Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: elyxyz    11/10/2009    22 recensioni
Nel corso del tempo, Merlino aveva toccato ogni centimetro di pelle del suo principe.
Lo aveva lavato, medicato e ricucito un’infinità di volte.
Eppure solo ora, mentre teneva la sua mano scorticata nelle proprie, si sentiva uno strano sfarfallio all’altezza dello stomaco e un rossore soffuso che andava colorandosi sulle guance.
(...) Il visetto appuntito di Merlino si distese in un ampio sorriso di gratitudine, con un imbarazzante picco di rossore che gli colorò persino le orecchie a sventola.
Era
quello che non sapeva spiegarsi. Questa riconoscenza che aveva forme indefinite che si propagavano all’interno del suo essere, creature generate da un’affermazione idiota che sottintendeva altro.
Merlino distolse in fretta lo sguardo per nascondere il bagliore aureo, era certo che anche la magia avesse reagito dentro di lui con la stessa intensità del suo cuore impazzito.

ATTENZIONE: questa fic può essere anche letta in chiave slash, ma non necessariamente.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mani

Note: A discrezione del lettore, il seguente scritto può contenere lievissimi riferimenti slash.

Questa fic è stata scritta mesi fa, prima che iniziasse la seconda serie. Eventuali coincidenze con essa sono appunto casuali coincidenze. Ma niente che sia spoiler, fidatevi.

 

Oggi avevo intenzione di postare una fic spoiler, di quelle scritte per sfogo dopo la visione della seconda serie finora trasmessa.
Ma oggi è il compleanno del nostro adorato Bradley, e non volevo ammorbarvi con qualcosa di angst. Poi mi è arrivata la mail di Mika, che mi ha convinta del tutto.

Perciò preferisco immaginarmi il nostro adorato principe così, in un quadretto puccioso col suo Merlino, senza terzi incomodi molesti attorno. XD

 

Un’ultima dichiarazione: Anche se non leggerai mai queste righe… auguri, Brad! E perdonami, se col tuo personaggio incarni le mie fantasie malsane. Giuro di farne sempre buon uso – (Ely incrocia le dita dietro la schiena) – per il diletto del fanservice slash, ovviamente.

 

 

Vorrei dedicarla a quelle persone che hanno commentato la mia precedente fic su Merlin:

Arkadio, Tsukino, Nadeshiko, Sariel, Bella, Yuki, Harderbetterfasterstronger, Orchidea, lucy6, _ichigo_85, Little Fanny, Cate182 e Fujiko Chan.

E a quanti lo faranno.

Grazie di cuore.

 

 

 

Touch

 

(mano nella mano)

 

 

 

 

 

Nel corso del tempo, Merlino aveva toccato ogni centimetro di pelle del suo principe.

 

Lo aveva lavato, medicato e ricucito un’infinità di volte.

Eppure solo ora, mentre teneva la sua mano scorticata nelle proprie, si sentiva uno strano sfarfallio all’altezza dello stomaco e un rossore soffuso che andava colorandosi sulle guance.

 

 

***

 

 

Cadere su un cardo in fiore non è una genialata. Fa un male cane. E questo lo sapevano tutti.

 

Perciò doveva togliergli il maggior numero di spine, prima che potessero fare infezione sottopelle.

Quasi tre ore prima, armandosi di un ago da sarta e tanta pazienza, s’era chinato su di lui, i loro visi vicini.

 

Questa è la volta buona che smette di andare a caccia, pensava Merlino mentre forava la pelle del primo dito martoriato.

O forse no, ma se lo ricorderà per un pezzo. Decise beffardo, cercando di cancellare il senso di colpa che sentiva.

 

Se quell’asino reale lo avesse lasciato al castello, a compiere i propri doveri, anziché trascinarselo appresso, non avrebbe dovuto proteggerlo da quel cinghiale infuriato, spuntato chissà da dove e non sarebbe caduto per difenderlo. Si persuase il mago.

 

Ma allora… perché si sentiva così turbato?

 

Vedeva quel somaro incoronato che stringeva le labbra per trattenere il dolore.

E uno strano nodo gli s’insinuò dentro allo stomaco, sempre più stretto col passare delle ore.

 

Sapeva che Artù non gli avrebbe dato la soddisfazione di sentirlo lamentarsi. Perché un cavaliere sopporta questo e altro, avrebbe strepitato, grondando arroganza.

Ma poteva vedere i rivoletti di sudore freddo che gli scorrevano lungo le tempie e più giù, fino a nascondersi nella cotta di maglia. Aveva anche la fronte imperlata, segno del palese sforzo di contenersi.

 

Se fosse stato per lui, avrebbe anche potuto concedergli alcune pause per dargli momentaneo sollievo, ma il sole all’orizzonte incalzava verso la notte e presto sarebbe stato troppo buio per operare con la sola luce delle candele.

 

“Qui ne hai dimenticato uno, asino!” sbottava ogni tanto, infastidito, indicando un punto a caso sulla sua nobile cute che sembrava tanto un puntaspilli.

 

“Ne ho dimenticati ancora cinquanta o sessanta, mio signore.” Rispondeva lui, fintamente accondiscendente. “Che differenza fa uno più o uno meno?”

 

E Artù stringeva la mano sana fino a farsi sbiancare le nocche e mugugnava un’imprecazione guardando altrove.

Se ne stava zitto per un po’, e poi riprendeva la medesima solfa.

 

All’ora del Vespro anche le dita di Merlino erano intorpidite dalla forzata postura e gli occhi gli bruciavano a furia di concentrarsi sulle piccole schegge marroni.

 

Il principe aveva smesso da tempo di brontolare, accettando quasi passivamente il trattamento.

