Gelato al Curry e baci respinti
Tai
e Sora si erano messi insieme ormai da due settimane, non avevano detto niente
a nessuno preferendo aspettare e vedere come filava tra loro.
Non
potevano certo immaginare che qualcuno sapeva di loro e che quel qualcuno era
Matt, il loro migliore amico nonché coinquilino, e non sapevano soprattutto che
quest’ultimo provava una folle gelosia nei confronti di Tai e un grande
desiderio nei confronti di Sora.
Matt
aveva cercato di reprimere i suoi sentimenti nel più profondo angolino del suo
cuore ma ogni volta che vedeva i suoi migliori amici scambiarsi sguardi
imbarazzati e sfuggevoli quel sentimento risaliva in superfice misto ad una
rabbia ceca.
In
quei momenti il biondino si rinchiudeva nello spazioso armadio a muro con la
sua chitarra acustica e cercava di comporre melodie.
Purtroppo
non sempre questo rimedio funzionava anzi il più delle volte falliva e Matt
mollava di punto in bianco quello che stava facendo ed andava a sfogarsi con
Tk, l’unico con cui riusciva ad aprire il suo cuore.
-Non
capisci, io non c’è la faccio a vivere più sotto lo stesso tetto con quei due,
la situazione mi sta distruggendo dentro e non mi sembra neanche giusto fare
buon viso e cattivo gioco- spiego il biondino al fratello –Ed ora che faccio?-
-Lo
sai come la penso, dovresti dire la verità a tutti e due- rispose il ragazzino
alzandosi dalla sedia in cui era seduto.
-Ma
sono i miei migliori amici- disse Matt spalancando gli occhi color Crepuscolo.
-Questo
non centra niente e lo sai bene, comunque io il mio parere te l’ho detto poi tu
fai quello che vuoi- TK alzò le mani in segno di resa.
-Non
è che potrei rimanere da te e la mamma per un po’?- chiese Matt.
-Stai
solo girando intorno al problema, va beh ora devo uscire e sono gia leggermente
in ritardo- il ragazzino si calcò sulla testa l’inseparabille cappellino.
-Dove
vai?- domando il fratello.
-Alla
stazione di Shibuya - Tk usci correndo dalla
camera lasciando la porta aperta, allora Matt si alzò e la chiuse.
Matt
si scompiglio i capelli freneticamente ripetendo nella sua mente “Che faccio?
Che faccio? Che faccio?” e si lascio cadere pesantemente sul letto
appoggiandosi l’avambraccio sugli occhi per non vedere la luce.
La
porta cigolo e il ragazzo sentì dei passi –Che hai dimenticato TK?-
-Ti
trovo un po’ giù- rispose una voce femminile.
-Mimi,
che ci fai tu qui?- esclamò il ragazzo scattando seduto sul letto con un
espressione intontita –Che hai fatto hai capelli?-
-Sono
tornata al mio vecchio colore naturale, tu piuttosto che hai fatto alla faccia
sei pallidissimo-
-Niente-
rispose il biodo passandosi una mano sul volto.
-Hai
pensato all’altra volta?-
Matt
annui.
Intanto
nell’appartamento n 7 i due neo piccioncini erano intenti a coccolarsi sul
divanetto scozzese in cucina.
-Sei
così carina- sospirò Tai giocherellando con il lobo della ragazza.
-Non
dire bugie- ridacchiò Sora che non sopportava che le si facessero complimenti.
-Ma
io non dico bugie sei proprio carina- Tai si abbassò su Sora per baciarla ma
questa si ritrasse.
“O
no che ho fatto?” pensò Sora mentre le sopracciglia di Tai si alzano in segno
di sorpresa –E che faccio tardi a lavoro- disse Sora a mo di scusa.
-Non
è ancora presto per andare a lavoro?- chiese enigmatico Tai guadando l’orologio
digitale che portava al polso.
-No,
no e che la signora Komastu mi ha chiesto gentilmente di andarci prima per fare
l’inventario delle piante, o guarda è già ora di andare- disse Sora velocemente
e in meno di un attimo si stava gia richiudendo la porta d’ingresso alle spalle
e correva a perdifiato giù per le scale.
Quando
si sentì sicura si bloccò a riprendere fiato “E adesso che faccio per un’ora?”
La
risposta gli arrivo dal suo stomaco che iniziò a brontolare “È vero non ho
mangiato a pranzo” per sua fortuna nel tragitto si imbatte in una bancarella di
polpette di polipo.
-Me
ne da una porzione per piacere?- chiese Sora allungando al ragazzo al bancone
delle monete.
