del contest (che purtroppo non è andato a buon fine, dato che siamo rimaste solo in due):



 
§ - Take a look at yourself and then make a change! Shâ Shou\Killer di kymyit:
- Originalità: 10/10 ---> non ho mai pensato ad una storia simile; strano, in effetti, perché ciò che hai scritto è plausibile e coerente con la trama dell’anime;
- Grammatica: 8/10 ---> non ho trovato particolari errori, ma una frase non mi è piaciuta molto, questa: “Tutti gli spiriti erano riuniti in esso, di conseguenza, assimilarsi al GS significava essere posseduto da milioni, miliardi di spiriti?”; letta così può piacere o non piacere, me secondo me nel contesto stonava un po’; inoltre ho trovato alcune ripetizioni che rendevano meno scorrevole la lettura della storia;
- Forma: 7/10 ---> eh, parecchi errori di battitura: spazi ripetuti, maiuscola dopo i tre puntini, punto esclamativo attaccato alla parola successiva, senza uno spazio a dividerli… penso che con una rilettura più accurata avresti preso un punteggio migliore;
- Caratterizzazione personaggi: 9/10 ---> molto bella la caratterizzazione di Ren; umano, impaurito, ma deciso comunque a non farsi mettere sotto; la frase “Certo che Yoh Asakura aveva davvero qualcosa di prodigioso... Solo che lui, Tao Ren, non l'avrebbe mai ammesso in sua presenza.” mi è piaciuta davvero molto; penso, comunque, che in alcuni tratti fosse poco chiara, poco comprensibile; ma magari è solo una mia impressione;
- Gradimento personale: 4.5/5 ---> come ho detto sopra, ho trovato poco scorrevole qualche passaggio, ma nonostante questo mi è piaciuta molto; ho sempre apprezzato Ren come personaggio, e questa fan fiction è stata il “coronamento” del mio affetto nei confronti del cinese; le canzoni erano ben inserite e “amalgamate” alla trama della storia, mi è piaciuto molto il commento, per così dire, di Bason su Ren, alla fine; complimenti.
Totale: 38.5/45.

Avrei dovuto trattare l'anime di Shaman King, ma non avendolo seguito a dovere grazie alla "meravigliosa" merdaset, mi sono rifatta al manga senza entrare in troppi dettagli. Comunque, dato che non ricordavo se la scena in cui Yoh e co. osservavano il Great Spirit fosse riportata nell'anime, mi sono basata solo sul fatto che Ren rimane impalato ad osservare il Great Spirit U_U Qualcosa deve pur aver visto, oltre alla memoria degli spiriti vecchi di miliardi di anni. Tralasciando quella, diciamo che in questa fic, Ren viene messo alla prova dallo spirito supremo. All'inizio mi ero ispirata a Thriller per questa strofa:  "You're fighting to survive inside a killer, thriller tonight" , ma poi ho optato per Man in the Mirror. Molto più adatta.
Shâ Shǒu sta per assassino/sicario, in cinese.
Fine. Spero vi piacia.
Grazie ad Only One per la pazienza e complimenti a Karyon in anticipo (ancora non ho letto la sua fic, ma lo farò a breve).
   
 
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