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Autore: Miki loves Yuu    10/10/2009    1 recensioni
Questa storia l'ho tratta dalla serie "Gung - Palace Love Story -" e direi che i personaggi sono molto diversi caratterialmente dagli originali.
Vi lascio un piccolo spoiler del primo capitolo...
Spoiler:
< S... Sì > biascicai a stento e feci per alzarmi < scusami anche tu, ero distratta e non stavo guardando dove anda... > ma ebbi un capogiro e non riuscii a finire la frase. Shin fu così carino e pronto nel sostenermi.
< Ehi! Sicura che vada tutto bene? > chiese.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Ed ecco che mi appresto a postare la mia prima fan fiction. ^^
Avendola tratta da un manhwa, ovvero un manga coreano, dovrei postarla in quella sezione... però lì non ha avuto grande successo e quindi ho pensato di provare a postarla in quest'altra sezione.
Spero che vi possa piacere e che la commentiate ^__^

Capitolo 1 - Il nuovo studente -

All’apparenza sembrava un giorno di scuola come tutti gli altri, ma in realtà c’era un gran fermento tra le ragazze che correvano su e giù per i corridoi nella speranza di incontrare Shin Lee, il nuovo studente arrivato e che in un solo giorno aveva acquisito grande popolarità; tanto che pure io che non stavo in classe con lui l’avevo già visto e conoscevo il suo nome.
A differenza delle altre io non ero interessata alla cosa; non perché non lo trovassi interessante o affascinante, e Dio solo sa se lo era... altro 1m e 87cm, muscoloso ma al contempo snello, i capelli erano color castano scuro tendenti al rossiccio, li definirei ramati, corti ma lasciati crescere tanto che gli velavano il viso e sembravano renderlo ancora più misterioso, gli occhi di color nocciola e uno sguardo che riusciva a penetrare nel profondo. Non ero interessata semplicemente perché avevo già una relazione con Sung Mok, anche se ultimamente non andava molto bene, e il fatto che da quando eravamo passati alle scuole superiori frequentavamo due scuole diverse non aiutava.
Trascorrevo la pausa pranzo con Song Ji, ragazza piccolina e un po’ in carne con capelli color castano chiaro molto tendenti al biondo e occhi color marrone. Giravamo anche noi per la scuola, o per lo meno io assecondavo Song Ji, anche se non me l’aveva detto chiaramente la sapevo essere speranzosa come le altre ragazze... la conoscevo da quando facevamo le elementari e la fortuna aveva voluto che poi fossimo sempre in classe insieme. Stavamo confrontando le risposte date al compito di geografica di quel girono; lo ammetto, sono una persona che riesce a distrarsi molto facilmente e finisco spesso nei miei pensieri perdendo il senso di quello che mi succede attorno. Fu così che, mentre guardavo la mia amica, girando l’angolo di uno dei corridoi andai a sbattere contro qualcuno tanto che finii a terra.
<< Ahi! >> dissi. Guardai poi Song Ji che aveva un'espressione sorpresa e trasognata, mi girai e notai una figura abbassarsi verso di me.
<< Scusami... >> disse << è tutto apposto? >>
Ero andata a sbattere contro il nuovo studente.
<< S... Sì >> biascicai a stento e feci per alzarmi << scusami anche tu, ero distratta e non stavo guardando dove anda... >> ma ebbi un capogiro e non riuscii a finire la frase. Shin fu così carino e pronto nel sostenermi.
<< Ehi! Sicura che vada tutto bene? >> chiese.
<< Sì, è solo un attimo ora passa... >>
<< Non hai per niente una bella cera... sei pallida come un fantasma. >> e in quello ebbi un altro mancamento << Ti porto in infermeria, mi sa che è meglio. >>
<< No, non serve veramn... >> Oddio ma cosa stava facendo!?
