Salve a tutti,
oggi son proprio
debilitata, tosse e raffreddore, che belle cose u.u
Che bello le
vostre recensioni, son sempre felicissima di riceverne, soprattutto perché non
credo che la mia storia valga così tanto…grazie di cuore a tutti coloro che
leggono, davvero!!!
Shinalia: Manu le follie non sono finite, purtroppo. Sono
sadica, lo so…ma abbiate pietà di me u.u
Confusina_94: beh ora leggerai quel che si diranno e…beh
non ti anticipo nulla…:D
Luisina: autrice io? Oddio Luisina non dirmi queste cose!!! Arrossisco…non
credo di essere brava, no per niente. Vorrei fare di più, di meglio…ma questo è
il mio limite. Non importa, tanto non sarò mai una scrittrice, per quello ci
sei tu :D
Ora vi lascio al
capitolo…anche qui una canzone, da ascoltare verso la fine, dopo le parole di
Edward. http://www.youtube.com/watch?v=9ivJgi3TRpM
Bacio a tutti…
Edward
Ero rientrato da
poco a casa, sentivo Alice tradurre in greco l’inno Americano, qualcosa non
andava e non potevo sbagliarmi. Ringhiai quando passai dinanzi alla sua stanza.
Jazz non c’era, eravamo soli in casa. Aprii violentemente la porta della mia
stanza e gettai per l’aria la mia giacca. Mi sedetti al bordo del letto e mi
strinsi la testa tra le mani, chiudendo per un attimo gli occhi e ritrovandomi
a pensare nuovamente a Bella, al suo volto sconvolto e felice di rivedermi, la
sua mano calda sulla mia guancia marmorea ed eterea. Il mio corpo si smosse, il
solo pensare al suo tocco mi eccitava…ma era normale: io ero un vampiro
cacciatore e lei la mia fragile e piccola preda. Mi gettai sul letto di
schiena, facendo sobbalzare i cuscini per il mio violento gesto. Mi coprii gli
occhi con la mano, quanto desideravo dormire, almeno per qualche tempo avrei
spento il cervello e non avrei pensato.
Ero stato un
imprudente, lo sapevo benissimo, ma avevo ignorato le conseguenze, proprio
com’era successo a Forks l’anno prima; la mia attrazione per lei era più forte
di qualsiasi razionale pensiero, il mio sciocco egoismo voleva saziarsi di lei,
del suo dolce profumo, della sua pelle morbida e calda, vogliosa di me…stupido
di un vampiro. Semplicemente avrei voluto essere umano, a quel punto non avrei
avuto alcun tipo di impedimento ad amare Bella e a lasciarmi amare, ma indietro
non si poteva tornare. Ero un vampiro e tale sarei stato per l’eternità, era
questo il mio destino. Ma a cosa serve l’eternità se non posso godermela?
Sbuffai alzandomi
di scatto all’in piedi, sentivo una presenza fuori la porta di camera
mia…”Alice” dissi furioso, il piccolo folletto entrò saltellando in stanza,
sorridendomi. Come faceva ad essere sempre così felice? Ma la risposta era a
portata di tutti: l’amore per Jazz, aveva trovato in lui il suo completamento.
“Edward” si accomodò accanto a me “Non pentirti di quello che hai fatto. Hai
seguito il tuo cuore” e mi sfiorò il petto, abbassai la testa, fissando la sua
mano “No, sorellina. Commetto un errore dopo l’altro con Bella e non so come
rimediare. Io l’amo…l’amo da impazzire” risposi frustrato, massaggiandomi le
tempie “Lo so…e lei ama te” sobbalzai a quelle parole e fissai mia sorella con
gli occhi fuori dalle orbite. “Non guardarmi così, lei non ti ha mai
dimenticato, altrimenti non starebbe così male nel vederti. E poi i suoi occhi
sono come due limpidi specchi d’acqua…basta fare attenzione, Edward e vedrai
che vi leggerai tutto l’amore che prova per te. È più profondo di quello che
pensi. E voi due siete destinati, che tu voglia o meno, prima o poi ritornerete
insieme” si alzò, premette sulla maniglia della porta “Non si può lottare
contro il destino, fratellino” e scomparve, lasciandomi di sasso “Destino?” perché a quelle parole il mio
cuore aveva ricominciato a battere? Il mio ego si era beato di quella folle
previsione, molto più di quanto la mia testa mi dettava di fare…
“E’ qui” il pensiero di Alice giunse come un fulmine a ciel sereno,
sbarrai gli occhi e corsi per le scale, spalancai la porta d’ingresso e mi misi
in ascolto dei rumori del bosco. Ma nulla. Che stupido, dovevo aver capito
tutt’altro, il mio amore per quella umana, stava indebolendo i miei poteri
extra, feci per rientrare, quando udii quattro ruote sfrecciare sul terriccio e
spezzare i rametti degli arbusti. Mi voltai di scatto e il profumo di Bella mi
lacerò l’anima, mettendo in allarme i miei sensi di vampiro.
