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Autore: mamma Kellina    10/10/2009    9 recensioni
Spesso si ritiene di essere giunti ad un punto in cui le proprie scelte di vita non cambieranno più. Magari però proprio allora accade qualcosa che porta a modificare anche le convinzioni più radicate. E’ proprio ciò che avviene a Chiara ed a Massimo nel corso di una tarda estate che sembrava trascorrere come al solito e che invece li porterà a conoscersi, spingendoli a rivedere molte delle loro passate certezze. Ancora una storia ambientata a Napoli, ma questa volta ai nostri giorni. Ritengo che la forma letteraria che ho scelto – quella cioè del diario – vi consentirà di seguire da vicino i miei protagonisti ed i molti personaggi di contorno. Accompagnarli nella loro consueta attività quotidianità, tra il lavoro e il tempo libero, quasi come se fossero due normalissimi vostri amici, forse riuscirà a renderveli più veri. Naturalmente non lo sono, anzi, ogni riferimento a persone e cose esistenti è puramente casuale…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7 SETTEMBRE venerdì

 

Il mattino dopo fu Chiara la prima ad arrivare in ufficio, ma dal volto pallido e teso si vedeva bene che non era in perfetta forma.

II capo chiamò per far preparare una lettera. Si precipitò perché sapeva che era una delle cose per le quali preferiva ricorrere a lei perché era brava a scrivere. Terminato egregiamente il suo compito, si sentiva abbastanza rincuorata, ma il mondo le crollò di nuovo addosso quando Federica le chiese una fotocopia della lettera per conservarla e lei si rese conto di non averla fatta.

- Aspetta, dove vai? – le gridò dietro l’ amica nel vederla fiondarsi per cercare di recuperarla alla Spedizione - Non ti preoccupare, ne stampiamo una copia e pazienza se non c’è la firma del capo!

Ma Chiara era già corsa via.

- Senti, - disse allora a Rossana -  questa ragazza non sta bene. Cosa ne dici se le facciamo fare lo stesso le ferie che aveva in programma?

- Sei scema? Con tutto quello che abbiamo da fare?

- Tanto, quando sta così, non è di grande aiuto, finisce solo per far guai. E poi lo sai da che brutto esaurimento nervoso è uscita solo qualche tempo fa.

- Ma il “pazzo” non la manderà mai in ferie! – obiettò Rossana,  riferendosi al capo.

- Sì, se noi due gli assicuriamo di riuscire a portare avanti il lavoro da sole.

La collega restò un po’ pensierosa, poi, siccome anche lei era convinta che ci fosse qualcosa di strano nel comportamento di Chiara ed anche lei le voleva molto bene, acconsentì.

Durante lo spacco per la colazione, mentre la loro amica mangiava solo un pacchetto di cracker, le comunicarono la loro decisione.

- Ne siete sicure? Con tutto il lavoro che c’è? - domandò,  attratta però  da una prospettiva che le avrebbe consentito di evitare lo stress di quei giorni, non per sottrarsi al proprio dovere, ma perché si sentiva sull’orlo di un crollo nervoso.

- Certo, ne siamo sicure, a patto che tu non te ne stia chiusa in casa ma faccia qualcosa. Hai bisogno di cambiare un po’ aria  - le disse Rossana.

- Dovrei andare a trovare Roberta a Roma, lo avevamo deciso già da tanto.

- Bene e già che ci sei, potresti anche incaricarti di comprare il regalo per Dario visto che la cena è per giovedì prossimo…

-…e come al solito tutti gli invitati hanno scaricato l’incombenza su queste povere tre sceme…- aggiunse Federica, facendole sorridere.

- Lo farò molto volentieri, ma voi dovete aiutarmi a dire al carognone delle ferie: io non ne ho il coraggio…

 

**

 

Massimo aveva parecchi amici a Milano, ma la sera precedente, sentendosi di pessimo umore, aveva preferito andare a cenare da solo per poi passare la serata in un cinema senza peraltro interessarsi nemmeno un granché al film.

Quella mattina invece si era recato con grande ansia all’appuntamento con i formatori perché aspettava di conoscere quel tale Gabriele.

Quando lo vide arrivare verso le nove, sentì come un pugno nello stomaco: giovane, alto quasi quanto lui ma più slanciato, aveva un aspetto molto gradevole,  era insomma un bel ragazzo.

Furono presentati e nello stringergli la mano non poté fare a meno di pensare che forse con quella stessa mano aveva accarezzato la donna il cui pensiero lo stava tormentando. Però si controllò nel migliore dei modi e lavorarono tutta la mattinata insieme. Tra le altre cose dovette anche riconoscere che era professionalmente preparato e molto intelligente. In poche ore riuscirono ad impostare gli interventi da tenere nel corso degli incontri programmati.