Mi aveva presa in braccio davanti a tutta la scuola, se avessi potuto avrei voluto sprofondare sotto terra per l’imbarazzo. Sentivo lo sguardo di tutti addosso, soprattutto quelli delle ragazze non erano sguardi amichevoli, ma lui non sembrava preoccuparsene... e come se niente fosse si incamminò verso l’infermeria con me in braccio quasi avessi il peso corporeo di un paio di libri. Non potei fare altro che sostenermi a lui legandogli un braccio in trono al collo, in modo da pesargli di meno, e con l’altra tenermi la gonna per evitare di mostrare la mutande a tutti.
Come arrivammo in infermeria la responsabile ci venne subito in contro << Che cosa è successo? >> chiese allarmata.
<< Ha avuto un due capogiri. >> spiegò Shin.
<< Falla sedere sul lettino, io vado a prendere l’occorrente. >>
Mi fece accomodare sul lettino << Grazie, >> dissi << non serviva che ti disturbassi tanto. >>
<< Tranquilla, nessun problema veramente. >> disse con un sorriso che poteva togliere il fiato. << Io mi chiamo Shin, piacere. >> e tese una mano verso di me sempre con quel sorriso.
<< Chae piacere. >> dissi e presi la sua mano, in quello l’infermiera tornò con uno di quegli affari che servono a misurare la pressione.
<< Per prima cosa controlliamo la pressione. >> disse << Togliti il maglioncino ed alzati una delle maniche della camicia. >>
Cominciai a togliere il maglioncino, Shin era ancora li << Puoi andare >> dissi << non serve che rimani, hai già fatto tanto. >>
<< Nessun problema veramente >> disse <> e mi sorrise. Ok, l’uso di quel sorriso infrangeva sicuro qualche legge, dovevano vietarlo.
<< Mh... >> fece l’infermiera << Abbiamo la pressione bassa. Hai mangiato qualcosa? >>
<< A dir la verità no... >> abbassai lo sguardo imbarazzata << è che mi sono dimenticata il pranzo a casa questa mattina. >> alzai timidamente lo sguardo ed entrambi mi guardavano con un’aria di rimprovero, lo riabbassai.
L’infermiera sospirò e disse << Vabbè, ti do un po’ di cioccolata, vado a prenderla. >>
Non sapevo cosa dire o fare, mi sentivo tantissimo in imbarazzo... svenire quasi per una cosa così sciocca.
<< Beh hai visto!? >> cercavo di rompere il silenzio << Non è niente di grave, starò subito meglio >> abbozzai un sorriso <> Si limitò a rispondermi con un sorriso.
Fece ritorno l’infermiera con la cioccolata e un bel bicchiere d’acqua, mi porse il tutto, mangiai e bevvi e poi mi disse che potevo andare, anche perché ormai la prima campanella, che decretava l’inizio delle lezioni pomeridiane, era suonata. Il ragazzo nuovo insistette per accompagnarmi e portarmi i libri, i corridoi erano ormai deserti e quando giungemmo di fronte alla mia classe non passò inosservato il nostro scambio di libri.
<< Grazie >> dissi <>
<< Sì >> sorrise << Ciao. >>
<< Ciao. >> dissi e mi infilai in classe. Mi guardavano tutti il che mi mise estremamente in imbarazzo.
Presi posto vicino a Song Ji come al solito, e anche lei mi guardava con aria interrogativa come se volesse farmi una miriade di domande.
<< Forza spara. >> le dissi.
<< Ma è rimasto con te fin ad ora? >>
<< Sì. Gli avevo detto che non serviva, che poteva andare... >> ripresi fiato << ma non mi ha ascoltato è voluto rimanere. E poi ha insistito pure per portarmi i libri fino a qui. >>
<< Beh è stato gentile, no!? >> disse.
<< Si lo è stato .>> sbuffai << Però guarda come mi osservano tutte ora... >> le indicai con un piccolo gesto della mano la classe con le ragazze che mi guardavano. << Sembra che già mi odino, ma io non ho fatto niente... a me non interessa minimamente quel ragazzo, ho già abbastanza problemi con Sung Mok, non mi servono anche questi con le compagne. >>
<< Beh dai Chae... è la novità del momento, passerà in pochi giorni. >> si fermò a pensare << Tra un po’ ci sarà qualcuna che prenderà coraggio e andrà a parlargli facendoci così amicizia, alla fine poi sarà quella nel mirino su... devi solo pazientare un pochino. >> e mi sorrise.
Entrò poi il professore e il nostro discorso cadde li.

