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Autore: Stella_B    09/10/2009    2 recensioni
Vi propongo questa fic ispirata al libro "Ti ricordi di me?" di Sophie Kinsella. ^^ Sole è un'adolescente perseguitata dalla sfortuna: è goffa, sfigata e tutto sembra andare storto nella sua vita, quando un incidente le fa perdere la memoria. Al suo risveglio, più di un anno dopo, però la sua vita non è più la stessa: lei è diventata carina, è stimata da tutti, ha stile ed è la più popolare della scuola. Cos'è successo? Cosa l'ha fatta cambiare così? Sole cerca di fare chiarezza nella sua nuova vita, scoprendo che non è tutto oro quel che luccica.
Genere: Commedia, Suspence, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Domani mi dimettono! Evviva.
Non faccio altro che dispensare sorrisi alle infermiere e a chiunque incontri, ma non lo faccio perché ho riacquisito la memoria.
E’ solamente che ho trentadue bei denti di cui ancora non mi rendo ancora conto.
Già, non è molto, ma è una piccola consolazione.
E poi, fra poco, arriverà la mamma a portarmi delle foto da vedere.
Papà è qui con me.
“Tesoro, devo proprio scappare adesso. Ho una riunione fra meno di un’ora. Ci vediamo stasera.”
Mi dà un bacio sulla guancia. “La mamma arriverà fra pochissimo.”
Non sono ancora riuscita a vedere i miei genitori insieme, ed è due giorni che sono qui.
Si danno il cambio, ma senza neanche incontrarsi.
Mentre rifletto su queste stranezze, la voce squillante della mamma improvvisamente irrompe nella stanza.
“Ciao, amore!” Mai che mi chiamino con il mio nome.
“Ciao, mamma. Come va?” Sorriso.
“Benissimo, guarda cosa ti ho portato.” Con fatica solleva una grande borsa di pelle.
Devo dire che è ingrassata parecchio in questo anno-quasi-e-mezzo e sembra fare più fatica nei movimenti.
Bè, in effetti è più vecchia di quasi due anni…
Oddio. Anche io sono più vecchia di quasi due anni. Argh.
Avevo relegato questo pensiero orribile in un angolino della mia mente (possibilmente quello dotato di amnesia) ed è ciò che intendo continuare a fare.
Soprattutto ora che la mamma mi ha portato qualcosa di interessante.
Prendo delicatamente la borsa, e aprendola trovo un pc portatile dall’aspetto nuovissimo.
“Oh, mamma! Ma… è…è stupendo. Grazie!”
Continuo ad ammirare il portatile. Forse dovrei finire in ospedale più spesso.
“Ma, tesoro, quello è già tuo. Te l’avevamo comprato l’anno scorso per il tuo compleanno, non ricordi?”
Non ricordi? Ovvio che non ricordo! Non ricordo un accidenti di niente.
Stupido pick up e stupido conducente, appena esco di qui gli faccio causa.
E se fosse stata colpa nostra? Dovrò chiedere chiarimenti al riguardo.
“Ehm, no.” Bè almeno ho una base da cui partire.
Non tutto è stato cancellato.
Lo accendo, impaziente.
Per fortuna, non avevo impostato la password. Tiro un sospiro di sollievo.
Bè, sperando che non ci sia niente di compromettente.
La mamma mi guarda speranzosa, mentre inizio ad avventurarmi fra i file.
La maggior parte sono programmi pre-installati mai usati.
Poi trovo finalmente diverse cartelle con delle foto.
“09 05 09” Wow, il mio compleanno.
Chissà come ho festeggiato il mio… non dirlo… no. Il mio 17esimo compleanno.
E fra meno di un mese c’è il 18esimo. Che bel regalo, un’amnesia!
Clicco sulla cartella, e si aprono diverse foto.
La mia trasformazione era già avvenuta a quanto pare da queste foto, in cui sfoggio un’acconciatura che non saprei neanche descrivere e un vestitino di raso viola e nero. E quelli sono …. Tacchi?
Io con dei tacchi? Ma se a malapena cambio le ciabatte quando devo uscire!
Impossibile.
“Mamma, io so camminare sui tacchi?” Domando alla mamma, che fa tranquillamente un sudoku.
“Certo, tesoro. Adori i tacchi, praticamente li metti anche mentre dormi.” Accenna una risatina, ma mi accorgo dal suo volto che è teso.
Lei non è capace di nascondere i suoi sentimenti come il papà.
Probabilmente la ferisce che io sia cresciuta così in fretta.
Sfogliando le altre foto, cerco Lott e Cla, e anche le ragazze di karatè, ma non trovo nessuna di loro fra le foto.
Poi in una foto c’è anche Davide.
Il mio cuore ha un tuffo. Lui è lì, un anno più grande, con la testa rasata e l’espressione strafottente.
E’ ingrassato anche lui e… ha una camicia? Non l’ho mai visto con niente di lontanamente simile a una camicia.
Sicuramente stavamo ancora insieme… e adesso…?
Ho troppa paura per chiederlo alla mamma, preferisco aspettare.
Già che fosse al mio compleanno comunque è un buon segno.
Non posso immaginare che cosa possa essere successo fra noi…
Insomma, nei mesi in cui ci frequentavamo non è mai successo niente di che.
Non posso aver… insomma. No. Dovrei assolutamente ricordarlo.
Decido di passare oltre.
Continuo a sfogliare le foto.
“Mamma, ma dove sono Claudia e Lott? Perché non c’erano al mio compleanno, l’anno scorso? E chi sono tutte queste sconosciute?”
A dire il vero, qualcuna che conosco c’è. Ci sono le ragazze più popolari della mia scuola, ma deve essere un caso. Forse c’era la festa di Jessica Stael nello stesso locale, la stessa sera.
Insomma, quelle non mi hanno mai parlato.
Lei si gira e mi guarda come se avessi appena detto di aver sposato Gandhi in Islanda.
“Claudia e Lott? Ma tesoro, non ricordi? Non siete più amiche.”
Il mondo mi cade addosso.
E’ impossibile che Claudia, Lott e io non siamo più amiche. Di questo sono assolutamente sicura, ci deve essere una spiegazione plausibile.
Forse erano malate e non potevano venire, io ero delusa e ho detto alla mamma che non volevo più vederle.
Oppure Lott ha deciso di tingersi di nuovo i capelli di verde e per questo Claudia ha cercato di salvarla cancellando tutte le foto.
O forse le ho messe in una cartella a parte.
Eppure, per quanto cerchi, non trovo nulla su di loro.
No. No. No. No.
So che c’è una spiegazione. La mamma non ha capito.
Eppure in questo momento non la trovo, e le lacrime cominciano a scorrere.
Non ci posso credere. Devo uscire da questo maledetto ospedale e chiarire le cose.


  
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