Dopo
che fu servita Sora andò a sedersi su di una panchina che per sua fortuna si
trovava all’ombra di una casa e inizio a gustare il suo pasto.
“Perché
non ho voluto che Tai mi baciasse?” si chiedeva mentre masticava “Eppure lui mi
piace un casino, quando torno a casa devo farmi perdonare in qualche modo”
Sora
appallottolò il sacchetto in cui prima c’erano le polpette e lo getto in un
secchio dei rifiuti.
“Comunque
ora è davvero l’ora di andare a lavoro” la ragazza incominciò a camminare verso
la metropolitana.
Nel
frattempo Mimi e Matt stavano facendo una lunga passeggiata nel parco vicino
l’abitazione dei Takaishi, i due si tenevano per mano e questo voleva dire che
Matt aveva accettato la proposta di Mimi, ma la cosa non aveva migliorato la
situazione del ragazzo che ora afflitto da grandi sensi di colpa per la
ragazza.
“Lo
fatto solo per non pensare a Sora, sono il più grande degli ipocriti” pensava
mentre si sforzava a sorridere.
-È
la più bella giornata del mondo- esclamò la ragazza mollando la mano di Matt e
aggrappandosi al suo braccio –Voglio dirglielo a tutti che tu stai insieme a
me-
-Cosa?-
chiese sorpreso Matt che non la stava ascoltando.
-Andiamo
a dirlo a Sora con un quarto d’ora di metro siamo ad Hokaido-
-No!-
strillò Matt, non avrebbe più avuto il coraggio di guardarsi allo specchio.
-E
perché no? Cosa mi nascondi?- gli domando Mimi punzecchiandogli il fianco.
-Niente,
invece perché non ci facciamo una foto al Print Club?-
-A
patto che paghi tu?-disse sorridendo la ragazza che incomincio a trascinare
Matt davanti alla macchinetta.
Matt
si frugò nelle tasche ed estrasse il portafoglio, lasciò cadere dentro
l’apposita apertura alcune monete.
-Allora
quale cornice scegliamo?- Mimi si gratto la testa –Ho deciso voglio questa con
i pinguini- seleziono la cornice e premette il bottone per lo scatto.
-Sorridi-
lo raccomando la ragazza.
Matt
che non sorrideva gia di suo trovò molto difficile distendere le labbra infatti
quello che ne uscì nella foto sembrava più un ghigno cattivo.
-Guarda
come sei buffo- Mimi si mise a ridere sguaiatamente e stacco una piccola foto e
la appiccico sul dorso del cellulare.
-Hei
neanche tu sei uscita un granché guarda che occhi spiritati- e cosi dicendo
stacco una foto e gliela attaccò sulla fronte.
-Uffa
che caldo! Ho proprio voglia di un gelato. Andiamo a Shibuya? Ho sentito che
davanti alla stazione c’è una gelateria che fa dei gusti stranissimi tipo alle
patatine fritte o al curry-
-Ok,
vada per il gelato- rispose Matt che aveva deciso almeno di accontentare Mimi.
-Allora
prendiamo un mega cono al curry e al cioccolato- strillò Mimi eccitata.
-Che
schifo, io se permetti ne voglio uno alla menta e al cioccolato-
-Devi
essere più aperto alle cose nuove a volte mi ricordi il mio nonnino- disse
ridacchiando Mimi.
Storiella extra- Storiella extra- Storilla extra- Storiella extra
Kari
era appoggiata alla statua di Hachiko da quasi un ora e di Tk neanche l’ombra,
la ragazza spazientita frugò nella borsetta a righe e tiro fuori il cellulare.
Compose il numero di Tk e attese che il ragazzo rispondesse.
-Pronto?-
gracchiò una voce dall’altra parte dell’apparecchio.
-Si
può sapere dove sei finito?- chiese stizzita la ragazza battendo piede sulla
strada.
-Ti
stavo proprio per chiamare, c’è n problema con la metro ed hanno bloccato i
treni verso Shibuya- rispose Tk.
-Non
puoi più venire?- domando piagnucolando Kari.
-Purtroppo
no, mi dispiace tanto-
-Non
importa, ci sentiamo dopo- disse seccata la brunetta chiudendo la
comunicazione.
-Ed
ora che faccio?- disse disperatamente la ragazza.
-Ehilà
Kari-
“Non
lui! Per favore non lui!” pensò Kari chiudendo gli occhi.
