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Autore: Sognatrice85    10/10/2009    4 recensioni
Ciao a tutti, come molti di voi sono rimasta affascinata dalla storia d'amore tra Edward e Bella...è da tempo che provo a scrivere questa song-fiction ed è molto complicato...è qualcosa di più grande di me, ma voglio condividerla con voi. Probabilmente non vi piacerà e non vi biasmo...ma sono pronta a tutto...nella vita bisogna sempre tentare. Ci sarà sempre una canzone ad accompagnare i vari capitoli che sono strutturati secondo i punti di vista dei protagonisti. La storia è ancora in costruzione, mi sono interrotta molte volte, perchè avevo difficoltà a scriverla... Mi auguro che possa interessarvi almeno un minimo. Ovviamente si sa, i personaggi sono di proprietà della Meyer, io ho provato a dare una mia versione di New Moon...e sottolineo che non sono una scrittrice, ma una dilettante. Mi emoziona scrivere, mi sento viva nel farlo, ma non mi definisco granchè... Beh ora vi lascio al capitolo...baci... Ps: se potete ascoltate questa canzone nella lettura del primo capitolo http://www.youtube.com/watch?v=AiRzE5GHF0w SOSPESA
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'ennesima bugia

Salve a tutti,
oggi son proprio debilitata, tosse e raffreddore, che belle cose u.u

Che bello le vostre recensioni, son sempre felicissima di riceverne, soprattutto perché non credo che la mia storia valga così tanto…grazie di cuore a tutti coloro che leggono, davvero!!!

Shinalia: Manu le follie non sono finite, purtroppo. Sono sadica, lo so…ma abbiate pietà di me u.u

Confusina_94: beh ora leggerai quel che si diranno e…beh non ti anticipo nulla…:D 

Luisina: autrice io? Oddio Luisina non dirmi queste cose!!! Arrossisco…non credo di essere brava, no per niente. Vorrei fare di più, di meglio…ma questo è il mio limite. Non importa, tanto non sarò mai una scrittrice, per quello ci sei tu :D

Ora vi lascio al capitolo…anche qui una canzone, da ascoltare verso la fine, dopo le parole di Edward. http://www.youtube.com/watch?v=9ivJgi3TRpM

Bacio a tutti…

Edward

Ero rientrato da poco a casa, sentivo Alice tradurre in greco l’inno Americano, qualcosa non andava e non potevo sbagliarmi. Ringhiai quando passai dinanzi alla sua stanza. Jazz non c’era, eravamo soli in casa. Aprii violentemente la porta della mia stanza e gettai per l’aria la mia giacca. Mi sedetti al bordo del letto e mi strinsi la testa tra le mani, chiudendo per un attimo gli occhi e ritrovandomi a pensare nuovamente a Bella, al suo volto sconvolto e felice di rivedermi, la sua mano calda sulla mia guancia marmorea ed eterea. Il mio corpo si smosse, il solo pensare al suo tocco mi eccitava…ma era normale: io ero un vampiro cacciatore e lei la mia fragile e piccola preda. Mi gettai sul letto di schiena, facendo sobbalzare i cuscini per il mio violento gesto. Mi coprii gli occhi con la mano, quanto desideravo dormire, almeno per qualche tempo avrei spento il cervello e non avrei pensato.
Ero stato un imprudente, lo sapevo benissimo, ma avevo ignorato le conseguenze, proprio com’era successo a Forks l’anno prima; la mia attrazione per lei era più forte di qualsiasi razionale pensiero, il mio sciocco egoismo voleva saziarsi di lei, del suo dolce profumo, della sua pelle morbida e calda, vogliosa di me…stupido di un vampiro. Semplicemente avrei voluto essere umano, a quel punto non avrei avuto alcun tipo di impedimento ad amare Bella e a lasciarmi amare, ma indietro non si poteva tornare. Ero un vampiro e tale sarei stato per l’eternità, era questo il mio destino. Ma a cosa serve l’eternità se non posso godermela?
Sbuffai alzandomi di scatto all’in piedi, sentivo una presenza fuori la porta di camera mia…”Alice” dissi furioso, il piccolo folletto entrò saltellando in stanza, sorridendomi. Come faceva ad essere sempre così felice? Ma la risposta era a portata di tutti: l’amore per Jazz, aveva trovato in lui il suo completamento. “Edward” si accomodò accanto a me “Non pentirti di quello che hai fatto. Hai seguito il tuo cuore” e mi sfiorò il petto, abbassai la testa, fissando la sua mano “No, sorellina. Commetto un errore dopo l’altro con Bella e non so come rimediare. Io l’amo…l’amo da impazzire” risposi frustrato, massaggiandomi le tempie “Lo so…e lei ama te” sobbalzai a quelle parole e fissai mia sorella con gli occhi fuori dalle orbite. “Non guardarmi così, lei non ti ha mai dimenticato, altrimenti non starebbe così male nel vederti. E poi i suoi occhi sono come due limpidi specchi d’acqua…basta fare attenzione, Edward e vedrai che vi leggerai tutto l’amore che prova per te. È più profondo di quello che pensi. E voi due siete destinati, che tu voglia o meno, prima o poi ritornerete insieme” si alzò, premette sulla maniglia della porta “Non si può lottare contro il destino, fratellino” e scomparve, lasciandomi di sasso “Destino?” perché a quelle parole il mio cuore aveva ricominciato a battere? Il mio ego si era beato di quella folle previsione, molto più di quanto la mia testa mi dettava di fare…