Il giovane servo si chiese se – a furia di punture – la pelle del suo regale padrone non fosse diventata in qualche modo insensibile.

 

Ma una spina particolarmente bastarda lo fece ricredere, allorquando Artù – punto sul vivo – aveva sussultato trattenendo il fiato.

 

“Mi dispiace.” Si ritrovò a dire, sinceramente addolorato.

 

“Non importa. Continua.” La laconica risposta.

 

“Non mi riferivo a questo, Sire. Intendevo…” s’arrabattò incerto. “Mi dispiace che sia successo quest’incidente.” E non osò sollevare lo sguardo. Ma il silenzio carico di Artù lo istigava. E alla fine cedette.

 

Il ghigno disteso sulle labbra del principe non promettevano niente, assolutamente niente di buono.

“Sto ponderando l’idea di mandarti alla gogna: un giorno per ogni spina infilzata.”

 

Fu il turno di Merlino di sussultare, sgranando gli occhi con esplicito, angosciato ribrezzo.

 

Vo-voi non… non…” boccheggiò, senza trovare il coraggio di continuare.

 

“Oh, sì che potrei!” lo contraddisse, con sadico piacere, ringalluzzito di colpo.

 

“Ma… ma…”

 

“Chiudi la bocca, Merlino, o ti entreranno le mosche!” lo canzonò l’altro, stiracchiando le spalle indolenzite dalla sistemazione scomoda.

 

Il mago obbedì all’istante, chinando il capo, affranto.

Allungò nuovamente la mano, per farsi dare l’altra dall’erede al trono e cercare di ultimare il lavoro.

 

Un silenzio nuovo cadde tra loro.

 

“Merlino?” lo chiamò d’un tratto.

 

“Ho quasi finito, pazientate un altro po’.” Bisbigliò questi, senza alzare lo sguardo.

 

“Merlino…” lo richiamò il principe, con un tono paziente.

 

“Sire?” rispose, ostinandosi a puntare l’ago.

 

Ma Artù attese fino a che l’altro non gli diede retta come si confaceva.

“Scherzavo.” Gli disse, tracimando compatimento. “Solo tu sei così tonto da non capirlo…”

Sbuffò. “Prima scherzavo. So che non è stata colpa tua.”

 

E le spalle di Merlino si sollevarono d’istinto, come se fosse stato tolto loro un grosso peso.

 

“Non avreste dovuto difendermi. La vostra vita è più-”

 

“Tu sei sotto la mia responsabilità.” Tagliò corto. “Come futuro re, è mio compito proteggere i miei sudditi.” Proclamò, impettito. “Ma, soprattutto: dove lo trovo un servo peggiore di te, se tirassi le cuoia?” domandò retorico, con una punta di teatrale drammaticità.

 

Il visetto appuntito di Merlino si distese in un ampio sorriso di gratitudine, con un imbarazzante picco di rossore che gli colorò persino le orecchie a sventola.

 

Era quello che non sapeva spiegarsi. Questa riconoscenza che aveva forme indefinite che si propagavano all’interno del suo essere, creature generate da un’affermazione idiota che sottintendeva altro.

Merlino distolse in fretta lo sguardo per nascondere il bagliore aureo, era certo che anche la magia avesse reagito dentro di lui con la stessa intensità del suo cuore impazzito.

 

“Ho… ho finito.” Sussurrò, tradendo un tono che non sentiva suo.

 

“Alla buon’ora!” esclamò il principe con esasperato sollievo. “Credevo intendessi farti crescere la barba nel frattempo!”

 

Merlino sorrise suo malgrado. “Non temete! Terrò la barba solo quando sarò molto, molto vecchio, Sire. E si risollevò dallo sgabello per armeggiare con delle boccette posate sul tavolo.

Gaius si è raccomandato di disinfettare con un unguento e di bendare la mano.”

 

Artù protese nuovamente l’arto controvoglia, mentre vedeva il suo servitore intingere le dita in un vasetto contenente un intruglio pestilenziale. Arricciò il naso d’istinto, infastidito.

 

Merlino tuttavia parve non farci caso, fintanto che spalmava la pomata con quanta più delicatezza possedeva.

Sapeva che sarebbe servita a poco questa sua premura, perché aveva aiutato personalmente il medico di corte a prepararlo e ne conosceva le essenze.

 

Poteva sentire il suo principe che digrignava i denti per il forte bruciore e l’unica cosa che gli venne in mente fu di portarsi la mano alla bocca e di soffiare per lenire il dolore.

 

Non gli importò della faccia sconcertata del suo signore. E neppure dell’imbarazzante rossore che andava nuovamente a colorargli le gote. Neppure dell’odore nauseabondo che proveniva dalla crema medicamentosa.

 

Non gli importò niente di tutto questo, mentre le sue labbra incontravano e toccavano il palmo del suo principe e lo baciavano dimostrandogli la sua assoluta devozione.

 

 

 

- Fine -

 

 

 

Disclaimer: I personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

 

Ringrazio Tao per il prezioso supporto.

 

Note: la fic è tratta da un’esperienza di vita vissuta, ho assistito in diretta alla dolorosa estrazione di spine di cardo, e vi assicuro che non è piacevole. Per il resto… non mi sembra ci sia nulla da chiarire, in caso chiedete!

 

 

Un’ultima cosa:

Per chi se la fosse persa, la mia ultima fic su Merlin è questa: “Dame ‘da compagnia’

 

Un grazie di cuore a chi commenterà.

 

 

 

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:

 

Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.

Farai felice milioni di scrittori.

(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)


Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.


Grazie (_ _)

elyxyz

 

   
 
Leggi le 22 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: elyxyz