-Ci
sei Kari-kari? Sono Davis-
Kari
si costrinse ad aprire gli occhi –Ciao Davis, che ci fai qui?-
-Devo
comprare delle nuove scarpe per il calcio, tu invece?- domando il ragazzo
squadrandola –Avevi per caso un appuntamento?-
-No,
no volevo solo farmi una passeggiata- disse Kari gesticolando.
-Bene
allora puoi uscire con me, cioè intendo per comprare le scarpe- esclamò
eccitato Davis afferrando le manine di Kari.
“Doh” pensò Kari –Ok Davis-
-Fantastico,
allora andiamo nel nuovo negozio che hanno aperto qualche giorno fa, seguimi-
-Ok-
“Adesso come faccio? Maneggia a me, perché non sono riuscita a dirgli di no?”
-Ti
vedo un po’ pensierosa, comunque guarda siamo arrivati, è o non è il posto più
strafico dell’universo?-
Kari
alzo gli occhi e tutto quello che vide gli sembro cosi esagerato, tutte le
pareti del negozio erano letteralmente tappezzate di schermi al plasma e
passavano tutti un canale musicale, gli scaffali dove era esposta la merce
erano in acciaio e con forme strane e dulcis in fundo il pavimento era
trasparente e sotto di esso c’era una caffetteria.
-Allora
come ti sembra?- gli ridomandò Davis.
-Molto
moderno- mormoro Kari.
-Guarda,
ecco le scarpe da calcio che bramo da mesi, sono l’ultimo modello della puma- a
Davis gli si illuminarono gli occhi quando prese in mano la scarpa.
-Allora
che aspetti comprale- Kari incominciava ad essere stufa di tutto ciò, inoltre
si era appena resa conto che dal piano di sotto un uomo le stava guardando le
mutandine visto che indossava la gonna.
-Ma
sono indeciso sul colore questo verde o quello rosso?-
-Prendilo
verde, si abbina ai colori della tua squadra- sospirò la ragazza.
Dopo
una buona mezz’oretta Davis stava pagando alla cassa.
-Sono
500 yen(cifra buttata a muzzo)- disse il commesso allungando una busta con le
scarpe a Davis.
-Ecco
a lei- il ragazzo gli allungò un paio di banconote.
-Complimenti
hai una ragazza davvero bella- aggiunse il commesso sondando Kari con lo
sguardo.
-IO
NON SONO LA SUA RAGAZZA! IO STO CON TK!- urlò Kari senza rendersene conto e
solo dopo un po’ di tempo capi quanto era stata stupida ed odiosa.
Il
viso di Davis si rabbuio –State davvero insieme?- chiese.
Kari
annui.
-Perché
non me l’hai detto?- Davis senti che stava per scoppiare a piangere e solo
l’idea di farsi vedere in lacrime da tutta quella gente lo mando in panico, e
non sapendo che fare corse via dal negozio.
“Sono
stato uno stupido a credere di poter avere delle possibilità con lei”
-Ehi
tu con gli occhiali d’aviatore fermati- sentì urlare dietro di lui, ma lui non
voleva fermarsi, si vergognava troppo di se stesso.
-Ho
qua le tue scarpe, fermati-
Davis
si blocco e si volto indietro, una ragazza con una coda di cavallo alta gli
stava correndo incontro –Era ora che ti fermassi- disse la ragazza arrestandosi
e prendendo fiato.
-Scusa,
grazie di avermi portato le scarpe-
-Niente,
comunque io sono Runa, tu invece sei Davis ti ho visto molto spesso giocare a
calcio- la ragazza gli tese la mano.
Davis
gliela strinse e pensò che Runa era davvero carina, alta e leggermente
muscolosa, la ragazza doveva essere sicuramente un’atleta –Fai qualche sport?-
le domandò con interesse.
-Faccio
parte di una squadra femminile di calcio- esclamò con fierezza Runa.
-Wow-
Davis ad un tratto riuscì a dimenticare Kari, davanti a se aveva l’essere
femminile più perfetto del mondo, bella ed amante del calcio –Che ne dici di
prenderci un gelato?-
Runa
lo guardò forse per accertassi se si poteva fidare o no, poi il suo sguardo si
fisso sul sorriso del ragazzo e sorrise anche lei di rimando –Solo se offri tu-
“Forse
questa è quella giusta” pensò Davis.
Ciao,
intanto grazie per le due recensioni, mi sono
sentita davvero felice…
Come vi sembra il chap?
Ho voluto fare un specie di oneshot su Davis
perché mi dispiaceva un po’ per lui poverino ma dal prossimo chap la storia
sarà incentrata su Ti, Sora e Matt ( e anche su Mimi), ma gli altri
digiprescelti faranno sicuramente delle piccole comparse.
ciuaz