Lei era davvero
venuta da me, ma come sapeva…un momento…Alice…ringhiai sommessamente “Non arrabbiarti. È destino, fratellino,
ricordalo” ringhiai nuovamente. La vidi scendere dal pick up e avvicinarsi
alla casa, si guardava attorno meravigliata e spaventata. Faceva bene ad avere
paura, io ero un pericolo per lei. Avrei voluto che lo capisse. Poi portò il
suo sguardo sulla porta, socchiudendo leggermente gli occhi quando notò una
figura farsi spazio nell’ombra. Sobbalzò quando mi riconobbe e nell’istante in
cui i nostri occhi si incrociarono, smisi di respirare, non che ne avessi
bisogno, ma il suo volto, i suoi occhi così profondi e meravigliosi, mi
lasciavano sempre basito. Era di una bellezza sconcertante e non se ne rendeva
conto.
Si tolse il
cappuccio, continuando a fissarmi estasiata, lenta cominciò a salire i gradini
e quando mi fu dinanzi, non potei fare a meno di ansimare. Avevo la tremarella,
lo stomaco si contorceva in movimenti sconclusionati e i miei occhi la
guardavano assatanati, la mia bocca era desiderosa di assaggiare la sua. In
preda agli istinti, mi ritrovai abbracciato a lei, entrambi avvolti e sconvolto
da quel legame così forte che provava a resistere alle intemperie del tempo.
Restammo così per
qualche minuto, chiusi gli occhi inspirando tra i suoi capelli, volevo che ogni
odore, movimento e sensazione restasse impresso nella mia mente per l’eternità.
“Sei un mostro” sobbalzai. La mia
razionalità era nuovamente tornata a galla per redimermi. L’allontanai da me,
facendola tremare. Lessi nei suoi occhi smarrimento, sgomento, dolore e mi si
strinse il cuore. Provai a guardarla freddamente, ma non s’intimorì. “Edward”
sussurrò fioca, sfiorandomi con le dita la mia guancia, girai di lato il viso,
spiazzandola “Cosa sei venuta a fare qui?” le chiesi rigido “Sono venuta per
parlare con te” rispose seria e decisa. Non l’avevo mai sentita così. La
squadrai: era cresciuta la mia Bella ed io non le ero stato accanto. C’era il
cane con lei. Ringhiai piano. “Ora che sei qui dimmi cosa vuoi e poi va via.
Non dovevi venire.” “Ah si? E tu potevi venire a spiarmi, vero? Sono stanca di
sentirmi dire quello che devo e non devo fare. <
Scrutò l’ambiente
attorno a sé “Sei solo?” tremò a quella costatazione “Da qualche parte dovrebbe
esserci Alice” le risposi facendole cenno di accomodarsi sul divano. Mi squadrò,
poi si accomodò, ruotando i suoi occhi verso il pianoforte a coda. Per un
attimo vidi le sue iridi luccicare, probabilmente stava ripercorrendo nella sua
mente quel giorno in cui le feci ascoltare la sua ninna nanna. Tremò di nuovo…i
miei stessi ricordi, le mie stesse emozioni. Eravamo ancora sulla stessa linea
d’onda…mi giovai di questa costatazione, ma non mi ci fossilizzai sopra. Non
dovevo cedere.