“E’ qui” il pensiero di Alice giunse come un fulmine a ciel sereno, sbarrai gli occhi e corsi per le scale, spalancai la porta d’ingresso e mi misi in ascolto dei rumori del bosco. Ma nulla. Che stupido, dovevo aver capito tutt’altro, il mio amore per quella umana, stava indebolendo i miei poteri extra, feci per rientrare, quando udii quattro ruote sfrecciare sul terriccio e spezzare i rametti degli arbusti. Mi voltai di scatto e il profumo di Bella mi lacerò l’anima, mettendo in allarme i miei sensi di vampiro.
Lei era davvero venuta da me, ma come sapeva…un momento…Alice…ringhiai sommessamente “Non arrabbiarti. È destino, fratellino, ricordalo” ringhiai nuovamente. La vidi scendere dal pick up e avvicinarsi alla casa, si guardava attorno meravigliata e spaventata. Faceva bene ad avere paura, io ero un pericolo per lei. Avrei voluto che lo capisse. Poi portò il suo sguardo sulla porta, socchiudendo leggermente gli occhi quando notò una figura farsi spazio nell’ombra. Sobbalzò quando mi riconobbe e nell’istante in cui i nostri occhi si incrociarono, smisi di respirare, non che ne avessi bisogno, ma il suo volto, i suoi occhi così profondi e meravigliosi, mi lasciavano sempre basito. Era di una bellezza sconcertante e non se ne rendeva conto.
Si tolse il cappuccio, continuando a fissarmi estasiata, lenta cominciò a salire i gradini e quando mi fu dinanzi, non potei fare a meno di ansimare. Avevo la tremarella, lo stomaco si contorceva in movimenti sconclusionati e i miei occhi la guardavano assatanati, la mia bocca era desiderosa di assaggiare la sua. In preda agli istinti, mi ritrovai abbracciato a lei, entrambi avvolti e sconvolto da quel legame così forte che provava a resistere alle intemperie del tempo.
Restammo così per qualche minuto, chiusi gli occhi inspirando tra i suoi capelli, volevo che ogni odore, movimento e sensazione restasse impresso nella mia mente per l’eternità. “Sei un mostro” sobbalzai. La mia razionalità era nuovamente tornata a galla per redimermi. L’allontanai da me, facendola tremare. Lessi nei suoi occhi smarrimento, sgomento, dolore e mi si strinse il cuore. Provai a guardarla freddamente, ma non s’intimorì. “Edward” sussurrò fioca, sfiorandomi con le dita la mia guancia, girai di lato il viso, spiazzandola “Cosa sei venuta a fare qui?” le chiesi rigido “Sono venuta per parlare con te” rispose seria e decisa. Non l’avevo mai sentita così. La squadrai: era cresciuta la mia Bella ed io non le ero stato accanto. C’era il cane con lei. Ringhiai piano. “Ora che sei qui dimmi cosa vuoi e poi va via. Non dovevi venire.” “Ah si? E tu potevi venire a spiarmi, vero? Sono stanca di sentirmi dire quello che devo e non devo fare. <> però tutti voi non umani potete rischiare. Per una volta vorrei essere io padrona della mia vita” sbraitò sottolineando la parola “mia”. Sussultai e sgranai gli occhi vedendola tanto decisa. Non risposi. Cosa potevo dirle? Sospirò, mordendosi un labbro e guardando per terra. Sorrisi leggermente per la sua espressione imbarazzata. Era cresciuta si, ma restava pur sempre la mia adorata fragile umana. “Non mi fai entrare?” chiese continuando a guardarsi le scarpe, mi scostai e aprii la porta per farla accomodare. Mi passò dinanzi e l’odore di fragola della sua pelle mi penetrò nelle narici. Inspirai avidamente e poi la seguii in salotto.
Scrutò l’ambiente attorno a sé “Sei solo?” tremò a quella costatazione “Da qualche parte dovrebbe esserci Alice” le risposi facendole cenno di accomodarsi sul divano. Mi squadrò, poi si accomodò, ruotando i suoi occhi verso il pianoforte a coda. Per un attimo vidi le sue iridi luccicare, probabilmente stava ripercorrendo nella sua mente quel giorno in cui le feci ascoltare la sua ninna nanna. Tremò di nuovo…i miei stessi ricordi, le mie stesse emozioni. Eravamo ancora sulla stessa linea d’onda…mi giovai di questa costatazione, ma non mi ci fossilizzai sopra. Non dovevo cedere.