Alle tre del pomeriggio decisero di prendersi una meritata pausa e di  mangiare qualcosa.

Andarono a colazione in un ristorante lì vicino, già svuotato degli impiegati che lo frequentavano di solito per via dell’orario ormai tardo, per cui potettero parlare con calma del più e del meno. Ad un certo punto però Massimo non resistette più alla sua ansia e tentò un affondo.

- Allora ti fa piacere o no di tornare a Napoli per qualche tempo? – gli chiese.

- Da una parte sì e da una parte no.

- E quale è la parte che riguarda Chiara Corradini, quella sì o quella no?

- E tu cosa ne sai?

- Nella nostra azienda manca del tutto il rispetto della privacy. Me ne hanno parlato – gli rivelò con un sorriso accattivante per sollecitare le confidenze dell’altro.

- Già, poi quando perdi la testa per una ragazza non sempre riesci a mantenere il riserbo. Ed io per lei l’ho proprio persa. Tu la conosci?

- Sì – rispose soltanto.

Gabriele sospirò, scuotendo la testa.

- Me ne sono innamorato non appena l’ho vista. Purtroppo lei non ne ha voluto sapere di me e me l’ha detto chiaro e tondo che non le interessavo. Ci sono rimasto davvero male.

- Quindi non avete avuto una relazione!?

Il sollievo di Massimo era così palese che il giovane formatore si insospettì e  lo guardò accigliato.

- Scusa, ma che te ne importa?- gli chiese con freddezza.

A questo punto sarebbe stato da stupidi tirarsi indietro. Guardandolo diritto negli occhi, lo sguardo gelido e le labbra serrate, gli rispose:

- Invece me ne importa e molto!

L’altro sostenne il suo sguardo e poiché era vero che nella loro azienda si sapeva  sempre tutto di tutti, era perfettamente a conoscenza della fama di “predatore” di Massimo Corona.

- Lasciala stare, - gli intimò - Chiara non è pane per i tuoi denti.

- Davvero? E chi lo dice, un innamorato respinto?

Oramai si guardavano come due giovani maschi in competizione per la stessa femmina e Gabriele, con un sorriso sprezzante, promise:

- Visto che devo venire  a Napoli, ho intenzione di ritornare alla carica e può darsi che questa volta possa essere più fortunato. Credimi, lei è il tipo di ragazza che apprezza più le persone serie che non i fanfaroni.

- Staremo a vedere - gli rispose Massimo con la voce gelida.

Comunque preferirono troncare lì quella discussione e se ne tornarono a lavoro.

Però il clima di collaborazione instauratosi la mattina  era oramai andato perduto.

 

**

 

Più tardi, mentre nella sala d’attesa  aspettava l’aereo per Bologna, Massimo pensava a quella strana combinazione che tra tutto il personale in servizio nella loro azienda, gli aveva messo di fronte proprio un rivale. E quale rivale! Non era certo un quarantenne pelato e con la pancetta come Mario. Gabriele faceva proprio paura! Ma paura di che? Non aveva deciso proprio in quei giorni di lasciare perdere la bella napoletanina? Nonostante tutto però era contento che tra lei ed il formatore non c’era stata alcuna relazione perché ciò dimostrava che non era una bugiarda ipocrita bensì una ragazza abituata a non vantarsi delle proprie conquiste.

Per fortuna almeno stavolta aveva saputo resistere all’istinto di aggredirla ma lo stesso si sentiva in colpa. Anche se non aveva fatto nulla, come al solito si era lasciato trasportare dal suo caratteraccio ed era partito a testa bassa senza saper controllare quella sua maledetta furia che lo portava sempre a sbagliare anche con le persone a cui voleva bene. Davvero Chiara non meritava un tipo come lui: impetuoso,  iracondo, superficiale. Forse era davvero un fanfarone, come lo aveva giudicato Gabriele, mentre lei  invece era una brava ragazza riflessiva e dolcissima. Allora perché non augurarsi che potesse trovare un uomo che potesse renderla felice?

Niente da fare, non ci riusciva: il solo pensiero di saperla con un altro gli faceva torcere lo stomaco dalla gelosia!



Eh sì, finalmente Massimo ci sta arrivando! Non comincia a farvi un po’ di pena? Chissà se questa vicenda si avvia alla conclusione o ci sono ancora colpi di scena… Non perdetevi la “puntata” di domani, mi raccomando!



   
 
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