Era passata ormai quasi l’intera settimana ma niente, la situazione non era migliorata e continuavo ad avere gli occhi addosso delle compagne e il fatto che mi salutassi con Shin quando ci incrociavamo nei corridoi non era d’aiuto... se avessi potuto l’avrei ignorato, ma non mi sembrava cortese e poi non era nella mia indole ignorare qualcuno.
Quel giorno decisi di andare a mangiare il mio pranzo in cima alle scale, in modo da potermene stare da sola e lontano dagli sguardi indiscreti. Stavo pensando agli ultimi mesi con Sung Mok, era capitato parecchie volte che in questo periodo disdicesse all’ultimo momento gli impegni che avevamo preso per uscire. Oltre a questo lo sentivo distante, pure nei modi di fare, rispetto a una volta.
Stavo ancora pensando alle mie cose mentre mangiavo il pranzo, quando vidi una sagoma che stava salendo quell’ultima rampa di scale ma che si fermò di scatto a metà di essa. Alzai lo sguardo e mi trovai di fronte a Shin che mi guardava con una faccia un po’ sorpresa ma allo stesso tempo dispiaciuta come.
<< Ciao. >> disse con una leggera esitazione << Scusa non volevo disturbarti e interrompere il tuo pranzo... non pensavo che ci sarebbe stato qualcuno qui. >> prese una grande boccata d’aria << Andrò in cerca di un altro posto tranquillo dove potermi mettere. >>
Detto questo si girò e comincio a scendere. Mi dispiaceva che a causa mia aveva deciso di andarsene...
<< Puoi rimanere >> dissi così d’impulso senza nemmeno avere formulato la frase nella mia testa << non è un problema se rimani, non mi da fastidio... sempre se non da fastidio a te. >> mi morsicai il labbro inferiore.
<< Grazie, accetto volentieri. >> e mi propose ancora una volta quel suo sorriso << Direi che mi salvi la vita in questo modo, perché non avrei veramente saputo dove altro andare per stare un po’ in pace. >>
Finì di salire gli ultimi gradini e si sedette poco lontano da me.
<< Come mai cercavi un posto dove potertene stare tranquillo? >> chiesi dopo un po’ per spezzare quel silenzio.
<< Mah! Sono un tipo a cui piace star solo e tranquillo, o meglio non mi piace essere assillato... >> fece una pausa <> mi guardò sempre con quel suo sorriso. Dovevo controllare il mio rossore ogni volta che lo faceva.
<< E tu invece? Come mai te ne stai qui tutta sola? >> mi chiese.
<< Beh... diciamo che a causa del nostro piccolo incidente e della premura che hai avuto nei miei confronti l’altro girono, non riuscivo più ad avere un po’ di privacy come. Tutte le ragazze mi guardano e non ne potevo decisamente più... >> mi interruppi un attimo per riprendere fiato << e questo anche ogni volta che ci salutiamo quando ci incrociamo nei corridoi. >>
<< Ah! Stai passando pure tu le stesse cose? >> chiese ed io annuii.
<< Ecco vedi!? >> aggiunse <> sospirò << Come l’altro giorno con te... ti ho presa in braccio senza riflettere per portarti in infermeria e in quel momento mi sentivo di agire così, senza chissà quale intenzione o secondo fine. Ma invece hanno frainteso tutti, ed ora ci troviamo in questa situazione... confinati qui su solo per avere un po’ di pace. >>
Non potei fare altro che annuire alle sue constatazioni, ma questo tornò a creare del silenzio tra noi e i minuti passavano, io senza accorgermene ero tornata a pensare ai miei problemi con Sung Mok.
Dopo un po’ mi fece << Sembri pensierosa oggi, anche prima quando sono arrivato, stavi facendo diversi sospiri >>
<< Oddio! Pure ora? >> chiesi.
<< Si. >>
<< Oh mamma scusami! Che vergogna... non me ne sono nemmeno accorta. >> arrossii leggermente.
<< Ma figurati nessun problema, anzi se ti può essere d’aiuto parlarne con qualcuno io sono un bravo ascoltatore... e il discorso rimarrebbe tra noi puoi fidarti. >> e mi sorrise ancora.
Imbarazzata, ma con un filo di coraggio, decisi di approfittare di questa sua proposta e gli raccontai brevemente i miei problemi con Sung Mok, lui si limitò ad ascoltare, fare qualche domanda nei punti che gli erano poco chiari, ma con molta discrezione, e darmi delle sue opinioni su cosa potevo fare.


Continua . . .

Allora come vi è sembrato? E' stato di vostro gradimento? Volete che continui? Beh, fatemi sapere, baci Stef
   
 
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