“Allora cosa dovevi dirmi” si girò verso la mia direzione e chiuse impercettibilmente gli occhi “Perché sei qui?” inarcai un sopracciglio e risi “Per studiare” “Si, ma perché proprio qui!” “Alice è voluta venire qui” risposi sincero “Ah” sospirò “Capisco”. Un silenzio assordante calò tra noi. Mi mossi su me stesso nervosamente, mentre lei si torturava il labbro inferiore.
“Come stai?” le chiesi in preda ad una crisi di isterismo. Sobbalzò, incredula quanto me, per quella domanda “Sono stata meglio” allacciò il suo sguardo al mio “Mi sei mancato” bisbigliò, restando incatenata al mio sguardo. Deglutii e m’irrigidii “Io non ti ho mai dimenticato, Edward” arrossì all’istante, chinando il capo in avanti e coprendosi il volto coi capelli. Lei non mi aveva dimenticato, mi amava ancora. “E cosa mi dici di Black?” ma il mio cervello era forse impazzito? Bella sussultò, rialzando gli occhi “Tu come…come” “Bella, ti sei dimenticata che sono un vampiro?” sbarrò le sue iridi “Tra me e Jake non c’è nulla” affermò, porgendosi in avanti verso di me “Lui ti ama” risposi disturbato da quella mia stessa affermazione “Si, ma io non amo lui”. Questa volta fui io a rimanere sorpreso e piacevolmente turbato. Non riuscivo più a smettere di fissarla. La mia droga. Bella. La mia Bella. “E invece dovresti amarlo” s’immobilizzò e subito i suoi occhi cominciarono a lacrimare “Al cuore non si comanda, Edward. Te l’hanno mai detto? Io amo te” strinsi il bracciolo della poltrona e trattenni a stento il mio desiderio di correre a baciarla. Chiusi gli occhi. “Non devi farlo. Io non amo te” mi si spezzò il cuore e avvertii il battito di quello di Bella, decelerare d’improvviso. Sgranai gli occhi e la fissai preoccupato. Era sbiancata e si stava lasciando andare lì sul divano. Corsi da lei e la sorressi. Avrei voluto tenerla così tra le mie braccia per sempre. “Bella, Bella stai bene?” sorrise “Ora che sei vicino a me, si…” mi cinse le mani al collo “Edward” “Bella” la cullai. “E’ pericoloso.” Si scostò per guardarmi “Vicino a lui sarai al sicuro” sobbalzò. Nel suo sguardo dolore e rabbia si fusero “Sei uno sciocco. Uno stupido, stupidissimo sciocco!” si alzò allontanandosi da me. Il non averla più così vicina, fece male. “Dicevi di amarmi. Dicevi che l’avresti fatto per l’eternità, ma evidentemente io non sono troppo per te” con queste parole, aprì la porta e andò via. Io restai impietrito sul divano e quando udii il pick up partire, le mie labbra si mossero “Ti amo Bella…” e due piccole braccia mi cinsero. Fissai Alice e singhiozzai, come un bambino, tra le sue braccia…

“Vai con lui
perche' io non so
darti altro che guai
e una casa ed un lavoro
non ce l'ho.
Vestiti e vai con lui
fai contenti i tuoi
non pensarci e vai
tanto io riesco a darti
solo guai.
Lo conosco bene,
so chi e'
dolcissimo carattere,
non come me
e tu lo so
felice lo farai
tu sai quello che vuoi
tu ne hai diritto sai
e allora che fai
vestiti e vai con lui
te lo chiedo io
prendi il cuore e vai
e magari un giorno
mi ringrazierai.
Ma cosa cerchi,
cosa vuoi da me
rivestiti,
sei libera
sarebbe inutile
stare un altra notte
dentro te
devo strapparmi sai
un po' di anima
vestiti, vestiti
vestiti e vai con lui
anche se ti vorrei dire
stai con me
vai con lui
cosa importa se
io muoio senza te.
Cosa importa
se non voglio
cosa importa
se non vuoi
vestiti e vai
con lui
vai con lui.
Cosa importa
se ti voglio ancora
e ancora
tu mi vuoi
vestiti e vai con lui
vai con lui.
vai con lui.”

   
 
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