“Allora cosa
dovevi dirmi” si girò verso la mia direzione e chiuse impercettibilmente gli
occhi “Perché sei qui?” inarcai un sopracciglio e risi “Per studiare” “Si, ma
perché proprio qui!” “Alice è voluta venire qui” risposi sincero “Ah” sospirò
“Capisco”. Un silenzio assordante calò tra noi. Mi mossi su me stesso
nervosamente, mentre lei si torturava il labbro inferiore.
“Come stai?” le
chiesi in preda ad una crisi di isterismo. Sobbalzò, incredula
quanto me, per
quella domanda “Sono stata meglio” allacciò il suo
sguardo al mio “Mi sei
mancato” bisbigliò, restando incatenata al mio sguardo.
Deglutii e m’irrigidii
“Io non ti ho mai dimenticato, Edward” arrossì
all’istante, chinando il capo in
avanti e coprendosi il volto coi capelli. Lei non mi aveva dimenticato,
mi
amava ancora. “E cosa mi dici di Black?” ma il mio cervello
era forse
impazzito? Bella sussultò, rialzando gli occhi “Tu
come…come” “Bella, ti sei
dimenticata che sono un vampiro?” sbarrò le sue iridi
“Tra me e Jake non c’è
nulla” affermò, porgendosi in avanti verso di me
“Lui ti ama” risposi
disturbato da quella mia stessa affermazione “Si, ma io non amo
lui”. Questa
volta fui io a rimanere sorpreso e piacevolmente turbato. Non riuscivo
più a
smettere di fissarla. La mia droga. Bella. La mia Bella. “E
invece dovresti
amarlo” s’immobilizzò e subito i suoi occhi
cominciarono a lacrimare “Al cuore
non si comanda, Edward. Te l’hanno mai detto? Io amo te”
strinsi il bracciolo
della poltrona e trattenni a stento il mio desiderio di correre a
baciarla.
Chiusi gli occhi. “Non devi farlo. Io non amo te” mi si
spezzò il cuore e
avvertii il battito di quello di Bella, decelerare d’improvviso.
Sgranai gli
occhi e la fissai preoccupato. Era sbiancata e si stava lasciando
andare lì sul
divano. Corsi da lei e la sorressi. Avrei voluto tenerla così
tra le mie
braccia per sempre. “Bella, Bella stai bene?” sorrise
“Ora che sei vicino a me,
si…” mi cinse le mani al collo “Edward”
“Bella” la cullai. “E’ pericoloso.” Si
scostò per guardarmi “Vicino a lui sarai al sicuro”
sobbalzò. Nel suo sguardo
dolore e rabbia si fusero “Sei uno sciocco. Uno stupido,
stupidissimo sciocco!”
si alzò allontanandosi da me. Il non averla più
così vicina, fece male. “Dicevi
di amarmi. Dicevi che l’avresti fatto per
l’eternità, ma evidentemente io non
sono troppo per te” con queste parole, aprì la porta e
andò via. Io restai
impietrito sul divano e quando udii il pick up partire, le mie labbra
si
mossero “Ti amo Bella…” e due piccole braccia mi
cinsero. Fissai Alice e
singhiozzai, come un bambino, tra le sue braccia…
“Vai con lui
perche' io non so
darti altro che guai
e una casa ed un lavoro
non ce l'ho.
Vestiti e vai con lui
fai contenti i tuoi
non pensarci e vai
tanto io riesco a darti
solo guai.
Lo conosco bene,
so chi e'
dolcissimo carattere,
non come me
e tu lo so
felice lo farai
tu sai quello che vuoi
tu ne hai diritto sai
e allora che fai
vestiti e vai con lui
te lo chiedo io
prendi il cuore e vai
e magari un giorno
mi ringrazierai.
Ma cosa cerchi,
cosa vuoi da me
rivestiti,
sei libera
sarebbe inutile
stare un altra notte
dentro te
devo strapparmi sai
un po' di anima
vestiti, vestiti
vestiti e vai con lui
anche se ti vorrei dire
stai con me
vai con lui
cosa importa se
io muoio senza te.
Cosa importa
se non voglio
cosa importa
se non vuoi
vestiti e vai
con lui
vai con lui.
Cosa importa
se ti voglio ancora
e ancora
tu mi vuoi
vestiti e vai con lui
vai con lui.
vai con lui.”